Con 2.728.600 esemplari prodotti nel 2014 e una crescita del 2,1% sull’anno precedente, l’Italia si conferma come il primo produttore europeo di biciclette eppure il Paese continua a essere uno dei fanalini di coda continentali sia per quanto riguarda la ciclabilità, sia per ciò che concerne il cicloturismo. Un recente studio dell’Agenzia Nazionale del Turismo-Enit ha stimato in 3,2 miliardi di euro il possibile fatturato annuale di un cicloturismo a pieno regime nel nostro Paese. Perché ciò avvengono servono infrastrutture adeguate. Le piste ciclabili possono costare fino a 400 euro al metro, ma numerosi studi internazionali dimostrano l’alta redditività del settore: per ogni euro di investimento se ne guadagnano 4 o 5 in meno di tre anni. In Francia, tanto per fare un esempio, il cicloturismo movimenta 2 miliardi di euro l’anno, mentre nel nostro Paese brilla soprattutto la provincia autonoma di Trento con i suoi 400 chilometri di piste ciclabili che, dal 2009, generano oltre 100 milioni di euro l’anno. L’Italia è la nazione più ricca al mondo per siti e paesaggi dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità e molti di questi si prestano a una visita in sella a una bici. Tanti i progetti in cantiere, da VenTo, di cui Ecoblog vi ha raccontato più volte, al progetto di un itinerario cicloturistico di 300 chilometri per collegare Verona a Firenze.
Il 28 febbraio a Milano, a partire dalle 18, un laboratorio gratuito di cicloturismo, un aperitivo a tema e la proiezione del film “Il Vento, l’Italia in bicicletta lungo il Po”. Per parlare di cicloturismo consapevole e raccontare il progetto di una ciclabile lungo il Po che colleghi il Piemonte e la Lombardia
Una giornata interamente dedicata a chi ama la bicicletta e i viaggi, tra proiezioni di film, laboratori e racconti. “Vento: un sabato dedicato alla passione per la bicicletta”, questo il nome della giornata organizzata a Milano da WonderWay, progetto che mira a riscoprire una Milano non convenzionale e piena di meraviglia, per sabato 28 febbraio in occasione della proiezione del film documentario “Il Vento: l’Italia in bicicletta lungo il Po”.
Si parte alle 18 con il laboratorio di Cicloturismo, offerto da Bici&Radici, in via Nicola D’Apulia 2, angolo piazza Morbegno, che sarà aperto gratuitamente a un massimo di 30 partecipanti. Viaggi in bici, racconti, consigli e trucchi per un turismo consapevole di qualità in un’ora di laboratorio in cui sarà ospite Alfonso Cantafora, architetto che presenterà il suo portapacchi BAC. Il laboratorio sarà il primo momento della giornata in cui si discuterà della visione di una ciclabile lungo il fiume Po che colleghi Torino a Venezia. Per raggiungere Bici&Radici con i mezzi pubblici: MM2 fermata Caiazzo/MM1 fermata Pasteur o tram 1 fermata Piazza Morbegno. Dalle 19.30 ci si sposta negli spazi caffetteria del Cinema Beltrade, via Oxilia 10 (fermata metro più vicina MM1 Pasteur) dove la serata proseguirà con un aperitivo, preparato da “Al Tempio D’Oro” che celebrerà i sapori regionali dal Piemonte al Veneto e sarà allietata da una selezione di canzoni “sulle sponde del Green River” canzoni del cantautore Carlo Pestelli.
Costo: 7 euro (buffet + drink). Momento clou della serata è, sempre al Cinema Beltrade, la proiezione alle 22 del film documentario “Il Vento, l’Italia in bicicletta lungo il fiume Po”. Un diario di un viaggio lungo 8 giorni e 630 km per dimostrare che una strada ciclabile lungo il fiume Po è possibile. A raccontare il progetto, i registi Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia che entreranno nei dettagli e spiegheranno come una visione può trasformarsi in un progetto concreto che apporti tanti vantaggi al Nord Italia e non solo. Costo: 6 euro con prenotazione.
