L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE: I BANCALI PER L’ORTO SINERGICO

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La ricerca dell’autonomia alimentare parte dalla scelta di produrre cibo sano, ottenuto senza l’utilizzo di chimica di sintesi per la fertilizzazione e per la cura delle piante e del terreno. In quest’ottica  si migliorano le qualità organolettiche di ciò che mangiamo e  si riduce la dipendenza dai derivati del petrolio, purtroppo largamente utilizzati in agricoltura. Naturalmente per chi come noi non ha mai avuto un orto, la quantità di informazioni da recuperare e di cose da imparare a “fare” è notevole.  Non è facile trovare i consigli giusti e spesso si scopre che la maggior parte di coloro che coltivano da anni un orto usa in modo piuttosto disinvolto (come se fosse l’unica strada percorribile) prodotti che, anche se ammessi in agricoltura biologica, biologici non sono. La prima cosa che abbiamo deciso di fare è di partire con l’orto sinergico. In queste note vi descriviamo come abbiamo preparato  i bancali che accolgono le nostre coltivazioni. Le prime riflessioni sono legate all’esposizione del terreno e alla disponibilità di acqua, cioè l’orto deve poter ricevere i raggi solari e poter essere irrigato durante la stagione calda. I bancali sono dei rettangoli di terra rialzati di circa 20 cm (andrebbero di circa 30 cm ma, nonostante l’aiuto di  un gruppo di giovani amici e l’entusiasmo iniziale, la mia schiena stanca mi ha convinto che 20 cm potevano andare bene,  per cui abbiamo trovato una mediazione tra rimanere bloccato ed avere un bancale ideale). I bancali sono larghi 120 cm (per potervi  accedere facilmente da entrambi i lati),  lunghi 15 m e con un vialetto di circa 60 cm che li distanzia tra loro. Abbiamo scelto di delimitarli con  assi da ponte, recuperati  da un imprenditore edile in pensione, per controllare meglio la presenza delle limacce (lumache senza guscio) che infestano il nostro terreno. Nel riempire i bancali abbiamo integrato la terra con letame di cavallo, offerto da un nostro vicino, con  i resti delle potature del frutteto e delle siepi dopo averli triturati, e con paglia. Il tutto lasciato alle intemperie a “maturare” per circa 6 mesi. Successivamente abbiamo preparato l’impianto d’ irrigazione goccia a goccia collegato alle cisterne con cui recuperiamo l’acqua piovana.  Per riuscire a bagnare i 4 bancali che abbiamo predisposto è sufficiente poca acqua, perché tutto il terreno è stato ricoperto di paglia che riduce l’evaporazione, la calcificazione della terra, e mantiene  fresco o caldo il terreno a seconda della stagione. La paglia inoltre, decomponendosi, va ad arricchire la terra del bancale per le coltivazioni successive.

Perchè l’autonomia alimentare?

Perchè senza derivati del petrolio?

Perchè il letame di cavallo?

A queste domande cercherò di rispondere a breve, ma adesso scusatemi vado nel mio orto!

A presto

Alberto2014-03-17 10.41.33

oltre al biotriturato abbiamo integrato letame di cavallo maturato 6 mesi all’aperto2014-03-17 10.41.36

Nel terreno del nuovo bancale abbiamo integrato i residui della potatura biotriturati e lasciati maturare per circa 6 mesi –2014-03-24 16.51.19

I bancali sono larghi 120 cm e si estendono per 15 m2014-03-24 16.51.37

Irrigazione goccia a goccia sui bancali2014-05-17 16.58.59

Particolare dell’impianto di irrigazione goccia a goccia con l’acqua piovana2014-05-17 16.59.25

Piccole trappole per catturare le limacce

Fonte: italiachecambia.org/

Come riciclare i pallet ed i bancali in modo creativo

In tutte le fabbriche, piccole e grandi che siano, e nei cantieri, rappresentano una presenza fissa. Parliamo dei pallet, o bancali, le strutture in legno naturale utilizzate per il trasporto di ogni tipo di materiale. Leggero, facile da montare, negli ultimi anni ha ispirato anche le menti di designer ed architetti ma anche di semplici appassionati del fai-da-te, che si sono sbizzarriti in soluzioni per riciclarli.pallet_camera-da-letto-400x250pallet_oggetti-da-giardinopallet_tavolo-da-giardinoriciclo-pallet-divanoriciclo-pallet-libreriaRiciclo-pallet-padiglione

