Rinnovabili in Italia producono oltre 100 TWh nel 2014, nonostante trivelle e spalma incentivi

L’energia da acqua sole e vento ha per la prima volta superato il muro dei 100 TWh nello scorso anno, contribuendo a produrre il 38% dell’energia elettrica. L’energia rinnovabile ha finalmente superato il muro dei 100 TWh: secondo gli ultimi dati Terna, nel 2014 la produzione da idroelettrico, geotermico, eolico e fotovoltaico e’ arrivata a 102 TWh, registrando un +6.75% rispetto al 2013. E’ poco piu’ della meta’ della crescita media registrata negli ultimi cinque anni, ma e’ pur sempre un risultato dignitoso a fronte di un governo che ha lavorato sistematicamente contro le rinnovabili, a partire dal famigerato decreto spalma-incentivi. Il risultato migliore viene conseguito dal fotovoltaico con un +10%, nonostante gli scarsi incrementi di potenza installati con l’ultimo conto energia.  Segue l’idroelettrico con +7.4%, mentre le altre produzioni rimangono sostanzialmente costanti. Si conferma invece il netto calo del termoelettrico da fonte fossile, che si e’ fermato a 165 TWh, quasi 90 in meno rispetto alla produzione del 2007, con una conseguente significativa diminuzione delle emissioni di gas serra. Il calo e’ ancora piu’ significativo essendo avvenuto in un anno in cui il prezzo del petrolio e del gas ha subito un forte calo.

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Fonte: ecoblog.it

Rimozione amianto e fotovoltaico, l’accoppiata conviene ancora!

Senza Conto Energia non c’è più la possibilità di ripagarsi la rimozione e lo smaltimento dell’eternit grazie al fotovoltaico? Abbiamo indagato, scoprendo che, grazie alle detrazioni fiscali, la convenienza per le famiglie e per le imprese rimane.
È dagli anni ’40 del secolo scorso che si sa per certo che l’amianto è una sostanza estremamente pericolosa, le cui fibre, se respirate o ingerite, possono provocare tumori, ma solo nel 1992 l’Italia ha proibito con un’apposita legge la produzione e l’uso di prodotti che lo contengono e obbliga alla rimozione dall’ambiente di questo minerale, in Italia presente soprattutto nei manufatti di Eternit, miscela di cemento-amianto, con cui sono stati realizzati nei decenni scorsi centinaia di chilometri quadri di coperture. Da allora, però, delle 32 milioni di tonnellate di Eternit che si stima essere in circolo in Italia, anche nei tetti di 3000 scuole, ne sono state rimosse e smaltite legalmente appena il 2%, mentre non si conosce ancora con precisione dove sia il restante 98%, perché non esiste un completo censimento nazionale, mentre le Regioni procedono in questo campo in ordine sparso.  Un’ottima idea per far sparire da sopra le nostre teste l’amianto, in realtà l’Italia l’aveva avuta negli anni scorsi, quando con i vari Conto Energia, avevano riservato un incentivo maggiore del normale, a chi, approfittava della rimozione di un tetto di Eternit, per l’installazione di un impianto fotovoltaico. A fine 2012, grazie a questa possibilità, di cui avevano approfittato soprattutto nel Nord e Centro Italia, erano stati risanati 26.000 tetti con amianto, per una superficie di 20 kmq e una potenza elettrica ottenuta di circa 2,5 GW.

