Patto dei Sindaci: PAES collettivo per 12 piccoli comuni del Veneto

Le 12 amministrazioni hanno aderito al Patto dei Sindaci, elaborando il primo PAES d’area del Veneto. Promosso dall’IPA, sostenuto dalla Camera di Commercio e realizzato con il Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile programma gli interventi di efficientamento energetico dell’intero territorio377902

Porta la firma di 12 sindaci della Pedemontana del Grappa l’importante convenzione che segna l’avvio del primo PAES territoriale del Veneto. Firmando insieme il Patto dei Sindaci, le amministrazioni si sono impegnate a realizzare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile in forma aggregata, segnando un’innovazione di sistema che coinvolge Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Mussolente, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno e San Zenone degli Ezzelini, in qualità di capofila. I primi cittadini hanno scelto di superare i confini comunali e pianificare in modo condiviso gli interventi destinati all’efficientamento energetico e alla lotta ai cambiamenti climatici. Per realizzare il PAES d’area sarà effettuata una mappatura delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici utile a definire e programmare gli interventi relativi alla gestione delle fonti energetiche, ma anche all’edilizia, alla mobilità, alla pianificazione urbana, alle tecnologie di informazione e comunicazione, agli appalti pubblici. L’obiettivo finale è molto concreto: con il Patto dei Sindaci, stipulato direttamente con l’Europa, i primi cittadini si impegnano a ridurre le emissioni e i consumi energetici, ad aumentare l’uso delle rinnovabili di oltre il 20% entro il 2020.
Nonostante l’ampio spettro di soggetti coinvolti e la novità della proposta, l’intesa è stata raggiunta in pochi mesi, a seguito di un proficuo confronto tra i sindaci che hanno deciso di aprirsi a questa sfida. A promuovere l’aggregazione, l’Intesa Programmatica d’area della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano, ente di concertazione e programmazione dello sviluppo territoriale, di cui tutti i Comuni fanno parte. Fra le novità della visione di sviluppo indicata dal PAES, anche la partecipazione attiva dei privati. “Le scelte strategiche per lo sviluppo del territorio non possono che essere definite su orizzonti condivisi e in piena collaborazione con i privati, imprese e cittadini – dichiara Italo Bosa, presidente del Tavolo di Coordinamento dell’IPA – Questo percorso ha l’obiettivo di coordinare la programmazione degli interventi, facilitare l’acquisizione dei finanziamenti per la loro realizzazione e incidere direttamente sulla gestione efficiente delle risorse”.  L’IPA ha investito 10.000 euro per la realizzazione del PAES e la Camera di Commercio ha garantito un contributo di ulteriori 10.000 euro, a sostegno di tutte le amministrazioni comunali che partecipano direttamente in quota parte. Il budget complessivo del Piano, quasi 90.000 euro, è destinato alla rilevazione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 nel territorio, alla gestione del percorso di partecipazione con stakeholder e cittadini per la concertazione delle priorità su cui agire, fino alla definizione del piano di interventi e all’attività di accompagnamento delle amministrazioni per la verifica di accessibilità ai fondi europei. San Zenone degli Ezzelini è il comune capofila e a nome di tutti, il sindaco Luigi Mazzaro ribadisce la scelta improrogabile dell’aggregazione. “L’area dei 12 comuni che rappresentiamo ospita oltre 55.000 abitanti ed un sistema produttivo importante. Ai cittadini e alle imprese dobbiamo garantire risposte qualificate. Le ricadute del PAES saranno significative e di lungo raggio: da qui al 2020 il piano è destinato a mobilitare investimenti pubblici e privati nel territorio”. “Si tratta di un’iniziativa – spiega il presidente della Camera di Commercio di Treviso Nicola Tognana – che deve rappresentare un modello anche per altre realtà del nostro territorio e non solo: un’esperienza che ci insegna a “fare sistema”. Unire insieme le forze e le energie di diversi enti pubblici, ma anche del tessuto imprenditoriale e sociale, è la strada maestra per uscire dalla crisi”. Il Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia è il partner tecnico del Piano, mentre la Regione Veneto è stata identificata come ente di supporto nei rapporti con l’Europa. “L’adesione al Patto dei Sindaci mette il territorio nelle condizioni di accedere ai fondi che incentivano un percorso di efficientamento oramai obbligato – afferma Michele Noal, presidente del Consorzio – da sempre ci impegniamo perché questo processo di innovazione sia una occasione di lavoro e di crescita di competenze per le nostre aziende.”  Il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle categorie economiche e sociali verrà realizzato attraverso un percorso partecipativo che prevede incontri di informazione e sensibilizzazione, per arrivare alla definizione condivisa delle scelte strategiche da adottare e quindi degli interventi da inserire nel Piano. Con il PAES d’area realizzato dai 12 comuni, che verrà integrato con quello già adottato dal Comune di Asolo, si consolida il percorso di innovazione del sistema produttivo e sociale dell’area, già imboccato dai sindaci dell’IPA, nella comune convinzione che la sfida dello sviluppo sostenibile possa essere affrontata solo accettando di superare la logica dei campanili.

