Gennaio-Ottobre: a Torino calano ancora i rifiuti e aumenta la differenziata

Prosegue il ciclo virtuoso di Torino: nel periodo gennaio-ottobre la produzione di rifiuti solidi urbani è calata dell’1,28%, mentre la raccolta differenziata cresce dello 0,5. Percentuali contenute che confermano i dati degli ultimi mesi, e che, per quanto riguarda il calo dei rifiuti, sono in controtendenza rispetto al panorama nazionale380983

Mentre il calo dei rifiuti assodato da Istat per il 2013sembra essersi arrestato , e addirittura pesantemente invertito, nella maggior parte delle città italiane (Milano, Firenze, Pisa, Bari, Pordenone… Leggi qui), Torino si mantiene controcorrente. Negli ultimi mesi la produzione di RSU è risultata in calo costante, al contrario della raccolta differenziata che segna continue, seppur lievi, percentuali in miglioramento.
Non fa eccezione il mese di novembre. Aggiornando i calcoli fatti in precedenza con gli ultimi dati disponibili forniti da Amiat, vediamo che nel periodo Gennaio-Ottobre del 2014 la somma dei rifiuti solidi urbani (RSU) e di quelli raccolti in modo differenziato (RD) si è fermata a 341.953,66 tonnellate, contro le 346.417,16 dello stesso periodo del 2013. Il calo è di 1,29 punti percentuali. La raccolta differenziata è cresciuta invece dello 0,5%: sono state raccolte138.164,04 tonnellate nel 2014, contro le 137.410,8 del 2013.

Fonte: ecodallecitta.it

Sfalci e potature, cos’è cambiato nel 2014 a Torino

A Torino dai dati Amiat sembrerebbero dimezzati i quantitativi di sfalci e potature rispetto ad un anno fa: nel periodo gennaio-agosto si passa dalle 3575 tonnellate conferite nel 2013 alle 1978 del 2014. Ma la ragione sta nel fatto che da quest’anno sono le stesse cooperative che si occupano del verde pubblico a doversi far carico del conferimento380588

Nei primi 8 mesi dell’anno diminuisce -quasi si dimezza- la frazione verde conferita ad Amiat. Quali le ragioni? Il primo pensiero va alla riduzione di sfalci e potature dettata dai chiari di luna del bilancio comunale. Ma il passaggio dalle 3575 tonnellate conferite nel 2013 alle 1978 del 2014 non può essere imputabile esclusivamente ad una minor cura del verde pubblico. La risposta al quesito ci viene suggerita da Renzo Minetti di Agriforest, una delle cooperative che si occupa di gran parte degli sfalci e potature della città: “A partire dall’ultimo bando per l’assegnazione del servizio, il conferimento della frazione verde è in carico alle cooperative stesse e non più ad Amiat. Noi ad esempio abbiamo iniziato a portare tutto in impianti privati a Vinovo e San Mauro che avviano il materiale al compostaggio o ne fanno cippato”. Per questa ragione i quantitativi non sono ancora entrati nel “bilancino” Amiat, ma verranno aggiunti soltanto a fine anno, in un’unica soluzione, sotto la voce “da terzi”.
Dall’Amiat continuano comunque a passare circa la metà degli sfalci e delle ramaglie della città che vengono anche in questo caso avviate a recupero attraverso, rispettivamente, la ditta Koster di San Nazzaro Sesia (NO) e in un impianto della Tecnogarden a Vimercate (MI).

Fonte: ecodallecitta.it

Lampadine esauste, a Torino dal 4 febbraio un nuovo servizio di raccolta

“Torino, nuova Luce al Recupero, grazie a Ecolamp e Amiat”. Dal 4 febbraio il consorzio e l’azienda di igiene ambientale portano nel capoluogo torinese un nuovo servizio di raccolta straordinaria di sorgenti luminose esauste, basato sulla consegna da parte dei cittadini delle lampadine direttamente al punto vendita

