Dieci cibi anti-infiammatori naturali

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Curare in modo attento la propria dieta alimentare è uno dei modi migliori, insieme al mantenimento di uno stile di vita sano, per tutelare il proprio stato di salute e prevenire l’insorgere di patologie a vari livelli. Questo dato è ormai dimostrato da molteplici studi che negli anni hanno evidenziato come soprattutto la frutta e la verdura siano gli alimenti più benefici per il nostro organismo. In particolare, possiamo considerare dieci alimenti come i più attivi nello stimolare la capacità del nostro corpo di regolare in modo naturale i processi anti-infiammatori. Proviamo a scoprire insieme quali sono questi dieci ‘miracolosi’ingredienti da non far mancare a tavola:

Cannella: aggiunta a cereali, yogurt ma anche frullati e frappé, questa spezia consente di ridurre le infiammazioni e combattere le infezioni batteriche, oltre a controllare i livelli di zuccheri nel sangue ed aumentare le funzioni cerebrali.

Zenzero: le sue proprietà anti-infiammatorie provengono dalla presenza del gingerolo, una molecola capace di contrastare i dolori articolari e stimolare le funzioni del sistema immunitario.

Cipolla: come l’aglio, il porro ed l’erba cipollina, questo alimento tipico della nostra cucina possiede principi attivi in grado di inibire i processi infiammatori.

Amarene: da gustare sotto forma di succo o essiccate come snack, anche questi frutti garantiscono una potente azione anti-infiammatoria per alleviare i dolori dovuti ad artrite e gotta ma anche conseguenti all’esercizio fisico.

Noci: aggiunte in insalata, allo yogurt o consumate a fine pasto o come snack, contrastano l’infiammazione grazie agli acidi grassi e agli omega-3 contenuti in grandi quantità.

Curcuma: un’altra spezia che non deve mancare nell’aromatizzare le pietanze, fornisce, grazie alla curcumina in essa contenuta, la possibilità di alleviare il dolore cronico.

Ananas: grazie alla bromelina, questo frutto si rivela un vero toccasana contro distorsioni e strappi muscolari.

Semi di lino: altra fonte importante di omega-3, possono essere pestati e utilizzati come olio da condimento.

Carote: come albicocche, pomodori, patate dolci e zucca, contengono importanti sostanze anti-infiammatorie oltre a contrastare i radicali liberi.

Ortaggi a foglie verdi: spinaci, cavolo verde e broccoli sono tutti alimenti ricchi di flavonoidi ed in grado, quindi, di contrastare bene l’infiammazione.

Insomma, ottime ragioni per mangiarne in quantità e diminuire (o addirittura eliminare) il consumo di carne!

Fonte: tuttogreen

Inquinamento: boom di dermatiti atopiche a causa dello smog

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Sotto i cinque anni un bambino su due soffre di dermatite atopica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa un terzo delle malattie infantili (0-18 anni) in Europa possono essere attribuibili a un ambiente insalubre e all’inquinamento atmosferico che tende a gravare soprattutto sui bambini di età inferiore ai 5 anni. Se si entra nello specifico delle singole malattie si scopre come, nelle ultime tre decadi, sia più che raddoppiata la diffusione della dermatite atopica. Negli Stati Uniti si stima che il peso economico di questa malattia sulle famiglie abbia un costo variabile fra i 100 e i 2000 dollari per paziente all’anno, un miliardo di dollari in termini macroeconomici. Nonostante per la diagnosi sia sufficiente un semplice esame clinico, poche sono le terapie vista l’origine costituzionale e genetica della malattia che resta sensibile sia agli eventi climatici (escursioni termiche, vento), sia all’esposizione alle micropolveri o alle allergie alimentari. Giuseppe Ruggiero, Referente Nazionale della Rete Dermatologica della FIMP, sottolinea come i giovani siano maggiormente esposti a malattie di origine ambientale:

Sono moltissimi i bambini affetti da malattie della pelle di cui non è possibile dare una stima esatta. Ciò che invece è possibile affermare è che queste patologie sono in costante aumento, tanto che oggi il 20-30% delle visite che ogni pediatra esegue nel proprio ambulatorio riguarda problemi dermatologici, con una maggior prevalenza di dermatite atopica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) valuta che circa un terzo di tutte le malattie infantili dalla nascita a 18 anni nella Regione Europea possa essere attribuibile all’ambiente insalubre o insicuro che tende a gravare specie sui bambini al di sotto dei 5 anni, con picchi fino al 43%. La ragione di una percentuale così elevata va ricercata in 4 ordini di fattori:

 1) una maggiore suscettibilità del bambino, poiché gli organi e i sistemi in rapida crescita attraversano periodi di elevata vulnerabilità;

 2) il metabolismo ancora immaturo che può essere meno capace di detossificare ed espellere le sostanze chimiche;

3) la maggiore esposizione per unità di peso corporeo ai danni ambientali (i bambini bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas;

4) l’aumentato assorbimento intestinale di molte sostanze chimiche, primo fra tutti il piombo di cui ne assorbono fino al 50% dal cibo (contro il 10% degli adulti).

Il consiglio della FIMP ai genitori è quello di acquisire comportamenti auto-gestionali corretti come l’uso costante di creme emollienti per contrastare la secchezza cutanea o di prodotti anti-infiammatori (come i cortisonici) per le lesioni di origine infiammatoria. Dal punto di vista dell’alimentazione una dieta imperniata sul consumo di frutta, verdura, pesce, grassi vegetali, fibre e cereali, più un costante apporto di acqua può aiutare a prevenire fastidiosi problemi alla cute.

Fonte:  FIMP