Spreco ed educazione alimentare: Andrea Segrè lancia il Recovery Food

Per l’ideatore della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare l’auspicio è che il Recovery Food possa trovare spazio nel PNRR come un capitolo speciale del Recovery Fund, diventando un “laboratorio permanente” di educazione alimentare e ambientale per la formazione dei cittadini e per la sensibilizzazione da parte degli enti pubblici e delle imprese.

“Nell’anno del covid e delle nuove povertà, nell’anno che ci ricorda l’urgenza di una svolta concreta per la sostenibilità in rapporto alla salute dell’uomo e dell’ambiente, dall’8^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare nasce una proposta precisa, misurabile negli obiettivi e negli strumenti: il Recovery Food, un “laboratorio permanente” di educazione alimentare e ambientale per la formazione dei cittadini e per la sensibilizzazione da parte degli enti pubblici e delle imprese. È il nostro “dono” – ha spiegato Andrea Segrè, ideatore della Giornata – per il Governo che verrà: l’auspicio è che il Recovery Food possa trovare spazio nel PNRR come un capitolo speciale del Recovery Fund, dove i temi legati al cibo e alla prevenzione degli sprechi dovrebbero essere trattati con attenzione specifica”.

L’intervento del fondatore Spreco Zero si è avvicendato, nel corso del Forum organizzato per la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, a quelli delle Sottosegretarie uscenti alla Salute, Sandra Zampa, e al Lavoro Francesca Puglisi, dell’ex Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Oltre a loro hanno preso parte all’evento il Vicedirettore generale FAO Maurizio Martina, l’Ambasciatrice Vincenza Lomonaco presso la Rappresentanza permanente delle Nazioni Unite a Roma, il direttore scientifico Ipsos Enzo Risso, il presidente Conai Luca Ruini, la presidente Future Food Institute Sara Roversi e i curatori scientifici del Rapporto Waste Watcher International Observatory 2021, Luca Falasconi (Il caso Italia) e Matteo Vittuari (A global glance). 

Il Recovery Food di Segrè

“Il Recovery Food – ha dettagliato Andrea Segrè – focalizzato su cibo, salute e sostenibilità, dovrebbe includere una previsione organica delle risorse destinate alla formazione dei cittadini in tema di educazione alimentare e ambientale. A partire dalle scuole, quindi con risorse destinate a docenti sul campo sin dal primo ciclo della Scuola Primaria, e con una rete capillare e nazionale collegata ai Comuni per iniziative concrete, destinate alla sensibilizzazione dei cittadini intorno al binomio cibo e salute, per l’uomo e per l’ambiente. Temi ancora più imprescindibili dopo l’irruzione della pandemia covid 19, per avviare nel sistema-Italia quella rivoluzione culturale che ci permetterà di progredire nel complesso ma ineludibile cammino verso lo sviluppo sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU”.

“Tuttavia – continua Segrè – ci si dovrà concentrare anche sulla filiera dello spreco: non solo per aumentare la sostenibilità del sistema, ma anche per favorire la solidarietà essendo la povertà alimentare in forte crescita causa l’effetto pandemico sull’economia. Serviranno quindi accordi di filiera ben strutturati che mettano in rete potenziali donatori di eccedenze e beneficiari con obiettivi e procedure ben definite e cogenti; l’attivazione di un sistema logistico e di conservazione sicuro, sostenibile e solidale; il coordinamento nazionale affidato a un Food Waste Manager capace di alimentare sinergie fra i tanti portatori di interesse da coinvolgere: Ministeri (Salute, Welfare, Agricoltura, Ambiente, Sviluppo economico), Città metropolitane e Comuni, la miriade di associazioni ed enti caritativi, le imprese della filiera agroalimentare: dalle aziende agricole alla ristorazione passando per l’industria e la distribuzione”.

8^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare

Ulteriore novità emersa dai lavori dell’8^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è legata all’evoluzione dell’Osservatorio per i dati di Last Minute Market: il nuovo Waste Watcher International Observatory, con la partnership scientifica dell’Università di Bologna – Distal e la partnership tecnica di Ipsos per le rilevazioni.

“In questi anni – ha ricordato Andrea Segrè, direttore scientifico Waste Watcher – abbiamo costantemente rilevato il comportamento di noi italiani, non solo rispetto allo spreco alimentare, ma anche a temi direttamente collegabili: l’economia circolare, la riduzione dei rifiuti, la produzione e il consumo responsabile, lo sviluppo sostenibile. Proprio in ragione dell’interesse mondiale sullo spreco alimentare – ricordo che negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU entro il 2030 dovremo dimezzare il dato globale (il 30% di ciò che si produce non arriva alle nostre tavole) – con il neo Vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina e con l’Ambasciatore Vincenza Lomonaco, Rappresentante permanente delle Organizzazioni ONU a Roma, abbiamo presentato l’Osservatorio globale sugli sprechi alimentari. Waste Watcher International. Realizzato in partnership tecnica con IPSOS, indagherà le abitudini e i comportamenti in rapporto a cibo e sostenibilità degli italiani e degli altri cittadini del mondo. Nel 2020 l’ONU ha decretato una Giornata internazionale sulla consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, il 29 settembre: per allora saremo pronti con il primo rapporto in ottica “transnazionale”. Una visione che non è più accessoria, e che deve accompagnarci in ogni fase, quindi anche nella pianificazione legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Sono stati riepilogati i dati del Rapporto 2021, “fotografia” dell’Italia pandemica: la tendenza a una netta diminuzione dello spreco alimentare domestico, con “solo” 27 kg di cibo sprecati a testa nel 2020 (529 grammi a settimana), 3,6 kg in meno all’anno rispetto al 2020, ovvero l’11,78% e 222.000 tonnellate di cibo “salvato” in Italia per un risparmio di 6 € pro capite, 376 milioni € a livello nazionale, in un anno intero. Vale 6 miliardi e 403 milioni € lo spreco alimentare domestico nazionale, e sfiora il costo di 10 miliardi € l’intera filiera dello spreco del cibo in Italia, sommando le perdite in campo e lo spreco nel commercio e distribuzione che ammontano a 3.284.280.114 €. In peso, significa che nel 2020 sono andate sprecate, in Italia, 1.661.107 tonnellate di cibo in casa e 3.624.973 tonnellate se si includono le perdite e gli sprechi di filiera (dati Waste Watcher International/ DISTAL Università di Bologna per la campagna Spreco Zero e rilevazioni Ipsos).  Info e dettagli: sprecozero.it

