Dieci consigli per una spesa amica del clima e del pianeta

Il sistema alimentare è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra ed è sempre più chiaro che modificare le nostre abitudini alimentari diviene necessario per contenere anche i cambiamenti climatici e impattare in misura minore sul pianeta. Come fare? Greenpeace fornisce alcuni suggerimenti.

Dieci consigli per una spesa amica del clima e del pianeta

«Il sistema alimentare è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra, e questo “peso” è in particolare da attribuire alle diete più diffuse nei paesi ricchi, in cui è presente un elevato consumo di prodotti di origine animale e cibi ultra-processati»: Greenpeace è attiva su questo fronte e ha formulato un elenco di suggerimenti per mitigare l’impatto sull’ambiente della nostra alimentazione.

«Le scelte alimentari che compiamo possono avere degli effetti a volte insostenibili. La fettina di carne comprata al supermercato sotto casa ha spesso una storia lunghissima da “raccontare”: ad esempio è molto probabile che il mangime usato nell’allevamento intensivo da cui proviene contenga soia coltivata su un terreno deforestato dall’altro lato del mondo – spiega l’associazione – Un bicchiere di latte o una braciola potrebbero raccontare quanto gas serra o quanto inquinamento atmosferico sono legati alla loro produzione. Non tutti sanno che, ad esempio, gli allevamenti intensivi sono la seconda causa di formazione di polveri sottili in Italia, più del trasporto leggero e dell’industria, e che il settore zootecnico contribuisce alla produzione di gas climalteranti quanto l’intero settore dei trasporti».  

Buone pratiche possono certamente essere aumentare verdure e proteine vegetali, ridurre i prodotti di origine animale (ma quei pochi, buoni e genuini), contenere al minimo gli imballaggi e la “strada” percorsa dal nostro cibo, scegliere sempre stagionale e locale, e preferire sempre il biologico.

«Un impegno quotidiano per combattere i cambiamenti climatici, ma anche per mandare un messaggio all’intero sistema agroalimentare, nel quale pochi grandi attori fanno profitti sempre più grandi, mentre le piccole aziende spariscono».

«Come consumatori possiamo fare molto per invertire questa tendenza attraverso le nostre scelte quotidiane” dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura di Greenpeace Italia.  “Anche la politica deve fare la sua parte. Servono scelte chiare ed efficaci: utilizzare i fondi pubblici della Politica agricola comune (PAC) per il sostegno delle produzioni ecologiche e non per quelle intensive, approvare una normativa europea per fermare il commercio di materie prime prodotte distruggendo le foreste, e impegnarsi ad istituire una rete di santuari marini per proteggere almeno il 30 per cento dei nostri mari».

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Fonte: ilcambiamento.it

Giornata Mondiale del Gatto: da lastminute.com 6 consigli per portarlo in vacanza

L’8 agosto si celebra la Giornata Mondiale del Gatto: ecco 6 consigli di lastminute.com per volare in compagnia degli amici felini;

Dalla Turchia al Giappone, lastminute.com propone 6 luoghi da visitare in giro per il mondo per gli amanti dei gatti.

 

Milano, 31 luglio 2018 – Esiste la giornata dedicata alla mamma, al papà, ai nonni: come poteva mancare quella per i nostri amici a quattro zampe? L’8 agosto si festeggia la Giornata Mondiale del Gatto, proprio nel mese che generalmente registra la più alta percentuale di abbandono degli animali domestici: un’occasione per ricordare che anche i pelosi hanno diritto a godersi l’estate, senza la paura di trovarsi soli e impauriti sul ciglio di una strada. Per questo, lastminute.com ricorda alcuni consigli da tenere bene a mente per viaggiare in aereo e soggiornare in hotel sempre in compagnia del proprio amico felino. Regola numero uno? Prima di chiudere la valigia controllate che il gatto non stia riposando proprio nascosto tra i vostri vestiti!
1 – Biglietto e passaporto. Il micio preferisce il posto finestrino? Intenditore! In ogni caso, anche lui avrà bisogno del biglietto per salire a bordo: i posti per animali domestici sul velivolo sono limitati, vanno quindi prenotati a tempo debito! Senza dimenticare i documenti, soprattutto quando si  viaggia all’Estero: non serve l’impronta digitale della zampa, ma dovrete farvi rilasciare dall’azienda sanitaria locale il passaporto con dati anagrafici ed elenco di vaccinazioni e trattamenti effettuati.

