Equinozio d’autunno, un giorno particolare della rivoluzione terrestre

Con il termine equinozio, si vuole indicare la rivoluzione terrestre intorno al sole, quando quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore.Flying kite

L’equinozio è la rivoluzione terrestre intorno al sole, che avviene quando quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore. Tale evento si manifesta due volte l’anno, ed in tale momento, nel periodo diurno, ovvero quello di esposizione solare, e quello notturno, sono uguali e l’asse solare giunge perpendicolarmente all’asse di rotazione della terra. Per questo le stagioni dipendono dall’inclinazione di tale asse. Le differenze tra il periodo estivo e quello invernale, comprese le gradazioni intermedie, dipendono esclusivamente dall’angolo con cui i raggi del sole colpiscono il pianeta terra. Il freddo ad esempio, non è dovuto alla distanza del pianeta dal sole, nel momento in cui nel nostro emisfero è inverno, perché la Terra è posizionata alla minima distanza, mentre le basse temperature, sono la conseguenza di una maggiore inclinazione dei raggi. Uno stesso fascio di raggi solari in tal caso, si trova a scaldare una superficie maggiore di suolo, al contrario di quanto avviene nelle altre stagioni.

Equinozio d’autunno: stagioni inverse

Nel nostro emisfero, ovvero quello boreale, le stagioni sono inverse rispetto all’emisfero australe. Una volte nell’emisfero boreale, quando la luce del sole è al minimo, ossia si avvicina moltissimo alla perpendicolare, nell’emisfero australe accade esattamente il contrario, e di conseguenza sarà inverno. L’equinozio d’autunno che avviene nel mese di settembre, inaugura come ci suggerisce la parola stessa la stagione autunnale, mentre nell’emisfero australe nello stesso momento è primavera. In questo giorno, la lunghezza delle ore di luce con quelle del buio sono approssimativamente le stesse.

Tale equinozio avviene ogni anno il 22 settembre, quando l’asse geometrico tra la Terra ed il Sole sarà allineato, con la nostra stella posizionata sopra l’equatore, dove i raggi del sole cadranno perpendicolari all’asse terrestre, ed il terminatore, ovvero la linea immaginaria che divide la parte illuminata da quella al buio, attraversa esattamente i poli: il Polo Nord ed il Polo Sud. Osservando la latitudine in cui ci troviamo, è possibile notare dunque che il sole sorge quasi ad est, e tramonta quasi esattamente ad ovest.

Equinozio d’autunno: stessa durata del giorno e della notte

Il termine equinozio, deriva dalla lingua latina Equinox, significa “notte uguale”, ma non descrive correttamente il fenomeno astrale. Quando avvengono gli equinozi, la differenza temporale tra il giorno e la notte è meno percepibile rispetto alla differenza temporale che abbiamo durante il solstizio di inverno ad esempio, che è il giorno con meno luce solare, ed il solstizio solare, che invece è il giorno con meno ore di buio. Lo scorso anno ad esempio nell’equinozio d’autunno, il sole è sorto alle 6:44 ed è tramontato alle 6:52, con soli 8 minuti in più rispetto alla notte. A questo fenomeno inoltre, è importante aggiungere anche l’effetto ottico, ovvero la rifrazione atmosferica dei raggi solari, che ci permette di percepire la luce del sole prima dell’alba e dopo il tramonto. Vi è inoltre un evento di cui molto raramente si sente parlare ed è l’Equilux, dove la durata del giorno e della notte è veramente la stessa, e lo scorso anno è avvenuto il 25 settembre.

Equinozio d’autunno: astrologia

Per gli appassionati di astrologia ed astronomia, l’equinozio d’autunno offre diverse conferme. In questa data precisa, ovvero il 22 settembre, il sole entra nel segno della bilancia, un simbolo associato ad equilibrio e razionalità. Moltissimi esperti, vedono in questo evento astronomico, equilibrio tra luce ed ombra, una ricorrenza molto analoga che possiamo ritrovare tra le tante caratteristiche del segno zodiacale. Tra i vari simboli abbiamo anche la luna del raccolto, ovvero la luna piena che si manifesta precedentemente all’equinozio d’autunno e che prende il nome di Harvest Moon, per sua particolare luminosità, che simboleggia il faro che illumina il cammino per i contadini durante la notte. In Cina dove si tiene il Festival della Luna, tale evento è un’occasione per festeggiare. Come sappiamo, moltissime popolazioni dell’antichità amavano festeggiare e celebrare le date degli equinozi e dei solstizi, in particolare le popolazioni Maya. In Messico ad esempio, la piramide Chichen Itza, venne costruita in maniera tale che la luce in occasione dei due equinozi, potesse proiettare l’immagine di un serpente mentre striscia sui gradoni della struttura. Ma l’equinozio non è solo una esclusiva del pianeta Terra. Infatti anche in altri pianeti, ci sono sia i solstizi che gli equinozi, e molto spesso anche in scala più vasta.

