Milano, sul sito del Comune la mappa dei percorsi ciclabili e gli stalli del bike sharing

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Un valido strumento per individuare piste e strade ciclabili e per trovare facilmente la collocazione degli oltre 280 stalli

Uno strumento in più per cittadini e turisti che vogliono godersi la primavera sulle due ruote. Da oggi (domenica 13 maggio) sul geoportale del Comune di Milano è possibile consultare la mappa georeferenziata dei percorsi ciclabili e degli stalli del BikeMi presenti in città. Un valido strumento per gli amanti della mobilità sostenibile per individuare piste e strade ciclabili – anche da smartphone – e per trovare facilmente la collocazione degli oltre 280 stalli che ospitano una flotta composta da 3650 bici tradizionali e mille a pedalata assistita. Nella mappa (disponibile qui) è possibile geolocalizzare anche le vedovelle – le fontanelle pubbliche di Milano che devono il loro particolare nome al filo d’acqua continuo che sgorga, paragonato al pianto di una vedova – e visualizzare la collocazione dei servizi igienici pubblici.

Il dataset dei percorsi ciclabili è presente anche sul portale Opendata al link

“Il geoportale e il portale dati del Comune di Milano sono sempre più ricchi di informazioni direttamente consultabili online dai cittadini – dichiara Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open data -. Le visualizzazioni che pubblichiamo raggruppano strati informativi differenti, che uniti in una sola mappa, offrono immediatamente un’idea dei servizi presenti e della vastità di informazioni del Comune. All’utilità per chi consulta il geoportale si somma poi la possibilità per sviluppatori e appassionati di servirsi dei nostri dati per sviluppare nuovi servizi e app e creare valore a partire dal nostro patrimonio di dati”.

Con questa nuova mappa si arricchisce quindi l’offerta del geoportale, che contiene al suo interno più di 270 dataset: oltre alle mappe georeferenziate, la sezione Extra offre agli utenti alcune storymap, mappe interattive, corredate da legende e media, che rappresentano un utile strumento per commentare alcuni fatti storici rilevanti. Al link si possono consultare, ad esempio, le mappe delle antiche Porte di Milano, la collocazione dei 100 muri liberi per la street art e i più bei cortili della città. Ma c’è spazio anche per altre curiosità, come la gallery di immagini di Milano divisa in tre categorie: “Milano com’era”, che raccoglie alcune immagini storiche della città, “Milano contemporanea”, ritratto della città che cambia e “Milano curiosa”, che mette insieme alcuni tra i miti, leggende e le curiosità legate ad alcuni luoghi simbolo del capoluogo lombardo. Il geoportale è costantemente aggiornato con nuovi contenuti e nuove mappe e permette di gestire e condividere in maniera integrata tutti i dati geografici in possesso del Comune di Milano, consentendo così una pubblicazione agile e snella dei dati territoriali anche in formato open. Per effettuare una ricerca è sufficiente inserire una chiave all’interno del catalogo o scegliere tra le diverse tematiche proposte (ambiente, educazione, mobilità, territorio, topografia, storiografia) e il sistema rilascerà l’informazione mappata e disponibile per il download. Mercoledì 16 maggio il geoportale del Comune di Milano sarà presentato dall’assessore Lorenzo Lipparini nel corso della conferenza annuale di Esri, la manifestazione più articolata e completa a livello nazionale nel settore delle tecnologie geospaziali, che si svolgerà a Roma.

Fonte: ecodallecitta.it

Milano, il comune stanzia 20 milioni per interventi di riqualificazione energetica su edifici di proprietà privata

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La delibera stanzia 20 milioni di euro, suddivisi equamente tra il 2018 e il 2019, per promuovere e agevolare la realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di interi edifici e si rivolge ai proprietari, ai condomini, a società, a enti privati o a partecipazione pubblica.