Per prenotarsi, bisogna mandare una mail con nome, cognome e indicazioni della parte del programma cui si vuole partecipare a: mi.wonderway@gmail.com. È possibile infatti partecipare anche a una sola parte del programma.
L’industria delle due ruote e tutte le attività ad essa connesse, cicloturismo in primis, rappresentano uno dei settori più vivaci dell’economia europea. Secondo lo studio della Federazione Europea dei Ciclisti,ad oggi nel vecchio continente sono più di 650 mila i lavoratori del settore e nel 2020 saranno un milione. Investire nella bici fornisce il migliore ritorno economico nel settore dei trasposti
L’ultimo studio della Federazione Europea dei Ciclisti(ECF) dal nome “Ciclismo per la crescita” sviscera i dati di uno dei settori economicamente più vivaci del vecchio continente. In Europa l’indotto dell’industria della bicicletta occupa più di 650mila lavoratori, più di quelli impiegati nel settore estrattivo minerario (615 mila addetti) e più del doppio di quello siderurgico (31 mila lavoratori). La parte del leone la fa il settore del cicloturismo, che vede impegnati più di mezzo milione di addetti, a seguire quello della vendita e riparazione (80587 lavoratori), poi quello della costruzione delle infrastrutture (23417 addetti), vendita e riparazione (22629 lavoratori) e infine quello dei servizi (4224 addetti).
Durante la presentazione dello studio a Bruxelles, Kevin Mayne (direttore del settore sviluppo dell’ECF) ha lanciato un messaggio ai governi europei e al nuovo presidente Juncker: “Investire sul ciclismo su due ruote è la scelta più giusta e i benefici a lungo termine si vedranno sui bilanci della spesa sanitaria, in quello dei trasporti e nel cambiamento climatico. Adesso siamo in grado di dimostrare che ogni nuova pista ciclabile costruita crea nuovi ciclisti e questo contribuisce alla crescita dei posti di lavoro. Investire nella bicicletta fornisce il migliore ritorno economico di qualsiasi altro investimento fatto nel settore dei trasposti”. Nel rapporto è incluso anche un piano di azione e i relativi benefici che potrebbe apportare all’economia europea. Il piano d’intervento si spinge fino al 2020 dove, a fronte di un raddoppio degli investimenti da parte della Comunità Europea e di piani nazionali per incentivare l’uso delle due ruote (per esempio sgravi fiscali per i ciclisti), il numero dei lavoratori sale fino a quota un milione. Inoltre, a parità di investimenti, il tempo di permanenza nella aziende di un lavoratore dell’industria delle due ruote è tre volte superiore a quello dei lavoratori dell’industria automobilistica. Lo studio si chiude ricordando che il settore del ciclismo non richiede un alto livello di qualificazione per potervi accedere e questo gli permette di offrire una oggettiva opportunità per l’ inclusione europea sopratutto in questi anni di crisi economica.
L’impegno della Fiab non è sufficiente a creare un sistema cicloturistico degno dei Paesi del Nord Europa. Ecco perché ci vorrebbe una rivoluzione della ricettività alberghiera
La Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, ha diffuso i dati sul cicloturismo in Italia, in maniera più specifica quelli legati all’associazionismo, ai suoi 20mila soci distribuiti in 142 associazioni amiche della bicicletta che organizzano sul territorio italiano 4200 escursioni e viaggi che movimentano 130mila persone per un totale di 6.300.000 km percorsi. Fiab sottolinea anche come il 2013 sia stato un anno storico, il primo, dal dopoguerra a oggi, nel quale siano state vendute più bici che automobili. Scomodare toni trionfalistici per questi risultati sicuramente positivi sarebbe sbagliato: vuoi perché la crisi ha rallentato pesantemente le politiche infrastrutturali, vuoi perché il nostro Paese continua a pagare un ritardo di decenni sulle norme del codice stradale a tutela delle categorie deboli. I casi esemplari delle ciclovie dell’Alto Adige restano, purtroppo, un unicum. VenTo, il progetto di ciclabile che dovrebbe unire Venezia e Torino è fermo alla fase progettuale. Uno degli strumenti più utili per chi organizza un viaggio in bicicletta è la directory Albergabici che raccoglie 2.000 alberghi, b&b, agriturismi e strutture ricettive di ogni tipo che offrono servizi dedicati ai cicloturisti, come la possibilità di pernottare per una singola notte, trovare un ricovero coperto e sicuro per le biciclette e un kit per le eventuali riparazioni, un menu adatto all’attività fisica e una mappa dei migliori itinerari ciclabili della zona.
