Londra, la più grande pista ciclabile d’Europa: l’annuncio di Boris Johnson

Boris Johnson, sindaco di Londra annuncia che la più grande pista ciclabile d’Europa sarà costruita proprio nella sua città. Boris Johnson, sindaco di Londra ha annunciato il via libera alla pista ciclabile più lunga e protetta d’Europa ovvero il progetto Crossrail for the bike. D’altronde la promessa è stata fatta in campagna elettorale e andava mantenuta perché come ha ammesso lo stesso Johnson si sarebbe poi verificato un “suicidio elettorale”. Il progetto prevede due autostrade per biciclette che si incrociano al centro di Londra (da nord a sud da King Cross a Elephant and Castle e da est a ovest da Barking a Acton) il cui progetto ha ricevuto l’84 per cento su 21.500 risposte, nella consultazione pubblica e la costruzione inizierà il prossimo mese di marzo con un budget di 900 milioni di sterline. Le piste ciclabili a due vie saranno separate dal traffico motorizzato, che corre lungo il Victoria Embankment e attraverso Parliament Square.londra-pista-ciclabile-2

Questa settimana i parlamentari hanno anche approvato la cycling and walking investment strategy come un emendamento al Infrastructure Bill, che giuridicamente obbliga il governo a creare un piano a lungo termine per stimolare il ciclismo in tutta la Gran Bretagna e per creare un budget dedicato alla sua attuazione. Alla domanda se i partiti politici dovrebbero impegnarsi in finanziamenti significativi per il ciclismo per il resto del paese nei loro programmi, il sindaco di Londra ha risposto

Sì, assolutamente. Sono sicuro che sarà anche nei programmi dei conservatori. Altre partiti possono suicidarsi, se vogliono, omettendo la promozione della bicicletta.

Un sondaggio YouGov scorsa settimana ha mostrato che due terzi degli elettori urbani sostiene gli investimenti nel ciclismo tanto che il sindaco Johnson ha aggiunto:

Abbiamo bisogno di una rivoluzione in bicicletta in tutto il Paese nel suo complesso e credo che dovremmo guardare in maniera molto più approfondita a un di collegamenti per tutta la Gran Bretagna. I londinesi lo hanno sempre sognato per anni, la gente vuole andare in bicicletta in maniera sicura e in un ambiente protetto e abbiamo avuto modo di farlolondra-pista-ciclabile-1

Ogni percorso avrà una capacità di 3.000 ciclisti all’ora, pari a 41 autobus a due piani o a cinque treni della metropolitana completi all’ora. I piani andranno al consiglio TfL per l’approvazione definitiva la prossima settimana, mentre il Bill Infrastructure andrà alla Camera dei Lord nel prossimo mese prima di ricevere l’assenso reale.

Fonte:  The Times
Foto | Vivi Londra@facebook

Legge pro ciclisti in Gran Bretagna: la proposta acchiappa-voti dei LibDem

Se dovesse passare la proposta del LibDem Julian Huppert, in caso di incidente gli automobilisti verranno ritenuti presunti colpevoli fino a prova contraria 175574024-586x379

Sarà che da due anni vincono il Tour de France(prima con Bradley Wiggins, poi con il “kenyano” Chris Froom), sarà che i movimenti di  rotafissati e di ciclisti urbani spuntano come funghi, sarà, soprattutto, che il vulcanico sindaco di Londra Boris Johnson ha stilato un cycling action plan che ha rimodellato la viabilità della capitale, ma in Gran Bretagna la bicicletta sta diventando una cosa terribilmente seria. Favoriti dalle piste ciclabili frotte di ciclisti invadono la città rinunciando ad auto, metro e bus per muoversi e rilassarsi con una sana pedalata. La cyclingmania è contagiosa, basta farsi un giro sui social media o analizzare i dati delle importazioni di biciclette (molte dal Belpaese). All’Eroica, la gara che si disputa in Chianti su biciclette d’epoca, ci sono più stranieri che italiani e la parte del leone la fanno sempre gli inglesi. La rivoluzione ciclistica britannica ormai ha fatto il grande salto: le due ruote non sono più viste come strumento di svago, ma come mezzo di trasporto alternativo al traffico motorizzato. La politica, dunque, si sta accorgendo che politiche per la ciclabilità possono garantire un bacino sempre più ampio di voti. Julian Huppert, deputato dei LibDem che sostengono i Tory al governo ha lanciato una proposta: gli automobilisti che abbiano un incidente con un ciclista saranno ritenuti responsabili a meno che non possano provare il contrario. Una presunzione di colpevolezza che i ciclisti sconteranno nei confronti dei pedoni che dovessero investire. Ma non ci si fermerà alla regola del “presumed guilty”:  verrà chiesta al governo una maggiore repressione contro le auto che invadono le piste ciclabili, ma, allo stesso tempo, anche le ingiunzioni ai ciclisti a rispettare fedelmente le regole del codice della strada. In parlamento si è creato un gruppo interpartitico a favore della bicicletta: ne fa parte il campione olimpico ed ex primatista dell’Ora Chris Boardman che invita a seguire il modello del cycling action plan londinese di Boris Johnson. Da Londra alla Gran Bretagna, la bicicletta tenta di riprendersi le strade, d’altronde è questo uno dei primi Paesi in cui il mezzo si è diffuso e la Storia, si sa, è fatta di corsi e ricorsi.