Fonte: ecodallecittà

Piemonte: una ferrovia abbandonata dal 1966, che cerca di diventare pista ciclabile…

A Bagnolo Piemonte passa il tracciato di una ferrovia dismessa da cinquant’anni, che il Sindaco vorrebbe acquistare da Trenitalia in modo da poterla trasformare in pista ciclabile. Il problema? il pagamento, (550.000 euro) che da anni blocca l’accordo. La proposta di rateizzazione convincerà le Ferrovie dello Stato?377876

Il sindaco di Bagnolo PiemonteFabio Bruno Franco, ha inviato una lettera all’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e al Presidente Lamberto Cardia.

Il testo della lettera:

“Mi permetto disturbare le SS.VV., per segnalare che nel Comune di cui mi onoro essere Sindaco dal 2012, vi è il tracciato di una ferrovia dismessa (tronco Bricherasio/Barge di chilometri 12) nel lontano1966 e da allora sia i fabbricati che il tragitto versano in condizioni precarie con piante, rovi ed erbacce in ogni dove. Già nei decenni passati, le Amministrazioni Comunali sul cui territorio insistono gli ex sedimi (Bricherasio, Campiglione Fenile, Bibiana, Bagnolo Piemonte e Barge) hanno più volte manifestato il particolare interesse affinché sia salvaguardato questo patrimonio pubblico in funzione del collegamento che assicura tra le comunità della pianura del pinerolese e del saluzzese a favore della collettività ivi esistente nell’ottica di una strategia di sviluppo turistico ed economico, preservando l’integrità dell’intero percorso per scopi di pubblica utilità. Grazie all’interessamento della Provincia di Torino una parte del tragitto da Bricherasio al confine con la Provincia di Cuneo, è stata oggetto di sistemazione a pista ciclabile. L’Amministrazione Comunale da me presieduta, sarebbe intenzionata ad effettuare per la parte insistente il mio Comune per il completamento della pista ciclabile fino al confine con il Comune di Barge. A tal fine si vorrebbe trovare un accordo con la Vs. Spettabile società per acquisire il terreno dal confine con la Provincia di Torino fino al confine con il Comune di Barge. Su specifico incarico del sottoscritto, il nostro ufficio tecnico comunale ha effettuato un attenta analisi dell’eventuale importo di trattativa economica così suddiviso, tenendo conto che dal punto di vista urbanistico-edilizio tali sedimi sono collocati in base al P.R.G.C., in area agricola senza alcuna destinazione; e per una stima sul probabile valore di mercato di tali sedimi si ritiene in prima istanza di calcolare il valore del terreno facendo riferimento alle colture prevalenti nella zona attigua”.

“Siccome il ns. Ente al momento non è nelle condizioni di disporre della somma stabilita(NdR: 528.145 euro), si propone alla Vs. Spettabile società, in attesa di incontro interlocutorio da effettuare nella sede da Voi proposta; una liquidazione frazionata nell’arco di 10 anni a partire dal corrente anno 2014, oppure in subordine l’esecuzione di un comodato gratuito a favore del Comune per un tempo di almeno 20 anni (tale periodo è da ritenersi il periodo minimo al fine di giustificare l’investimento finanziario da parte del Comune per la sistemazione da strada ferrata a pista ciclabile)”.

Fonte: ecodallecittà

Il Bike Pride si rivolta contro l’ennesimo ciclisticidio

Ciclista investito e ucciso a Rivoli: “Una strage continua. Se si vuole salvare la vita di persone che camminano e pedalano per strada le amministrazioni devono necessariamente iniziare a prevenire, trasformando le strade e riducendo la velocità dei veicoli” – il comunicato stampa del Bike Pride

 

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Comunicato stampa del Bike Pride

Ieri gli psicofarmaci (la donna che con il proprio Suv ha schiacciato e trascinato per 3 km una giovane 22enne) oggi l’alcol (un ragazzo che ha urtato e ucciso un ciclista 67enne fra Rivoli e Torino): gli incoscienti, i distratti e ancor peggio gli ubriachi dovranno essere puniti sempre con maggiore severità ma se si vuole salvare la vita di persone che camminano e pedalano per strada le amministrazioni devono necessariamente iniziare a prevenire, trasformando le strade e riducendo la velocità dei veicoli(continuare a colpevolizzare i comportamenti delle persone fa bene alla retorica ma non salva la vita di nessuno). “Dossi, restringimenti di carreggiata, dissuasori permanenti e limiti rispettati e controllati avrebbero potuto salvare la vita della ventiduenne Giulia. Uno spazio sicuro, protetto e separato dal flusso viario quella del ciclista di Rivoli. Chi disegna le strade può salvare più vite di una legge severa -dichiara Fabio Zanchetta, presidente dell’associazione Bike Pride-. Le nazioni che hanno visto diminuire drasticamente i morti sulle strade, come Germania e Danimarca (-90% dal 1980) hanno certamente agito sulla severità del codice ma hanno compreso che se non si trasforma la strada e si riformano gli spazi non verrà mai posta fine alla strage quotidiana: distratti, incoscienti e ubriachi non scompariranno mai. Una nazione intelligente previene, noi continuiamo a procedere per tentativi. E intanto dall’inizio dell’anno siamo a centinaia di pedoni e ciclisti che per incuria e inconsapevolezza non ci sono più“.

Travolge e uccide un ciclista, poi va a dormire – da La Stampa del 03.06.2013

Fonte: ecodallecittà