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Ecolamp e Amiat, Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino S.p.A., dal 4 febbraio portano a Torino un nuovo servizio di raccolta straordinaria di lampadine esauste. Grazie alla cooperazione tra il consorzio leader nazionale per la raccolta e trattamento delle sorgenti luminose e la public utility torinese, il progetto “Nuova Luce al Recupero”estende la propria area di attività dopo l’anno di sperimentazione partito a Milano nel 2013. Un’iniziativa che vuole sensibilizzare alla raccolta differenziata delle sorgenti luminose esauste e rafforzare il canale dell’ “uno contro uno”, ovvero la consegna da parte dei cittadini delle lampadine esauste direttamente al punto vendita – in questo caso uno dei grossisti aderenti – a fronte dell’acquisto di un prodotto equivalente. Come annunciato lo scorso anno, Ecolamp intende proporre il servizio Nuova Luce al Recupero in altre città e ha individuato in Amiat e in Torino i partner con cui inaugurare il 2014, in attesa di coinvolgere progressivamente sempre nuovi comuni sul territorio nazionale. Obiettivo del progetto è incentivare la raccolta delle lampadine, agevolando la consegna del materiale esausto da parte dei cittadini, grazie ad un servizio di concreto supporto alla raccolta “uno contro uno”. Per l’iniziativa sono stati messi a disposizione dei grossisti aderenti (26 punti vendita associati a FME – Federazione Nazionale Grossisti di Materiale Elettrico) appositi contenitori, idonei al conferimento di neon e lampadine compatte all’interno del punto vendita, nonché flyer e locandine, per i clienti, con le informazioni relative a questo servizio e più in generale alle modalità a disposizione per una corretta raccolta differenziata di questa specifica categoria di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Ogni settimana il veicolo brandizzato Amiat ed Ecolamp si occuperà del trasporto delle lampadine esauste dal punto vendita all’isola ecologica, in attesa della successiva consegna all’impianto di trattamento. Ogni grossista avrà il ritiro dei contenitori a cadenza mensile per un arco di dodici mesi.

“Sono lieto di vedere finalmente avviato questo servizio a Torino grazie alla collaborazione di Amiat e sono certo che l’iniziativa otterrà il consenso che merita grazie alla partecipazione degli esercizi coinvolti ma soprattutto dei cittadini. La raccolta delle lampadine esauste ha registrato a fine 2013 un incremento del 16%, sfiorando le 2.000 tonnellate in tutta Italia: ci sono però ancora molte iniziative che possono essere messe in campo per informare e sensibilizzare privati e professionisti” – dichiara Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp – La collaborazione tra Ecolamp e Amiat punta a questo: fornire un servizio aggiuntivo ai grossisti per facilitare la raccolta delle lampadine da parte dei cittadini adempiendo al ritiro uno contro uno, obbligo di legge che spesso viene ignorato o di cui non si conosce l’esistenza. Nonostante il Piemonte sia la terza regione italiana per raccolta di sorgenti luminose e la sola provincia di Torino registri quasi 110 tonnellate di materiale recuperato da Ecolamp, uno dei record italiani, è necessario unire gli sforzi e mettere a punto collaborazioni – come questa con Amiat –che ci consentano di raggiungere gli obiettivi sempre più ambiziosi imposti dalla Comunità Europea in materia di raccolta di rifiuti elettrici”, conclude D’Amico.
“Questa nuova iniziativa – dichiara Diego Cometto, Direttore Generale Amiat – consente di ampliare ulteriormente l’offerta rivolta ai cittadini torinesi in termini di raccolta di rifiuti. In questo modo, grazie anche alle nuove attivazioni della raccolta porta a porta avviate nelle ultime settimane, potrà crescere il quantitativo di materiale raccolto in maniera differenziata da avviare a riciclo”. Non dimentichiamo infatti che dalla raccolta e dal trattamento delle lampade a basso consumo è possibile recuperare il 95% dei materiali di cui sono composte: vetro, metalli e plastiche che verranno reimpiegati per nuovi utilizzi. Inoltre, si evita la dispersione nell’ambiente di mercurio e di altre sostanze che in grandi quantità possono essere dannose per l’ambiente. Per maggiori dettagli relativi al servizio consultare la pagina dedicata del sito Ecolamp nella sezione distributore.

