
I principali settori che consumano energia sono l’industria, i trasporti, il settore civile, che comprende residenziale e terziario e l’agricoltura.
I combustibili, inoltre, vengono utilizzati per creare prodotti estranei alla produzione di energia (ad esempio gli oli vegetali sono impiegati nell’agrochimica, nell’industria farmaceutica e nella produzione di lubrificanti, plastiche, solventi, etc.).
Si parla, in questo caso, di usi non energetici.
Inoltre, nel calcolo del fabbisogno, viene considerata anche l’attività di bunkeraggio che consiste nel rifornimento alle navi di prodotti petroliferi per i propri consumi (motore di propulsione e motori per la produzione dell’energia di bordo).
Nel 2010, il consumo finale di energia in Italia è stato pari a 137,5 Mtep, con un incremento del 3,6% rispetto al 2009.
Questa crescita è dovuta alla ripresa dei consumi nel settore industriale (+5,5%), negli usi non energetici (+12,9%) e negli usi del settore civile (+4,1%).
Figura 2 – Impieghi finali di energia per settore – anno 2010
Fonte: elaborazione ENEA su dati MiSE
Fonte:ENEA
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