Arriva Sunbike Electric: la moto elettrica coreana che si carica a energia solare

Sunbike è una moto elettrica che si ricarica a energia solare: prodotta dal gruppo coreano CM Partner, che da 30 anni sviluppa batterie agli ioni di litio, è un’ottima soluzione per la mobilità privata urbana eco-compatibile, dedicata al mercato europeo.  Ricorda vagamente il vecchio modello di Fifty, il suo telaio in alluminio ha una forma a metà strada tra una bici elettrica, una moto e un ciclomotore, ha un sistema di illuminazione completamente a LED e un battery pack completamente rimovibile per essere ricaricato con una normale presa di corrente: la particolarità di Sunbike però è che può essere collegata direttamente ad un singolo pannello fotovoltaico per ricaricare la batteria con fonti rinnovabili (da 0 a 100 in 3 ore, ma è possibile ricaricare anche con la presa domestica).

“Non c’è bisogno di cercare una postazione ricarica”

ha dichiarato Jeremy White, lead designer della Sunbike.sunbike-batteria

Il mezzo è molto leggero e la velocità massima dichiarata è di circa 60km/h: la trasmissione è manuale e a due velocità (si accelera con un pulsante) e la stabilità è stata studiata accuratamente dai progettisti per offrire il massimo comfort e prestazioni interessanti al pilota. Come già detto dai nostri colleghi di Blogo Motori non sono ancora disponibili il prezzo di vendita o la data d’arrivo in commercio del mezzo, ma è probabile che sarà acquistabile a partire dal 2017.

Fonte: ecoblog.it

Assorinnovabili: 160 mln a combustibili fossili (e 3 all’Ilva)

L’associazione contesta due delibere con cui sono l’Autorità per l’energia ha fissato i rimborsi ai cosiddetti “nuovi entranti” italiani nel sistema ETS (Emission Trading Scheme)assorinnovabili-620x350

Negli scorsi giorni sono state approvate dall’AEEG due diverse delibere con cui sono stati fissati i rimborsi ai cosiddetti “nuovi entranti” italiani nel sistema ETS (Emission Trading Scheme). In particolare – sottolinea AssoRinnovabili, associazione dei produttori, dell’industria e dei servizi per le energie rinnovabili – con i due provvedimenti si dà seguito a disposizioni approvate dal Governo in carica nel 2010. I rimborsi determinati dall’AEEG “rappresentano un regalo alle fonti fossili inquinanti e mettono in luce come lo schema di emission trading adottato a livello europeo sia non solo inefficace ma addirittura controproducente. Nella lista delle aziende che beneficeranno del rimborso c’è anche Ilva. L’impianto in questione riceverà ben tre milioni di euro. Le imprese destinatarie sono tutte imprese, che avendo dovuto acquistare di tasca propria i certificati che permettevano loro di immettere nell’atmosfera CO2 e/o altri gas climalteranti, ora vengono “premiate” con un rimborso pro-quota secondo criteri definiti dall’AEEG e in conformità a una legge di tre anni fa. Se realmente si vuole una transizione verso un’economia low carbon sono necessarie riforme tese a evitare contributi distorsivi come quelli determinati dalle delibere dello scorso 26 luglio. Guardando agli obiettivi 2030 le fonti fossili e quelle rinnovabili potranno essere in reale competizione e in assenza d’incentivi, solo se le fonti fossili saranno davvero chiamate a pagare i costi derivanti dalle esternalità per l’ambiente e la salute. “Assistiamo a una liberalità ingiustificata a favore delle fonti inquinanti – commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente assoRinnovabili – perché proprio mentre si criticano le rinnovabili e i presunti costi per il loro sviluppo determinando lo stop agli incentivi e l’estensione della Robin Tax, si distribuiscono 160 milioni di euro di contributi pubblici in favore dei combustibili fossili. È tempo che l’Italia assuma posizioni chiare e coerenti per definire un prezzo minimo della CO2, si batta per diminuire le emissioni autorizzate e termini di dare contributi a favore delle fonti fossili”.

Fonte: eco dalle città