Per l’Italia il cicloturismo rappresenta senz’altro un segmento strategico da incoraggiare e sviluppare adeguatamente, attraverso una serie di politiche ad hoc, che tengano conto delle esigenze dei ciclo viaggiatori. Per questo motivo siamo da sempre impegnati in una forte attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione sui temi della mobilità sostenibile, del miglioramento della ciclabilità del territorio e dell’interscambio tra bici e altri mezzi di trasporto pubblici, per rendere l’Italia una meta sempre più competitiva e attraente per i tanti appassionati, anche stranieri, che sognano di organizzare il loro prossimo viaggio nel Belpaese, ovviamente in sella a una bici,
spiega Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB.
Agli investimenti fatti nella rete infrastrutturale non sono, purtroppo, corrisposti investimenti di tipo strategico. L’elemento che rende difficile, se non impossibile, il cicloturismo itinerante nel nostro Paese è il malcostume di richiedere agli ospiti un minimo di due, tre o addirittura sette notti di pernottamento nei periodi di alta stagione. Una richiesta controproducente che vanifica ogni pianificazione a tappe, frustrando l’iniziativa dei privati e indirizzando i cicloturisti verso i (pochi) tour operator del settore. Il territorio italiano, fatto di un’infinità di città d’arte a breve distanza fra di loro, sarebbe ideale per questo tipo di turismo slow. Ma purtroppo il cicloturismo è un argomento che viene tirato fuori per fare green washing prima delle elezioni (politiche o amministrative, fa lo stesso), ma su cui nessuno ha mai voluto investire in maniera sistemica. E così Paesi con un decimo del nostro patrimonio artistico ci sorpassano pedalando a doppia velocità.
L’allestimento della bici per il cicloturismo e tutto quello che dovete portarvi per una vacanza in totale autosufficienza
Se, invece di affidarsi a un tour operator, si decide di compiere un viaggio con la propria bicicletta occorre valutare con molta intelligenza quale modello scegliere e come attrezzarlo in modo da essere totalmente autosufficienti. La premessa è che non si parte per una gara di ciclismo su strada, né per una competizione off road: bici da corsa e mountain bike da competizione non sono le scelte più adatte. Le biciclette adatte allo scopo devono essere un giusto compromesso fra scorrevolezza e adattabilità a ogni situazione. Robustezza, leggerezza, comodità e taglia corretta sono i quattro requisiti base. Gli esperti consigliano una bici da cicloturismo con ruote da 28”, oppure una mtb front suspended (con ammortizzatori anteriori) con ruote da 26”.
I copertoni devono essere robusti ma non artigliati e il numero di cambi adeguato a superare le pendenze più critiche. Prima dell’acquisto bisogna verificare la compatibilità del telaio con il portapacchi posteriore. Secondo le guide ciclo escursionistiche e navigando nel web un marchio sembra stagliarsi su tutti, quello dell’olandese Koga Myata, oggetto del desiderio di chiunque pedali con le borse sulla ruota posteriore… Ma sparsi per l’Italia ci sono molti artigiani che propongono le loro modifiche o i modelli specifici realizzati da grandi marchi come la statunitense Cannondale. Fondamentali sono le due borsone posteriori e, se si vuole viaggiare con maggiori comfort, quelle anteriori. Quattro le marche consigliate:Ortlieb, Vaude, Topeak e Ferrino.
