Thomas Torelli: “Vuoi un altro mondo? Choose Love!”

Un altro mondo, Pachamama, Choose Love. Sono alcuni dei documentari autoprodotti e autodistribuiti del regista Thomas Torelli. I suoi film si muovono tra ricerca del bello, visione ecologica, ricerca spirituale, fisica quantistica. L’obiettivo? Rendere visibile la bellezza del mondo e mostrare che possiamo scegliere il nostro destino. Io e Paolo siamo appena rientrati dal viaggio in Calabria quando, in una caldissima mattinata romana, incontriamo Thomas Torelli nel suo studio vicino alla stazione Trastevere. Prima dell’incontro sono un po’ emozionato. Conosco i suoi documentari e sento da anni parlare di lui ma non ci siamo mai visti di persona. Una volta accomodati e montata la telecamera, l’emozione passa e inizia la chiacchierata. È strano ascoltarlo, perché quando parla del suo lavoro – per molti aspetti – mi sembra di sentire raccontare Italia che Cambia! Nel video qui sotto potete ascoltare la sua storia e scoprire la poetica che lo ha guidato nei sui film degli ultimi anni, da Un altro mondo a Choose Love.

La svolta arriva nel 2011, dopo la morte del padre. Come spesso accade, da una separazione o da un dolore nasce la voglia di un cambiamento. «Così è nato Un altro Mondo – racconta Torelli – un film che ha racchiuso la mia teoria di vita. Era il modo migliore di entrare anima e corpo in questo nuovo percorso. Da qui ho deciso di occuparmi di soluzioni e non di problemi. Oggi le persone conoscono le cose solo da determinati punti di vista. È difficile trovarne altri, se sei preso dall’ipnosi collettiva e non ti fai domande, non vedi che il mondo è molto più vasto». 

Un altro mondo è un film che cerca di raccontare come scienze apparentemente diverse tra loro parlino la stessa lingua o abbiano lo stesso obiettivo, il senso di unione. I film successivi hanno continuato ad approfondire le tematiche di quel film ma in maniera verticale: ogni film una tematica. 

Pachamama è un film che racconta i popoli nativi e la loro visione, il loro concetto di tempo, di noi. Pachamama significa madre terra, e il film vuole sensibilizzare il pubblico sull’importanza della creazione della carta dei diritti della terra, che riconoscere il nostro pianeta come entità viva e quindi difendibile giuridicamente. 

Food Relovution approfondisce l’impatto del nostro cibo sul mondo, approfondendo come ciò che mangiamo può avere una forte influenza sul pianeta, sul benessere della società. È stato anche l’inizio di una rivoluzione alimentare personale. 

Choose love parte da un invito: smettila di avere ragione! Il film “porta a riflettere sul fatto che il nostro punto di vista è determinato dalla nostra scuola, dai nostri genitori, dal quartiere in cui siamo nati, dai nostri amici e che l’altra persona ha un’influenza diversa e quindi un punto di vista diverso sulle cose. Il 90% dei conflitti del mondo è data da questioni di principio… Inoltre questo film è stato anche influenzato dall’incontro di Torelli con Daniel Lumera e dal suo lavoro sul perdono. La scienza dimostra che la nostra salute è influenzata dal nostro stato d’animo, dal modo in cui interagiamo con gli altri, dal nostro modo di affrontare la vita. Ed ecco Choose Love.

