L’Oasi di Camilla, dove gli animali possono trovare nuova vitaanimali

L’Oasi di Camilla è un luogo dove animali fuggiti da allevamenti intensivi o animali domestici abbandonati possono trovare una seconda casa in cui poter vivere, fuggendo ad un destino beffardo. La sua fondatrice Orietta ci ha raccontato com’è nata questa realtà e quali progetti ha in serbo per il futuro. Animali fuggiti da allevamenti intensivi, adottati seguendo mode temporanee che poi passano o ancora tenuti in famiglia ma poi, a causa di cambiamenti, abbandonati alla prima occasione. Sono tanti i bipedi e i quadrupedi in cerca di una casa sicura dove poter vivere e fuggire a un destino beffardo. Era il 2011 quando Orietta Fraguglia fondò L’Oasi di Camilla, con l’obiettivo di salvare questi animali e dare una casa e amore a tutti coloro che ne avevano bisogno.

LA STORIA DI ORIETTA

L’associazione prende il nome proprio dalla cagnolina di Orietta, Camilla, la prima di molti altri che sono poi seguiti. Come lei stessa mi racconta, sin da piccola nutriva grande amore ed empatia per ogni forma di vita: «Credo che la mia prima parola sia stata “animali”, invece che mamma. Da quando ho ricordi, infatti, sono sempre stata bene in compagnia di ogni forma di vita che incontrassi. Passavo il mio tempo libero da piccola a salvare formiche e insetti in generale». 

Orietta mi spiega che i suoi genitori non hanno mai voluto animali in casa, ma fortunatamente i nonni avevano una abitazione in campagna, sul lago del Brugneto, dove da bambina passava molto tempo. Lì Orietta ha potuto conoscere da vicino molti animali diversi, anche se la maggior parte era poi destinata a essere mangiata e questo era motivo di sofferenza per lei. Crescendo poi, grazie ad alcuni cani, e in particolare a Romeo, ha conosciuto il mondo del randagismo e dell’abbandono. Successivamente, anche quello dei macelli, degli allevamenti intensivi e del mercato degli animali di piccola taglia, come conigli e tartarughe. Pensando che, essendo piccoli, siano meno impegnativi rispetto a un cane o un gatto, spesso vengono abbandonati poco dopo. «In quel periodo iniziavo a entrare in contatto con animali che avevano bisogno di un luogo dove stare – ricorda –, per poi trovare una nuova famiglia». Orietta inizia così a cercare una sede dove poter realizzare il suo progetto, chiedendo aiuto ai comuni vicino a Genova, dove viveva. 

LA CASA NEL BOSCO

L’unica amministrazione pubblica ad avere risposto al suo appello è stata quella di Voltri, che ha messo a disposizione un terreno inutilizzato. Dopo una pulizia dello spazio, però, Orietta si è presto resa conto che al suo interno vi era un edificio a rischio crollo. Nel frattempo gli animali salvati da abbandono o da macelli aumentavano sempre più. E dopo altri terreni e capannoni di passaggio, finalmente la nostra intervistata incontra una signora anziana che possedeva una casa in mezzo a un bosco all’interno del parco del Belbo, a Millesimo (SV), con un grande terreno intorno. La proprietaria era alla ricerca di qualcuno che affittase la sua casa e si prendesse cura dei trenta gatti che vivevano con lei prima che si spostasse, a causa dell’età, in una situazione più congeniale. «Mi è sembrava la soluzione ideale! Ora vivo in questa cascina insieme a mio figlio venticinquenne, che mi aiuta a prendermi cura degli animali salvati, i quali, in attesa di essere adottati, vivono tutti insieme, seppur ognuno con il suo spazio. Abbiamo cani, gatti, capre, oche, galline». 

