Nel Canale di Sicilia si spertusa: Rosario Crocetta autorizza le trivellazioni

Con l’accordo sottoscritto ieri tra la Regione Siciliana, Assomineraria, EniMed Spa, Edison Idrocarburi e Irminio Srl autorizzate le perforazioni off shore e a terra per estrarre petrolio

E’ stato firmato ieri il protocollo d’intesa che autorizza lo sviluppo di giacimenti nel Canale di Sicilia, ossia le trivellazioni off-shore “Ibleo” e “Vega B” (Licata e Pozzallo) e on shore (Ragusa), cioè a terra con il progetto “Irminio”; saranno peraltro potenziati potenziamento della produzione onshore in siti esistenti (5 campi); realizzazione di attività esplorativa. Alla firma erano presenti Rosario Crocetta presidente della Regione Siciliana e Linda Vancheri assessore alle attività produttive con Pietro Cavanna Presidente Settore Idrocarburi Assomineraria; Renato Maroli Amministratore Delegato EniMed SpA; Giovanni Antonio Di Nardo Presidente di Edison Idrocarburi Sicilia Srl; Antonio Pica Amministratore Delegato di Irminio Srl. La nota della Regione Siciliana che vedete in alto mira a sottolineare che l’accordo prevede congrue royalties e rispetto per l’ambiente. L’investimento è pari a 2 miliardi e 400 milioni in 4 anni e l’occupazione è stata stimata intorno alle 7000 unità. Capirete che la Sicilia davanti a questi numeri sia entusiasta, sopratutto per quei settemila nuovi posti di lavoro sbandierati come obiettivo per permette di chiudere due occhi sugli eventuali scempi ambientali e inquinamento che si potrà realizzare. tant’è che nell’accordo viene anche previsto un comitato paritetico che possa spingere quando necessario e possa anche controllare le prescrizioni ambientali e di sicurezza. Ma i posti di lavoro stimati non sembrano proprio essere 7 mila almeno secondo i conti fatti dal direttore delle Campagne di Greenpeace, Alessandro Giannì che spiega:

Solo due posti di lavoro, due tecnici specializzati che l´Edison, o chi per loro, farà arrivare non certo da Pozzallo. Sarà assunto, inoltre, qualche marittimo che servirà per l´indotto, ma scordatevi i «milioni» di posti di lavoro promessi dal sindaco di Pozzallo. Sono solo favole. La Vega B sarà automatizzata, al massimo saranno accontentati due o tre marittimi pozzallesi che lavoreranno nell´indotto.

E nel merito dell’estrazione di petrolio sottolinea ancora Giannì:

Ma quale petrolio! Sarà estratto del bitume, con capacità di recupero, se dovesse succedere un disastro, davvero miserrime. Finiamola col dire che la Vega B estrarrà petrolio e smettiamo di dire che ci sono riserve per molti anni. Si attivino, invece, le istituzioni, adesso, in modo che non ci si venga a dire un giorno «Ma Greenpeace dov´era?». Tirare giù un impianto come le trivelle non è cosa da poco.

Ma Rosario Crocetta Presidente della regione Siciliana è di tutt’altro avviso:

Con questo accordo contribuiamo al rilancio economico della Sicilia, al miglioramento della situazione finanziaria per effetto dell’incremento delle entrate relative alle royalties, alla fiscalità e diamo una risposta di tipo innovativo che rilancia fortemente l’occupazione con un progetto di investimenti ecosostenibili”.

Francamente le trivellazioni di petrolio non rientrano nei progetti di sviluppo ecosostenibili. Va bene tutto ma meglio evitare di spingersi un po’ troppo avanti con la presunta ecologia: o no?

Via | La Sicilia, Corriere di Ragusa
Fonte:  Greenpeace

 

Muos, Crocetta: “revocata definitivamente l’autorizzazione”

A un solo giorno dalla grande manifestazione dei movimenti NoMuos, domani davanti la base americana di Niscemi, contrada Ulmo, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha dichiarato di aver revocato l’autorizzazione all’impianto radar che, temono gli ambientalisti, potrebbe avere ripercussioni notevoli sulla salute pubblica a causa dei danni che potrebbero essere provocati dai campi elettromagnetici.

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Questa mattina il Presidente Rosario Crocetta, a palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione Sicilia, ha messo un punto chiaro sulla questione del Muos americano:

L’assessorato regionale al Territorio e ambiente ha revocato definitivamente l’autorizzazione per la realizzazione del Muos di Niscemi.

Chiare, brevi e concise le parole di Crocetta, che ha voluto chiarire definitivamente il punto per placare definitivamente le polemiche nella terra della Trinacria. Ci ha pensato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello a chiarire:

Come aveva assicurato il presidente Crocetta stiamo dando corso a tutti gli atti necessari a sostenere le richieste provenienti dai cittadini e dalle associazioni che esprimono la nostra stessa preoccupazione per gli effetti che l’impianto satellitare potrebbe avere sulla salute e sull’ambiente. […] sono state dunque revocate definitivamente le autorizzazioni della Regione Siciliana per il Muos di Niscemi.

Una vittoria completa per le associazioni ambientaliste e per i cittadini siciliani timorosi che quell’enorme impianto radio/radar/satellitare potesse influire negativamente sulla salute pubblica. L’avvio della procedura di revoca delle autorizzazioni era iniziato con una dichiarazione di Crocetta l’8 febbraio 2012, seguita, l’11 febbraio scorso, da un chiaro un comunicato dell’assessorato all’ambiente:

Considerato che la Marina Militare degli Stati Uniti non ha ancora sospeso i lavori e che pertanto sussistono motivi di interesse pubblico, visto che ad oggi mancano indagini preliminari circa le interferenze del Muos rispetto alla navigazione aerea relativa all’ aeroporto di Comiso e studi in materia di tutela della salute dalle esposizioni elettromagnetiche e di tutela ambientale, l’assessorato regionale Territorio e Ambiente ha disposto la revoca dell’autorizzazione con prescrizioni – rilasciata con nota prot. n. 43182 del 28 giugno 2011 – all’installazione del sistema di comunicazione satellitare Muos.

L’annuncio di oggi, avvenuto alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, chiude un capitolo importante per la Regione Sicilia, che per la prima volta nella sua storia ha spezzato le catene delle sempiterne sudditanze (al potere romano, alla mafia, agli americani, a chicchessia), mostrando finalmente una coerenza amministrativa degna di essere sottolineata: se si pensa che il no all’impianto Muos è una delle battaglie storiche di M5s in Sicilia è possibile affermare che questo provvedimento è forse uno dei più popolari, consensualmente parlando, mai emanati dalla Regione Sicilia.

Cosa che, si spera, faccia abbassare il livello di tensione che ha portato il Ministero dell’Interno a lanciare un allarme sicurezza per la manifestazione di domani, che a questo punto dovrebbe essere solo una celebrazione di una vittoria piuttosto che una protesta.

Fonte: Ansa