Dall’Ace all’Ape, tutti i perché dell’obbligo di certificazione energetica degli edifici

Comunicato ADOC sulla nuova certificazione energetica degli edifici APE375916

La conversione in legge del Dl 63/2013, avvenuta con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 3/8/2013 della Legge 90/2013, ha confermato la vigenza della nuova certificazione energetica degli edifici APE(attestato di prestazione energetica) che va a sostituire l’ACE (attestato di certificazione energetica). Le nostre norme, fino all’intervento di questo decreto, non erano conformi ai dettami europei e per questo motivo siamo stati sanzionati. E’ stata recepita la Direttiva 2010/31/UE, sanando diverse procedure di infrazione che la Comunita’ Europea aveva avviato contro l’Italia per errati o incompleti recepimenti di Direttive. Procedure che lo scorso giugno sono sfociate in una sentenza di condanna della Corte di giustizia europea. Essenzialmente per la mancanza dell’obbligo di consegnare l’attestato energetico in caso di vendita o locazione di un immobile: le nostre norme, pur prevedendo l’obbligo di indicare in contratto di aver ricevuto informazioni e documentazione energetica sull’immobile, prevedevano una deroga per le locazioni se questa documentazione mancasse al momento della firma del contratto. Non solo, ma in caso di edifici con rendimento energetico basso, il proprietario poteva ovviare all’obbligo consegnando un’auto-dichiarazione di appartenenza alla classe energetica piu’ bassa, la “G”. Dallo scorso 6 giugno e’ quindi in vigore l’obbligo di allegare ai contratti di compravendita immobiliare e di locazione (quelli nuovi) la nuova attestazione energetica denominata APE, pena la nullita’ dei contratti stessi. Il decreto prevede un regime di transizione: fino all’emanazione dei decreti ministeriali che fissano i criteri di calcolo dei nuovi parametri tecnici a cui riferirsi (emanazione che dovrebbe avvenire entro Gennaio 2014), si puo’ redigere il documento riferendosi alle precedenti istruzioni tecniche (inclusa la vecchia certificazione ACE in corso di validita’ -dieci anni). In merito, lo scorso 25 giugno, il ministero dello Sviluppo Economico ha emesso una circolare. Tutto risolto? Sembra di no. In questi giorni infuria la polemica su questo obbligo, soprattutto nei contratti di locazione, e alcune associazioni di categoria hanno chiesto al Governo di toglierlo, e di farlo in fretta. Un “déjà vu”: nel 2008, con il DL 112/08 venne abrogato l’obbligo che il legislatore aveva introdotto nel 2006 con il D.lgs.311/2006. A chi rimane in mano il cerino? Al cittadino che si trova di fronte al caos, spesso alimentato anche dalla disinformazione. Non entriamo nel merito su quanto sia o meno giusto dover sborsare dei soldi per munirsi di una certificazione che alcuni ritengono inutile. La direttiva europea c’e’, la si puo’ ignorare, la si puo’ accogliere, ma saltare da un “si’” ad un “no” ci sembra pessimo, anche perche’ le multe che vengono inflitte all’Italia, oltre alla brutta figura che ci fanno fare, vengono comunque pagate coi soldi dei contribuenti… e tanto vale pagare e fare bella figura, e non il contrario. Poi, se qualcuno in sede comunitaria riuscira’ a far levare questo obbligo, convincendo gli altri partner comunitari della sua inutilita’, ci adegueremo. L’importante e’ che il singolo cittadino abbia certezza del diritto…. ma, ed e’ questa l’ennesima dimostrazione, nel nostro Paese questa e’ una chimera.

Qui la scheda pratica Adoc sull’argomento, a cura di Rita Sabelli, responsabile per l’aggiornamento normativo dell’associazione.

 

Fonte: eco dalle città

 

