Come rendere seducente (e democratico) il trasporto pubblico: la lezione che viene da lontano

Il vero progresso nella mobilità non è quando anche i poveri usano le auto, ma quando anche i ricchi usano il trasporto pubblico o le biciclette.

Anche se il suo nome è poco conosciuto in Italia, Enrique Peñalosa  ha avviato una delle più importanti rivoluzioni urbane nel campo dei trasporti pubblici, dando vita al TransMilenio, un sistema di trasporto pubblico con corsie dedicate che oggi conta 12 linee e oltre un milione e mezzo di passeggeri al giorno. E questo non è avvenuto in Svezia o in Canada, ma nella martoriata Colombia, perchè Peñalosa è stato sindaco di Bogotà. Nel video qui sopra espone con chiarezza ed efficacia alcune idee fondamentali su come sia possibile mettere all’opera la democrazia nel campo della mobilità e dei trasporti. La sua idea guida si può sintetizzare in una delle sue frasi di apertura: il vero progresso nella mobilità non è quando anche i poveri usano le auto, ma quando anche i ricchi usano il trasporto pubblico o le biciclette. Oggi ci sembra normale vedere un autobus imbottigliato nel traffico, eppure c’è un problema di uguaglianza nel campo dei trasporti: un autobus che trasporta 80 passeggeri ha diritto a 80 volte lo spazio di un’auto con il solo guidatore. Da qui nasce l’idea fondamentale di avere corsie preferenziali totalmente dedicate ai mezzi pubblici: un autobus che sfreccia sulla sua corsia, mentre auto costose sono ferme in coda è un’immagine della democrazia messa all’opera. Occorre combattere anche per avere spazio per i pedoni dal momento che le città sono habitat umani e gli esseri umani sono naturalmente camminatori. Uguaglianza nei trasporti significa che chi cammina è importante come chi guida. Come si può vedere dalla prima immagine qui sotto, liberare i lati della strada dalle auto è un grande miglioramento di qualità della vita. Lo stesso vale per le biciclette. Le piste ciclabili non sono arredo urbano, ma un diritto (vedi seconda immagine). Un cittadino con una bici da 30 dollari è ugualmente importante di un altro con un’auto da 30000 dollari. Peñalosa non è un radicale, non fa del populismo, non agisce “in odio ai ricchi”, ma propone vere soluzioni di democrazia della mobilità. Il grande Ivan Illich ne sarebbe stato assolutamente entusiasta.Uguaglianza-nella-mobilità-Spazio-per-i-pedoni

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Fonte: ecoblog

Torino, dal riciclo creativo nasce una “piazza urbana mobile”

Presentata dall’associazione Izmo la Mobile Urban Square, un arredo urbano mobile per Porta Palazzo realizzato con materiali di recupero. La “piazza mobile” è il risultato di un workshop di autocostruzione che ha coinvolto per un anno 10 giovani designer375755

E’ una “piazza urbana mobile” il risultato del workshop di autocostruzione organizzato dall’associazione Izmo all’interno del Progetto Leonia, un percorso di ricerca e formazione finalizzato a diffondere le pratiche del riuso nell’ambito della riqualificazione urbana. Il progetto ha dedicato particolare attenzione al metodo del riuso e dell’autocostruzione al fine di realizzare una piattaforma multifunzionale mobile di 3 metri per 2 da collocare come arredo urbano nel quartiere di Porta Palazzo. Il workshop, partito il 18 maggio di un anno fa, ha coinvolto 10 partecipanti che, a partire dal vincolo progettuale, rappresentato da un telaio montato su ruote e diviso in 4 settori, si sono occupati della progettazione e realizzazione di arredi e parti funzionali annesse e contenute nella struttura. A conclusione dei lavori, la Mobile Urban Square è stata presentata nel corso di un evento pubblico organizzato in collaborazione con l’associazione Urbe e la compagnia teatrale Quinta Tinta.

Fonte : eco dalle città

ENERGIA RINNOVABILE 2013, GLI ALBERI SOLARI

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Il fotovoltaico incontra il design e diventa un elemento di arredo urbano, nascono gli alberi solari.

All’estero sono già una realtà. Londra, San Diego, Belgrado, Singapore, Madrid si sono dotate di alberi ecologici la cui foglie sono composte da piccoli pannelli solari in grado di generare energia.

Ispirandosi alle forme naturali delle piante, gli alberi solari ne riproducono fattezze, proporzioni e colori. Esteticamente accattivanti, progettati da architetti e designer, questi alberi associano la tecnologia del fotovoltaico al design e all’arte, diventando veri e propri prodotti di arredo urbano, in risposta a chi denuncia brutture nell’utilizzo dei pannelli solari. Possono quindi essere inseriti nei viali cittadini per alimentare l’illuminazione pubblica, in parchi urbani oppure strutture avveniristiche (come il “Gardens by the Bay” del National Parks Board di Singapore), ma anche su balconi e terrazzi privati. Un’industria di Taiwan ha inventato un particolare processo di trasformazione del silicio che permette di dare alle foglie qualsiasi forma e colore. Si è inoltre inventata i “frutti”, ovvero piccoli carica batteria a forma di mela che pendono dai rami. Alimentate dall’energia solare prodotta dalle foglie, le mele, come nella naturale maturazione del frutto, passano dal colore verde al rosso, indicando che sono cariche e pronte per l’utilizzo. Possono quindi essere staccate dall’albero per fornire energia agli apparecchi portatili.

A Belgrado, su progetto di uno studente serbo, supportato dall’Università di Belgrado, è stato di recente inaugurato un parco solare che vuole essere una vera e propria stazione pubblica di ricarica. Lo Strawberry Tree (così è chiamato) integra alla sua base delle panchine su cui i pedoni possono riposarsi mentre ricaricano le batterie dei loro dispositivi mobili. Un’industria londinese ha creato alberi solari in grado di sfruttare anche l’energia eolica e termica. Sulle foglie strutture piezoelettriche e termoelettriche sono in grado di convertire l’energia del vento e il calore in energia elettrica. Questi alberi si mostrano in tutta a loro bellezza di notte quando si azionano i loro frutti intelligenti, ovvero LED che si accendono grazie all’energia solare accumulata durante il giorno dai pannelli solari. In casa nostra l’azienda bolognese Beghelli ha sviluppato l’idea di un albero che integra in un unico sistema l’energia del fotovoltaico e del geotermico: una struttura in legno i cui rami sono stringhe di pannelli solari mentre le radici sono sonde geotermiche verticali inserite ne terreno ad una profondità compresa fra gli 80 e i 100 m.

Fonte: supermoney