Uno stanziamento di 20 milioni di euro per interventi di riqualificazione energetica su edifici di proprietà privata. Questo il provvedimento approvato oggi dall’esecutivo di Palazzo Marino a conferma della volontà dell’Amministrazione di ridurre le emissioni inquinanti anche attraverso aiuti concreti ai cittadini. Lo stanziamento segna il percorso verso il 1° ottobre 2023, data in cui entrerà in vigore il divieto delle caldaie a gasolio in ogni stabile della città. Nel dettaglio la delibera stanzia 20 milioni di euro, suddivisi equamente tra il 2018 e il 2019, per promuovere e agevolare la realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di interi edifici e si rivolge ai proprietari, ai condomini, a società, a enti privati o a partecipazione pubblica. Lo stanziamento costituisce un contributo sufficiente alla sostituzione di tutti i 3.500 impianti a gasolio privati tutt’ora presenti a Milano.

Gli interventi ammessi saranno quelli che riguardano direttamente gli impianti termici che potranno essere migliorati o sostituiti, andando così a ridurre l’emissione di inquinanti; ma anche interventi destinati all’efficientamento energetico dell’edificio. Fra le opere per cui è possibile ottenere il contributo, la sostituzione di impianti di riscaldamento a gasolio con caldaie a metano, pompe di calore o altri sistemi meno inquinanti, l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici e di isolamenti termici che riguardano la struttura dell’edificio, le finestre e gli infissi e quindi avere un risparmio di consumo energetico e il miglioramento della qualità dell’aria in città. Il contributo è a fondo perduto e oscilla tra il 5 e il 20% del costo di realizzazione dell’intervento, a seconda della tipologia adottata. Attraverso la partecipazione al bando i privati non dovranno anticipare nessun costo di realizzazione e fin dal primo anno sarà possibile risparmiare tra il 10 e il 20% e successivamente fino al 60% grazie anche alla possibilità che i cittadini hanno di accedere contemporaneamente al sostegno che il Governo mette a disposizione per i medesimi interventi e che consiste in detrazioni fiscali dilazionabili in dieci anni per un valore massimo del 65% del costo dell’intervento. Inoltre la delibera detta anche le linee di indirizzo per l’Avviso pubblico che sarà pubblicato nelle prossime settimane e che ha l’obiettivo di individuare istituti bancari e intermediari finanziari che, attraverso appositi finanziamenti a tasso agevolato, sosterranno fin dall’inizio gli investimenti sostenuti dai cittadini o dagli enti che avranno avuto accesso ai fondi comunali. Gli impianti di riscaldamento rappresentano in termini emissivi più del 50% delle emissioni climalteranti a livello di territorio comunale e contribuiscono alla formazione del Pm10 nell’aria per il 26% contro i veicoli che sono al 44%; inoltre il gasolio da riscaldamento costituisce una fonte importante di inquinamento a elevata emissione di CO2. Questo importante contributo si inserisce all’interno di un programma di investimenti sulla qualità dell’aria e la vivibilità che l’Amministrazione ha da tempo messo in campo. I privati hanno già potuto accedere al contributo del ‘bando caldaie’ finanziato dal Comune con 1,6 milioni di euro per incentivare il rinnovamento degli impianti degli immobili privati nel biennio attualmente in corso. Inoltre nei mesi scorsi era stato stanziato un contributo di 2,6 milioni di euro per chi ha installato il filtro antiparticolato sul proprio veicolo alimentato a diesel. Per le modalità di accesso al “bando caldaie” in corso e per informazioni più dettagliate è possibile fare riferimento allo “Sportello Energia” del Comune, in corso Buenos Aires angolo via Giovanni Omboni (scala che porta al seminterrato di fronte al civico 22) aperto dal lunedì al giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 o al numero telefonico 02 884 68300 dal lunedì al giovedì dalle ore 10:00 alle ore 13:00.