Thomas Torelli presenta Choose Love

Un altro mondo, oltre ad avviare il percorso cinematografico appena descritto, è stato una svolta anche da un punto di vista distributivo: il film, infatti, è stato distribuito in maniera autonoma. «L’idea di autodistribuirmi – racconta Thomas – è stata dettata da due fattori: da un lato alcuni miei film precedenti non erano stati pagati da distributori ed editori; dall’altro – molto più importante – mi ero reso conto che c’era una discrepanza tra il modello di distribuzione tradizionale e il vero interesse delle persone. Ero e sono convinto che le persone stiano vivendo un grande momento di risveglio e siano pronte ad affrontare certe tematiche. E se questo era vero, pensavo sarebbe stato vero che se avessi reso il pubblico protagonista della possibile vita del film forse avrebbe avuto un’aurea diversa. È stata una scommessa vinta! Abbiamo dato il film a chiunque lo volesse distribuire; le persone andavano a bussare ai cinema del paese, ai centri culturali, al centro yoga, ai festival… insomma tutti modi che esistono per portare il film e così facendo Un altro mondo è diventato uno dei film più distribuiti di Italia. Parliamo di oltre 500 proiezioni, in 5 anni. A quel punto abbiamo capito che il nostro pubblico, che era diventato protagonista della distribuzione, poteva esserlo anche della produzione! Ed ecco che i nostri film sono stati prodotti grazie a campagne di crowfunding che hanno avuto un successo crescente.
In questi cinque anni di infinita tournée una delle cose che più spesso mi capitava era di trovare persone che mi domandassero: “Thomas, come faccio a rimanere con questo senso di benessere che mi è venuto guardando il film

Non avevo molte risposte, non sapevo come permettere loro di vedere film analoghi. Mi ero reso conto che c’era un totale distaccamento tra ciò che il pubblico chiedeva e ciò che i mass media offrivano e offrono. Pensa che nessuna televisione ha voluto mandare in onda qualcuno dei nostri documentari. E non succede solo a noi. Partecipo a molti festival e vedo documentari stupendi di cui non esiste nemmeno in DVD. Da qui è nata l’idea della televisione!». 

Si chiama UAM TV, acronimo di Un Altro Mondo TV, è una web tv indipendente che si pone l’obiettivo di diffondere documentari, notizie e vari contenuti che propongano modelli culturali e sociali che documentino quella parte di società che si attiva nel proporre un cambiamento costruttivo. Abbiamo trattato l’argomento in un articolo e in un video precedenti. Quello che accomuna il lavoro cinematografico di Torelli, con questa nuova televisione e con la proposta informativa di Italia che Cambia è senz’altro la ricerca della bellezza. «La bruttezza influenza la vita delle persone – conclude Thomas – le convince che il mondo è un posto brutto. Se tu ti focalizzi su un problema questo si amplifica; ma se il problema diventa un modo per trovare nuove soluzioni, metterti in gioco, tutto cambia! Si può essere felici se si vuole, con piccole scelte quotidiane. Proviamo a mostrare il bello che c’è! Il cinema può aiutare in questo percorso». 

Intervista: Daniel Tarozzi

Riprese e montaggio: Paolo Cignini Fonte: http://www.italiachecambia.org/2019/08/thomas-torelli-vuoi-un-altro-mondo-choose-love-io-faccio-cosi-258/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Be Kind: “Vi raccontiamo la bellezza delle diversità”

Essere diversi non costituisce un limite alla felicità ma, al contrario, può rappresentare un valore aggiunto ed un’opportunità di trasformazione positiva. Lo testimoniano Sabrina Paravicini, attrice e scrittrice, e suo figlio Nino Monteleone, tredicenne con diagnosi di autismo, che insieme hanno dato vita al progetto e al documentario “Be Kind”, un viaggio gentile nel mondo della diversità.

“Un giorno mia mamma mi ha proposto di fare un progetto per il cinema e io ho accettato!”. Con queste parole Nino, che ha tredici anni appena compiuti, inizia a parlarci di Be Kind, un film autoprodotto che racconta con gentilezza il mondo delle diversità attraverso varie interviste che il ragazzino, in cappotto e cravatta rossa, rivolge con delicatezza, ironia e spontaneità a persone “rare”. Perché, come dice Nino, “essere diversi è come un elefante con la proboscide corta, una rarità”.