2 – Avvertire la struttura. Per il vostro soggiorno, assicuratevi che le strutture siano “pet-friendly” e pronte ad accogliere il gatto, magari anche con un’ulteriore mail o telefonata prima della vostra partenza. Quando sarete arrivati in hotel, ricordatevi di avvisare il servizio di pulizia della presenza di un gatto nella stanza, per evitare spiacevoli inconvenienti come la fuga del micio all’apertura della porta!

3 – Il trasportino. Durante l’intera durata del volo, il gatto dovrà rimanere all’interno di un trasportino omologato IATA, l’ente internazionale che stabilisce le norme per il trasporto aereo. Per il peso massimo consentito (generalmente tra i 6 e i 10 kg) e per le dimensioni sarà necessario informarsi presso la compagnia con cui si vola, poiché possono variare anche in base al tipo di trasportino ammesso, se rigido, semi rigido o morbido. Al momento del check in, il gatto potrà uscire dal trasportino e, in braccio al proprietario, dovrà passare sotto il metal detector.

4 – Pulito e profumato. Per evitare lamentele da parte degli altri passeggeri, fate al gatto una bella toeletta prima della partenza e assicuratevi che sia in perfetta salute, ricordando che se è in gravidanza, in calore o ha meno di 3 mesi non potrà salire a bordo dell’aereo. Immediatamente prima del viaggio, si consiglia di non  farlo mangiare, ma di idratarlo accuratamente.

5 – La valigia del gatto. La vostra valigia è pronta, ma quella per il micio? Anche lui ha bisogno di portare in viaggio ciotole, cuccia, giochi e cibo preferiti: saranno per il gatto punti di riferimento nella stanza d’hotel o nell’appartamento della villeggiatura. Non dimenticate la lettiera da viaggio, che essendo pieghevole occupa poco spazio. E infine il beauty case: portate delle salviette umide, oppure dei panni da bagnare con acqua fredda da passare sul pelo del gatto qualora avesse dei colpi di calore durante il viaggio.

6 – L’etichetta per ritrovarsi. E se vi perdete di vista durante il viaggio? Sarà difficile per il gatto telefonarvi, a meno che non lo dotiate di un collarino con etichetta, con nome e un numero di telefono che potrà essere utile per rintracciarvi a chiunque lo troverà.  Per i più “smart”, esistono collari con piccoli trasmettitori gps che sono in grado di individuare la posizione del proprio pet direttamente sullo smartphone o sul tablet.

 

In ogni caso, lastminute.com ricorda che il regolamento per il trasporto dei gatti può variare da una compagnia aerea all’altra, per questo è consigliabile informarsi direttamente presso la compagnia per evitare spiacevoli sorprese al momento dell’imbarco.

 

Infine, lastminute.com ha pensato anche agli amanti dei gatti che in vacanza non avranno la compagnia di un amico a quattro zampe: per loro, una selezione di mete in cui incontrare felini ad ogni angolo!
Kuching, Malesia
Già dal nome, Kuching (che deriva dalla parola cucina che in malese significa proprio “gatto”) si rivela essere una città completamente dedicata ai gatti: lungo le strade, oltre a mici in carne ed ossa, potrete incontrare statue, fontane e souvenir dalle fattezze feline. Da non perdere una visita al Cat Museum che custodisce una collezione unica di oggetti e manufatti sui gatti provenienti da tutto il mondo.

 

Aoshima e Tashirojima, Giappone
Di per sé il Giappone è una meta ideale per gli amanti dei gatti: qui sono delle istituzioni i Neko Cafè, locali in cui fare la pausa caffè in compagnia degli amici felini. In più, in Giappone si trovano anche le “cat island” di Aoshima e Tashirojima, dove abitano più gatti che persone! Chiamati a liberare le barche dei pescatori infestate dai topi, i gatti hanno trovato su queste isole la casa ideale.

