La casa solare RhOME for denCity vince il Solar Decathlon 2014

La casa solare progettata e costruita dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre vince il Solar Decathlon Europa 2014

SOLAR NEWS #11 – A day at the Solar Decathlon from SD Europe on Vimeo.

Chiara Tonelli, team leader di RhOME è entusiasta per la vittoria avuta sui team di Germania, Cile e Olanda al Solar Decathlon Europe 2014. L’Italia infatti si è aggiudicata il Solar Decathlon, l’Olimpiade dell’architettura sostenibile superando 10 difficili prove. La casa RhOME misura 65 metri quadrati e è stata costruita con legno certificato, è trasportabile in treno. E’ un concentrato di comfort che sfrutta la luce naturale e che punta al risparmio energetico grazie al design funzionale e minimal.
RhOME la casa solare italiana vince il Solar Decathlon Europe 2014rhome-solar-decathlon-europe-2014

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Spiega Tonelli:

E’ il risultato di questi mesi di lavoro intenso, la summa della passione e perseveranza di tutta la squadra. Non abbiamo puntato a vincere le singole prove, ma soprattutto ad assicurare il reale funzionamento dell’abitazione, per farla diventare non un sogno ma una possibilità concreta: RhOME non nasce per rimanere su un foglio di carta, ma per costituire una vera alternativa in grado di far fronte alle sfide ambientali ed energetiche. E’ una casa che risponde alla necessità di aumentare la densità urbana eliminando sprechi energetici, bruttezza, abusivismo, degrado e aumentando la coesione sociale e la capacità di risposte collettive alla crisi.Chiara-Tonelli-solar-decathlon-620x350

L’edificio che nasce per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma è stata sottoposta a diversi test in costruzione e qualità architettonica; ingegneria; efficienza energetica; sostenibilità; design e trasportabilità; comunicazione e sensibilizzazione del pubblico. ma i giudici durante tutta la gara che si è svolta dal 27 giugno al 12 luglio hanno anche osservato e misurato il bilancio energetico, le condizioni di comfort e in generale il funzionamento della casa. Sono dieci prove per l’appunto che costituiscono il Decathlon, appunto nato come gara nel 2002 per volere del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Chiara Tonelli ha perciò coordinato un team di 40 giovani studenti e laureandi che hanno assieme progettato RhOME e orgoglioso Mario Panizza Rettore dell’Università Roma Tre dichiara:

Nel nostro Ateneo riteniamo prioritario favorire l’apprendimento attraverso esperienze concrete per preparare gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro. E’ un’occasione di crescita, avvicina alle responsabilità professionali e soprattutto permette di condividere esperienze all’interno di un gruppo orientato allo stesso obiettivo.

Il progetto però ha trovato ragione di esistere grazie alla mano consistente data dagli sponsor che hanno messo altrettanta passione e competenza e sono:
Rubner Haus che ha progettato e costruito la casa con il legno certificato; Daikin che ha fornito la pompa di calore con un sistema raffrescante con tubazioni interne alle pareti con un gas refrigerante a basso impatto ambientale e facile da smaltire una volta esaurito il ciclo di vita; Cga Energie ha invece fornito il sistema solare termodinamico per raffrescare e riscaldare logge e parapetti in qualsiasi condizione climatica. In sostanza i parapetti esterni forniscono acqua calda; Applicazioni Tecnologiche e Schneider Electric hanno pensato all’efficienza energetica e attraverso il sistema B.I.M. (Building Information Modeling), i decatleti hanno studiato e standardizzato il miglior modello elettrico applicabile in questa abitazione; Solbian ha fornito le tende da sole fotovoltaiche ombreggiano le due logge esterne, e che aiutano a ventilare naturalmente l’appartamento; Valcucine ha offerto Meccanica di demode engineered by Valcucine ovvero una struttura per i pensili in cucina con incastri meccanici che non richiedono cerniere né colle, riutilizzabile al 90% e riciclabile al 100%. I piani di lavoro sono ottenuti dal RE-Y-STONE® materiale biocomposito ottenuto dalla lavorazione di carta riciclata con resine naturali; Thats my led ha partecipato al progetto di illuminazione a lampade LED curato dai ragazzi del team e messo a punto attentamente le esigenze di vita casalinga e lavorativa legate all’abitazione; Almaviva si è concentrata sul software SEM (Smart Energy management) per il monitoraggio continuo di RhOME durante tutte le attività quotidiane. I sensori controllano in maniera capillare i consumi energetici e dati ambientali interni ed esterni all’abitazione, il che consente di misurare le prestazioni energetiche dell’abitazione e di intervenire quando necessario con le ottimizzazioni. SEM provvede anche a comparare i diversi contratti di fornitura elettrica e a mostrare i singoli consumi così da educare gli abitanti al risparmio dell’energia.