Fonte: ecodallecitta.it

Nasce il Comitato Scientifico per il Piano Nazionale di prevenzione dei Rifiuti

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti istituisce il comitato di supervisione e indirizzo esecutivo con presidente Andrea Segrè e vicepresidente Roberto Cavallo. In carica fino al 2017, il suo compito principale sarà proporre nuove misure di prevenzione nei settori di intervento379955

Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti ha adesso una marcia in più e nuove risorse per la sua attuazione. Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti ha infatti nominato il comitato scientifico per l’implementazione e lo sviluppo del Programma nazionale di Prevenzione dei Rifiuti. A presiederlo sarà il Professor Andrea Segrè, Docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, mentre il vicepresidente sarà Roberto Cavallo, amministratore delegato di E.R.I.C.A. Soc. Coop. (società leader in Italia nel campo della progettazione e comunicazione ambientale). Il nuovo comitato, in carica fino al 2017, si occuperà di supportare il Ministero nell’analisi e lo studio di soluzioni utili all’attuazione e l’implementazione del Programma Nazionale di Riduzione dei Rifiuti. Suo compito principale sarà quindi quello di proporre nuove misure di prevenzione nei settori di intervento, soprattutto alla luce di modifiche e aggiornamenti del programma stesso. Ogni anno il comitato dovrà presentare una relazione sul proprio operato e, dato non trascurabile, presterà la propria opera a titolo gratuito. Insieme a Segrè e Cavallo, il Ministro ha nominato altri tre membri del comitato: il Professor Mario Grosso (Politecnico di Milano), Valentina Cipriano (Federambiente) e Isarema Cioni (Regione Marche).

(nella foto, da sinistra Andre Segrè e Roberto Cavallo)

 

Fonte: ecodallecittà.it

Giobbe Covatta nel dream team di Andrea Segrè contro gli sprechi alimentari

Prende il via la task force contro lo spreco alimentare voluta dal ministero dell’Ambiente a cui lavora anche Giobbe CovattaImmagine

Il dream team voluto dal ministero dell’Ambiente per costituire una forza anti spreco alimentare si è insediato ieri. Il gruppo di lavoro metterà a punto il Piano nazionale per la prevenzione degli sprechi di cibo e si muove sotto il coordinamento di Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna, fondatore e presidente di Last Minute Market e promotore della campagna europea “Un anno contro lo spreco”. A affiancarlo ci sono Vincenzo Balzani appena premiato dalla rivista Nature per il 2013, Maite Carpio regista e fondatrice dell’onlus Agenda Sant’Egidio, Giobbe Covatta attore e attivista per Amref, Susanna Tamaro scrittrice e impegnata in prima persona nella lotta allo spreco alimentare e Robert van Otterdijk, team leader per Save Food della Fao. (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione). Giobbe Covatta non è solo attore di teatro, ma è impegnato oramai da diversi anni a diffondere e divulgare le buone pratiche ambientali avendo collaborato sia con Greenpeace sia con Amref di cui è testimonial per le campagne a sostegno delle adozioni a distanza. Dunque un riconoscimento di prestigio per Covatta che ha maturato l’esperienza per poter intervenire in una task force a tutela del cibo e contro lo spreco alimentare. Il gruppo di lavoro sarà il motore di attivazione di una Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese che elaboreranno proposte e buone pratiche per ridurre gli sprechi di cibo e la produzione di rifiuti. Della consulta faranno parte tutti gli attori della filiera agroalimentare, le catene della grande distribuzione organizzata, associazioni dei consumatori, istituzioni, organizzazioni internazionali, università ed enti di ricerca pubblici e privati, associazioni ambientaliste, rappresentanti del terzo settore ed enti di assistenza.

Il primo passo, annuncia Segrè sarà la costituzione della Consulta:

che darà vita agli stati generali di prevenzione dello spreco che saranno convocati entro il mese di gennaio. In questa mobilitazione sarà anche istituita una Giornata nazionale contro lo spreco alimentare in sintonia con il Protocollo mondiale contro lo spreco del World Resource Institute e con la richiesta dell’Europarlamento di istituire l’Anno europeo contro lo spreco alimentare. Possibilmente già nel 2015, in coincidenza con l’Expo.

Veniamo alle cifre dello spreco alimentare che portano ogni famiglia italiana a gettare via in media circa 200 gr. di cibo a settimana. I dati li riferisce l’Osservatorio Waste Watcher per cui quantifica anche il valore dello spreco domestico pari a circa 8,7 miliardi di euro all’anno. Last Minute Market riferisce, di contro, che è possibile recuperare cibo ogni anno pari a 1,2 milioni di tonnellate di derrate che restano sui campi; 2 milioni di tonnellate di cibo da rilevare dall’industria agro-alimentare e 300 mila tonnellate dalla grande distribuzione.

Fonte: ecoblog.it