 

Ypres, Belgio

A Ypres, in Belgio, ogni tre anni si svolge il Kattenstoet, il Festival dei Gatti: una festa di origine medievale che celebra gli amici felini con una sfilata di carri allegorici, musica e acrobati durante la quale tutti si vestono come gatti, streghe o topi.

Key West, FloridaSe siete in cerca di “gatti letterari” allora la meta perfetta è la casa-museo dello scrittore Ernst Hemingway a Kay West, in Florida, dove troverete decine di gatti con una caratteristica davvero particolare: presentano zampe con sei dita. La maggior parte sono discendenti diretti di Snowball, la gatta polidattile tanto amata da Hemingway, e sono stati battezzati con i nomi dei Grandi della Letteratura, dello Spettacolo o della Scienza. Pronti ad accarezzare Edgar Allan Poe, Dorian Gray, Marilyn Monroe?

Amsterdam, Paesi Bassi
Chi lo ha detto che ai gatti non piace l’acqua? Vi ricrederete ad Amsterdam, dove tanti felini sono accolti a bordo del De Poezenboot, la barca dei gatti ormeggiata nel Singel. Qui i mici senza famiglia vengono coccolati dai volontari e dai visitatori. In più, ad Amsterdam si trova il Katten Kabinet, un museo davvero unico, dedicato al gatto J.P: Morgan, ospitato in una dimora del Seicento: all’interno troverete opere, oggetti e sculture che raffigurano i gatti, alcune delle quali firmate da autori come Picasso e Rembrandt.

 

Istanbul, Turchia
Nella città turca sarete accolti da tantissimi gatti che gironzolano per le strade, quotidianamente coccolati e curati dagli abitanti di Istanbul. Basti pensare che la Basilica di Santa Sofia, uno dei monumenti principali della città, ospita una colonia: non sarà difficile vederli passeggiare tra le maestose navate!unnamed

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fonte: agenziapressplay.it

Allontanare vespe e api seguendo i consigli della nonna

Come allontanare vespe e api utilizzando metodi casalinghi efficaci sin dal primo tentativo e seguendo i consigli della nonna!

Con il bel tempo le vespe e le api sono in continuo agguato. I soggetti allergici devono prestare particolare attenzione a queste bestioline perché possono causare delle spiacevoli conseguenze. Chi abita in campagna vive in piacevoli ambienti circondati dal verde che però portano tanti insetti. Utilizzando dei metodi fai da te ed economici si possono allontanare vespe e api in modo efficace così da potersi godere in pace la quiete del verde.PX_vespe

Come allontanare vespe e api da casa e dal giardino?

Non solo mosche e zanzare, bisogna difendersi anche da vespe e api. Per quanto siano degli insetti importanti per il ciclo della vita è meglio tenerli lontani da casa ed evitare di farsi pungere.

C’è un vecchio rimedio della nonna efficace sin dai primi minuti che può aiutare a farli scappare via, ovvero il caffè. Per quanto l’odore sia molto piacevole per alcune persone, per le api e le vespe è davvero insopportabile. La reazione è un po’ come quella delle mosche davanti al basilico, e quindi scapperanno via. Per essere efficace basta mettere del caffè macinato in un vecchio portacandele e poi con l’aiuto di un accendino dare fuoco al caffè così che possa sprigionare il suo aroma.

Altri rimedi green sono il basilico e la citronella. Posizionate delle piante in giardino o in alcuni punti strategici della casa così che l’odore possa sprigionarsi e allontanare le vespe.

In alternativa sono ottimi e pratici gli oli essenziali alla citronella o all’eucalipto per non far avvicinare mosche, api e vespe.

Da provare, infine, anche l’aglio. Lasciate un mazzo di aglio appeso in alcune zone del giardino e vespe e api si terranno alla larga.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/sciame-vespe-pannolino-1903243/

Fonte: https://www.donnaglamour.it/allontanare-vespe-e-api-consigli-della-nonna/chiedilo-alla-nonna/?utm_source=welcoming&utm_medium=newsletter&utm_campaign=chiedilo-alla-nonna

Vacanze in campeggio- 5 consigli pratici

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Le vacanze sono finalmente arrivate ed è tempo di partire. E se il campeggio è stata la scelta per questʼanno e avete bisogno di qualche consiglio su come gestire il tutto, cosa portare e a quali cose prestare maggiore attenzione, ecco un piccolo vademecum dei punti più importanti da tenere a mente!