Il film rappresenta la tappa di un viaggio familiare iniziato dieci anni fa, un percorso che ha portato Nino Monteleone, al quale all’età di due anni e mezzo è stato diagnosticato l’autismo, e la sua famiglia a trasformare una situazione difficile e potenzialmente tragica in una opportunità ed una coraggiosa avventura.

“Dopo la diagnosi abbiamo vissuto un momento di rabbia e profonda sofferenza. In seguito, con coraggio, abbiamo reagito, dando a Nino tempo e totale fiducia. Non ho affrontato la diversità di mio figlio come un problema ma piuttosto come una ricchezza. Tutto ciò ha portato Nino a fare dei progressi che i neuropsichiatri hanno definito eccezionali: ha risolto i suoi problemi relazionali, acquisito autonomia e imparato a leggere e scrivere, ha scritto anche dei romanzi, ad oggi cinque! Adesso il suo viene considerato un autismo ad altissimo funzionamento, molto vicino alla Sindrome di Asperger”, ci racconta l’attrice e scrittrice Sabrina Paravicini, mamma di Nino e regista di “Be Kind, un viaggio gentile nel mondo della diversità”.

“Ho pensato di raccontare tutto questo non in modo biografico ma attraverso lo sguardo e le persone che avevamo incontrato, persone che hanno fatto della diversità un valore aggiunto. Volevo che Nino percepisse l’importanza dell’autonomia e comprendesse che essere diversi non è un limite. In questo viaggio, infatti, abbiamo incontrato molte persone che ‘sulla carta’ o per l’idea comune che si ha del disabile fisico o psichico potevano non avere autonomia e invece la hanno raggiunta eccome. Volevo mostrare, in particolare a Nino, che tutti siamo diversi, tutti siamo unici e quindi, in qualche modo, tutti siamo uguali”.SELFI-SET-1024x768

La realizzazione di “Be Kind” ha rappresentato per Nino un’avventura avvincente, lo si percepisce dall’entusiasmo con cui ci racconta le storie delle persone che ha incontrato. “Valerio, un judoka esperto e non vedente, Giulia, che ha una fidanzata omosessuale, Sara, un’attrice musulmana che si è tolta il velo, Jonis, un compositore afroitaliano, Gianluca, l’inventore di un’app pensata per ridurre i problemi comunicativi delle persone che hanno avuto una lesione cerebrale, Laura, che dipinge con la bocca perché non ha l’uso delle mani”.

Nino ha intervistato anche l’astronauta Samantha Cristoforetti, prima donna italiana andata nello spazio, l’attore Fortunato Cerlino, che aiuta un giovane attore con autismo a preparare la scena madre di Robert De Niro in Taxi Driver, e il giornalista Roberto Saviano, che vive sotto scorta. “Con Saviano ho parlato delle chiavi della felicità, partendo dalla teoria del filosofo Epicuro. Gli ho spiegato come essere felice”, racconta Nino ricordando quell’incontro. “Perché Nino è una persona felice – sottolinea Sabrina – ed è proprio questo che volevo far capire attraverso il documentario”.

La felicità, infatti, è uno dei concetti principali di questo film. “In Be Kind si vede la felicità delle persone che hanno trovato una chiave di lettura della propria vita e hanno fatto della diversità un punto di forza. Tutte le persone che si raccontano nel film sono partite da una situazione che era in qualche modo senza speranza ma tramite la volontà e un’attitudine a cercare la felicità hanno dato una svolta alla loro esistenza. Chi ha fatto della propria diversità una forza ha una vita molto felice. Nino parla molto di felicità e io lavoro tantissimo affinché lui sia una persona felice, una persona con una solida autostima ed una grande gioia di vivere. E questi, ho notato, sono elementi comuni alle persone che abbiamo incontrato”.ìbe-kind-2

Nel film il tema della felicità va di pari passo con la gentilezza. “Il titolo ‘Be Kind’ nasce dal fatto che io e Nino siamo delle persone gentili. Nino in particolare è gentilissimo, come lo sono anche le persone che abbiamo incontrato in questo viaggio. Soprattutto, però, l’obiettivo di Be Kind è legato alla gentilezza: desideriamo infatti creare una rete di gentilezza intorno alla diversità”.