Fonte: ecodallecittà

Torino, i dati 2012 sulla raccolta rifiuti e le previsioni per quest’anno

Amiat rende noti i dati 2012 sulla raccolta rifiuti. Differenziata al 42%, lieve calo dei rifiuti smaltiti in discarica che si attestano a 260mila tonnellate. L’azienda prevede un ulteriore calo del 4% per il 2013, mentre la differenziata dovrebbe salire almeno dell’1%. Intanto l’inceneritore di Gerbido è pronto per andare a regime entro la fine dell’anno.374958

Raccolta differenziata in aumento di poco più di un punto percentuale, leggero calo dei rifiuti urbani residui. Sono queste le previsioni per il 2013 rese note da Amiat durante l’audizione in Comune dei nuovi vertici dell’azienda. Nel 2012 a Torino sono state avviate a smaltimento 260mila tonnellate di rifiuti residui dalla raccolta differenziata, una diminuzione di circa 10mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Questa tendenza sarebbe confermata, stando alle previsioni di Amiat, anche per l’anno in corso: la stima per il 2013 si aggira intorno alle 250mila tonnellateIn leggero calo anche la raccolta differenziata che l’anno scorso si è fermata al 42%. L’intenzione di Amiat è di migliorarla dell’1-1,5% entro dicembre. La crisi economica è stata individuata come principale fattore per spiegare questi dati. Se da un lato la diminuzione della frazione indifferenziata è ascrivibile a un generale calo dei consumi, dall’altro la raccolta differenziata ha dovuto fare i conti con un aumento dei furti. Non solo il rame come avveniva in precedenza, ora anche carta e alluminio sono diventati materiali economicamente interessanti. Entro la fine del 2013 dovrebbe essere avviata la raccolta porta a porta a Crocetta, per un costo complessivo di circa 1 milione di euro. Visti i costi di gestione di questo tipo di servizio, per altri quartieri centrali come San Salvario e Vanchiglia in cui è ancora presente la raccolta stradale, bisognerà aspettare almeno il 2014. Infine i dati sul termovalorizzatore di Gerbido avviato verso la fine di aprile. Durante il primo mese di attività sono arrivati all’impianto 6mila tonnellate (circa il doppio rispetto alle ultime previsioni). La stessa quantità è prevista anche per il mese di maggio. A partire da giugno l’inceneritore brucerà tutti i rifiuti della città di Torino, mentre verso la fine dell’estate si aggiungeranno anche quelli degli altri 4 bacini della parte sud della provincia e l’impianto andrà a regime.

Fonte: eco dalle città

 

Torino, la raccolta differenziata raggiunge le aule studio

Il progetto promosso dalla Consulta regionale dei giovani in collaborazione con l’Amiat mira a garantire, come già avviene nei dormitori e nelle mense, la raccolta differenziata nelle aule studio dell’Edisu

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“L’Ente diritto allo studio fornisce una miriade di servizi agli studenti gestendo numerosi spazi, che producono ovviamente rifiuti, per cui ci è parso importante appoggiare il progetto della Consulta regionale dei giovani. Anzi, sarebbe opportuno estendere iniziative del genere a tutte le sedi universitarie piemontesi”. In questo modo si è espresso, nella biblioteca dell’Edisu di via S. Ottavio, il presidente di Edisu Piemonte,Umberto Trabucco, nel corso della conferenza stampa sul progetto di raccolta differenziata nelle aule studio dell’Ente. Il progetto promosso dalla Commissione casa e ambiente e dall’Ufficio di presidenza della Consulta regionale dei giovani, in collaborazione con l’Amiat e la Città di Torino, è volto a garantire, come già nei dormitori e nelle mense, la raccolta differenziata nelle aule studio dell’Ente. Alessandro Stefanutti e Cristiano Liardo della Consulta hanno spiegato che il progetto, fondato sul fatto che è realizzabile a costo zero, è di alta valenza educativa verso i comportamenti degli studenti: “Ognuno di noi può agire sul proprio stile di vita adottando pratiche che raggiungano l’obiettivo di produrre meno rifiuti possibili e che quelli prodotti siano recuperabili o riutilizzabili. Tutto questo in sintonia con la strategia comunitaria delle 4R: raccolta differenziata, riciclaggio, riduzione e riuso”. Maurizio Magnabosco, amministratore delegato Amiat, ha sottolineato “quanto sia non semplice interiorizzare certi meccanismi di educazione ambientale e dell’importante ruolo del controllo sociale per rendere un fatto normale la raccolta differenziata. Questo pure in una città come Torino che è il più virtuoso capoluogo di regione in Italia con una quota del 42% di raccolta differenziata”.

Fonte: eco dalle città