Marte che ha ad esempio una inclinazione molto simile al nostro pianeta, ha stagioni analoghe, con la differenza che sul Pianeta Rosso l’inverno ha una durata di 154 giorni. L’inverno più lungo però ce l’ha Urano, con una durata di ben 42 anni.

Equinozio d’autunno: significato spirituale

Come abbiamo citato precedentemente, durante l’equinozio d’autunno il Sole entra in Bilancia, dando così vita ad un nuovo ciclo. La natura è testimone di questo cambiamento, infatti i frutti cadono dagli alberi, lasciano i loro involucri, e d i semi invece selezionati per poi essere consumati o conservati. Successivamente grazie alla mano dell’uomo saranno piantati nella terra, affinché un nuovo ciclo ricominci. Questo duro lavoro di separazione non interessa solamente la terra, le piante ed i suoi frutti, ma anche l’essere umano. Come il frutto cade dall’albero e si separa da esso, ed il seme dal frutto, anche l’anima si separa dal corpo. Il nostro corpo equivale all’involucro, mentre il seme è la nostra anima che viene seminato in alto nel cielo. Una volta arrivato a maturazione il frutto, ovvero l’uomo, non dovrà cadere a terra come fa il seme di una pianta, ma bensì volare in cielo. Proprio in autunno avviene tale separazione, di cui parla Ermete Trismegisto quando cita tali parole: “Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità”. Dividere la parte sottile da quella densa, significa separare la parte la parte spirituale di ognuno di noi, da quella materiale. Nel periodo autunnale questo processo avviene per tutta la natura che ci circonda, per prepararsi così ad una nuova vita, ad una nuova rinascita.

L’Arcangelo Michele ad esempio, separa l’anima dal corpo perché essa deve viaggiare e visitare lo spazio ed altri mondi, e non restare per sempre sulla terra. La separazione è una naturale legge della vita, per questo gli esperti di spiritualità sostengono che tutti noi dovremmo imparare a separare il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il nocivo da ciò che invece è salutare.

Equinozio d’autunno ed esoterismo

L’esoterismo è intimamente legato all’astrologia e alla madre terra, quindi all’universo e ai suoi movimenti, per cui si trovano dei significati molto importanti per chi lo pratica. Da un punto di vista esoterico, l’equinozio d’autunno segna la morte del ciclo vegetale e un risveglio interiore, che deve andare a bilanciare proprio quella morte ben visibile nel regno vegetale. Per l’esoterismo, la forze divine che regolano l’universo bilanciano le polarità, invertendole. Se in estate vi è il trionfo della vita naturale, l’autunno segna il momento della riscoperta introspettiva del sé. L’estate è il trionfo della luce e della visibilità esteriore, mentre con l’autunno inizia il buio esterno che determina invece la riscoperta della luce interiore dell’uomo, quale essere intelligente e introspettivo. L’esoterismo, come la natura, osserva la ciclicità dell’universo, e quindi l’equinozio d’autunno rappresenta la fine di un ciclo e l’inizio di un altro ciclo, nel ripetersi infinito e costante della stessa ciclicità. La solitudine delle stagioni fredde, con la sua mancanza di natura esterna, pone quindi l’inizio all’autocoscienza, all’individualità, in contrapposizione con la divinazione naturale delle belle stagioni, dove il rigoglioso mondo vegetale apre la nuova stagione divina. L’equinozio d’autunno non rappresenta quindi una stagione buia e vuota d’energia, anzi, tutt’altro. L’energia cambia solo polarità, e diventa introspettiva e interiore, per bilanciare la morte esteriore espressa con la morte della natura circostante, le foglie cadute e la secchezza dei rami. L’equinozio d’autunno rappresenta in primo luogo la volontà, il perseguimento e il raggiungimento di nuovi obbiettivi interiori. In esoterismo, collegato direttamente alla pratica alchemica, l’elemento naturale dell’autunno è il ferro, con un grande significato, fin dall’antichità. È infatti con il ferro che si sono costituiti gli imperi, ma soprattutto la moderna civiltà dell’industria. Il ferro è stato scelto perché proprio nel mezzo di agosto c’è la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, che in realtà sono delle meteore notoriamente fatte con un nucleo di ferro. Il ferro è anche l’elemento di collegamento tra le varie molecole, quello che permette le connessioni tra gli elementi che compongono il corpo umano, e con la notte di San Lorenzo di diffonde nell’atmosfera per cadere sulla terra ed aiutare gli dei.