Pochi ma buoni – Quando si va in campeggio non bisogna portarsi dietro casa, né acquistare una tenda grande come un castello. Puntate invece allʼutilità delle cose che portate con voi e alla loro funzionalità. Lʼimportante è che la tenda sia robusta, facile da montare e ben coibentata per tutte le temperature. E la stessa cosa vale per ogni oggetto che deciderete di portare con voi.

Armarsi contro gli insetti – Stare in mezzo alla natura è bellissimo, ma ricordatevi che questo significa anche la presenza dʼinsetti, come le formiche o le zanzare: premuratevi quindi di non lasciare cibo in giro e di chiudere sempre bene le zip della vostra tenda.

Stare in mezzo alla natura è bellissimo, ma ricordatevi che questo significa anche la presenza dʼinsetti, come le formiche o le zanzare. Premuratevi di non lasciare cibo in giro, di chiudere sempre bene le zip della vostra tenda e di munirvi di protezioni contro le punture di zanzara con prodotti come questi, così da essere protetti nei casi più gravi, soprattutto se con voi ci sono dei bambini.unnamed

Igiene – Sia ben chiaro, il campeggio non è sinonimo di sporco, ma comunque lʼigiene personale diventa più precaria, dovendo far uso di bagni condivisi. Siate quindi sicuri di munirvi tutto ciò che può servirvi e rendere più facile e protetta la cura della vostra persona.

To do list – Per non scordarvi nulla, fate una bella lista delle cose che servono. Il campeggio prevede tanti piccoli pezzi che insieme fanno una dimora ed è facile che qualcuno sfugga alla vostra attenzione.

Posizionatevi bene – Se è un campeggio fisso quello che farete, scegliete con cura il posto per la vostra tenda. Tenetevi lontano da famiglie numerose, comitive di ragazzi o campeggiatori gourmet. Oppure….portatevi dei buoni tappi per le orecchie!

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Spreco alimentare, 10 consigli per non buttare il cibo

Ecco un decalogo che ci aiuta a non sprecare cibo. I consigli sono stati raccolti dall’UNC, l’Unione nazionale consumatori che ci dice come non gettare via il cibo:

  1. Prima di andare al supermercato, preparare la lista della spesa, pianificando i pasti della settimana.
  2. Scegliere gli alimenti con una vita residua più lunga (spesso sono quelli meno in vista negli scaffali del supermercato).
  3. Non fare la spesa a stomaco vuoto: il carrello si riempirà più facilmente di prodotti inutili.
  4. Occhio ai formati convenienza: il 3X2 conviene solo se si consuma effettivamente il prodotto, altrimenti aumenta solo il rischio che finisca nella spazzatura.
  5. Una volta a casa, riporre con attenzione la spesa: gli alimenti più “nuovi” con una data di scadenza più lontana vanno dietro, mentre avanti vanno riposti quelli più vecchi per consumarli prima.
  6. La temperatura ideale per il frigorifero è di 4 gradi.
  7. Riporre, in frigo, ogni alimento nel posto giusto (frutta e verdura nei cassetti: pece e carne cruda al primo piano; carne cotta al secondo; affettati e formaggi più in alto; conserve aperte e uova ancora più su): in questo modo gli alimenti si conserveranno più a lungo.
  8. Congelare gli alimenti che avanzano scrivendo sul contenitore la data.
  9. Ricordare che gli alimenti scongelati e poi cotti possono essere ricongelati.
  10. Consiglio della nonna: prima di buttare, aprire, odorare, assaggiare e poi decidere!FRANCE-ECONOMY-TRADE

Fonte: Consumatori

© Foto Getty Images

 

Comieco, quattro consigli su come usare carta e cartone per riporre le scarpe al cambio stagione

Con l’autunno arriva il momento di riorganizzare l’armadio per il cambio di stagione. Comieco ricorda che è possibile riporre al meglio le scarpe e assicurare loro un tranquillo letargo ricorrendo al prezioso aiuto di carta e cartone380459

