Il nuovo PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) di Milano è on-line

Il nuovo PUMS di Milano (19 allegati) è ora “pubblico” per 60 giorni per le osservazioni di associazioni e cittadini. Passerà poi al voto del Consiglio Comunale. Secondo il Comune “porterà un aumento della popolazione con buona accessibilità al trasporto pubblico del 142%”. Ecco il modal split di auto, moto, mezzi e bici previsto tra 10 anni382070

Dopo il varo da parte della Giunta comunale, il Comune ha pubblicato il nuovo PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) di Milano, il documento che dovrà guidare le politiche sulla mobilità urbana nei prossimi 10 anni.
On-line tutti possono accedere al PUMS, anche se sono parecchie le pagine da leggere e ben 19 gli allegati da consultare; il Piano può ancora essere integrato, grazie al contributo che le associazioni di categoria, comitati, cittadini e consiglieri comunali vorranno apportare, nei prossimi 60 giorni. Il PUMS è destinato a ridisegnare la mobilità di Milano nei prossimi 10 anni e ha dovuto tenere conto dei nuovi confini comunali della Città metropolitana che di fatto è il territorio della vecchia Provincia.   Consultando la ripartizione modale (modal split) degli spostamenti interni a Milano(vedi foto), si vede che il target del PUMS prevede che l’auto passi, come mezzo utilizzabile dai cittadini, dall’attuale 30,2 al 22,9%, anche la moto debba ridursi un pochino (dal 7,3 al 6,9%), il trasporto pubblico aumenti dal 56,7 al 63%, la bicicletta dall’attuale 5,7% al 7,1%.  Tra i grandi interventi sui mezzi pubblici previsti a lungo termine, il prolungamento di alcune linee metropolitane oltre i confini comunali, la modernizzazione della M2, l’allungamento di alcune linee tranviarie per trasformarle in “Linee T”, linee più veloci e complementari alla rete delle metropolitane.  Il Piano considera poi di istituire sistemi rapidi su gomma per collegare la città ad alcune direttrici ad oggi non ancora servite: Arese – Lainate, Vimercate, Segrate – Pioltello, Paullo, Binasco e del Cusago. Sui parcheggi, se ne prevede la realizzazione in funzione dei prolungamenti delle linee metropolitane.
Come già scritto, la decisione su AreaC, fino alla completa realizzazione della M4, è di mantenerla ai suoi attuali confini alla Cerchia dei Bastioni. Il Piano individua invece come azione prioritaria la realizzazione di una Low Emission Zone posta in prossimità del confine comunale ma all’interno della cerchia delle tangenziali.  La piena attuazione del PUMS – secondo il Comune – avrà come effetti positivi la riduzione del 25% del traffico nelle zone a velocità moderata, l’aumento della velocità del trasporto pubblico del 17%, il decremento della congestione da traffico dell’11%, la riduzione delle emissioni di gas climateranti del 27% e “un aumento della popolazione con buona accessibilità al trasporto pubblico del 142%”.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Tari, a Torino il Consiglio comunale approva il piano finanziario e quello tariffario

Secondo quanto deciso da Palazzo Civico, per la tassa rifiuti le attività commerciali pagheranno di meno rispetto al 2013 e per le utenze domestiche saranno previste agevolazioni in base alla fascia Isee di appartenenza

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Dopo l’approvazione del regolamento Tari lo scorso 16 luglio,il Consiglio comunale di Torino ha approvato gli ultimi due atti conclusivi relativi alla Tari, la tassa rifiuti che dal 1° gennaio 2014 ha sostituito la Tares: il Piano finanziario (approvato con 21 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto) e il Piano tariffario (approvato con 22 voti favorevoli e 7 contrari).  Il Piano finanziario si occupa sia di definire i profili tecnico-gestionali del ciclo dei rifiuti e di analizzare i profili economici-finanziari, individuando le spese economiche della gestione con cadenza annuale. È stata approvata dal Consiglio comunale anche una mozione che precisa che i costi del piano tariffario possono dipendere anche dalle scelte della Pubblica amministrazione, e che la pressione tributaria Tari (direttamente dipendente dai costi) deve tendere a diminuire. La mozione chiede alla Giunta, infatti, di ridurre (per il 2015 e anni seguenti) almeno del 2% il corrispettivo del contratto di servizio. Per quanto riguarda il Piano tariffario, si è deliberato che le tariffe per le utenze non domestiche rispetto all’anno 2013 saranno le stesse con aumenti entro lo 0,3%. Ma la novità di quest’anno è che attività commerciali quali ristoranti, pizzerie, bar, mense aziendali e tavole calde, bar e sale da gioco vedranno una riduzione della tariffa rispetto all’anno 2013 perché erano state più penalizzate a causa dell’aumento del 20% della tariffa nel passaggio da Tarsu a Tares. Sul fronte delle utenze domestiche invece l’aumento sarà del 3,85% ma saranno presi in considerazione fattori dipendenti dalle diverse situazioni di disagio economico. Verranno prese in considerazione, infatti, le problematiche economiche derivanti da crisi occupazionali (perdita di lavoro, cassa integrazione ecc) e le fascia ISEE di appartenenza. Nello specifico, è prevista una riduzione del 50% per reddito da 0 a 13000 euro, del 35% per reddito da 13001 a 17.000 euro e, infine, una riduzione del 25% per reddito da 17001 a 24000.

Fonte: ecodallecittà.it

Torino, approvato il Biciplan

La Giunta Comunale di Torino ha inviato all’approvazione del Consiglio il Piano per la mobilità ciclabile, frutto del lavoro di tecnici e funzionari delle divisioni Ambiente e Mobilità e del confronto con le Circoscrizioni, le Commissioni del Consiglio Comunale e le associazioni ambientaliste e degli amanti della bicicletta376308

Il piano, la cui preparazione è iniziata dopo l’approvazione del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), è frutto di un lungo ed approfondito lavoro di tecnici e funzionari delle divisioni Ambiente e Mobilità, ed è stato oggetto di confronto negli ultimi mesi con le Circoscrizioni, le Commissioni del Consiglio Comunale e le associazioni ambientaliste e degli amanti della bicicletta. La prima parte del documento si occupa della pianificazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo della mobilità ciclabile, individuando sul territorio cittadino quelle che dovranno essere le 9 direttrici principali che dal centro vanno verso la periferia ed i comuni limitrofi e le 4 “circolari” interne alla città. In questo modo si potranno definire gli interventi necessari a dare continuità ed a ricucire la rete, che attualmente conta su 180 chilometri tra piste e percorsi. Particolare attenzione è stata posta ai collegamenti con la “Corona Verde” e con i comuni confinanti ed ai percorsi rivolti ai turisti della bicicletta, e si sono previsti interventi di moderazione del traffico e di sviluppo della sicurezza stradale con l’istituzione di “zone 30”.  La seconda parte contiene invece le iniziative e le azioni per favorire lo sviluppo della mobilità ciclabile che prevedono lo sviluppo di comunicazione, ed informazione e la promozione del cicloturismo che si sta diffondendo anche in Italia: il recente progetto di collegamento ciclabile tra Venezia e Torino, che ha coinvolto una cinquantina di comuni, lo dimostra. Nel 2010 gli spostamenti in bicicletta erano calcolati intorno al 3% del totale: obiettivo del Bicilpan arrivare nel 2020 al 15% di spostamenti in bici, come previsto dalla Carta di Bruxelles.

Fonte: ecodallecittà