Lotta al riscaldamento globale, i governi si impegnano a presentare una bozza dell’accordo alla Cop 20

Si è conclusa a Bonn la sessione di lavori sui cambiamenti climatici a cui hanno partecipato i 195 Paesi della Convenzione dell’Onu. L’obiettivo importante raggiunto è la presentazione di una bozza dell’accordo entro un mese. Accordo che che verrà discusso a Lima per la Conferenza mondiale (Cop 20)379519

La lotta al riscaldamento del Pianeta ha copiuto passi in avanti. Si sono conclusi i lavori a Bonn a cui hanno partecipato i 195 Paesi della Convenzione dell’Onu: Importanti obiettivo è stato raggiunto: la volontà di puntare ad un contenuto forte dell’accordo atteso a Parigi nel 2015 e di preparare una bozza entro un meseche sarà portata a Lima in dicembre per la Conferenza mondiale (Cop 20).  Il Climate Action Network (Can) – la rete mondiale di oltre 900 Organizzazioni non governative (Ong) – ha espresso un cauto ottimismo. I lavori a Bonn, infatti, sono stati “costruttivi” anche se “non c’e’ ancora molto sul tavolo”. Più di 60 paesi hanno espresso sostegno per una riduzione graduale dell’inquinamento da carbonio e fra i ‘grandi inquinatori’ Stati Uniti e Cina hanno dato forti segnali politici di azioni per il clima, annunciando l’intenzione di ridurre le emissioni e nuovi piani per aumentare l’energia rinnovabile.
L’accordo che dovrà essere siglato a Parigi l’anno prossimo ed entrare in vigore nel 2020 punta all’impegno a limitare entro due gradi centigradi il riscaldamento globale dimezzando le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050. Nel comunicato conclusivo dell’Unfccc (United nation framework convention on climate change) si rileva che crescono le iniziative da parte delle città e che c’è una migliore gestione del territorio, elementi che mostrano un percorso verso un futuro senza carbone. Martin Kaiser, responsabile internazionale delle politiche sul clima di Greenpeace ha commentato che “è una vera e propria rivoluzione che quasi un terzo dei governi mondiali riconosca che dobbiamo passare dai combustibili fossili all’energia pulita nell’arco di una generazione. I governi possono e devono agire ora a livello nazionale e internazionale per la grande trasformazione, per passare all’energia pulita”.  Secondo la rete di Ong, “tocca ai capi di governo intervenire e fare quelle scelte difficili che i negoziatori non possono fare. Al vertice sul clima convocato dal Segretario generale dell’Onu in settembre, i capi di governo possono implementare nuovi piani per le energie rinnovabili e bloccare i contributi per il finanziamento del carbone”. Un ulteriore impegno per costruire l’accordo di Parigi si vedrà se i leader dei Paesi più ricchi manterranno la promessa di mettere più soldi sul tavolo per aiutare i Paesi più poveri nell’azione sul clima, presentando i propri contributi all’accordo di Parigi entro il prossimo marzo.
Tasneem Essop, responsabile della delegazione del Wwf all’Unfccc, ha ricordato che Nelson Mandela una volta ha detto, “sembra sempre impossibile, finché non è fatto”. Dobbiamo mantenere l’attenzione sul periodo pre-2020 e colmare il divario crescente tra le azioni già messe in campo dai Paesi e quello di cui abbiamo bisogno. Sullo slancio che abbiamo visto qui a Bonn, dobbiamo costruire per avere un esito positivo a Lima”.

(foto rinnovabili.it)

Fonte: ecodallecittà.it

INQUINAMENTO DA MERCURIO: anche le lampadine a basso consumo!!!

Inquinamento da mercurio: in arrivo la convenzione internazionale di Minamata.

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Sono 147 le Nazioni che hanno approvato a Ginevra il primo trattato internazionale vincolante sulla riduzione dell’uso e delle emissioni di mercurio. Lo annuncia il Programma delle Nazioni unite per l’ambiente, dopo lunghi negoziati in Svizzera. Il trattato sarà firmato a ottobre prossimo alla conferenza di Minamata, (in Giappone). Toccherà poi agli Stati ratificare entro tre anni il trattato per farlo entrare pienamente in vigore. La convenzione porterà così il nome di Minamata, città in cui negli anni ’50 del secolo scorso gli abitanti furono avvelenati da inquinamento da mercurio causato da un’industria chimica locale.