I simboli esoterici dell’equinozio d’autunno

Per l’esoterismo, l’autunno è la stagione in cui gli spiriti naturali vengono aspirati attraverso le radici delle piante, e tornano nella terra da dove sono nati, sottostando alla legge universale della gravità. Gli spiriti, prima liberi, non possono intervenire in aiuto dell’uomo durante il periodo autunnale, e quindi l’individuo è “costretto” a riscoprirsi e a superare la malinconia. Per questo l’esoterico festeggia l’equinozio d’autunno come una festa della coscienza individuale e inconscia, come una festa di libertà e indipendenza dall’estate, che è condizionante con la sua energia per la nostra anima. Il ferro si ricollega ai simboli esoterici dell’equinozio d’autunno e ai miti dell’antichità. Il ferro aiuta gli dei, forgiando l’arma che essi usano per sconfiggere il drago-Ahrimane, ladro di luce dell’anima umana che intrappola nelle spire. Il precipitare del ferro sulla terra alimenta il sangue del corpo, migliorando le connessioni e aumentando l’energia interna che inizia ad essere irradiata verso l’esterno. Mentre in estate il corpo riceve l’energia dal sole, con l’autunno si inverte il flusso, ed è il corpo umano a fornire l’energia all’esterno. Per questo la mitologia antica di molti paesi racconta di dei solari impegnati nella guerra contro il drago, o spesso riferito anche come serpente, asceso dal profondo della terra, per prendere le anime. La sconfitta del drago è simbolicamente la vittoria della coscienza del sé nell’uomo, dopo il letargo estivo. L’atmosfera piena di ferro precipitato durante l’estate consente agli dei, ogni anno, di sconfiggere il drago, e agli uomini di conservare la propria anima, in un ciclo infinito annuale, che viene festeggiato con l’equinozio d’autunno in tutte le feste pagane. La precipitazione del ferro inoltre, simboleggia il passaggio dell’energia dal cervello al resto del corpo, per rifornirlo e sostenerlo, per creare nuovi obbiettivi. Il ferro scende nei vasi sanguigni e alimenta organi e muscoli, scheletro e spirito. Il ferro che discende dalla testa mette ordine al caos, realizza gli obbiettivi in sospeso, alimenta l’anima e spegne le paure, aumenta la razionalità. Questo simbolismo era molto presente nella mitologia persiana, attraverso la figura dell’Arcangelo Solare. La “volontà di ferro” sintetizza la festa dell’equinozio d’autunno, e la precipitazione di questo minerale porta via l’elemento dell’estate, lo zolfo che ricorda il caldo torrido. Il ferro è anche il simbolo della stagione fredda, appunto perché materiale freddo che combatte lo zolfo, elemento estivo e terrestre, non a caso presente nella profondità del pianeta. L’aria che si rinfresca in autunno alimenta la volontà umana, e il famoso cambio di stagione simboleggia il cambio energetico che passa dalla natura all’individuo, per poi ritornare alla natura l’anno seguente e rinnovare l’eterna lotta con il drago per la salvezza dell’anima.

Fonte: inran.it

Come prepararsi all’eclissi di Sole del 20 Marzo

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Sono passati ormai quattro anni dall’ultima eclissi di Sole visibile dal nostro Paese. Meglio non perdersi quindi quella del 20 marzo, anche perché bisognerà aspettare altri 5 anni prima di poter assistere nuovamente ad un simile spettacolo. Tutti pronti dunque tra le 9:00 e le 11:45, per godersi il Sole oscurato quasi al 50% dal passaggio della Luna. Per stare sicuri, ecco qualche coniglio per seguire al meglio l’eclissi.

