Rancho Margot: tanti esperimenti, una realtà (sostenibile)

“Un laboratorio di sostenibilità in continua evoluzione”. In Costa Rica si trova Rancho Margot, un po’ progetto di ecoturismo rurale, un po’ comunità autosufficiente, un po’ scuola di sostenibilità e sopravvivenza, un po’ centro di recupero di animali selvaggi, un po’ altro ancora.costa_rica3

Rancho Margot si trova in Costa Rica, al confine tra il “Bosco Eterno dei Bambini” e il Parco Nazionale dell’Arenal.

In Costa Rica, al confine tra il “Bosco Eterno dei Bambini” e il Parco Nazionale dell’Arenal, su 152 ettari di terreno precedentemente deforestato ed adibito a pascolo, si estende il sogno di Juan Sostheim, cileno di nascita, statunitense e poi tedesco di adozione e una vita in giro per il mondo. Circa 10 anni fa, in seguito a seri problemi di salute, Sostheim decise di cambiare vita, e da semplice turista si innamorò di questa valle e di questa proprietà. Risulta difficile descrivere Rancho Margot, un po’ progetto di ecoturismo rurale, un po’ comunità autosufficiente, un po’ scuola di sostenibilità e sopravvivenza, un po’ centro di recupero di animali selvaggi, un po’ altro ancora. Incuriosito dalla fama che Rancho Margot si è costruito in pochissimi anni, una mattina ho alzato il telefono e ho chiesto di poter rendere visita per capire se davvero questa fama era meritata. Ho passato tre giorni parlando con Juan, i suoi figli, i dipendenti; ho visitato tutto quello che c’era da visitare. In tutta sincerità il progetto è talmente ampio che mi è stato difficile coglierne l’intera portata, anche perché Sostheim non è di certo il tipo che se ne sta con le mani in mano e le cose cambiano continuamente. Juan è un vulcano di idee che prima pensa e poi realizza e proprio per questo credo che la definizione più appropriata per Rancho Margot sia “laboratorio di sostenibilità in continua evoluzione”.rancho_margot

Rancho Margot può essere definito “un laboratorio di sostenibilità in continua evoluzione”

Ma andiamo con ordine. Avendo come primo obiettivo quello di essere esempio di comunità autosufficiente, Rancho Margot ha iniziato sin da subito ad operare in questa direzione. L’elettricità è completamente prodotta da due idroturbine (da 8 e 42 kw rispettivamente) grazie alle acque che scorrono nella proprietà e che assicurano l’intero fabbisogno energetico (tra le altre cose Rancho Margot è stato certificato, primo in Costa Rica, carbon negative), mentre un grande orto organico (in cui vengono seguiti i principi della permacultura) ed il frutteto assicurano il 50-60% della esigenze dei circa quaranta residenti e del ristorante. A fianco dell’orto si trova l’area per le piante medicinali utilizzate nella produzione dei saponi e di insetticidi ed erbicidi naturali. Latte e formaggi provengono da mucche allevate all’aperto mentre maiali e galline garantiscono la produzione di carne (cose su cui io, da vegano, faccio molta fatica ad essere d’accordo). Lo sterco animale, oltre ad essere utilizzato nell’orto, viene trasformato in gas-metano per la cucina del ristorante grazie ai “biodigestori”, mentre il riscaldamento dell’acqua per i 20 bungalows della struttura avviene grazie a scambiatori di calore situati all’interno dei forni per il compost. “A Rancho Margot”, dice Sostheim “non esistono rifiuti ma solo risorse”. Sia le case che i bungalows sono state costruite con l’utilizzo di materiali locali mentre i mobili vengono preparati nella falegnameria con legname della proprietà. In aggiunta ci sono due piscine naturali (una calda e una fredda) un dojo per la pratica dello yoga, sentieri e cascate per rilassare mente e fisico. rancho_margot6

“Quando la gente viene qui, anche solo in vacanza, deve tornare a casa ispirata e determinata a cambiare la propria vita”

Una cosa che devo dire mi ha colpito immensamente è la quasi totale assenza di mosche ed insetti negli allevamenti e nella stalla dei cavalli (che, sembrerà incredibile, è situata a fianco di bar e ristorante). Juan sostiene che questo è dovuto alla dieta organica e bilanciata che viene data agli animali. Questo è ciò che vedono gli occhi. Per il resto bisogna ascoltare Juan o i suoi figli, perché Rancho Margot è soprattutto un sogno ad occhi aperti: scuola di sopravvivenza, dipendenti che diventeranno soci, coinvolgimento quotidiano con la vicina comunità di El Castillo, collaborazione con il “Bosco Eterno dei Bambini”, progetto di riforestazione (oltre 40.000 alberi piantati), scuola per volontari e davvero tanto altro ancora. Ma è giusto che siano le parole di Juan Sostheim ad indicare il futuro di Rancho Margot: “Voglio trasformare questo posto in una comunità totalmente autosufficiente e sostenibile e che al tempo stesso sia un esempio ed una scuola per il mondo intero. Quando la gente viene qui, anche solo in vacanza, deve tornare a casa ispirata e determinata a cambiare la propria vita. Facciamo errori ovviamente, ma non ci abbattiamo e anzi guardiamo al futuro con rinnovato ottimismo. E soprattutto vogliamo condividere le nostre esperienze. Vogliamo insegnare ad altri ma anche imparare da altri. Il tempo dell’individualismo è finito. È ora di reimparare a vivere condividendo cose e saperi”.

