A Castellamare di Stabia mare inquinato da vernice rossa: responsabile una ferramenta

Vernice rossa versata da una ferramenta di Castellamare di Stabia in un tombino: un tratto di mare inquinatoImmagine

Le acque del mare di Castellammare di Stabia si sono colorate di un rosso brillante l’altro ieri: le segnalazioni sono partite dai cittadini che attraverso i social network hanno iniziato a diffondere le immagini di una spiaggia completamente rossa all’altezza della casa del Fascio in villa comunale. Si è scoperto, dopo un primo rilievo, che la sostanza rossa era vernice, giunta attraverso le acque del rivo Cannetiello che sversa in mare. Le indagini sono state condotte a tempo di record sia dagli agenti della Polizia municipale, sia dagli agenti della locale Capitaneria di porto che hanno individuato in una ferramenta di via Nocera l’origine dello scarico della vernice. Infatti le prime ipotesi hanno subito messo in luce la possibilità che la vernice fosse giunta in mare, dal rivo Cannetiello, dopo essere stata scaricata in qualche tombino della città. E proprio da questa intuizione che gli inquirenti hanno iniziato a visionare i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza collocate in vari punti della città, alla ricerca dei responsabili, individuato poi nel titolare della Ferramenta. La vernice, un colorante rosso puro è finita nel tombino dopo essere caduta accidentalmente a terra. Ma piuttosto che raccogliere la vernice è stata usata dell’acqua per pulire il pavimento lasciando così defluire il colore poi nel tombino. Il titolare della ferramenta è stato denunciato e gli è stato anche sequestrato l’impianto usato per miscelare i colori; il sindaco di Castellammare di Stabia ha annunciato che la sua amministrazione si costituirà parte civile:

Il comune si costituirà parte civile per danno d’immagine.

Questa storia è di fatto emblematica di come si sottovaluti troppo spesso lo sversamento di sostanze inquinanti e pericolose nell’ambiente pensando che una volta gettate via poi spariscano per conto loro. Lo smaltimento dei rifiuti richiede invece preparazione e competenza e una serie di procedure per la messa in sicurezza delle sostante pericolose così che non possano danneggiare né l’ambiente e né la salute delle persone. Le vernici poi, che sono rifiuti pericolosi, se in possesso di privati cittadini sono da smaltire presso i centri di raccolta nelle Isole ecologiche del proprio comune di residenza; se appartenenti a professionisti, sono da registrare in entrata e uscita e vanno smaltite attraverso ditte specializzate che ne organizzano la raccolta.

Fonte:  MetropoliswebIl Mattino

Venezia, nave da crociera sfiora San Marco. Ed è subito polemica

Un colosso da 102mila tonnellate e 272 metri di lunghezza sfiora riva Sette Martiri e nel capoluogo veneto infuria la polemica Teorema-Venezia-Cinemambiente-2013-586x392

Erano le 11 e 15 di questa mattina quando i turisti che hanno preso d’assalto Venezia nell’ultimo week end di luglio hanno visto avvicinarsi la Carnival Sunshine delle Carnival Cruise Lines, una nave da crociera da 102mila tonnellate di stazza, 272 metri di lunghezza, 35 di larghezza d 62 di altezza. Non che sia una novità, ma la novità è stata quanto la nave si sia avvicinata alla riva Sette Martiri. L’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia Gianfranco Bettin e alcuni testimoni sostengono che l’imbarcazione si sia avvicinata troppo, per la Capitaneria di Porto e la compagnia Carnival, invece è stato tutto regolare. I primi sostengono che sia passata a 20 metri dalla riva, gli altri dicono che la rotta ha rispettato i limiti transitando a 72 metri. Chi vive a Venezia, ormai, ci ha fatto l’abitudine. In prossimità del Canale della Giudecca tocca mettere la gommina ai quadri perché non saltino fuori dai chiodi quando passano i colossi del mare. Del mare, appunto. Non della laguna. Sul caso della nave da crociera che ha sfiorato San Marco è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che ha sottolineato come l’episodio confermi

la presenza di un alto rischio che stiamo affrontando. Stiamo approntando soluzioni strutturali ma che, come ho sottolineato, nell’ultimo incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, si devono incrociare con interventi di riduzione del rischio per il periodo transitorio.

Ma non c’erano i binari? La manovra azzardata o del tutto errata compiuta dalla Carnival Sunshine dimostra quanto siano inconsistenti le strampalate teorie del presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa, e del presidente della Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato, sull’impossibilità di un incidente e in particolare della perdita di rotta di una nave da crociera in Bacino San Marco,

ha dichiarato Silvio Testa, il portavoce del Comitato No Grandi Navi-Laguna Bene Comune. Nonostante le polemiche e le proteste, le compagnie di navigazione diabolicamente perseverano. Il disastro del Costa Concordia non ha insegnato niente. Venezia è una meta turistica da proteggere e simili rischi sono inconcepibili se rapportati agli scarsi benefici che può dare ai turisti e alla città il passaggio dei colossi all’interno della città.

Fonte :  Corriere del Veneto