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Da luglio 2013, gli incentivi al solare FV sono finiti. Con essi è dunque sparita la possibilità di ripagarsi rimozione e corretto smaltimento grazie all’elettricità prodotta dal sole?
Per le famiglie, esiste la possibilità di usare la detrazione del 50% sui lavori di ristrutturazione domestica che, oltre al fotovoltaico, è utilizzabile anche per la rimozione dell’amianto. Ma visto che l’amianto è pericoloso a tutte le latitudini, forse, per rendere più semplice e spedita la sua rimozione dai capannoni italiani, si potrebbe valutare l’ipotesi di dare uno sconto fiscale simile a quello destinato alle famiglie anche alle imprese, calcolandolo in modo che si recuperi, in tempi ragionevoli, sia la spesa dell’impianto che quella del risanamento del tetto, e tenendo conto che le imprese, normalmente, possono auto-consumare ben più delle famiglie e che quindi potrebbe bastare anche uno sconto più ridotto. L’idea sembra essere condivisa dallo stesso Piano Nazionale Amianto, ideato dal governo Monti per censire e rimuovere la pericolosa sostanza almeno nei luoghi più sensibili, dove si legge: “Il reperimento delle risorse finanziarie può essere coadiuvato da interventi di defiscalizzazione delle attività di bonifica. Ad esempio, il sistema incentivante per la sostituzione delle coperture con pannelli fotovoltaici ha già dato ottimi risultati in quelle regioni che lo hanno praticato”.

 

Fonte: qualenergia

Rinnovabili, è ufficiale: la detrazione del 50% si applica anche al fotovoltaico

Arriva la conferma definitiva da parte dell’Agenzia delle entrate: i pannelli fotovoltaici godono della detrazione Irpef del 50% in vigore fino al 30 giugno per gli interventi di efficientamento energetico. Il bonus fiscale, però, non è cumulabile con gli incentivi del Conto energia

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La notizia era stata già diffusa qualche mese fa, ma ora è arrivata la conferma ufficiale da parte dell’Agenzia delle entrate: anche i pannelli fotovoltaici possono godere della detrazione fiscale del 50% per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica, a patto che non usufruiscano anche degli incentivi previsti dal Conto energia. La risposta definitiva al quesito sollevato mesi fa dall’associazione Anie-Gifi è stata affidata a una nota dell’Agenzia (vedi allegato), che conferma che gli impianti fotovoltaici rientrano tra gli interventi finalizzati al conseguimento di risparmi energetici (articolo 16-bis del Tuir, lettera h, introdotto dall’articolo 4 del Dl 201/2011). Pertanto, possono accedere alle detrazioni del 50%, per un massimo di spesa pari a 96.000 euro per singola unità immobiliare. Per poter godere dell’agevolazione occorre pagare l’importo previsto mediante bonifico bancario o postale che includa la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. A questo punto, spiega l’Agenzia delle entrate, occorre conservare tutta la documentazione, mentre «non è necessaria una specifica attestazione dell’entità di risparmio energetico derivante dall’installazione dell’impianto fotovoltaico». La detrazione del 50% (in vigore fino al prossimo 30 giugno, ndr) non è cumulabile con gli incentivi del Conto energia, mentre può essere associata al meccanismo dello Scambio sul posto o del Ritiro dedicato. Come tutti gli interventi incentivati con la detrazione Irpef per l’efficienza energetica, l’aliquota detraibile può essere recuperata dal contribuente in 10 rate annuali di pari importo.

Scarica la nota dell’Agenzia delle entrate [0,34 MB]

Fonte: eco dalle  città

 

1. DOMANDA DI ENERGIA


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La domanda di energia primaria, nel 2011, si è attestata sui 184,2 Mtep, l’1,9% in meno rispetto al 2010. La contrazione del fabbisogno energetico del 2011 è stata determinata dall’effetto di diversi fattori: il clima più mite, il perdurare della crisi economica e l’applicazione di politiche di efficienza energetica. La composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2011 è stata caratterizzata, rispetto all’anno precedente, dalla riduzione della quota del petrolio dal 38,5 al 37,5% e di quella del gas naturale dal 36,2 al 34,7% e dall’aumento della quota dei combustibili solidi dall’8 all’8,9%. Si è inoltre riscontrato un lieve aumento delle importazioni nette di energia elettrica dal 5,2 al 5,5% e un significativo incremento dell’apporto delle rinnovabili, cresciute dal 12,2 al 13,3%. La composizione percentuale della domanda per fonte conferma la specificità italiana, nel confronto con la media dei 27 paesi dell’Unione Europea, relativamente al maggior ricorso a petrolio e gas, all’import strutturale di elettricità, al ridotto contributo dei combustibili solidi (8,9% dei consumi primari di energia) e al mancato ricorso alla fonte nucleare (figura 1.1).