In alcuni casi sono stati abbandonati, in altri rischiavano di esserlo (come animali di signore anziane che non potevano più prendersi cura di loro) o ancora sono stati recuperati perché a “rischio pentola”. Nel progetto della proprietaria della cascina c’era anche l’idea di creare un piccolo B&B e Orietta ha intenzione, dopo la ristrutturazione, di provare a realizzare questo sogno per poter avere entrate aggiuntive che aiutino a sostenere tutti gli animali in attesa di adozione.

Quando le chiedo se il figlio Fabio possiede il suo stesso amore per gli animali, Orietta mi risponde: «Li adora! Vive in simbiosi con uno dei cani che abbiamo salvato. Ha ereditato la stessa empatia che ho da sempre io. Ognuno ha un proprio percorso da fare verso la propria evoluzione interiore, che porta ad accettare e amare (quindi proteggere e prendersi cura) delle forme di vita intorno a noi, indipendentemente dalla loro natura e forma».

IL FUTURO DELL’OASI

Quando chiedo, poi, a Oretta come vede il futuro per lei e il suo progetto, non esita: «In questi anni la mia visione di ciò che volevo realizzare si è evoluta sempre di più: ho iniziato da piccoli animali e ho ampliato, sino a non darmi limiti. Spero che questo luogo diventi presto un bellissimo villaggio solidale ed ecosostenibile, abitato da tanti abitanti di specie diverse, ognuno con la propria storia e le proprie specificità. Voglio che quest’oasi diventi strumento per tante persone di cambiare in meglio questo mondo e il nostro modo di porci verso esso. Sono convinta che ognuno di noi può essere una goccia di un oceano portatore di un cambiamento».

COME AIUTARE L’OASI DI CAMILLA

I costi per mantenere gli animali e continuare ad ampliare l’oasi sono significativi: per questo Orietta ha aperto a tutti la possibilità di contribuire al progetto. Chi volesse sostenerlo può partecipare alle raccolte di cibo che spesso vengono organizzate o con donazioni di cibo dirette o supporti economici oppure con il 5×1000. Ma non solo. I volontari sono alla ricerca di famiglie che temporaneamente si prendano cura di animali che per diversi motivi hanno problemi a vivere con altri, o perché non sono mai stati abituati o perché non ancora operati e quindi a rischio riproduzione.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2021/06/oasi-di-camilla-animali-nuova-vita/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

7 pericoli nascosti nelle nostre case e letali per i nostri animali

pericoli-per-gli-animali

Se abbiamo cura dei nostri animali domestici, prestiamo attenzione a tutti i pericoli, nascosti nelle nostre case, che potrebbero nuocere gravemente alla loro salute. Ecco un elenco di 7 cose che tutti abbiamo in casa.

Gli animali, si sa, sono curiosi, giocherelloni, imprevedibili. Avere a che fare con loro è un po’ come avere a che fare con i bambini: non ci sono mai occhi a sufficienza per prevenire marachelle o disastri! Ecco perché è bene, soprattutto quando gli animali si tengono in casa, apprendere alcune nozioni importanti, per evitare che succeda l’irreparabile. Ecco alcuni possibili pericoli su cui dovremmo prestare veramente molta attenzione.

Pericoli per gli animali: e piante letali

Ci sono in particolare 2 tipologie di piante letali per i nostri amici a 4 zampe: i gigli e le stelle di Natale.

I gigli, nello specifico, sono letali per i gatti. Se ingeriti, possono causare vomito, letargia e perdita di appetito. Se doveste accorgervi che il vostro gatto ha ingerito delle parti di questa pianta, chiamate immediatamente il veterinario: senza cure tempestive, nel giro di 36-72 ore, il vostro animale potrebbe andare incontro a un’insufficienza renale letale. L’altra pianta tossica per i nostri amici è la stella di Natale. È pericolosa sia per i cani che per i gatti. L’effetto che deriva dall’ingestione non è così preoccupante come quello procurato dal giglio, ma può creare comunque numerosi disagi e malesseri, tra cui mal di stomaco forti e vomito.