Fonte: ecodallecitta.it

I misteri dell’Imu agricola: Roma è comune “parzialmente montano”

Nella capitale non si pagherà l’Imu agricola perché il comune è considerato parzialmente montano. I colli di Roma non sono mai stati così alti come negli ultimi mesi. Nonostante l’altitudine della capitale sia di appena 21 metri sul livello del mare, infatti, Roma è stata inserita nella fascia P dei comuni parzialmente montani, quelli che l’Imu agricola non la pagano. Si tratta di un fatto inspiegabile se non con i soliti accomodamenti all’italiana. Procediamo con ordine. I terreni agricoli non avevano mai pagato l’Imu, poi arrivò Mario Monti con il Salva Italia e estese la tassa anche agli agricoltori. Enrico Letta pensò di sgravarne alcuni, poi è arrivato Matteo Renzi che ha deciso di non far pagare l’Imu agricola ai comuni montani. Ecco il lato grottesco della faccenda è la definizione di ciò che è montagna. Inizialmente si era optato per una tripartizione basata su una tabella Istat: da 0 a 280 metri slm la categoria NM(comune non montano), da 281 a 599 metri slm la categoria P (comune parzialmente montano), da 600 metri slm in su la categoria T (comune totalmente montano). Secondo la tripartizione iniziale i comuni NM avrebbero pagato l’Imu agricola, i comuni P una tassa agevolata e i comuni T sarebbero stati esonerati. Lo scorso 24 gennaio, però, il Consiglio dei Ministri ci ha ripensato e ha esonerato dal pagamento anche i comuni parzialmente montani, Roma compresa. Già perché nonostante i suoi sette colli oscillino fra i 46 metri Celio, Aventino e Campidoglio e i metri del Quirinale e, nonostante la “vetta” della Capitale siano i 139 metri di Monte Mario, Roma è stata inserita fra i comuni parzialmente montani. Se si aggiunge che sono state inserite nella classificazione T anche località bagnate dal mare come MattinataPeschici e Vieste, il pasticciaccio è servito. Le incongruenze rilevate da Il Fatto Quotidiano un mese fa sono parecchie: tantop per rimanere in Puglia, Alberobello e Locorotondo che si trovano, rispettivamente, a 428 e 410 metri slm sono considerati comuni NM, non montani. Stessa sorte per Matera che si trova a 400 metri di altezza slm. La lista delle incongruenza è lunghissima. In Liguria, per esempio, vengono assoggettati al pagamento alcuni comuni che non avevano mai pagato l’Imu come San Biagio della Cima e Vallebona, mentre vengono esentati Taggia e Sanremo. Fra i sindaci sale il malcontento. Su Grandain, un sito di informazione locale il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi, ha espresso qualche settimana fa il suo dissenso nei confronti di questa nuova tassa disincentivante per uno dei settori sui quali dovrebbe puntare il nostro Paese:

Il governo Renzi aveva bisogno di soldi per finanziare i famosi 80 euro da dare agli operai in busta paga e l’ha fatto prendendoli ai contadini, come una sorta di Robin Hood al contrario, che prende ai poveri, ai lavoratori, dimenticandosi poi di banche ed altri soggetti ben più meritevoli di esser tassati.”

Santo Stefano Belbo si trova a un altezza di 170 metri slm ed è dunque considerato come comune non montano. Il sindaco vorrebbe esentare la cittadinanza dal pagamento dell’Imu agricola, ma non può:

l’applicazione da parte del Comune è un obbligo di Legge e oltretutto i soldi dell’Imu agricola il Governo ce li ha già presi. Il 27 dicembre scorso, infatti, il Ministero della Finanze ha comunicato di aver effettuato un prelievo, una trattenuta sui fondi destinati al Nostro Comune di circa 210 mila euro, cioè esattamente il gettito dell’Imu agricola stimato dal Governo. Non solo, nelle norme è anche previsto che questo buco di 210 mila euro debba essere sanato con l’imposizione da parte del Comune dell’Imu sui terreni agricoli. Siamo diventati degli esattori del Governo Romano, che tira la pietra e nasconde la mano, e cosa ben più grave, l’Imu, cioè ‘imposta municipale unica, per com’era stata concepita, doveva servire al territorio, ma in realtà va a finanziare il governo, non un solo euro resta ai Comuni per il territorio. Questo modo di procedere del Governo, che applica delle politiche predatorie del territorio, mina nelle fondamenta i principi costituzionali di autonomia degli enti locali,

spiega Icardi che si chiede – e non da solo – come sia possibile che la capitale venga classificata come comune montano, mentre non lo sono molti comuni delle colline delle Langhe.IceRide-Greenpeace-Roma-1-620x483