Fonte:  SDEurope@FlickrLorenzo Procaccini Team RhOME @ Flickr

 

La mini-casa solare nei boschi della British Columbia

Pensata per tutti coloro che vogliono ‘evadere’ dalla frenetica quotidianità metropolitana per ritrovare il contatto con la natura e il piacere di un’esistenza semplice e rigenerante, gli architetti dello studio Olson Kundig hanno realizzato l’idea abitativa perfetta per questo genere di esigenza: una mini-casa solare in stile orientale immersa nei boschi della British Columbia.cabina-400x250

Più che di una vera e propria abitazione, si tratta di una cabina semplice, discreta e accogliente, perfetta per trascorrere qualche giorno nella quiete della foresta. Lo stile minimalista ed essenziale con cui è stato realizzato il progetto è abbinato alle tecniche costruttive più all’avanguardia del green building moderno. La camera da letto è realizzata con pannelli in legno altamente isolanti, mentre l’involucro esterno è fatto di calcestruzzo e acciaio, materiali che assicurano la perfetta tenuta della struttura in caso di tempeste o incendi. L’aspetto moderno e al contempo ‘rustico’ della cabina si inserisce in maniera armonica e discreta nell’ambiente circostante, ovvero i boschi della costa antistante le isole di San Juan. All’interno c’è lo spazio sufficiente ad accogliere un letto matrimoniale, una stufa, un piccolo angolo cottura e i servizi igienici mentre la doccia è ubicata al’esterno della cabina, sotto uno dei porticati. L’illuminazione è affidata in gran parte alla luce naturale che filtra dalle grandi vetrate esterne presenti su ogni lato della casa. Il sole è anche la principale fonte energetica per il riscaldamento dell’acqua e dell’ambiente abitabile. Non vi sembra un meraviglioso sogno ad occhi aperti?

Ma ora godiamoci anche una fotogallery di questo piccolo rifugio:gulf-islands-cabin-olson-kundig-architects-3

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fonte: tuttogreen.it

La casa solare prefabbricata che produce il 20% di energia in più dei consumi

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Continuiamo ad occuparci di bioedilizia, seguendo i progetti del contest Solar Decathlon Europe 2012. Dopo la portoghese  Casas Em Movimento, l’abitazione solare modulare che vi abbiamo presentato nelle scorse settimane, è la volta di un progetto made in Romania. Si chiama PRISPA ed è una casa solare prefabbricata che produce, grazie ai pannelli fotovoltaici, il 20% in più di energia dei consumi medi (in Romania). A Bucarest i consumi medi sono di 7.508 kWh all’anno, la casa ne produrrebbe 9.501 kWh. Una piccola centrale energetica che va oltre l’autosufficienza. Il progetto degli studenti di architettura degli atenei rumeni, rispetto a quello dei colleghi portoghesi, è decisamente più semplice: non introduce novità radicali, come nel caso della casa modulare che si adatta alle mutate esigenze di spazio ed energia della famiglia, in costante evoluzione, bensì punta a sfruttare le tecnologie esistenti in modo innovativo. D’altra parte, è la prima volta che la Romania partecipa al Solar Decathlon Europe ed è un esordio davvero niente male.

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I pannelli fotovoltaici, 32 in tutto, sono integrati alla struttura per una potenza installata complessiva di 8 kWp. La casa, costruita in legno, è ottimizzata per sfruttare la luce solare in inverno e raffrescarsi passivamente d’estate. In dotazione anche due pannelli solari termici ed impianti per il riciclo delle acque grigie in grado di recuperare fino a 250 litri al giorno. La particolare struttura angolare garantisce inoltre un elevato livello di protezione dai venti gelidi e sferzanti che soffiano in Romania d’inverno. Anche gli interni sono in legno, sono stati mantenuti i colori naturali dei tessuti e delle altre materie prime utilizzate per i pavimenti ed i rivestimenti. Gli ambienti sono arieggiati e molto luminosi e per ridurre l’invasività degli impianti è stato progettato un locale appositamente per ospitare i convertitori di energia e le altre apparecchiature tecnologiche. La casa costerebbe, orientativamente, intorno ai 120 mila euro (è il prezzo del prototipo di 87,15 metri quadrati), ma gli studenti sperano che il costo in futuro possa abbassarsi ulteriormente attestandosi intorno ai 70 mila euro, cifra nettamente più abbordabile.

Fonte: ecoblog