I pericoli nascosti nell’alimentazione

Sugli alimenti che non dobbiamo assolutamente dare ai nostri amici a 4 zampe abbiamo parlato nel nostro articolo: 7 Alimenti presenti nelle nostre case e pericolosi per cani e gatti”. In generale, comunque, diciamo che bisogna stare molto attenti ai dolci, in particolare al cioccolato e a tutti i tipi di caramelle o gomme da masticare contenenti xilitolo. Questi alimenti contengono sostanze letali per i nostri amici pelosi. Troppo zucchero, ad esempio, potrebbe causare ai nostri animali mal di pancia, ma anche letargia, vomito e ipoglicemia. Inoltre, bisogna prestare attenzione anche agli involucri di questi alimenti: se ingeriti, possono lesionare il tratto digerente dei nostri animali.

Occhio a decorazioni pasquali o natalizie

Ghirlande, uova di plastica, palline dell’albero, sono tutti oggetti che attirano l’attenzione dei nostri animali e che, però, possono essere veramente molto pericolosi. Le decorazioni delle ghirlande se ingerite, ad esempio, possono indurre il soffocamento o danneggiare l’intestino dei nostri amici pelosi. Senza parlare poi di palloncini, nastri e polistirolo. Cerchiamo sempre di evitare di lasciare in giro questi oggetti, soprattutto se abbiamo dei cuccioli curiosi in casa.

Anche i giocattoli possibile fonte di pericoli

Ebbene sì, anche i giocattoli sono potenzialmente pericolosi per i nostri animali. Soprattutto quelli che contengono parti piccole e che, se ingerite, possono provocare il soffocamento. Tenete i giocattoli in luoghi sicuri e lontano dai vostri animali, responsabilizzando i bambini e facendovi aiutare nel vostro compito di salvaguardia della salute dei vostri amici a 4 zampe. Anche i gadget fluorescenti sono molto pericolosi: la sostanza contenuta al loro interno non è letale, ma è veramente disgustosa e può causare panico e aggressività nel vostro animale.

I pericoli nel ripostiglio

Il ripostiglio è una parte della nostra casa ricca di insidie. Lì potrebbero esserci conservati prodotti antigelo, fertilizzanti, pesticidi a cui gli animali possono accedere con facilità. Le sostanze chimiche contenute in questi prodotti possono essere addirittura letali se ingerite o respirate. Tenete la porta del ripostiglio sempre ben chiusa, posizionando i flaconi pericolosi in posti inaccessibili agli animali.

Detergenti

Molto simili ai pericoli che si possono correre con i pesticidi, sono quelli connessi all’ingestione o all’inalazione di detergenti chimici, soprattutto quelli che usano candeggina o ammoniaca. L’ammoniaca, infatti, può provocare problemi agli occhi, all’apparato respiratorio e, se ingerita, può perforare l’intestino. La candeggina può provocare vomito, ustioni, irritazioni gastriche. La soluzione migliore? Usare prodotti naturali.

Farmaci e deodoranti

Sembra sciocco a dirsi, ma tenere in luoghi sicuri i farmaci o i deodoranti in crema può veramente salvare la vita ai vostri animali. L’ingestione può essere letale. Ricordo, ad esempio, che il mio cucciolo riuscì a trovare e a mangiare un intero deodorante in crema. Iniziò a gonfiarsi e a sentirsi male, rischiando uno shock anafilattico. Per fortuna, siamo riusciti a intervenire in tempo.

Queste sono soltanto 7 delle insidie presenti in casa e fatali per i nostri animali. Informarsi e prevenire è il metodo migliore per tenere al sicuro i nostri amici.

Fonte

Fonte

Foto: BuzzFarmers

 

Qual è il peso dell’umanità e degli animali domestici sul pianeta?

Homo sapiens più i suoi animali da allevamento rappresenta il 97% della biomassa dei mammiferi terrestri.