“Preveniamo gli incendi”, parte la campagna

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Gli incendi si combattono prima di tutto con la prevenzione. Per questo motivo Vas Onlus (Verdi Ambiente e Società), Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e Federconsumatori, come ogni estate, ripropongono la campagna “Preveniamo gli incendi”. Due gli obiettivi della campagna: sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto e alla difesa dell’ambiente e accendere un faro sul ruolo degli agricoltori e degli ambientalisti come “guardiani” del territorio per combattere fuoco e disastri. Il patrimonio boschivo italiano è un “serbatoio” di ossigeno e di biodiversità che va tutelato. Per questo motivo Vas, Cia e Federconsumatori invitano i cittadini a segnalare: zone degradate, cigli stradali e ferroviari non ripuliti da sterpaglie, aree agricole incolte, presenza di discariche abusive. I promotori della campagna invitano i cittadini a seguire delle precise regole: non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate; non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi; prima di parcheggiare l’auto accertarsi che la marmitta non sia a contatto con l’erba secca; non abbandonare rifiuti nei boschi; non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia e altri residui agricoli. L’impegno degli agricoltori e degli ambientalisti per la prevenzione degli incendi è uno strumento in più a supporto del lavoro del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, soprattutto nei mesi estivi quando l’assenza di piogge e il caldo torrido favoriscono lo scoppio e l’espansione delle fiamme per chilometri e chilometri di vegetazione. Incendi, tra l’altro, causati spesso da veri e propri “piromani killer”, o comunque riconducibili a origini dolose legate alla speculazione edilizia oppure all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. L’iniziativa “Previamo gli incendi” si svolge col patrocinio della Comunità Europea-Uffico di Roma, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Corpo Forestale dello Stato e Corpo Nazionale Vigili del fuoco; delle Regioni Abruzzo, Calabria e Campania; gli Enti Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, dei Monti Sibillini, del Circeo, delle Dolomiti Bellunesi, del Cilento e Vallo del Diano, dello Stelvio, dell’Alta Murgia, del Vesuvio e dell’Abruzzo Lazio e Molise.

Fonte: il cambiamento

Green Capital 2016 premio europeo di green marketing contro la crisi economica

La Comunità europea spinge il progetto Green Capital per indurre le grandi città europee con oltre 200 mila abitanti a investire nella sostenibilità e nel green marketing.8751068394_99e201d6f8_z-620x350

Aumentare le aree verdi, le piste ciclabili e le costruzioni ecologiche tanto che la riqualificazione urbana diviene sia benessere per gli abitanti sia volano per il turismo. Questi in sostanza gli obiettivi del Premio Green Capital il cui bando si aprirà il prossimo 17 giugno. D’altronde l’invito di Janez Potočnik Commissario europeo per l’ambiente è molto chiaro:

Desidero invitare tutte le città ammissibili al prestigioso premio Capitale verde europea per il 2016 e cogliere questa opportunità per riesaminare e mettere in mostra le proprie credenziali ambientali. Tutte le città vincitrici hanno beneficiato di una migliore reputazione, attirando imprese e investimenti e potenziato la propria attrattiva come luogo in cui vivere, lavorare o recarsi in vacanza.

Del rilancio economico legato a una ristrutturazione urbana secondo i criteri della sostenibilità ne scrivevo a proposito della mia visita dieci giorni a Amburgo eletta Green Capital 2011 (il mio collega Marco Pagani visiterà Vitoria-Gasteiz Green Capital 2012). Il progetto della città tedesca è durato alcuni anni ed è partito con la riqualificazione delle aree verdi la cui superficie è stata aumentata del 20%. Ma non solo: entro il 2020 la città ridurrà le sue emissioni di CO2 del 40% grazie a un piano integrato di riduzione del traffico privato in favore di trasporti pubblici e uso massiccio delle biciclette. Posso testimoniare che Amburgo, a fronte di un investimento totale pari a 8 milioni di euro,abbia notevolmente potenziato i trasporti pubblici è decisamente efficiente grazie al sistema di metropolitane urbane e extraurbane che collegano tutta l’area metropolitana (city e periferia) coinvolgendo gli oltre 4 milioni di abitanti. Le Green Capital però purtroppo, tranne il caso spagnolo di Vitoria-Gasteiz, sono tutte concentrate nel Nord Europa: infatti, dall’istituzione del premio hanno conquistato il titolo Stoccolma nel 2010, Amburgo nel 2011, Vitoria- Gasteiz nel 2012, Nantes nel 2013 e Copenaghen nel 2014. Il premio nasce nel 2006 a Tallin e per iniziativa dell’ex sindaco Jüri Ratas e dopo le vittorie tutte prestigiose delle città sopra elencate, per il 2016 si prospetta una competizione piuttosto dura. Per rimediare allo sbilanciamento di candidature che ancora devono pervenire dall’Europa meridionale, la Comunità Europea ha invitato proprio Ecoblog.it in qualità di testata “influencer” a diffondere proprio queste buone pratiche di riqualificazione urbana anche in Italia. Dunque da tenere d’occhio il sito European green capital, dove dl 17 giugno sarà pubblicato il bando.

Il Calendario per partecipare al premio Green Capital 2016amburgo21-620x350

Lunedì 17 giugno 2013: apertura del bando con l’invito a presentare le candidature;
Venerdì 12 luglio 2013: Workshop sulla candidatura al premio Capitale verde europea a Bruxelles presso gli Uffici della Commissione europea;
Giovedì 17 ottobre 2013: scadenza della presentazione delle domande via web al link: www.europeangreencapital.eu;
Novenbre 2013- Marzo 2014: valutazione delle candidature;
Aprile 2014: annuncio delle città finaliste;
Maggio 2014: presentazione alla Giuria delle città finaliste;
Giugno 2014: annuncio della città vincitrice del premio capitale europea 2016 con una cerimonia.