Fonte: Il Fatto Quotidiano

© Foto Getty Images

Debutto milanese per il primo taxi ecologico attrezzato per i disabili

Presentato alla Fabbrica del Vapore di Milano, alla presenza degli assessori Maran e Majorino, il primo di 20 taxi ecologici completamente attrezzati per il trasporto delle persone disabili grazie a un bando del Comune che ha messo a disposizione 200mila euro per finanziare taxi a basso impatto ambientale pensati per i portatori di handicap379581

La si può già vedere circolare da qualche giorno, è una Citroën Berlingo Multispace XTR guidata da Rosa Di Benedetto, tassista milanese che fatto domanda per partecipare al bando del Comune di Milano che prevedeva un contributo di 10 mila euro per l’acquisto di una vettura attrezzata per il trasporto dei disabili e dei passeggini, assegnato a veicoli immatricolati tra l’1 gennaio e il 31 ottobre di quest’anno con alimentazione ibrida, Gpl, a metano, a benzina Euro 6 o a emissioni zero. Diciannove le altre vetture in arrivo entro la fine dell’anno, tante quanto le richieste pervenute dai tassisti: “Recuperiamo un ritardo inaccettabile – ha detto l’Assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran – una città come Milano deve eliminare tutte le barriere, a partire proprio da quelle legate al trasporto pubblico. Ringrazio i tassisti che hanno partecipato e che si sono impegnati a garantire il servizio veramente a tutti. Da parte nostra, ci impegniamo a riproporre i finanziamenti in futuro”. Presentata il 19 giugno alla Fabbrica del Vapore nell’ambito dell’iniziativa organizzata da Consorzio Sociale Light e Fondazione Triulza “Per un’Expo 2015 aperta, inclusiva e accessibile”, la prima auto bianca ecologica ha già è già operativa su strada: grazie a un allestimento ad hoc studiato dalla Rolfi di Brescia, la vettura offre l’accesso a carrozzine e passeggini da una rampa posteriore. “Milano paga un ritardo culturale e infrastrutturale di decenni” ha detto l’Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino “Solo pochi mesi fa è stato finalmente approvato il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per rendere la città veramente accessibile a tutte le persone con disabilità e non solo. Expo sarà la manifestazione che segnerà il cambio di passo della nostra città lasciando un’eredità in termini di strutture e progetti mai avuti prima. Questo primo taxi ecologico e predisposto anche per il trasporto delle persone con disabilità motoria rappresenta uno dei nostri punti di partenza e una delle direzioni verso cui desideriamo andare”.
Il giornalista e Presidente di Ledha Franco Bomprezzi, nominato dal Comune consulente di supporto alla task force per l’accessibilità di Expo Milano 2015, fa il segno di vittoria dalle pagine del blog del Corriere.it “Invisibili”. Presente all’inaugurazione ha dichiarato : “Oggi per noi è un giorno importante perché a Milano finalmente si inizia a cambiare passo. Questo è il primo di venti taxi che permetteranno alle persone con disabilità di muoversi in città autonomamente, una primissima vittoria che abbiamo raggiunto grazie al lavoro con le tante associazioni e con il Comune di Milano. Abbiamo intenzione di proseguire con altri progetti che usino l’occasione di Expo 2015 per lasciare in eredità una città finalmente nuova e accessibile a tutti”.

Fonte: ecodallecittà.it

Torri di Quartisolo: un Comune a…efficienza energetica

Un software per censire e analizzare – in rete e gratuitamente – gli edifici di un territorio, proponendo soluzioni concrete e praticabili per migliorarne l’efficienza energetica. È questo l’aspetto più innovativo del progetto presentato dal comune di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, all’interno del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Premio A+CoM nel 2013 come migliore PAES italiano nella categoria dei comuni dai 5.000 ai 20.000 abitanti).efficienza_energetica

