Incentivi per biciclette, 25 centesimi per Km da casa al lavoro: la proposta in Francia

La proposta arriva dalla Francia e consiste in un incentivo da 25 centesimi di Euro per Km nella tratta lavoro-casa

Una indennità per chi va in bicicletta da casa al luogo di lavoro pari a 25 centesimi di Euro per Km. E’ questa la proposta fatta da Carfree in Francia al presidente Hollande attraverso una petizione lanciata on line ieri su Avaaz. La richiesta nasce dopo lo studio condotto nel 2013 e pubblicato dal Coordination interministérielle pour le développement de l’usage du vélo (CIDUV)che ha analizzato i possibili incentivi all’uso della bicicletta dal domicilio al luogo di lavoro. Infatti nel reportage si legge:

L’indennità per chilometro risponde a una preoccupazione di tipo simbolico: affermare che la bicicletta costituisce un mezzo di trasporto per i lavoratori che la utilizzano, per coloro che prendono in prestito che tutti sono legittimati a sceglierla come modalità di trasporto. Serve infine a affermare che è una scelta ragionevole e razionale e va ben oltre un comportamento emotivo fatto da una manciata di militanti.

L’indennità servirebbe dunque a incentivare dell’ oltre il 50% l’uso della bicicletta. Purtroppo proprio questa proposta fu bocciata nel 2012 e prevedeva che Un secondo emendamento prevedeva che il datore di lavoro avrebbe pagato ai suoi dipendenti un contributo per le spese di viaggio tra casa e luogo di lavoro compensato dalla riduzione dei contributi previdenziali per incoraggiare le imprese a adottarla.

fonte: ecoblog

Pesticidi, per la Francia fanno venire il cancro

L’Alto Commissariato francese per le Patologie Professionali in Agricoltura riconosce il legame tra alcuni tumori maligni del sangue e l’uso di pesticidi: al vaglio l’inserimento di queste patologie tra le malattie professionali147885311-586x335

 

Che i pesticidi non fossero proprio l’ideale per gli usi agricoli è uno dei segreti di Pulcinella del quale il mondo continua a fregiarsi ma che, forse, comincia a volgere verso un suo completo svelamento: l’Alto Commissariato francese per le Patologie Professionali in Agricoltura (Cosmap) ha proposto di includere nella lista di patologie professionali nel settore agricolo anche le varie forme di tumore maligno del sangue. Insomma, il tentativo che si sta attuando in Francia è certificare il danno che i pesticidi causano all’essere umano: una proposta che ha, come prevedibile, scatenato un certo fermento tra operatori del settore e parti in causa, ma che in realtà non è contestata da nessuno. Il legame causa-effetto tra pesticidi ad uso agricolo e tumori maligni del sangue è dunque oramai acclamato: nemmeno la Federazione Nazionale francese dei Sindacati degli Agricoltori (Fnsea) nega più la correlazione, pur manifestando la contrarietà al provvedimento, adducendo come motivazione la necessità di condivisione delle responsabilità fra tutte le parti, Stato e aziende produttrici dei pesticidi incluse. Il problema, come rilevato dalla Fnsea, e gli oneri di eventuali risarcimenti, nella bozza in preparazione sarebbe totalmente a carico del datore di lavoro. In Francia la battaglia contro i pesticidi agricoli è oramai ad una chiave di volta: solo lo scorso anno il governo francese aveva riconosciuto una correlazione tra malattia di Parkinson e prodotti chimici ma anche, nel recente passato, con la leucemia e il cancro alla vescica, alla prostata e al cervello. Per tutta risposta, le aziende produttrici di pesticidi sostengono l’importanza dell’uso che si fa di questi prodotti, sottolineando anche il “come” questi vengono utilizzati: insomma, è la cattiva gestione e la sovraesposizione ai prodotti a renderli dannosi (un discorso che, senza girarci attorno, scarica la responsabilità agli stessi agricoltori).

 

Fonte: ecoblog