“La gentilezza – continua Sabrina – viene spesso scambiata per debolezza ma al contrario è qualcosa di molto potente. Non ha a che fare con la compassione, è un’indole ma anche un atto coraggioso e una scelta cosciente che può portare a grandi risultati, ad esempio nella risoluzione di un conflitto”.

“Vorrei – afferma Sabrina – che Be Kind diventasse un’etichetta di gentilezza, qualcosa che possa fare da catalizzatore per le persone e diffondere messaggi positivi, in questo periodo storico in particolare. A differenza di quello che spesso emerge dai media, io sono convinta che la maggior parte delle persone sia perbene, sebbene ci siano episodi negativi che giustamente vengono denunciati e malgrado i cattivi esempi di chi dovrebbe rappresentarci. In passato la situazione era peggiore ma se ne parlava meno. Pensiamo ad esempio alla scuola che una volta era molto meno inclusiva di oggi. Il problema è che la gentilezza, come le belle notizie, non fa notizia! Ma la gentilezza, ne sono convinta, trionferà. Le cose cambiano, bisogna avere fiducia e dare tanta fiducia ai propri figli”.

Fonte: http://www.italiachecambia.org/2018/11/io-faccio-cosi-230-be-kind-bellezza-diversita/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

Il cinema più piccolo del mondo è anche ecosostenibile

Nato da una vecchia roulotte ristrutturata, il Sol Cinema può ospitare fino a 10 spettatori. L’alimentazione dell’impianto elettrico è garantita dai pannelli fotovoltaici.

Si chiama Sol Cinema ed è la sala cinematografica più piccola del mondo, tanto da stare dentro a una roulotte. Quando, alcuni anni fa, Jo Furlong ha deciso di mettere mano a una vecchia roulotte buona soltanto per lo sfasciacarrozze gli artisti Ami e Beth Marsden hanno deciso di dargli man forte insieme al filmmaker Paul O’Connor. Sin dal principio, l’operazione Sol Cinema ha avuto un’anima eco: recuperare una vecchia roulotte. Sulla sua struttura sono stati installati dei pannelli fotovoltaici che rendono il cinema totalmente autonomo dal punto di vista energetico.

Eppure in questo cinema non manca davvero nulla: ci sono otto posti a sedere (dieci se gli spettatori sono bambini), un red carpet, le “usherettes” (ovvero le maschere per richiamare le persone e farle sedere nel cinema), i popcorn e addirittura un red carpet all’ingresso. All’interno del cinema “pop up” – come amano definirlo i suoi ideatori – viene utilizzato un proiettore Led con un eccellente sistema audio surround. Uno dei motivi d’orgoglio della squadra è proprio la possibilità di effettuare le proiezioni senza la necessità di allacciamento alla rete elettrica. Oltre alla struttura della roulotte, molti dei materiali impiegati nella ristrutturazione sono stati riciclati. Il Sol Cinema ha già partecipato a diverse manifestazioni in giro per il Regno Unito e per l’Irlanda, ma la sua squadra, forte di ben otto persone (fra proiezionista, maschere, intrattenitori e distributori di popcorn), è disponibile ad attraversare la Manica per proiezioni nel Vecchio Continente e anche al di fuori dell’Europa. La programmazione? Film di durata compresa fra 1 e 10 minuti, in maniera specifica cortometraggi a tematica ambientale o in grado di dare messaggi positivi agli spettatori, senza preclusioni di genere, dai film d’arte ai video musicali, dall’animazione al surrealismo.Immagine-620x338

Fonte:  Sol Cinema

Foto | Youtube

Assaggi doc: il cinema a tematica ambientale va in cascina

La rassegna di documentari su agricoltura, alimentazione sostenibile e biodiversità si svolge nelle cascine del torinese. Ecco il calendario delle proiezioni