Come si osserva un’eclissi

Guardare il Sole ad occhio nudo non è una buona idea, visto che può provocare danni permanenti alla nostra vista anche quando è parzialmente oscurato. Il fai da te dunque è da evitare: non usatevecchie pellicoleradiografievetri affumicati o occhiali da sole, che vi esporrebbero a rischi inutili. Meglio acquistare filtri e occhiali appositi, disponibili anche online a un prezzo tutto sommato contenuto. In alternativa, gli esperti del sito AstroPerinaldo consigliano anche gli occhiali da saldatore con indice di protezione numero 14 (ma mai meno di 14, altrimenti risulterebbero inutili) reperibili nei negozi di ferramenta e assolutamente efficaci per guardare l’eclissi in tutta sicurezza.

Fotografare l’eclissi

Anche binocolimacchine fotografiche e telescopi sono pericolosi, se non si utilizzano adeguate protezioni. Binocoli e telescopi possono essere utilizzati con filtri appositi, disponibili online e nei negozi di materiale astronomico. Anche per le macchine fotografiche esistono filtri specifici (anche qui, sicuri delle soluzioni fai da te e migliori anche dal punto di vista della resa delle immagini), un po’ costosi, ma che torneranno utili per fotografare anche le macchie solari, altro soggetto amato dagli astrofili. Gli esperti consigliano inoltre di regolare manualmente messa afuoco ed esposizione, perché la grande quantità di luce solare può ingannare i sensori della macchina fotografica. Un trucco, rivelato dall’esperto di foto astronomiche Andrew Fazekas, è quello di scattare due foto: una durante l’eclissi, e una identica per posizione verso il tramonto, e di unire in seguito le due immagini con photoshop per ottenerne una più simile all’esperienza reale dell’eclissi (questo però solo in caso di eclissi totali, e non parziali come quella di quest’anno).

Cos’è un’eclissi

Un’eclissi di Sole avviene quando la Luna si frappone tra l’astro e la Terra, proiettando al sua ombra sul nostro pianeta. In base alla dimensione apparente del disco lunare al momento del passaggio, l’eclissi può essere parziale o totale.

Quella di quest’anno appartiene alla famiglia delle Saros, eclissi di Sole molto simili tra loro perché avvengono quando la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo(il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Avvengono inoltre più o meno nello stesso periodo dell’anno, e con una periodicità perfetta: 6.585,3 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale).

Cosa si vedrà?

L’eclissi sarà di mattina, con un orario di inizio leggermente diverso a seconda della località da cui la si osserverà: inizierà prima in Sardegna, alle 9:16 se ci si trova a Cagliari, poi a Roma(9:23), a Milano (9:24),  a Napoli (9:25) e a Lecce e Trieste (9:30). Il massimo oscuramento si avrà dopo circa un’ora dall’inizio dell’eclissi, che si concluderà poi intorno alle 11:45. Anche l’intensità dell’eclissi dipenderà dal punto di osservazione: sarà massima al Nord (ad Aosta sarà coperto il 67,2% del disco solare, a Milano quasi il 65%), diminuendo via via che si scende lungo al penisola (Roma 53,8%, a Napoli solo 39,7%, mentre a Siracusa non supererà il 39,7%). Per assicurarsi delle condizioni dal proprio punto di osservazione, si può consultare questa mappa interattiva realizzata dalla Nasa.

Come accorgersi dell’eclissi

In Italia purtroppo non avremo un’eclissi totale (molti di noi non ne vedranno mai una, visto che la prossima è prevista per il 2081), e quindi non vedremo scendere di colpo la notte in pieno giorno. Sarà comunque possibile notare la diminuzione di luce solare, ma i nostri occhi sono particolarmente bravi a compensare i cambiamenti di luminosità, e quindi per percepire l’inizio dell’eclissi senza guardare direttamente il Sole servono degli accorgimenti: prendete un punto di riferimento, come un edificio, e guardatelo a intervalli regolari dall’inizio dell’eclissi, per fare caso al cambiamento di illuminazione.

Streaming
Se il meteo (che per ora si prevede favorevole) dovesse tradirci, o se ci trovassimo impossibilitati a seguire l’eclissi da una postazione favorevole, niente paura. Il Virtual Telescope seguirà infatti l’evento in diretta streaming, con il commento dell’astrofisico Gianluca Masi.

Fonte:  Wired.it

Credits immagine: via Pixabay