Veniamo all’equipaggiamento. Per quanto riguarda il vestiario: 3 completi da ciclista, una felpa di pile, un k-way antipioggia, un tubo-collo, occhiali da sole, guanti da ciclista, un pantalone lungo e magliette normali, scarpe da ciclista e scarpe normali. Accessori fondamentali: asciugamano, spazzolino da denti, asciugamano in microfibra, crema solare, corda per il bucato e salviette umidificate. Per la sicurezza vostra e del vostro mezzo sono vivamente consigliati caschetto, lucchetto, faretti anteriori e posteriori, pompa, kit per le riparazioni e due camere d’aria. Se non avete con voi uno smartphone può essere molto utile avere, oltre alla cartina dell’itinerario, una lista di alcuni negozi che effettuano riparazioni, posti sul vostro cammino. Capitolo alimentazione. Il consiglio è quello di acquistare frutta fresca o farsi fare panini imbottiti strada facendo. Mangiare è obbligatorio, portarsi dietro pesi inutili sconsigliato. Una piccola dispensa, comunque, è necessaria per non farsi trovare impreparati quando si va in “bambola” per la classica crisi di fame che capita anche ai più esperti ciclisti professionisti. Oltre all’acqua nella borraccia (che non deve mai mancare) portatevi dietro barrette energetiche o di muesli, cioccolata, frutta secca e integratori salinici. Ecco con questo equipaggiamento non vi resta che pedalare sperano che il bel tempo sia con voi.
Sempre più tour operator propongono viaggi in bici in giro per il mondo
La vacanza in bicicletta è una delle più divertenti che si possano immaginare, lasciatevelo dire da chi l’ha vissuta sia in un ruolo (quello di turista) che nell’altro (quello di guida). Innanzitutto è una sommatoria di divertimenti: la pedalata (che diverte e mantiene in forma) + la compagnia (a questo tipo di vacanza partecipa gente sportiva e socievole) + il buon cibo (pedalare moltiplica l’appetito…) + la cultura + il ritmo slow. Su quest’ultimo punto è bene soffermarsi. Il ritmo imposto dalla bicicletta è ideale per il turismo: una vacanza a piedi è limitata poiché non si possono coprire più di 25-30 chilometri al giorno, una in auto, invece, è limitante nelle deviazioni poiché tende a pianificare gli spostamenti sulle grandi arterie per limitare i tempi di spostamento. La bici, invece, è ideale per esplorare. Una persona con un buon allenamento (diciamo una base di 450-500 chilometri) può tranquillamente affrontare percorsi pianeggianti di 50-60 chilometri giornalieri. E in bicicletta le deviazioni sono più facili e il divertimento e il benessere che se ne trae sono decisamente appaganti. Se poi alla sera si capita in un albergo che propone i piatti tipici della cittadina o del Paese sede della tappa, allora il divertimento è completo. Da una quindicina d’anni alcuni tour operator e agenzie di viaggi si sono specializzati in pacchetti vacanza con o senza guida. Un mercato in crescita, tanto che secondo recenti rilevazioni i cicloturisti hanno per la prima volta superato il numero di chi sceglie una vacanza escursionistica. Zeppelin, Jonas e Due ruote nel vento sono i tre tour operator maggiormente consolidati sul territorio nazionale: la maggior parte delle loro proposte riguardano le settimane in Europa o in Italia (con molte possibilità anche per i week end), ma non mancano pacchetti verso mete extra-europee come Cuba, Messico, Tunisia, Panama e Thailandia. Per quanto riguarda la bicicletta ci si può portare la propria oppure noleggiarla, si può scegliere la vacanza di gruppo oppure quella individuale con l’ausilio di road book e la possibilità di farsi trasportare i bagagli (Girolibero). Le vacanze sono sia itineranti (ogni giorno si cambia città e hotel) o stanziali (si dorme nello stesso posto e si compiono escursioni giornaliere). Interessanti anche i pacchetti proposti da Verde Natura (con viaggi in tutta Europa) e Cycling Puglia (con week end e settimane fra Puglia e Basilicata). Pacchetti più stanziali, per chi vuole unire l’attività fisica alla contemplazione sono quelli dei Bike Hotels Südtirol,mentre per i ciclisti più allenati, quelli da 5-10mila chilometri l’anno Blufreccia è il tour operator più adatto. I simpatici ragazzi di Blufreccia propongono pacchetti legati a grandi eventi come la ciclosportiva Marmotte (che si disputa sui colli alpini del Tour de France) e i Campionati Mondiali di Ciclismo Firenze 2013.