Quale sede migliore di una cascina per un ciclo di documentari su agricoltura, alimentazione sostenibile e biodiversità? L’idea è venuta qualche anno fa al Munlab, l’Ecomuseo dell’Argilla di Cambiano (To): portare il cinema d’autore in cascina con corti, lungometraggi e animazioni, per conoscere l’agricoltura e gli agricoltori da vicino. Ogmbiologico e biodinamico, idroponicofiliera corta e km 0, il tema del cibo continua a essere al centro dell’attenzione della ricerca scientifica, dei mezzi di informazione e dell’opinione pubblica. La rassegna Assaggi Doc promuove un dibattito sul cibo proprio nei luoghi in cui questo viene prodotto, le aziende agricole e lo fa utilizzando uno strumento di riflessione e conoscenza particolarmente efficace, il cinema documentario d’autore con storie positive, innovative e concrete. Anche la degustazione a fine serata è un’occasione di conoscenza, con produttori scelti della collina di Torino che fanno parte della squadra. Nel corso della rassegna verrà lanciato anche il concorso di Assaggi doc che lo scorso hanno ha visto i filmmaker competere con documentari riguardanti l’agricoltura nella Provincia di Torino.

Il programma di Assaggi Doc 2014

Ecco il programma delle cinque serate di Assaggio Doc 2014.

Sabato 17 maggio, ore 21, a Cambiano, via Camporelle 50, Munlab ecomuseo dell’argilla

La cucina dei miracoli di Talemadre, Animazione, Italia 2013, 4′, IT Un bambino, un pentolino di latte e un personaggio inaspettato costruiranno un miracolo tra le piastrelle di una cucina. Voices of transition di Nils Aguilar, Documentario, Germania, 2012, 53’, SOTT. IT Cuba, Inghilterra e Francia accomunati da mutamenti negli stili di vita sempre più attente alle economie locali, i legami di vicinato e la libera diffusione della conoscenza.

Sabato 24 maggio, ore 21, Villastellone, via Poirino 7, Cascina Fontanacervo

Il viaggio del caffè selvatico della foresta Harenna di Francesco Amato e Stefano Scarafia, Documentario, Italia/Etiopia 2011, 24′ IT Dal 2006 il Presidio Slow Food lavora con i raccoglitori di caffè selvatico per proteggere la Foresta Harenna.
Il fiore blu di Anterivo di Elisa Nicoli, Documentario Italia 2012, 25′ IT Un paese trentino ha riscoperto la pianta del lupino, storico surrogato del caffè, che sta diventando l’elemento di “attrazione” turistica l’area.

Sabato 31 maggio, ore 21, Pecetto Torinese, via San Martino continuazione_ Ludocascina La ciliegia Il Giuanin Pecetto 
L’uomo che piantava gli alberi di Frédérick Back, Animazione, Canada 1987, VERSIONE IT 2008, 30’
Una regione torna a vivere grazie a un solo uomo attraverso un segreto rimboschimento. Capolavoro dell‘animazione per grandi e piccoli. Farm on crisis? di Haris Donias, Documentario, Grecia 2012, 20’ SOTT. IT Un viaggio nella campagna greca tra crisi, cambiamenti climatici e nuove generazioni di contadini che vogliono restare, nonostante tutto.

Sabato 7 giugno, ore 21, Chieri, strada Tetti Marsino_ Cascina Matiné/Un amore d’asino 

Genuino clandestino di Nicola Angrisano, Documentario, Italia 2011, 55’ IT Coltivatori, allevatori e pastori si organizzano per difendere la libera lavorazione dei prodotti e l’immenso patrimonio di saperi della terra.