Figura 1.1: Domanda di energia primaria per fonte. Anno 2011 (percentuali) – Totale 184,2 Mtep

FIG. 1.1

Fonte: elaborazione ENEA su dati MSE

La domanda di energia elettrica nel 2011 è stata pari a 334,6 TWh, in aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente, e corrispondente ad un consumo in energia primaria di 68,2 Mtep. La penetrazione elettrica – cioè il rapporto tra l’energia elettrica e i consumi energetici globali – è risultata pari al 37,1%, di poco superiore al dato 2010 (36,1%). La domanda di energia elettrica è stata soddisfatta attraverso importazioni per una quota al 13,7% del totale, e le fonti primarie utilizzate sono state per il 24,3% rappresentate dalle fonti idraulica, geotermica ed altre rinnovabili, e per il restante 62,0% da combustibili tradizionali trasformati in centrali termoelettriche. Nel 2011 i consumi totali di energia elettrica sono aumentati a 313,8 miliardi di kWh (+1,3%). Le perdite di rete sono risultate in crescita dell’1,3%, con un’incidenza sulla richiesta del 6,2% (6,2% anche nel 2010). L’intensità elettrica del PIL per l’anno 2011 è risultata pari a 0,233 kWh/€ 2005, di fatto paragonabile a quella del 2010. La disponibilità di energia elettrica per il consumo (produzione lorda al netto degli apporti da pompaggio più saldo importazioni dall’estero) è stata nel 2011 pari a 344,1 TWh, in leggero aumento (+0,3% rispetto al 2010). In particolare, le importazioni nette dall’estero sono aumentate di 1,5 TWh (+3,6%), mentre la produzione nazionale netta è cresciuta dello 0,2% rispetto all’anno precedente. La variazione della produzione nazionale deriva dalla diminuzione della produzione termica tradizionale (-3,4%) ed idroelettrica (-12,3%), in parte compensata dall’aumento della produzione da altre fonti rinnovabili (+46,3%).

Tabella 1.1: Bilancio dell’energia elettrica per gli anni 2010-2011 2010 2011
Produzione netta di energia elettrica 290,7 291,4
di cui:
idroelettrica 49,3 45,3
geotermoelettrica 5,0 5,3
rifiuti urbani, biomasse, altre rinnovabili 20,5 30,6
termoelettrica tradizionale 220,9 205,8
Destinata ai pompaggi 4,4 1,9
Saldo import-export 44,2 45,7
Assorbimenti dei servizi ausiliari e perdite di pompaggio 11,3 11,1
Energia elettrica richiesta 330,5 334,6

L’incidenza delle fonti rinnovabili sul consumo interno lordo di energia elettrica (al netto dei pompaggi) ha raggiunto il 24% nel 2011. Tra i combustibili tradizionali è proseguita anche nel 2011 la tendenza alla riduzione dell’utilizzo di prodotti petroliferi, con una diminuzione del 9,5% rispetto al 2010, portando a solo il 5,4% l’incidenza sul consumo interno lordo totale. Inoltre, si è osservata anche una flessione del 7% nell’utilizzo di gas naturale, la cui quota rispetto alla disponibilità è passata dal 36,7% al 33,8%. Al contrario, è cresciuto sensibilmente l’utilizzo del carbone (+11,1%). La potenza di generazione lorda installata in Italia al 31 dicembre 2011 risulta pari a 120,5 GW, con una potenza installata delle centrali termoelettriche tradizionali pari a 78,4 GW (65,1%). In forte crescita risultano i parchi eolici e gli impianti fotovoltaici, in virtù dei meccanismi d’incentivazione legati al sistema dei Certificati Verdi e al Conto Energia.

Fonte: ENEA