RAEE Parking: il container itinerante per i rifiuti elettronici arriva in viale Legioni Romane

Prosegue il progetto sperimentale promosso da Comune di Milano, Amsa e consorzio Ecolight per incentivare la differenziata dei RAEE e premiare chi li conferisce correttamente. In sei mesi raccolti 5.600 kg di rifiuti elettrici ed elettronici386240_1

Dal 20 settembre al 17 novembre la raccolta dei rifiuti elettronici a Milano è in viale Legioni Romane: all’altezza del civico 54 fa tappa il RAEE Parking, il container itinerante dove buttare vecchi cellulari, asciugacapelli rotti, lampadine a basso consumo esauste, tostapane arrugginiti, pc e tablet non più funzionanti. Il progetto promosso dal Comune di Milano, da Amsa e dal consorzio Ecolight per incentivare la sensibilizzazione sui RAEE e rendere più semplice il conferimento di questi rifiuti sta dando buoni frutti: a distanza di sei mesi dal suo avvio ha permesso di raccogliere 5.600 kg di RAEE, con circa3.000 conferimenti. L’iniziativa proseguirà fino al prossimo 20 gennaio toccando, dal 18 novembre, via Oglio. Il RAEE Parking è un cassonetto intelligente che rende semplice il conferimento e permette la tracciabilità del rifiuto. Per utilizzarlo, l’utente deve inserire nell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (CRS)e selezionare il tipo di rifiuto elettronico che intende conferire, mettendolo successivamente all’interno dello sportello dedicato che si aprirà in automatico. Il container è in funzione dalle 7 alle 21, tutti i giorni. Smaltendo così i propri rifiuti tecnologici, i cittadini di Milano possono partecipare, previa registrazione, ad un concorso a premi e vincere le biciclette elettriche in palio. Abbinato al progetto RAEE Parking, fino al 20 gennaio 2017, c’è il concorso “PreMIami” aperto a tutti i cittadini residenti e domiciliati a Milano. Ecolight mette in palio 12 biciclette elettriche: 9 saranno assegnate al cittadino di ogni zona che alla fine del concorso avrà totalizzato il maggior punteggio grazie ai conferimenti effettuati presso il RAEE Parking o il CAM; 3 biciclette elettriche saranno estratte tra tutti i cittadini che avranno preso parte al concorso e conferito almeno un rifiuto. Per partecipare al concorso è necessario registrarsi.

Info su: http://premiami.amsa.it

La prossima tappa del RAEE Parking sarà in via Oglio, angolo via Mincio, dal 18 novembre al 20 gennaio 2017.
Il RAEE Parking è accessibile ai cittadini tutti i giorni dalle 7 alle 21.
Ecolight, costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001.

Fonte: ecodallecitta.it

Sviluppo sostenibile: la top ten del traffico marittimo

Sette dei dieci porti con il maggior traffico commerciale sono in Cina. I dati relativi al trasporto marittimo delle merci decretano, se ancora ce ne fosse bisogno, l’assoluta supremazia degli scali asiatici, di quelli cinesi in modo particolare. Dai mercati asiatici a basso costo del lavoro si arriva a quelli occidentali o, comunque, extra-asiatici pronti ad accogliere i frutti dell’economia globale. I costi ecologici (ben descritti dal video di apertura di Steve Cutts) sono sotto gli occhi di tutti: qualche giorno fa la Nrdc ha lanciato allarme relativamente all’inquinamento provocato dalle navi a Shanghai. Un allarme piuttosto tardivo per una città di 23,5 milioni di abitanti, più cauti dei quali sono costretti a camminare per strada con una mascherina. L’unità di misura del volume di trasporti è il numero di container che hanno due misure standard di 2,44×2,59×6,10 metri e di 2,44×2,59×12,20 metri. A Shanghai, città leader a livello globale, transitano ogni anno 33,6 milioni di container pari al 5% del volume globale di movimentazioni. Con “appena” un milione di container in meno Singapore (32,6 milioni) è seconda. La differenza fra le due città è data dal fatto che a Shanghai vivono 23,6 milioni di persone, mentre a Singapore 5,6 milioni (il che equivale a circa 6 container di merci per ogni abitante…). Sul terzo gradino del “podio” c’è Shenzhen, fino a pochi decenni fa un piccolo borgo di pescatori, oggi terzo porto al mondo, con una popolazione di 10,5 milioni di abitanti. Il quarto posto è di Hong Kong che a oltre quindici anni dall’“handover” continua a essere uno scalo strategico con 22,3 milioni di container movimentati ogni anno. La top ten è tutta quanta asiatica con bene sette città cinesi (Ningbo-Zhoushan, sesta, Qinghdao, settima,Guangzhou, ottava, Tianjin, decima) una coreana (Busan, quinta) e una degli Emirati Arabi Uniti (Dubai). Considerando che ogni anno sono circa 670 i milioni di container movimentati nei porti di tutto il mondo, i sette porti cinesi della top ten rappresentano, da soli, oltre il 20% dello scambio complessivo su scala globale, con Shanghai che – come accennato in precedenza – accatasta sulle navi commerciali un ventesimo delle merci spostate attraverso le vie marittime.

