Lavori pubblici in V Municipio con materiali ecosostenibili

Si è conclusa la prima fase dei lavori di consolidamento del sottosuolo di via Dulceri(Tor Pignattara): nel sottosuolo della via interessata, è stato utilizzato un nuovo calcestruzzo, che consente un significativo risparmio ambientale oltre che economico. Presto un convegno per illustrare le nuove tecniche di riempimento.375635

Con la prima metà di luglio si è conclusa la fase dei lavori di consolidamento del sottosuolo di via Dulceri (quartiere Tor Pignattara). Nei giorni scorsi, infatti, sono stati effettuati gli interventi di riempimento e consolidamento delle cavità presenti nel sottosuolo. Per tale opera si è scelto un materiale innovativo, ovvero Mixeco, realizzato con inerti di riciclo a marcatura CE. Si tratta di un’innovazione introdotta per la prima volta dal V Municipio e per l’occasione al momento dei lavori erano presenti il Presidente Giammarco Palmieri, i componenti della giunta territoriale e l’Assessore ai LL PP del Comune di Roma, Paolo Masini. Il materiale utilizzato è un calcestruzzo alleggerito che ha permesso di risolvere un delicato problema del territorio, con un risparmio non solo economico, ma anche ambientale derivato dall’uso di materiale inerte totalmente riciclato, il tutto a parità di caratteristiche qualitative del prodotto. “La soluzione adottata verrà introdotta nel piano strategico studiato per le aree del municipio che hanno analoghe problematiche sul territorio, si pensi alle cavità di via Filarete”, ha detto il Presidente del Municipio Palmieri. “La presenza dell’Assessore Masini – ha aggiunto Palmieri – è stata da noi fortemente voluta proprio per dimostrare come la scelta da noi promossa possa essere diffusa, con beneficio per la città, in molte altre zone capitoline”. Secondo Stefano Veglianti, vicepresidente del V Municipio con delega al Lavori Pubblici, “le pubbliche amministrazioni devono cercare soluzioni sempre più innovative, che siano in linea con la ricerca di una crescente ecosostenibilità. Questo tanto più quando ciò comporti un significativo risparmio anche in termini economici. Nei prossimi 5 anni di governo – ha aggiunto Veglianti . questa sarà una regola fondamentale da perseguire nella realizzazione delle opere dei lavori pubblici”. Inoltre, l’Assessore Masini ha risposto positivamente all’invito del Presidente Palmieri e dell’Ass. Veglianti di organizzare in autunno un convegno sulle problematiche del dissesto idrogeologico della città e delle innovazioni tecniche di riempimento, come quella introdotta dal V Municipio.

Fonte: eco dalle città

L’età del cemento, in Lombardia 117mila mq di campi in meno al giorno

Dodici nuove autostrade in fase di realizzazione e progettazione, 117mila mq in meno di suolo libero: un territorio in vendita al miglior offerente 1494349611-586x355

117mila metri quadri al giorno. È questa la cifra da capogiro della superficie di campi coltivati, prati e boschi che vengono impermeabilizzati quotidianamente da asfalto e calcestruzzo, lasciando posto a villette, centri commerciali e capannoni industriali, in nome di interessi politici e speculativi. Il documentario di Mario Petitto è un tassello importante nel dibattito per mettere in luce il fenomeno del consumo del suolo che nella Pianura Padana sta assumendo contorni inquietanti. Sono ben dodici le autostrade in fase di realizzazione e di progettazione. Un numero altissimo specialmente se si pensa a molte e inutili arterie costruite nel corso degli anni, un’aberrazione specialmente se si valutano le statistiche dei flussi di traffico che vengono dati in decrescita nel futuro prossimo. La cementificazione non è soltanto orizzontale ma si sviluppa anche verticalmente, come a Milano dove la speculazione (sospinta dal vento in poppa dell’Expo 2015) ha partorito 100mila vani completamente vuoti che potrebbero garantire un alloggio a tutti coloro che arriveranno nel capoluogo lombardo nei prossimi vent’anni. “Il sonno della ragione genera (eco)mostri” come un albergo innalzato per i Mondiali di Calcio di Italia: 300 stanze mai ultimate e abbattute durante la lavorazione del film. La medicina c’è e ci vorrebbe il coraggio della politica: stop al consumo del suolo. Due anni fa la Provincia di Torino ha lanciato una direttiva, ma le direttive da sole non bastano. In un Paese dove la politica è legata a doppio filo con l’impresa e dove quest’ultima non conosce altro modello che quello che vede nella progressiva cementificazione del territorio l’unica strada per lo sviluppo, ogni .

Fonte: ecoblog

Completato in Australia il condominio in legno più alto del mondo

Grazie al sistema costruttivo “CLT” il condominio in legno di Melbourne ha permesso di ridurre del 30% i consumi, abbattendo oltre 1.400 tonnellate di CO2 rispetto a calcestruzzo e acciaio. E’ stato inaugurato lo scorso mese uno dei condomini in legno più alti del mondo: il Fortè Living di Melbourne. Parte integrate dello sviluppo del nuovo quartiere di Victoria Harbour, i 32 metri dell’edificio Fortè Living sono stati completati in poco meno di un anno, confermando le innumerevoli potenzialità del sistema costruttivo in legno.

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La tecnica impiegata per il condominio di Melbourne è il CLT, Cross Laminated Timber, un sistema costruttivo che permette di sostituire totalmente l’acciaio ed il calcestruzzo, con elementi laminati in legno massiccio ad alta resistenza. Oltre a ridurre i tempi costruttivi del 30%, le costruzioni in legno permettono di ridurre l’impatto dell’intero ciclo di vita dell’edificio del 22%, come sottolinea Daryl Patterson, Responsabile di progetto della Lend Lease, la società impegnata nella costruzione dell’ecoquartiere Victoria Harbour. “Fortè è costruito sul principio che ciò che è buono per l’ambiente è altrettanto positivo per i residenti. Utilizzando il sistema CLT l’edificio offre migliori prestazioni termiche richiedendo meno energia per riscaldare e raffreddare, il che significa riduzione dei costi energetici e di acqua, con un risparmio medio di $ 300 per anno, fino al 25% in meno rispetto a un tipico edificio tradizionale simile”. Scegliendo solo legname certificato e proveniente da coltivazioni di conifere locali, l’edificio permetterà di risparmiare circa 1.400 tonnellate di CO2 rispetto alle costruzioni tradizionali. L’obiettivo di Fortè Living è di raggiungere la certificazione australiana 5 Star Green Star applicando numerose altri accorgimenti per la massima efficienza energetica dell’edificio, come il recupero delle acque piovane, il verde pensile, il risparmio elettrico ed un involucro ad alte prestazioni, illustrati con grande accuratezza nel sito di presentazione del progetto.

IL VIDEO DEL CANTIERE

Fonte: rinnovalibi.it