Cascine a Milano: ecco l’ultima mappa aggiornata

Cascine milanesi. Pronta la mappa aggiornata delle 30 cascine (comunali e non) di Milano, scaricabile dal sito del Comune e in distribuzione in cartaceo. Informazioni su agricoltura, storia, itinerari, prodotti e servizi del patrimonio rurale di Milano, per valorizzare l’agricoltura e promuovere la qualità e la sicurezza del cibo379115

Dall’offerta di prodotti della campagna a km zero alle attività socio-culturali, ricreative ed educative rivolte ai milanesi e ai turisti, come i servizi di ospitalità e ristorazione; le iniziative didattiche per le scuole e le visite guidate: il Comune ha “mappato” le 30 cascine (comunali e non) del distretto agricolo milanese. La mappa, realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con il DAM, distretto agricolo milanese, e il Touring Club Italiano, con il contributo di Esselunga, è disponibile sul sito http://www.comune.milano.it, anche in alta risoluzione per la stampa tipografica, ed è in distribuzione nelle prime 10.000 copie, in diversi punti della città, tra cui l’Expo Gate davanti a piazza Castello, l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele, in tutte le 30 cascine e nelle sedi del Touring Club. L’intento è quello di far conoscere al pubblico le attività che si svolgono nelle aziende agricole milanesi, come le coltivazioni locali, l’allevamento e la vendita diretta dei prodotti della terra. La mappa illustra le peculiarità di ciascuna realtà, a partire dalle sue origini e dalla sua storia, in alcuni casi anche molto antica perché risalente all’epoca degli ordini monastici o addirittura agli insediamenti dell’età romana. Dai secoli passati al presente, la mappa dedica grande attenzione alle attività di fruizione pubblica che oggi si svolgono in cascina: produzione e commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento a filiera corta, agriturismo e ippoturismo, accoglienza di persone in difficoltà e progetti contro l’emarginazione sociale, offerta di tirocini e stage per studenti, campus estivi, feste tradizionali legate al mondo rurale, eventi artistico-musicali e persino aggiornamenti tecnico-professionali sulle fitopatologie. Oltre alla presenza di ghiacciaie, molini, marcite e fontanili, la vicinanza a punti di interesse storico-artistico come chiese e abbazie, sono indicati gli itinerari ciclopedonali di collegamento tra le cascine e le informazioni utili per raggiungerle anche con i mezzi pubblici. A Milano la superficie agricola utilizzata è pari a 2.910 ettari, su una superficie comunale complessiva di 18.175 ettari. Le imprese agricole sono 117, circa 60 con terreni agricoli in esercizio nel Comune di Milano e una trentina fanno parte del distretto agricolo milanese. Tra mais, riso, latte, carne, ortaggi e fiori, la produzione agricola milanese è stimabile in circa 10 milioni di euro all’anno.

 

La mappa delle 30 cascine del distretto agricolo milanese [3,07 MB]

 

30 cascine a Milano: l’elenco con indirizzi, servizi e caratteristiche [6,86 MB]

Fonte: ecodallecittà.it

Cascine pubbliche Milano: entro estate i primi bandi per le 16 da recuperare

Ospitato da Coldiretti nella giornata conclusiva di “Cibi d’Italia verso Expo 2015”, l’incontro tra il Comune e l’Associazione Cascine Milano per le 16 cascine pubbliche da riqualificare. Più di 70 le manifestazioni d’interesse pervenute nella prima procedura esplorativa, con i relativi progetti, soprattutto da parte di giovani e associazioni. Per l’estate si aspettano i primi bandi374810

Gran parte del pubblico che domenica 5 maggio era presente all’incontro organizzato da Coldiretti nell’ambito di Cibi d’Italia, nel fossato del Castello Sforzesco, non lo sapeva proprio: Milano ha un patrimonio di 60 cascine pubbliche sparse nella cintura periferica del suo territorio e dei suoi parchi, soprattutto verso il Parco Agricolo Sud. 11 di queste 60 strutture sono ancora attive come aziende agricole in piena regola, come la San Gregorio Vecchio in zona Feltre, prima di Milano 2. 33 sono occupate ed ospitano enti ed associazioni, come Cascina Cuccagna, con il progetto avviato dall’associazione Esterni. Le 16 rimaste sono quelle che il Comune ha sottoposto ad indagine esplorativa, dopo averle catalogate e stimate (alcune con l’aiuto dei Beni Culturali), e con l’appoggio degli urbanisti del Politecnico, per valutare progetti di privati ed enti, cui affidarle,progetti compatibili con la loro riqualificazione e valorizzazione, mantenendone anche l’uso agricolo. I criteri prevedono un mix di funzioni che i progetti devono avere, oltre al dimostrare il possesso della solidità finanziaria necessaria ad avviarli. Umberto Zandrini (Consorzio Sir/CGM) è il presidente del Comitato Cascine Milano 2015, che si è da poco trasformato in Associazione, per dare continuità al progetto in collaborazione col Comune: “Riconosciamo il lavoro del Comune in questi ultimi anni che ha innanzitutto permesso di fare ordine nell’enorme patrimonio, anche culturale,costituito da queste cascine”. Come hanno spiegato i tecnici comunali e l’architetto Laura Galimberti, tra le 16 cascine poste a manifestazione d’interesse, ve ne sono alcune dei primi del ‘900, ma qualcuna addirittura risalente al ‘400. Per alcuni complessi si è dovuto tenere conto dei vincoli e delle stime dei Beni Culturali. Così come diversissime sono le estensioni degli immobili e dei loro terreni: da 200 a 3000 mq (Monterobbio e Sella Nuova), ecco perché il Comune ha deciso di procedere con bandi singoli per ognuno dei 16 immobili da riqualificare. L’indagine avviata dal Comune e conclusasi a marzo, ha avuto quasi 80 manifestazioni d’interesse, il 70% delle quali provenienti da cittadini singoli e associazioni (molte Onlus); 10% i progetti di veri agricoltori. Tra i criteri che il Comune utilizzerà per la scelta c’è quello della valorizzazione di attività agricole (come la produzione di miele) e di artigianato.

“E i soldi?”. Tra il pubblico qualcuno ha chiesto se il Comune od Expo abbiano in previsione di finanziare i progetti che verranno scelti, visto che riqualificare immobili e terreni come quelli di alcune cascine agricole può richiedere centinaia di migliaia di euro (3 milioni circa il budget per il progetto di Cascina Cuccagna). “Per ora possiamo prevedere una concessione gratuita, ma non di disporre fondi per i progetti. Anche la società Expo non ha ancora deciso la destinazione di fondi agli specifici progetti”.

Ha concluso Umberto Zandrini: “Questo progetto può fare diventare davvero le cascine di Milano soggetti attivi della città, in vista di Expo 2015 e non solo. La strada intrapresa è un reale esempio di partnership tra pubblico e privato”.

Fonte: eco dalle città