Forse non tutti sanno che esistono 2 tipi di pallet: uno a misura standard, definito EUR, di dimensioni 800×1200 mm, e il pallet Philips, leggermente più grande (1000×1200 mm). Hanno una base con 9 piedini, uniti a gruppi di 3 con listelli di legno posti nel senso della lunghezza maggiore. Dal dettaglio tecnico passiamo ora ad alcune applicazioni decorative. Questo contenitore ha un potenziale estetico notevole, sia come complemento d’arredo che per la ristrutturazione e la realizzazione di interi edifici. Segno distintivo: il ridotto impatto sull’ambiente. Il pallet può essere destinato a rivestire completamente una parete, un esempio lo fornisce la libreria componibile firmata dalla designer Flavia Della Pellegrina, organizzata a partire da un sistema di doghe in legno. Affiancando o impilando più pallet, si può dar forma a tavoli da giardino, a panche – come il progetto di Palm “Green Pallet” – oppure a contenitori per vasi e piante. E ancora, dal pallet si possono ottenere culle per bimbi o spaziose basi per il letto matrimoniale, oltre a fantasiosi mobili bassi. Gli architetti Alessandra Sansone e Paco Serinelli hanno guardato ancora oltre, presentando al concorso Eco Kitchen 2012 “Paletina”, una cucina ad isola realizzata interamente con bancali. Si presenta suddivisa in due moduli, il primo ospita attrezzature ed impianti elettrici, il secondo vede invece il pallet utilizzato come base d’appoggio per un piano in vetro.eco-kitchen-2012-paletina

Fuori dall’Italia non mancano applicazioni ancor più interessanti, con il pallet che da forma a interi edifici e ambienti. In Olanda, con un investimento di 50.000 euro, un’agenzia pubblicitaria ha ridisegnato i propri spazi, accogliendo pallet sui 4 lati degli uffici e come piani orizzontali che, a seconda della disposizione, possono diventare tavoli, sedute, mensole, o spazio comune. Ben 1.300 bancali fissati con cinghie e tiranti danno invece forma al padiglione temporaneo realizzato per il Campionato del Mondo di Sci Alpino in Germania. Un luogo d’incontro anche sala multimediale per gli atleti che, una volta smontato, ha visto i pallet riutilizzati per altre strutture. Ancor più originale l’idea dell’inglese Liam Hopkins, che prendendo spunto da ragnatele e nidi di uccelli ha accartocciato pallet e cartone per dar forma a Pupa Pavillion: una struttura artistica composta da 3.972 moduli triangolari.Riciclo-pallet-scultura

Come si può intuire, il pallet si può utilizzare o riciclare in mille modi stravaganti e non. Basta un pò di fantasia…

Fonte: tuttogreen.it

 

 

Sicurezza alimentare: sequestrate 30 tonnellate di cibi scaduti

Nel forlivese i Nas hanno scoperto alimenti in condizioni igienico-sanitarie precarie per un totale di 250mila euro1626776061-586x390

Trenta tonnellate di prodotti alimentari di origine animale e vegetale, scaduti, avariati e mal confezionati sono stati sequestrati in provincia di Forlì da un nucleo di carabinieri dei Nas. I militari hanno ispezionato un’azienda che si occupa della lavorazione e della commercializzazione all’ingrosso degli alimenti, sequestrando alimenti per un valore complessivo di 250mila euro. Molti prodotti, provenienti dall’estero, erano privi di etichettatura, tracciabilità, scaduti oppure in condizioni igieniche non conformi. Fra gli alimenti sequestrati vi sono funghi porcini e mirtilli congelati dalla Romania, contenuti in imballaggi anonimi e privi di etichettatura), carne di cervo dalla Spagna e cosce di rana dal Vietnam, rinvenute in fase di lavorazione e confezionamento in condizioni igieniche non idonee. Anche nei locali di lavorazione e stoccaggio sono state riscontrate condizioni igienico-sanitarie precarie: la merce era accatastata su vecchi bancali in legno, privi di barriere per evitare la presenza di animali infestanti. Al legale rappresentante dell’azienda forlivese, segnalato all’autorità sanitaria, sono state contestate violazioni amministrative per 6500 euro. Nei mesi estivi sono state parecchi gli interventi dei Nas nell’ambito della sicurezza alimentare. Lo scorso 12 agosto i Nas hanno reso noti i dati delle 3400 ispezioni condotte in bar, gelaterie, ristoranti e stabilimenti balneari: sono state ben 1700 le violazioni delle normative igienico-sanitarie e 540 le tonnellate di alimenti sequestrate.

Fonte:Resto del Carlino