Un applicativo (si può scaricare gratuitamente dal sito del comune vicentino) che usa come database i dati emersi dalla “Zonizzazione energetica” del territorio comunale, elemento giudicato vincente da Alleanza per il Clima, l’onlus che insieme a Kyoto Club ripropone anche quest’anno il premio A+CoM per i migliori Piani d’azione per l’energia sostenibile italiani (c’è tempo fino al 24 marzo per partecipare, per maggiori informazioni www.climatealliance.it).
“Grazie ad apposite analisi di livello territoriale – spiegano da Torri di Quartesolo – abbiamo diviso gli edifici in funzione del loro consumo energetico: per ogni zona individuata, da quella più energivora (Zona I) a quella con le performance relativamente più virtuose (Zona V), sono state effettuate delle simulazioni d’intervento con l’obiettivo di studiare il vantaggio economico e ambientale dell’investimento in un miglioramento energetico”. Ora così, attraverso un click, i cittadini quartesolani potranno visualizzare con il computer le proprie abitazioni, conoscerne lo stato di salute energetico e gli eventuali interventi da programmare per migliorarne l’efficienza. “Il nostro software – proseguono dall’ufficio tecnico del comune veneto – utilizza Google Earth, applicativo che Google mette a disposizione gratuitamente per tutti gli utenti della rete: tutti gli edifici del Comune di Torri di Quartesolo sono individuati con dei blocchi tridimensionali colorati (rosso, arancione, giallo, verde scuro e verde chiaro). Spostando il cursore su ogni singola abitazione e cliccandoci sopra si vede comparire una schermata in cui vengono suggeriti tutti i possibili interventi di efficienza e risparmio energetico che si possono mettere in campo”. Migliorie per diminuire i consumi per il riscaldamento e l’acqua calda, come comportamenti energetici virtuosi (ad esempio, mantenere le temperatura dei locali entro i 19° C), la realizzazione di isolamenti termici, la sostituzione dei serramenti o della caldaia o l’istallazione di pannelli solari termici. Interventi per cui sono stati specificati tutti i parametri tecnici necessari (mq, costi) in funzione delle caratteristiche dell’edificio medio di ogni Zona, dando, allo stesso tempo, una serie di informazioni indispensabili a cittadini per scegliere se intervenire o meno: detrazioni a cui si può eccedere, risparmio energetico ed economico annuale conseguibile, costo d’investimento necessario e tempo di rientro dell’investimento.

Fonte: il cambiamento.it

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Condomini Efficienti: Comune, Legambiente e aziende insieme per il risparmio in bolletta

A Palazzo Marino l’assessore Maran, Poggio e Meggetto di Legambiente e i rappresentanti di HabitaMi, AssIRen e Condominio Classe A hanno lanciato “Patti chiari per l’efficienza energetica”, l’alleanza per la riqualificazione energetica e ambientale dei condomini. Sportelli informativi presso i CdZ per informare i cittadini378563

