Uno studio pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences lancia l’allarme sull’aumento della contaminazione dei bacini idrici nei quali si approvvigionano le grandi città. Fra il 1900 e il 2005 i sedimenti rilevati nei bacini idrici urbani sono aumentati del 40% a fronte di un + 47% dei livelli di fosforo e un + 119% dei livelli di azoto. Le due principali cause di questo incremento sono l’agrochimica e l’aumento della popolazione. Il 90% dei bacini idrici da cui le città prese in esame (300 con più 750mila abitanti) dipendono per l’approvvigionamento di acqua potabile evidenzia livelli di contaminazione da sostanze chimiche e da accumulo di sedimenti decisamente allarmanti. L’aumento della tossicità sta facendo lievitare i costi di trattamento e depurazione delle acque che sembrano destinati a raggiungere una fase altamente critica quando, nel 2050, la popolazione della Terra raggiungerà i 10 miliardi di abitanti.
Dal 1900 al 2005 la popolazione mondiale è quintuplicata, mentre le aree riservate ad agricoltura e allevamento sono rispettivamente triplicate e raddoppiate. L’agricoltura e gli allevamenti intensivi non solo hanno moltiplicato la richiesta d’acqua, ma hanno incrementato l’immissione negli ecosistemi e nelle falde idropotabili di fosforo e azoto. Da oggi al 2050 la popolazione urbana dovrebbe aumentare di 2,5 miliardi di persone rendendo sempre più complicata la reperibilità dell’acqua.
Fonte: Pnas