Sabato 14 giugno, ore 21, Cambiano, via Camporelle 50, Munlab ecomuseo dell’argilla

Resistenza naturale di Jonathan Nossiter, Documentario, Italia/Francia 2014, 85’, IT Il celebre regista di “Mondovino” incontra in Italia viticoltori che non si sono piegati alla standardizzazione e hanno uno stretto legame con la terra che coltivano.Immagine13-620x360

Fonte:  Munlab

Foto © Getty Images

Legambiente e CinemAmbiente presentano Ecokids 2014

Cinema e cultura ambientale per ragazzi dal 29 maggio al 5 giugno a Torino, nelle sale 1 e 2 del Cinema Massimo. Le proiezioni sono gratuite previa ma vanno prenotate378961

Anche quest’anno Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta collabora con CinemAmbiente per Ecokids, la sezione del Festival dedicata ai ragazzi. Il festival internazionale di cinema e cultura ambientale, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema ed in programma dal 29 maggio al 5 giugno a Torino, propone una serie di film a tematica ambientale selezionati appositamente per gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, adatti a stimolare la sensibilità dei ragazzi nei confronti delle tematiche ambientali e a promuovere comportamenti ecosostenibili.
Le proiezioni di Ecokids -gratuite previa prenotazione– si svolgeranno nelle mattinate di giovedì 29 maggio, venerdì 30 maggio, martedì 3 giugno, mercoledì 4 giugno, giovedì 5 giugno alle ore 9:30 nelle sale 1 e 2 del Cinema Massimo di via Verdi 18. Ogni proiezione sarà seguita da un dibattito sui temi del film e, a questo proposito, importante è la collaborazione con Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e con i suoi educatori ambientali, che favoriranno la discussione rafforzando il significato dell’iniziativa. Quest’anno per le scuole che aderiscono a Ecokids sarà inoltre possibile usufruire di una visita per i ragazzi al Museo del Cinema con un biglietto al costo di 2,50 euro ed abbinare dei laboratori per le classi presso il Museo.

Fonte: ecodallecitta.it

Gorbaciov al Festival di Venezia: “Il cinema può salvare il pianeta”

L’uomo della “perestrojka” alla Mostra del Cinema per promuovere il Green Drop Award riservato ai film con un’anima ecologista e umanitaria 

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C’è anche Mikhail Gorbaciov, l’artefice della perestrojka, del “disgelo” nella quarantennale guerra fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica alla 70esimaMostra del Cinema di Venezia. Il premio Nobel e fondatore di Green Cross International è intervenuto alla presentazione del premio Green Drop Award che verrà assegnato alle migliori pellicole dedicate alla sostenibilità ambientale e alla cooperazione tra i popoli fra quelle presentate nella kermesse veneziana. L’auspicio di Gorbaciov è quello di una “ricostruzione” ecologica del pianeta che sappia cambiare il modo di guardare alla Terra e alle generazioni future: 

Ho un sogno: una “perestrojka” della sostenibilità per rivoluzionare il modo in cui le persone danno valore alla vita: alla propria, a quella dei loro figli e a quella dell’unico pianeta che condividiamo. Il Green Drop Award possa stimolare ogni regista, sceneggiatore e attore ad essere portavoce di un messaggio di cambiamento per il futuro sostenibile di tutta l’Umanità.

Gorbaciov ha parlato di “una crisi ecologica senza precedenti” in cui lo squilibrio fra demografia e risorse è vicino al punto di non ritorno:

Secondo i calcoli degli scienziati, la nostra domanda di risorse ecologiche rinnovabili e dei servizi che esse forniscono ora equivale a quella di più di una Terra e mezzo. Siamo sulla strada per aver bisogno di due pianeti molto prima di metà secolo. Quando la scienza e la ragione non ci possono aiutare, solo una cosa può salvarci: la nostra coscienza, e i film possono contribuire a stimolarla. 

Il premio sarà assegnato all’opera che – fra i 20 film della selezione ufficiale del concorso – avrà meglio 

interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli.

Fonte:  Ansa