Il cambio d’armadio è un appuntamento da cui nessuno può fuggire: come essere sicuri che il guardaroba riposto resti come nuovo anche dopo un intero anno? Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, svela alcuni utili accorgimenti per il cambio di stagione, pensando in particolare ad un accessorio fondamentale: le scarpe. Che le si abbia da una vita o da una sola stagione, si desidera sempre ritrovarle in ottime condizioni e pronte ad essere indossate nuovamente. Ricorrendo a vecchi giornali e semplici scatole in cartone, conservare con cura le proprie calzature diventa un gioco da ragazzi! Basta seguire i consigli che Comieco suggerisce:

1. Per evitare sgradite muffe, è sempre meglio riporre le calzature nelle loro scatole in cartone, meglio se avvolte nella carta velina o nella stoffa;

  1. Riporre le scatole in modo ordinato, scrivendo all’esterno quali scarpe contengono (o mettendo una foto) e organizzandole secondo la stagione d’uso (inverno ed estate);
  2. Riempire le scarpe con carta da giornale per mantenere la forma;
  3. Quando si ripongono gli stivali, ricordare di utilizzare l’apposito cilindro in cartone fornito al momento dell’acquisto, che serve per non far deformare la gamba. In mancanza dell’originale, è possibile fabbricarne una versione “fai da te” utilizzando il cilindro del rotolo della carta assorbente per la cucina.

Ma non finisce qui. Lunga vita non solo alle scarpe ma anche a carta e cartone grazie alla raccolta differenziata! Quando la scatola o la carta che hai usato avranno finito la loro funzione di ‘salvascarpe’, mettili nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata di carta e cartone. E il riciclo lo garantisce Comieco che con le sue 3.300 aziende consorziate rappresenta l’intera filiera del riciclo di carta e cartone in Italia: da chi produce (cartiere e importatori di carte e cartoni per imballaggio) a chi trasforma (cartotecniche, fabbricanti, trasformatori ed importatori di imballaggi vuoti a base di fibre di cellulosa) per passare attraverso i recuperatori che con le loro piattaforme selezionano la carta e il cartone provenienti dalle raccolte differenziate.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Trucchi e consigli per un bucato perfetto

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Quanto spediamo ogni settimana per la pulizia e l’igiene della casa e per il bucato? Di solito compriamo diversi prodotti per sbiancare gli indumenti, per eliminare i cattivi odori o per avere vestiti morbidi e profumati dopo il lavaggio. In realtà, con dei semplici rimedi casalinghi possiamo ottenere degli ottimi risultati. L’aceto, il limone e il bicarbonato di sodio diventeranno i vostri migliori alleati, scoprite come!

 

  1. Come sbiancare il bucatoSbiancare

Come tutti sapete, il prodotto chimico che viene comunemente usato per sbiancare il bucato è il cloro. Oltre al fatto che sostanze di questo tipo sono altamente inquinanti per l’ambiente che ci circonda, indeboliscono anche le fibre dei tessuti che quindi si romperanno con più facilità. Di certo i vestiti risulteranno di un bianco impeccabile, ma dureranno meno tempo. Se non fate attenzione, inoltre, il cloro può lasciare spiacevoli macchie e sbavature sugli indumenti colorati. Grazie al bicarbonato, al limone e all’acqua ossigenata, non rischierete di rovinare i vostri vestiti o di inquinare l’ambiente. Prendete appunti!

  1. Sbiancare le tende

Se si tratta, ad esempio, delle tende della cucina che solitamente si impregnano di fumi e grassi, l’ideale è immergerle in acqua calda nella vasca da bagno. Aggiungete un cucchiaio di bicarbonato e lasciate le tende in ammollo fino a quando l’acqua non si sarà raffreddata. Poi, potrete lavarle come d’abitudine, ma sarà molto più semplice ottenere delle tende perfettamente pulite e bianche.