In questi giorni in cui l’area di Milano sta affrontando un’emergenza inquinamento, con valori del Pm10 che sono tornati a salire, in città parte l’importante campagna ‘Condomini Efficienti’. L’iniziativa, promossa da Legambiente e patrocinata dal Comune di Milano, ha l’obiettivo di promuovere la riqualificazione energetica degli edifici e diffondere buone pratiche per il risparmio energetico. Una famiglia milanese spende mediamente 1.500 euro all’anno per riscaldare la propria abitazione: con interventi importanti sull’edificio e cambiando l’impianto di riscaldamento è possibile, in molti edifici,risparmiare dal 30 al 60% sulla bolletta energetica (fino a 500/1000 euro all’anno). È possibile inoltre, fino alla fine dell’anno, detrarre dalle tasse il 65% in 10 anni dell’investimento per rendere più efficiente la propria abitazione. Con ‘Condomini Efficienti’, nei prossimi mesi, migliaia di condomini milanesi saranno informati sulle possibilità di risparmio energetico e, se decideranno di riqualificare le proprie case, potranno scegliere sulla base di preventivi chiari e tagli sui costi garantiti da aziende e professionisti che accettano di lavorare in base alle nuove norme (europee e nazionali) e all’accordo volontario ‘Patti chiari per l’efficienza energetica’, promosso dal Comune di Milano e sottoscritto da tutte le parti sociali e dall’associazione Legambiente.  La campagna muoverà i primi passi già durante la fiera “Fa’ la cosa giusta” in programma dal 28 al 30 marzo in Fiera Milano City, per poi attraversare concretamente tutti i quartieri di Milano, incontrando, condominio per condominio, tutte le famiglie interessate. “Questi giorni di emergenza ambientale devono essere colti come un’occasione importante per portare all’attenzione di tutti il tema della lotta all’inquinamento. Con‘Condomini Efficienti’ vogliamo offrire l’occasione a tutte le famiglie milanesi di risparmiare sui costi dell’abitare e ridurre inquinamento e consumi energetici”, ha dichiarato Barbara Meggetto, direttrice Legambiente Lombardia.  “L’investimento in risparmio di energia è tra i più promettenti e interessanti oggi in tutta Europa e la necessità di rendere più efficienti le abitazioni è ormai legge, in Europa come in Italia. Nell’arco dei prossimi trent’anni sarà obbligatorio metter mano a circa 40 mila condomini di Milano: quasi 1300 edifici all’anno. Si apriranno quindi cantieri da centinaia di migliaia di euro, dei veri e propri ‘cantieri verdi’ per risparmiare sull’energia, diminuire l’inquinamento e vivere meglio. Tutti cantieri in regola, con fattura detraibile: questa è vera green economy”. La campagna ‘Condomini Efficienti’ verrà attuata in collaborazione con gli Sportelli Energia che il Comune di Milano ha aperto in tutte le zone di Milano. Legambiente ha incontrato inoltre l’interesse e l’alleanza di tante società e professionisti: quelle coordinate nella grande campagna di HabitaMi, una importante rete d’impresa (Rete Irene) e il network Condomini Classe A. Grazie a loro si moltiplicheranno le forze, i banchetti, i gazebo e le occasioni di incontro con Legambiente e con gli Sportelli Energia del Comune di Milano. Sono previsti, inoltre, una ventina di incontri e spettacoli in tutta la città e una decina di iniziative di piazza in tutta Milano. Poi manifestazioni, eventi, seminari di approfondimento e studio.

Per ulteriori informazioni: www.viviconstile.org

Fonte: ecodallecittà.it

 

Scuole in legno, presto una realtà. Firmato l’accordo tra FederlegnoArredo e Comune di Milano

FederlegnoArredo e Comune di Milano sottoscrivono accordo per incrementare la diffusione di edifici a struttura in legno a uso terziario

Quando Matteo Renzi, nel suo discorso programmatico per ottenere la fiducia al Senato, ha parlato di edilizia scolastica e di un nuovo programma straordinario (perchè in Italia tutto è straordinario) di investimenti in questo settore certamente era consapevole di come il Comune di Milano fosse già quasi un passo avanti agli altri. Il 27 febbraio scorso infatti il Comune di Milano ha siglato, con FederlegnoArredo, un accordo di collaborazione per incrementare la diffusione di edifici a struttura in legno a uso terziario: una realtà già diffusa oltralpe (in particolare nei paesi dell’Europa del Nord) e che, grazie al supporto tecnico della federazione che rappresenta il settore in tutte le sue componenti, dalla materia prima al prodotto finito, in Italia e nel mondo, potrebbe divenire presto una realtà in Italia.

Inseriti già nel bilancio provvisionale 2014, i progetti sulle scuole in legno prevedono edifici fino a tre piani comprensivi di mensa e palestre:

“È con piacere che sottoscriviamo un accordo con l’amministrazione comunale per incrementare la diffusione di edifici a struttura in legno a uso scolastico, per dare servizi alla città risparmiando risorse e creando spazi sicuri. Anche alla luce del piano scuole annunciato dal premier incaricato Matteo Renzi: un programma straordinario per l’edilizia scolastica. Grazie alla lungimiranza del Comune, a Milano istituzioni e tessuto imprenditoriale giocano d’anticipo. Con l’impegno dell’ufficio tecnico dell’Area Legno della federazione, che affianca quotidianamente le imprese per risolvere le criticità che possono emergere sia con la committenza privata che pubblica.”