Chi può candidarsi a Green Capitalamburgo3-620x350

Il premio Green Capital o “Capitale verde europea” è rivolto a tutte le città degli Stati membri della Ue e anche ai Paesi candidati come Croazia, ex repubblica Jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia e Turchia. Le città che possono candidarsi devono avere almeno 200 mila abitanti e negli Stati in cui non è presente nessuna città con più di 200 mila abitanti allora vi possono partecipare le città più grandi. Per città è da intendersi l’area urbana escluse le aree metropolitane e le zone urbane allargate così come le conurbazioni amministrate o da un consiglio comunale e o da altro organo eletto democraticamente.

I vantaggi offerti dal Premio Green Capitalanburgo4-620x350

Una città che conquista il premio di Green Capital può contare su molti benefici che sono quantificati sopratutto nell’estensione della comunicazione internazionale. La Comunità europea elenca comunque i seguenti principali vantaggi: incremento del turismo, copertura internazionale sui media per milioni di euro di pubblicità gratuita, crescita di networking e alleanze con altre città, nuovi posti di lavoro grazie all’arrivo di investitori, sponsorizzazioni e sovvenzioni ottenuti grazie ai progetti ambientali, cittadini orgogliosi, miglioramento della sostenibilità con nuovi progetti. Con l’acquisizione del Premio non si ottengono sovvenzioni dirette ma indirette, ossia facilitazioni all‘accesso a programmi di finanziamento della Comunità europea volte al miglioramento della qualità dell’ambiente e alla sua riqualificazione.

Quale sostenibilità per conquistare il premio Green Capitalamburgo5-620x350

Gli assi intorno cui ruota il riconoscimento del premio Green capital sono semplici e basilari: aria pulita, buona gestione dei rifiuti, ottima percentuale di riciclo, conservazione dell’acqua, dei parchi e ambiente incontaminati. Naturalmente queste sono sfide difficili ma non impossibili nell’ambito urbano (oltre 200 mila abitanti) Di fatto il Premio Green Capital vuole innanzitutto premiare gli sforzi delle amministrazioni locali tesi a riqualificare sia l’ambiente e sia l’economia che portano un miglioramento della qualità della vita nella città.

Gli indicatori per l’assegnazione Premio Green capital 2016amburgo-6-620x350

Gli indicatori individuati per la prossima edizione del Premio Green Capital 2016 sono 12:

  • Cambiamenti climatici: attenuazione e adattamento
  • Trasporti Locali
  • Aree verdi urbane e uso sostenibile del territorio
  • natura e biodiversità
  • Qualità dell’aria
  • Qualità dell’ambiente acustico
  • Produzione e gestione dei rifiuti
  • Gestione delle risorse idriche
  • Trattamento acque reflue
  • Ecoinnovazione e sviluppo sostenibile
  • Rendimento energetico
  • Gestione ambientale integrata

Come presentare la candidatura per il Premio Green Capital 2016amburgo-7-620x350

Il concorso è aperto dal 17 giugno al 17 ottobre 2013 e la candidatura può essere presentata compilando il modulo che presenta 4 sezioni suddivise per ogni indicatore:

  • Descrizione della situazione attuale
  • Descrizione delle misure adottate nel corso degli ultimi 5-10 anni
  • Descrizione degli obiettivi a breve e lungo termine che approccio sarà usato per raggiungerli
  • Elenco dei riferimenti che documentano le informazioni date nei punti precedenti.

 

Fonte: ecoblog

COMUNITÀ EUROPEA: 99 procedure di infrazione ancora aperte per l’Italia

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Il Ministro Moavero si è detto soddisfatto della “diminuzione delle procedure di infrazione” con il governo Monti “passate da circa 130 a 97”. Moavero ha aggiunto che le leggi previste dalla Comunitaria 2011/2012 non sono state adottate pienamente.

Tuttavia in campo ambientale gli sforzi dell’Italia continuano ad essere insufficienti, come testimoniano le 26 procedure d’infrazione ancora aperte in questo ambito. A lanciare l’allarme è stata Legambiente preoccupata per il risanamento delle acque superficiali e dei bacini del nostro Paese.

Elenco delle procedure di infrazione in essere contro l’Italia suddivise per materia e aggiornate al 23 gennaio 2013

Affari interni 2
Affari economici e finanziari 3
Affari esteri 4
Agricoltura 2
Ambiente 26
Appalti 7
Comunicazioni 2
Concorrenza e aiuti di stato 4
Energia 3
Fiscalità e dogane 11
Giustizia 2
Lavoro e affari sociali 9
Libera circolazione dei capitali 1
Libera circolazione delle merci 3
Libera circolazione delle persone 3
Libera prestazione dei servizi e stabilimento 2
Pesca 2
Salute 5
Trasporti 7
Tutela dei consumatori 1
Totale 99

Fonte: QuotidianoLegale