Fonte: The Times

Fracking a Londra? Per il sindaco Johnson si può fare

Il British Geological Survey ha trovato ingenti quantità di gas nel sottosuolo della capitale britannica 170792848-586x411

Boris Johnson, il più eccentrico sindaco londinese che la storia ricordi, ne ha inventata un’altra della sua. Lui, appassionato ciclista, lui che ha sostenuto tante battaglie green come quella per la spillatura dell’acqua del rubinetto, lui che ha fatto installare numerose stazioni per la ricarica delle auto elettriche e che ha fatto ridisegnare il traffico londinese includendo le Cycle Superhighways per far scorrazzare in tutta sicurezza i ciclisti urbani, ora sarebbe sul punto di dare il via al fracking all’interno del territorio di sua competenza. Una boutade? Sembrerebbe proprio di no. Probabilmente Johnson si è consultato con l’amico Barack Obama, altro grande sostenitore del gas scisto. Il British Geological Survey avrebbe rivelato come nel sottosuolo britannico vi sia molto più gas scisto del previsto e ora il sindaco londinese starebbe pensando addirittura a delle perforazioni nella capitale.

Se ci sono riserve da sfruttare a Londra, si deve girare ogni pietra,

ha dichiarato Johnson sottolineando la “fame” di energia della capitale britannica. Un bel paradosso per il sindaco che qualcuno vorrebbe addirittura come prossimo uomo dei conservatori nella corsa a Downing Street: nella corsa alla rielezione a primo cittadino le sue politiche “green” erano sicuramente una carta vincente, ma quest’inattesa apertura al fracking cittadino potrebbe rimettere tutto in gioco. Se, probabilmente, le perforazioni a Londra potrebbero essere soltanto una battuta a effetto, lo stesso non si può certo dire di regioni come il Lancashire, lo Yorkshire e il West Sussex (la zona fra Brighton e Londra) nelle quali ci sarebbe gas utilissimo per alimentare una delle metropoli più energivore del mondo. Per ora sono gli inglesi a tremare, l’importante è che poi non cominci anche la terra sotto i loro piedi.

Fonte: The Guardian

 

Orti urbani: Londra sempre più verde. Approvato un nuovo investimento da 450.000 sterline per i pocket parks

Cento nuovi “giardini tascabili” per la città: dopo la campagna di investimenti sugli orti urbani lanciata in vista delle Olimpiadi del 2012, Boris Johnson torna alla carica per promuovere i community garden: spazi comunitari da coltivare assieme al vicinato o in piccoli gruppi, producendo cibo a km zero e senza pesticidi375550

Uno dei modi migliori per risolvere il problema delle aree degradate nelle grandi città è trasformarle in orto. Un’attività redditizia da ogni punto di vista:economico, perché l’orto produce, e ciò che si produce si vende; ambientale sociale, perché il verde in città migliora la qualità dell’aria e la qualità della vita;architettonicoroof gardens, giardini verticali e orti urbani sono ormai imprescindibili per una città di stile, e Londra non può certo permettersi cedimenti fashion. E così, è di nuovo ortomania. Dopo la campagnia di “orto-popolamento” lanciata in vista delle Olimpiadi, (2012 gardens for London 2012) il Sindaco Boris Johnson è tornato alla carica: 450.000 sterline di finanziamento per promuovere la nascita di nuovi community gardens sull’area metropolitana. Chiunque voglia dar vita a un pocket park, un “giardino tascabile”, potrà fare domanda all’amministrazione, che contribuirà con un bonus a fondo perduto di entità compresa fra i 5.000 e i 20.000£. A condizione di farlo nascere su un’area da riqualificare e di zapparlo in compagnia, perché il senso dell’orto urbano è prima di tutto la condivisione.

Fonte: eco dalle città