  1. Sbiancare le tovaglie

È molto semplice, il procedimento è quasi lo stesso delle tende. Mettete la tovaglia in acqua calda, dopo aver trattato le macchie con qualche goccia di acqua ossigenata. Le macchie se ne andranno più facilmente lasciando la tovaglia completamente bianca, senza rovinarla.

  1. Sbiancare i vestiti

Quando dovete mettere il bucato in lavatrice, diluite un cucchiaio di bicarbonato in un bicchiere d’acqua per poi versarlo sui vestiti (non mettete mai il bicarbonato puro direttamente sui tessuti perché potreste rovinarli, è sempre meglio diluirlo con l’acqua). Poi, avviate la lavatrice e lasciate che faccia un normale ciclo di lavaggio. In alternativa, potete anche utilizzare il succo di limone.

  1. Eliminare i cattivi odori dai vestitiBicarbonato-di-sodio

Di sicuro vi sarà capitato qualche volta di notare che alcuni indumenti continuano ad avere un cattivo odore di sudore anche dopo il lavaggio in lavatrice. Quindi, bisogna per forza rilavarli. Come si può evitare questo inconveniente? È molto semplice, esistono tre soluzioni casalinghe:

  1. Create una pasta con acqua e bicarbonato. È sufficiente mezzo cucchiaino di bicarbonato diluito in mezzo bicchiere d’acqua. Mescolate per bene e applicate questa pasta sulle zone critiche dei vestiti, come quella delle ascelle. Poi mettete gli indumenti in lavatrice e lavate come d’abitudine.
  2. Acetobianco. È molto semplice, mescolate mezzo bicchierino di aceto con mezzo bicchierino d’acqua e trasferite il miscuglio in un flacone nebulizzatore. Spruzzatelo sulle zone da trattare e lasciate agire per 10 minuti prima di proseguire con il lavaggio in lavatrice.
  3. Succo di limone. Di sicuro conoscete tutti questo rimedio a base di limone, un altro ingrediente naturale che è ottimo per neutralizzare gli odori dei vestiti. Non dovete far altro che mescolare il succo di un limonecon la stessa quantità di acqua; poi, con l’aiuto di una spugna o di un panno, applicate il miscuglio sulle zone critiche da trattate. Lasciate agire per 10 minuti e poi lavate gli indumenti in lavatrice.
  4. Semplici trucchi per eliminare le macchie dai vestitiBucato-steso
  1. Una macchia di olio?

Se avete degli indumenti macchiati di olio, potete ricorrere ad un semplice trucco che consiste nell’applicare talco in polvere sulla macchia per fare in modo che si assorba. Lasciate agire per un giorno e poi lavate gli indumenti in lavatrice.

  1. Avete un chewing-gum appiccicato sui vestiti?

Esistono due rimedi molto particolari che potete provare. Il primo è piuttosto curioso: dovete mettere in congelatore l’indumento su cui è appiccicato il chewing gum. In questo modo, il chewing gum si indurirà e sarà più semplice rimuoverlo. Volete provare? Il secondo rimedio, invece, è più conosciuto e consiste nell’applicare un po’ di benzina sul chewing gum per poter toglierlo più facilmente.

  1. Macchie di prodotti di make-up?

A volte, senza volerlo, capita di macchiare gli indumenti con la matita per labbra o con il fondotinta che abbiamo applicato sul visoCome è possibile eliminare macchie di questo genere? È molto semplice, basta applicare acqua e aceto mescolati in parti uguali. Lasciate agire per mezz’ora e poi lavate come d’abitudine.

  1. Macchie di sangue?

Le macchie di sangue sono le più difficili da eliminare. Una tecnica semplice consiste nell’utilizzare l’acqua ossigenata. Mettetene qualche goccia sulla macchia e lasciate agire per una mezz’ora. Poi, lavate l’indumento in questione in lavatrice come d’abitudine. Non resterà alcuna traccia della macchia.

Ci auguriamo che questi semplici trucchi vi siano di aiuto e, se volete, svelateci i vostri segreti per avere sempre un bucato perfetto!