ha dichiarato il Direttore Generale di FederlegnoArredo, Giovanni De Ponti. I vantaggi, spiegano a FederlegnoArredo, sono innumerevoli e non solo sotto il profilo del design: ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di un altro materiale da costruzione sarà capace di immagazzinare 0,9 tonnellate di CO2, un risultato che si ottiene anche quando è impiegato per costruire un edificio. Il legno è un materiale isolante al punto da garantire, nell’edilizia scolastica, un risparmio sul piano energetico di circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali: una spending review reale che permette un rapidissimo rientro dei costi per enti ed amministrazioni pubbliche. La visione finale arriva fino all’imminente ExPo2015, nella speranza di poter portare know-how e progettualità e rinnovare completamente il patrimonio dell’edilizia scolastica milanese (chi ha figli o ha da poco terminato le scuole ha ben presente il problema, per gli altri basti sapere che la situazione è peggiorata). Più economiche, duttili e facilmente sostituibili, le strutture edilizie in legno rappresentano il futuro dell’edilizia scolastica (e non solo): una realtà che prende sempre più piede e che permette anche un riuso ed un riciclo dei materiali. Scuole sicure, efficienti, economiche e formative: quando è il Comune a spingere verso la sostenibilità, dimostrando ed integrando la popolazione (in età scolare, in questo caso) nelle sue scelte, il risultato non può che essere positivo.

Fonte: ecoblog

Premio Comuni a 5 stelle: Montechiarugolo vince la settima edizione

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È Montechiarugolo, il comune più virtuoso d’Italia. Il paese di 10.500 abitanti si è infatti aggiudicato il prestigioso riconoscimento vincendo la settima edizione del Premio Comuni Virtuosi, promosso dall’omonima associazione con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La giuria, composta dai membri del Comitato Direttivo della rete, ha voluto selezionare anche il comune migliore per ogni categoria del bando. Atri (TE) si aggiudica il primo posto nella sezione Gestione del territorio; Cannara (PG) nella sezione Impronta ecologica; Agerola (NA) nella sezione Rifiuti; Caronno Pertusella (VA) nella sezione Mobilità sostenibile; infine, la città di Udine si aggiudica il primo posto nella sezione Nuovi stili di vita. Già vincitore nella categoria Impronta ecologica nell’edizione precedente, Montechiarugolo ha dimostrato una rapida e costante ascesa nella realizzazione di politiche ambientali di assoluta eccellenza, trasversalmente alle cinque linee di intervento previste nel bando. Dalle certificazioni ambientali alle centrali del risparmio energetico, dal potenziamento dei percorsi ciclo-pedonali alla raccolta differenziata porta a porta spinta, sono tante le progettualità e i risultati conseguiti nell’azione amministrativa. “Se le politiche ambientali hanno bisogno di risorse, sono molto di più i bilanci che hanno bisogno delle politiche ambientali – commenta il sindaco Luigi Buriola -. Dobbiamo smettere di sprecare risorse, se vogliamo davvero tutelare i bilanci. Sono proprio le politiche ambientali che tutelano e producono le risorse per la main mission di un Comune, che è certamente quella sociale.” Il Comune di Montechiarugolo beneficerà di un audit energetico gratuito fornito dal Polo Tecnologico per l’Energia di Trento, sponsor dell’iniziativa. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 21 settembre presso la Sala del Trono nel Palazzo del Duca a Senigallia (AN), con la presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Il premio Comuni a 5 Stelle è nato nel 2007 su iniziativa dell’Associazione Comuni Virtuosi con lo scopo di individuare, valorizzare e premiare le buone prassi in campo ambientale nelle cinque categorie del bando: gestione del territorio, impronta ecologica, rifiuti, mobilità, nuovi stili di vita. Lo scorso anno il premio Comuni Virtuosi è stato assegnato a Massarosa, in provincia di Lucca.