Fonte: il cambiamento

 

Puliamo il Mondo: dal 27 al 29 settembre sarà caccia al pneumatico e all’elettrodomestico abbandonati

Anche quest’anno la campagna ambientale di volontariato internazionale, Clean Up the World, organizzata in Italia da Legambiente coinvolgerà migliaia di cittadini per liberare i parchi, le rive dei fiumi, i boschi, le spiagge e le città dal degrado e per la ‘bellezza’ del paesaggio del Bel Paese. Ecco le novità di quest’anno375848

Sostieni ciò che ami” è lo slogan scelto da Puliamo il Mondo 2013 che tornerà nei week end dal 27 al 29 settembre in tutta la penisola. Anche quest’anno, per la XXI edizione, la campagna ambientale di volontariato internazionale, Clean Up the World, organizzata in Italia da Legambiente coinvolgerà migliaia di cittadini per liberare i parchi, le rive dei fiumi, i boschi, le spiagge e le città dal degrado e per la ‘bellezza’ del paesaggio del Bel Paese. I volontari muniti di guanti, rastrelli e ramazze scenderanno in campo contro l’inquinamento da rifiuti. Ecco le novità di quest’anno… Diventa protagonista! E’ l’invito di questa XXI edizione ad attivarsi da subito e diventare il custode del tuo territorio, prima e dopo il week end di Puliamo il Mondo. In tanti l’hanno già fatto: a Saonara-Vigonovo (PD) dal 2008 i volontari organizzano la pulizia di un tratto dell’argine dell’Idrovia Padova-Venezia, storica opera incompiuta. Cinque anni fa hanno piantumato l’area e oggi un boschetto di piante autoctone è cresciuto e contribuisce a rendere ancora più verde l’area. Durante l’anno sempre più persone si fermano per la strada a chiedere “quand’è che si organizza Puliamo il mondo?”. Oppure come a Bergamo sulla Morla “il fiume di Bergamo”. Da alcuni anni un gruppo di volontari di Legambiente ha adottato, insieme al comitato di quartiere della Malpensata un pezzo di torrente e fatto pressione sull’amministrazione per rendere fruibili le rive, facendo in modo che venisse creata un pezzetto di pista ciclabile sugli argini. I protagonisti di “Puliamo il mondo” hanno pian piano coinvolto cittadini, associazioni e l’amministrazione pubblica nel desiderio di un quartiere più vivibile. E ci sono riusciti! E c’è chi da 20 anni si è preso a cuore un pezzo d’Italia: nel 1992, più di 100 persone son partire in bicicletta da San Benedetto del Tronto (AP) per raggiungere la Sentina. Una grande mobilitazione per l’ambiente, un giorno indimenticabile dove tutti i volontari muniti di guanti e sacchi si sono riuniti per ripulire la spiaggia di quella che dopo alcuni anni è diventata riserva naturale. Dopo 20 anni i volontari sono tornati ancora in Sentina, insieme a tante classi della scuola primaria “Marchigiani” e illustrato ai ragazzi l’importanza dell’oasi naturalistica e della sua ricca biodiversità. Partecipare a Puliamo il Mondo è facile. Alla campagna possono prender parte amministrazioni comunali, associazioni, aziende, comitati di quartiere oltre a singoli cittadini. In questi ultimi anni, nonostante la crisi, la partecipazione dei Comuni si è consolidata e anche la scorsa edizione ha raggiunto notevoli risultati: oltre 1.600 Amministrazioni Locali e più di 600.000 volontari. Il consorzio Ecodom (Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici) ha voluto aiutare quest’anno 77 scuole in tutta Italia, circa 3800 alunni, potranno ricevere i kit per poter organizzare Puliamo il Mondo nel loro territorio: guanti, cappellini, pettorine. E a proposito di frigoriferi e lavatrici lasciati per strada, si rinnova l’operazione RAEEporter, azione di denuncia fotografica e ritiro degli elettrodomestici abbandonati www.raeeporter.it

Facciamoli sgommare” è l’altra iniziativa che Puliamo il Mondo ha in serbo, questa volta per il ritiro di pneumatici abbandonati. Grazie ad EcoTyre (Consorzio di raccolta e gestione degli pneumatici fuori uso) e al partner tecnico Hankook in occasione delle giornate di volontariato, verranno ritirati gratuitamente gli pneumatici raccolti in 50 luoghi evento. Ad accompagnare la grande festa dei volontari di Puliamo il Mondo scenderanno in campo anche i personaggi di “Epic” della 20th Century Fox Home Entertainment, in occasione dell’uscita del film il 5 settembre. Nata a Sidney in Australia nel 1989, Clean Up the World è la più importante campagna di volontariato ambientale del mondo cui partecipano centinaia di paesi e più di 35 milioni di persone dimostrando, con un gesto concreto, come sia forte la consapevolezza che la salute dell’ambiente riguarda i popoli di tutto il pianeta. Grazie a Legambiente dal 1993 l’iniziativa opera in Italia su tutto il territorio nazionale e all’instancabile lavoro di oltre 1.500 gruppi di “volontari dell’ambiente”, che organizzano l’iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, comitati e amministrazioni cittadine. Puliamo il mondo è diventato anche un evento di volontariato aziendale: sono moltissimi i dipendenti di aziende che prendono parte alle giornate di pulizia.
Per info: www.puliamoilmondo.it

Fonte: eco dalle città