Dove: Vicenza – Centro Congressi di Confartigianato, via E. Fermi 201
Convegno internazionale sul tema “Cicloturismo: risorsa per l’economia e il territorio”, in apertura all’Assemblea nazionale della FIAB. Un convegno internazionale sul tema “Cicloturismo: risorsa per l’economia e il territorio” si terrà sabato 6 aprile a Vicenza con inizio alle ore 9 nel centro congressi di Confartigianato (Sala dei Fondatori, via E. Fermi 201). L’iniziativa rappresenta l’evento di apertura dell’assemblea nazionale della FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta (16.000 soci, 130 associazioni locali) che ha scelto Vicenza per svolgere i suoi lavori dal 5 al 7 aprile prossimi. Per l’occasione convergeranno 200 delegati FIAB da oltre 70 città italiane. A fare gli onori di casa il Presidente dell’associazione Tuttinbici FIAB VicenzaStefano Maboni e il presidente del mandamento di Vicenza della Confartigianato Valter Casarotto. I lavori del convegno saranno aperti dai saluti del Sindaco di Vicenza Achille Variati, dell’assessore al turismo Massimo Pecori e del Capo di Gabinetto del Presidente della Provincia di Vicenza, Dino Secco. A seguire, l’Ing Stefano Cestonaro del Settore Lavori Pubblici della Provincia di Vicenza illustrerà il piano di rete provinciale degli itinerari ciclabili; l’Assessore alle Politiche del Turismo della Regione Veneto, Marino Finozzi, illustrerà il piano della segnaletica di oltre 1.000 km di itinerari cicloturistici regionali, predisposto con la collaborazione di FIAB, allo stato primo intervento del genere in Italia; Richard Weston, docente all’università di Central Lancashire (UK) illustrerà il suo recente studio sulle ricaduta economica della rete cicloturistica europea EuroVelo. Traduttrice d’eccezione sarà Doretta Vicini, Vice-presidente di ECF, la European Cyclists’ Federation. Seguiranno inoltre gli interventi di Romolo Solari, vice presidente FIAB, sullo stato dell’arte del progetto di rete ciclabile nazionale BicItalia e delle iniziative messe in campo in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente; Roberto Mollicadi Europroject Consulting sugli impatti socio-economici relativi al finanziamento e alla realizzazione delle infrastrutture ciclabili; il tour operator Zeppelin/Girolibero ripercorrerà la sua storia degli ultimi vent’anni che ha visto trasformare la passione di pochi per l’organizzazione di viaggi in bicicletta in una opportunità imprenditoriale di rilevanza nazionale, trasformando il cicloturismo in una opzione per tutti gli italiani e dando l’opportunità a migliaia di cicloturisti europei di scoprire l’Italia nei suoi aspetti più nascosti e sorprendenti. In conclusione, Tiziano Ruffillidel Circuito delle Città d’Arte della Pianura Padana si avvarrà del palcoscenico del convegno per lanciare Biciclette a Fiumi, il progetto di solidarietà, in collaborazione con FIAB, che permetterà di realizzare una rete cicloturistica nelle aree terremotate dell’Emilia che possa portare vantaggi dal punto di vista economico, dell’occupazione e della salvaguardia del territorio e delle tradizioni locali.