Il nuovo accordo ONU mira a ridurre la produzione e l’utilizzo del mercurio, soprattutto nella fabbricazione di prodotti e nei processi industriali. Disciplina la questione dello stoccaggio e del trattamento dei rifiuti contenenti mercurio. Punta anche ad aumentare i controlli sulle emissioni e a limitare l’uso di mercurio in un numero elevato di prodotti, dal bando globale dei termometri (in Italia già in vigore), alle amalgama dentali usate per le otturazioni, alluso nelle lampadine a basso consumo. Entreranno poi in vigore rigidi controlli nelle miniere, cementifici ed anche nelle centrali termoelettriche a carbone. Insomma, la Convenzione stabilisce limiti concreti alle emissioni di mercurio.

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“Trovare un accordo su obiettivi globali non è semplice, – ha commentato il direttore esecutivo del Programma ONU  Achim Steiner- ma nessuna delegazione voleva lasciare Ginevra senza una bozza di trattato”. Definendo la convenzione come “fondamenta per una risposta globale”, Steiner ha detto di sperare che venga “applicata il più presto possibile”. C’è, tuttavia, chi è scontento delle misure concordate dalle nazioni. Joe DiGangi, scienziato consigliere del gruppo Ipen, ritiene che l’accordo rappresenti “un primo passo” ma non sia non abbastanza per ridurre le emissioni globali. Tra le carenze del documento ha citato l’assenza della richiesta che ogni Paese dichiari come ridurrà le emissioni di mercurio. Infatti, alcuni paesi sviluppati hanno espresso la loro opposizione alla Convenzione col fine di limitare il proprio contributo finanziario per l’implementazione di progetti volti all’eliminazione delle emissioni di mercurio. Anche diversi paesi emergenti hanno reso note le loro opposizioni al progetto: in questi Paesi è alquanto elevato infatti il numero di centrali a carbone, che emettono una ingente quantità di mercurio. Ostilità anche da parte della lobby delle miniere d’oro, che negli ultimi anni hanno visto crescere il giro di affari e, di conseguenza, le emissioni. Secondo uno studio dell’UNEP del 2012 il settore estrattivo aureo rappresenta il 35% totale delle emissioni di mercurio.

Il mercurio è un metallo pesante, estremamente tossico per gli esseri umani. Si accumula nell’organismo e può provocare danni al sistema nervoso, a quello immunitario e, in particolare, a quello riproduttivo. Essendo molto volatile si trasmette attraverso l’atmosfera. È così che ogni anno 200 tonnellate di mercurio giungono nell’Artico e contaminano i pesci di cui si nutrono gli esseri umani. Il mercurio trova principale impiego nella preparazione di prodotti chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. Viene usato nei termometri, barometri, sfigmomanometri, coulombometri, pompe a diffusione e molti altri strumenti da laboratorio, scelto perché liquido, opaco e di alta densità. Tra i suoi impieghi in campo elettrico ed elettronico rientrano la realizzazione di interruttori, elettrodi, pile. In campo medico, l’amalgama di mercurio con altri metalli è usato per realizzare le otturazioni dentali. Nelle “celle a mercurio” viene utilizzato un elettrodo di mercurio liquido per condurre l’elettrolisi del cloruro di sodio in acqua, per produrre cloro gassoso e idrossido di sodio. Il mercurio è stato usato anche come liquido di raffreddamento in alcuni tipi di centrale elettronucleare e per realizzare telescopi a specchio liquido. Ha trovato impiego anche nella purificazione dei minerali di oro e argento, attraverso la formazione di amalgama. Questo utilizzo, altamente inquinante e nocivo per l’ambiente e i minatori, è ancora diffuso nelle miniere d’oro del bacino del Rio delle Amazzoni, in Brasile. I vapori di mercurio sono usati in alcuni tipi di lampade a fluorescenza. Grazie alla elevata tensione superficiale è un liquido che non penetra nelle porosità aperte dei comuni materiali da costruzione. Questo permette di misurare la distribuzione della porosità aperta dei materiali mediante porosimetria ad intrusione di mercurio. Ancora più vasti sono gli utilizzi dei composti chimici del mercurio: catalizzatori, coloranti, insetticidi. Molti degli usi comuni in passato, compresi erbicidi e farmaci, sono stati abbandonati per la tossicità del mercurio.

Fonte: QuotidianoLegale