Chi ancora pensa che “là fuori” ci sia ancora un’abbondante quatità di animali selvatici dovrebbe forse rivedere le sue convinzioni. L’infografica che trovate più sotto riporta la biomassa animale dei mammiferi terrestri sul nostro pianeta (1). Ogni quadratino rappresenta 1 milione di tonnellate (Mt). La massa complessiva dei mammiferi è pari a circa 1230 Mt. Al centro dell’immagine, in rosso, vediamo il cospicuo peso dell’umanità, pari a circa 360 Mt (2), ovvero il 29% del totale. Gli animali da allevamento, in giallo, pari a circa 840 Mt (68%). In questo gruppo bovini sono preponderanti, con mezzo miliardo di tonnellate. I mammiferi selvatici, in verde, rappresentano meno del 3% del totale, circa 33 Mt, ridotti ormai a sopravvivere nei parchi naturali e in poche aree residuali di montagna, foresta e terra incolta. Questa immagine parla da sola per renderci conto di quale sia il nostro impatto ambientale sulla classe degli animali più simili a noi. I quadratini verdi spariranno nell’arco di qualche decennio, se crescerà il numero degli allevamenti intensivi e degli animali da compagnia (3).Human-impact-on-planet

(1) L’immagine qui sopra è la versione colorata di un’infografica apparsa sul sito xkcd. La fonte dei dati è l’opera di Smil, The earth’s biosphere: evolution, dynamics and change. Il contributo dei mammiferi marini (cetacei) è comunque marbinale (meno di 1 Mt). E’ da notare che altre famiglie animali hanno biomasse comparabili a quelle di tutti i mammiferi: formiche 300 Mt, termiti 445 Mt, krill 379 Mt, Cianobatteri 1000 Mt.

(2) La massa media corrisponde a 50 kg, visto che sono inclusi anche i bambini e le bambine.

(3) L’aumento di cani e gatti incide più di quanto ci si immagini sulla domanda complessiva di carne.

Fonte: ecoblog.it

Cani e gatti: il 30% soffrono di obesità. Quali rimedi

Sempre più animali domestici soffrono di obesità. Ecco qualche consiglio per mantenerli in forma 109948517-586x390

Come negli esseri umani, anche fra gli animali domestici diventano sempre più frequenti i casi di obesità. Cani e gatti mangiano troppo, proprio come i loro padroni: il 30% dei cani gatti italiani sono obesi. A volte la malattia è causata dall’ipotiroidismo o da trattamenti con farmaci cortisonici. Ma nel 99% dei casi la causa è il padrone che non fa muovere abbastanza l’animale e lo rimpinza di qualsiasi genere di cibo. I proprietari degli animali domestici devono nutrire i loro animali in maniera equilibrata, senza esagerare con le dosi di croccanti e scatolette e tenendo bene a mente che l’animale non è un’alternativa al bidone dell’organico, come purtroppo molti padroni poco avveduti pensano. Se tre animali su dieci hanno problemi di obesità, il problema è la cultura – assimilata in decenni di vacche grasse – per cui più si mangia e meglio si sta. Non è così, anzi, più i nostri cani e i nostri gatti mangiano, maggiori sono le possibilità che gli animali sviluppino malattie quali il diabete mellito, l’artrite patologie muscolo-scheletriche come le classiche zoppie croniche dei cani sovrappeso. E anche cani e gatti soffrono di patologie cardiache e respiratorie e di pressione alta. Per molti animali il cibo è anche un modo per attirare l’attenzione dei padroni. La cosa migliore è consultarsi con il veterinario e capire quanto e quando l’animale deve mangiare. La razione giornaliera va divisa in due o tre pasti. E basta. Niente bocconi durante il giorno. Un po’ di buon senso e poche calorie. Per tenerli insieme a noi il più a lungo possibile.

Fonte: Alto Adige