“Non a caso la FIAB ha scelto Vicenza – dichiara il presidente FIAB Antonio Dalla Venezia – per organizzare la sua assemblea nazionale e, soprattutto, un convegno internazionale sul cicloturismo. Il vicentino ha un territorio di grandi potenzialità grazie al grande patrimonio artistico della città, come le ville palladiane e i borghi storici, e naturale, dai Berici alle vallate prealpine. Il turismo in bicicletta, tra i settori in crescita in Europa nonostante l’attuale periodo di crisi, sviluppa un movimento economico dalle cifre importanti, che è nell’interesse di tutti valorizzare e incoraggiare: si tratta inoltre di una forma di turismo pulito, di livello culturale elevato e che sostiene una economia diffusa”. Al termine del convegno inizierà l’assemblea FIAB con la relazione del Presidente uscente Antonio dalla Venezia e le premiazioni delle personalità nazionali amiche della bicicletta 2013.L’organizzazione del convegno e dell’assemblea è stata affidata a Tuttinbici FIAB Vicenza, che rappresenta la FIAB in provincia ed è orgogliosa di celebrare con questo prestigioso evento i suoi vent’anni di attività. Il convegno è stato realizzato con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e la collaborazione della Banca Popolare di Vicenza, AIM Group, Confartigianato, Viaggi Garoldini Sas, Zeppelin/Girolibero e il consorzio Vicenza.
È online “Milano in bici”, la guida web interamente dedicata a chi utilizza le due ruote per muoversi in città. Si possono consultare tutte le informazioni utili per spostarsi in bicicletta, il piano di ampliamento delle piste ciclabili, la mappa delle nuove rastrelliere e delle zone 30, le informazioni sul bikesharing e gli indirizzi delle ciclofficine della città
È online “Milano in bici“, la guida web sul sito del Comune interamente dedicata a chi utilizza le due ruote per muoversi in città. Cliccando su “Milano in bici” si possono consultare tutte le informazioni utili per spostarsi in bicicletta, il piano di ampliamento delle piste ciclabili, la mappa delle nuove rastrelliere e delle zone 30, le informazioni sul bikesharing e gli indirizzi delle ciclofficine della città. Dati e informazioni sono contenuti anche nella versione in pdf “Milano in bici: la città amica delle due ruote”, scaricabile dal sito http://www.comune.milano.it, così come il manuale “Consigli per la sicurezza di chi va in bicicletta” (anche in formato e-book). “Milano in bici” contiene anche una sezione sulle normative per le due ruote e uno spazio dedicato al cicloturismo e agli itinerari ciclabili dentro e fuori città, nonché i link a siti utili per i ciclisti. L’area media ed eventi propone una guida delle principali iniziative sulla ciclabilità a Milano: dagli incontri e convegni sullamobilità sostenibilealle rassegne e manifestazioni dedicate alla promozione e diffusione della cultura della bicicletta. Presenti in questa sezione anche gli interventi, i video e le foto dell’incontro pubblico “Milano in bici: verso il piano della ciclabilità“, che si è tenuto sabato 2 marzo a Palazzo Marino per raccontare ai milanesi i primi risultati ottenuti nel primo anno e mezzo di mandato e spiegare come Milano si sta trasformando in una città ciclabile. Dati e informazioni sono contenuti anche nella versione in pdf “Milano in bici: la città amica delle due ruote“, scaricabile dal sito http://www.comune.milano.it, così come il manuale “Consigli per la sicurezza di chi va in bicicletta” (anche in formato e-book). “Milano in bici” contiene anche una sezione sulle normative per le due ruote e uno spazio dedicato al cicloturismo e agli itinerari ciclabili dentro e fuori città, nonché i link a siti utili per i ciclisti. L’area media ed eventi propone una guida delle principali iniziative sulla ciclabilità a Milano: dagli incontri e convegni sulla mobilità sostenibile alle rassegne e manifestazioni dedicate alla promozione e diffusione della cultura della bicicletta. Presenti in questa sezione anche gli interventi, i video e le foto dell’incontro pubblico “Milano in bici: verso il piano della ciclabilità”, che si è tenuto sabato 2 marzo a Palazzo Marino per raccontare ai milanesi i primi risultati ottenuti nel primo anno e mezzo di mandato e spiegare come Milano si sta trasformando in una città ciclabile.