I porti commerciali più trafficati del mondo

  1. Shanghai 33,6 milioni di container
    2. Singapore 32,6 milioni
    3. Shenzhen 23,3 milioni
    4. Hong Kong 22,3 milioni
    5. Busan 17,7 milioni
    6. Ningbo-Zhoushan 17,4 milioni
    7. Qingdao 15,5 milioni
    8. Guangzhou 12,8 milioni
    9. Dubai 13,5 milioni
    10. Tianjin 13 milioniImmagine-620x467

Fonte: Nrdc
Infografica | Nrdc

Ricostruire una città a partire dagli scarti dell’industria automobilistica

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Detroit le case si costruiscono con gli scarti dell’industria automobilistica. Nel disperato tentativo di recuperare le aree urbane abbandonate della zona, è stato avviato un piano per la costruzione di case a partire da materiali di scarto.

Il progetto sarà avviato grazie al contributo della General Motors e dell’associazione no profit Michigan Urban Farming Initiative (MUFI) . L’azienda offrirà container dismessi da 40 piedi di lunghezza e altri materiali di recupero provenienti dallo stabilimento di Detroit Hamtramck, come, ad esempio: i contenitori delle batterie delle Chevrolet Volt, i pannelli insonorizzanti di alcuni tipi di auto, gli armadietti dismessi degli spogliatori, compensato di legno proveniente dalle casse di spedizione e pallet inutilizzati. I container saranno successivamente trasformati in abitazioni da 30 metri quadrati circa di superficie, con zona living, due camere da letto, cucina e bagno. I monolocali saranno poi allestiti con pannelli fonoassorbenti, scaffali, mensole e arredamenti ricavati dagli scarti.

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Il progetto ha il fine di risollevare dal degrado le numerose aree di Detroit, la capitale americana dell’automotive, abbandonate a causa della crisi del settore e di riportarle a condizioni di vivibilità e di sfruttamento sostenibile.

Il primo progetto pilota prenderà il via nei prossimi giorni. Il primo monolocale completato sarà installato su un terreno agricolo di Detroit e gestito per due anni, senza scopo di lucro, dall’associazione no profit Michigan Urban Farming Initiative (MUFI). All’interno troverà alloggio uno studente universitario, coinvolto nel progetto, che avrà il compito di vivere tutto l’anno nel prototipo della casa, fungere da custode e gestire un piccolo terreno per le attività di ricerca agricola. Questo gli permetterà di verificare sul campo la correttezza delle soluzioni progettate e mettere a punto i programmi di realizzazione delle coltivazioni agricole che potrebbero diventare una prospettiva di lavoro per i futuri abitanti di questa particolare città.  Darin McLeskey, co-fondatore e vicepresidente di MUFI ha dichiarato: “Il progetto di questa abitazione è iniziato in realtà come una visione a lungo termine e con l’aiuto della General Motors attraverso lo stabilimento di Detroit Hamtramck e della GM Foundation la concretizzazione di una casa costruita con materiali di riciclaggio su terreni abbandonati non solo è sostenibile per Detroit ma anche per una qualsiasi città che si trovi in una fase di rimonta. Speriamo che questo progetto sia fonte d’ispirazione e di dimostrazione per altre abitazioni di questo genere in tutta la città”.

Il progetto prevede inoltre di riutilizzare le fondamenta delle struttura  che sono già state demolite o che lo saranno in futuro.

(Foto in evidenza: cbsdetroit; foto interna: thedetroitbureau)

Fonte: ambientebio.it