Fonte:  viverepiusani.com

Estate, i consigli ‘salva-api’ di Greenpeace

Dall’alveare fai-da-te al giardinaggio. La campagna di Greenpeace per salvare le api ha dato vita ad una community che, da ogni parte d’Italia, ha deciso di fare rete per proteggere gli insetti più preziosi per l’agricoltura e per il nostro cibo. L’associazione fornisce anche le istruzioni per un’estate ‘Salva-api’.api_fiore3

70 mila firme su www.SalviamoLeApi.org, 1140 retweet con l’hashtag #SOSapi, tantissime foto da balconi, orti e giardini con il cartello “Qui api al sicuro” e milioni di persone raggiunte su Facebook. In meno di due mesi, la campagna di Greenpeace per salvare le api ha dato vita a una community che, da ogni parte d’Italia, ha deciso di fare rete su Internet e nelle proprie città per proteggere gli insetti più preziosi per l’agricoltura e per il nostro cibo: gli impollinatori. Un progetto che integra Web e mobilitazione al di fuori della rete. Così http://www.SalviamoLeApi.org parte dalla petizione on-line rivolta al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo, per poi passare a una lista di azioni che il singolo utente può mettere in atto a casa sua per salvare le api. Per un’estate Salva-api, quindi, basterà un computer e un po’ di ingegno, le istruzioni le fornisce Greenpeace. Di seguito la lista delle azioni Salva-api:

1. La petizione

Firma la petizione su http://www.SalviamoLeApi.org e manda al ministro Nunzia De Girolamo l’e-mail con le richieste di Greenpeace: vietare l’uso di tutti i pesticidi dannosi per api e impollinatori, investire nella ricerca e nello sviluppo di pratiche agricole sostenibili e non nell’agricoltura industriale dipendente dalla chimica. Dal lancio della campagna, sono già quattro i pesticidi killer delle api parzialmente banditi dall’Unione europea: imidacloprid, thiametoxam, clothianidin e fipronil.alveare3

2. La foto-community “Qui api al sicuro”

Se non utilizzi pesticidi chimici nel tuo giardino, orto o balcone allora puoi entrare in azione scaricando il cartello Salva-api. Stampa il cartello con il messaggio “Qui api al sicuro” e mettilo nel tuo spazio verde. Scatta una foto e diffondila su Facebook e Twitter utilizzando #SOSapi. Inviando la foto all’indirizzo e-mail salviamoleapi.it@greenpeace.org, l’immagine entrerà a far parte dell’album di Greenpeace su Facebook. Con questa iniziativa farai parte della community e ci aiuterai a diffondere il messaggio.

3. Raccolta firme e volantino

Entra in azione scaricando il modulo di raccolta firme e il volantino informativo della campagna. Potrai coinvolgere i tuoi amici, parenti e vicini facendogli firmare la petizione e grazie al volantino porterai il messaggio di Greenpeace nei bar, nelle scuole e fra i tuoi contatti. Per scaricare il modulo e il volantino

4. Giardinaggio salva-api.

Fai scelte sostenibili con i fiori amici delle api. Perché piantare il solito geranio quando puoi aiutare le api con Calendula, Lupinella e Facelia? Su http://www.SalviamoLeApi.org > Fai scelte sostenibili > Voglio sapere quali semi piantare Greenpeace fornisce l’elenco dei fiori dove le api e gli altri insetti impollinatori possono trovare polline e nettare per nutrirsi. Più di 1500 utenti hanno già scaricato l’elenco di Greenpeace.greenpeace_api_sicuro

5. L’alveare per le api selvatiche

Se hai una buona praticità e hai voglia di rimboccarti le maniche, le api in fuga dai pesticidi killer hanno bisogno di un rifugio. Per costruire con le tue mani un rifugio per api selvatiche, vai su http://www.SalviamoLeApi.org > Fai scelte sostenibili > Come costruire un alveare per api selvatiche. Per prima cosa trova un posto tranquillo e riparato. Scegli aree vicine a campi con fiori come papaveri, fiordaliso o bocche di leone, il miglior nutrimento per far crescere le piccole api sane e forti. Infine costruisci una cornice esterna in legno, all’interno posiziona dei ceppi di quercia o faggio (dove avrai già praticato dei piccoli fori) oppure un mattone cavo. In aggiunta utilizza canne di bambù e piccoli ramoscelli.

Fonte: il cambiamento