Fonte: il cambiamento

Mobilità elettrica a Torino, piccoli passi avanti in Comune

Bilancio comunale, approvato un emendamento finalizzato ad inserire tra le opere di urbanizzazione primaria le “infrastrutture anche private, destinate alla ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”. M5S: “La mobilità elettrica dovrà diventare il futuro della ricerca nel settore”375867

Bilancio comunale, approvato un emendamento finalizzato ad inserire tra le opere di urbanizzazione primaria le “infrastrutture anche private, destinate alla ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”. L’emendamento, presentato dal M5S, nasce con lo scopo di iniziare a supplire alla carenza totale di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici e di compiere un importante passo avanti nella promozione della mobilità sostenibile. Un settore che, per il movimento, “dovrebbe costituire il futuro e la principale area di ricerca e sperimentazione per aziende che invece si ostinano ad investire nella vecchia industria automobilistica, con motori a scoppio, inquinanti, rumorosi e bisognosi di continua manutenzione, ormai satura e priva di prospettive”.

Fonte: eco dalle città

Diritto a lasciare la bici in cortile: il Comune scrive agli amministratori di Milano

Finalmente un intervento diretto del Comune sulla questione “bici nei cortili milanesi”, dopo anni di diatribe e di diritto negato da amministratori disinformati e condomini anti-bicicletta. “Il Regolamento edilizio garantisce questo diritto, fatelo rispettare” ricorda l’Assessore Pierfrancesco Maran. Pubblichiamo la lettera inviata agli amministratori condominiali di Milano375861

Chi usa la bicicletta a Milano – e fortunatamente (per l’aria della città e la salute dei milanesi) sono sempre di più – conosceva la questione da tempo. Da anni (dal 1999 per l’esattezza) esiste un articolo del Regolamento edilizio del Comune di Milano – l’art. 51 – che sancisce chiaramente come nei cortili degli stabili milanesi debba essere garantito e tutelato “il deposito della bicicletta di chi vive o lavora nello stabile”. Eppure, per lungo tempo, non è esistita a Milano norma amministrativa più ignorata di questa, a causa della disinformazione dei cittadini, ma spesso purtroppo anche dell’ostracismo tipicamente italico nei confronti della bicicletta da parte di tanti amministratori, assemblee condominiali e singoli inquilini infastiditi dal fatto che in cortile si vedessero delle biciclette (“fanno disordine”, tra le affermazioni più usate). Così, per anni, migliaia di cittadini che avrebbero usato volentieri la bicicletta per spostarsi in città, sono stati scoraggiati dalle estenuanti battaglie contro queste ingiustificabili resistenze, che li costringevano a lasciare la bici in strada, esponendola molto di più ai furti, soprattutto di notte. Il paradosso italiano, naturalmente non solo milanese ma di tante altre città italiane, è quello di vedere tanti cortili condominiali utilizzati come parcheggi di automobili o moto, con diritti più o meno legittimi, e cittadini fare la guerra al mezzo di trasporto più sostenibile e meno ingombrante che esista: la bicicletta. Ora, finalmente, il Comune ha preso una posizione netta ed attiva sulla vicenda,ricordando direttamente agli amministratori, per voce dell’Assessore a Mobilità e Ambiente, Pierfrancesco Maran, che il diritto ex art. 51 del Regolamento edilizio va applicato e favorito. “Abbiamo ritenuto fosse importante chiedere la collaborazione degli Amministratori su questo tema, perché troppo spesso riceviamo segnalazioni di persone cui questo diritto viene negato o estremamente limitato”, ha dichiarato l’assessore Pierfrancesco Maran. “Secondo le ultime stime di Fiab-Ciclobby, l’utilizzo della bicicletta a Milano sta crescendo a vista d’occhio e questa Amministrazione sta mettendo in campo politiche e provvedimenti importanti per tutelare le utenze deboli della strada negli spazi pubblici”. “Confidiamo dunque nel lavoro degli Amministratori perché questa tutela sia rafforzata anche nei luoghi privati”, conclude l’Assessore Maran.
Così come il Comune – per voce dell’Assessorato al Benessere, Qualità della vita, Sport, Verde e Arredo Urbano, quello di Chiara Bisconti, negli scorsi mesi aveva dato analoghe direttive per tornare a garantire un altro diritto da tutelare nei tantissimi cortili privati milanesi: quello del gioco dei bambini.

Fonte: eco dalle città