Nasce l’ambulatorio gratis per chi non può permetterselo

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Lucca si cura in modo solidale: è nato un ambulatorio gratuito per tutti coloro che non hanno il medico di base, soprattutto per le persone immigrate, in alcuni casi senza documenti e privi di assistenza sociosanitaria. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione medici cattolici, dal Rotary Club di Lucca e dall’Arciconfraternita di Misericordia, in collaborazione con la Caritas e con l’Usl 2 di Lucca. Lo sportello, attivo da metà gennaio 2014 , sarà una struttura gratuita di medicina generale e specialistica a tutti gli effetti, e avrà anche una sezione di mediazione culturale.

«L’iniziativa nasce per venire incontro a tutte quelle persone che non possono rivolgersi al medico di base – spiega Sergio Mura, presidente Misericordia Lucca al quotidiano il Tirreno – e che anche per interventi ambulatoriali o per assistenza medica generale (un’influenza, un dolore ecc) sono costretti ad andare al pronto soccorso. La funzione di questo ambulatorio è proprio quella di decongestionare, almeno in parte, i servizi di pronto soccorso, a cui si rivolgono spesso (anche per problematiche non urgenti) immigrati sprovvisti di medico e di iscrizione al servizio sanitario nazionale».

L’ambulatorio funzionerà una volta alla settimana e, all’interno, opereranno medici volontari e infermieri: verranno erogate prestazioni gratuite e potrà offrire anche servizi di pronto soccorso per casi non gravi.
«Abbiamo aderito immediatamente al progetto – spiega sempre al quotidiano il direttore dell’Asl 2 di Lucca, Antonio D’Urso – perché crediamo nel diritto di ogni cittadino ad essere assistito e curato. È bene precisare che il servizio non ha una valenza sostitutiva di quelli svolti dall’Asl, ma ha valore integrativo. Ecco perché è molto importante che anche l’amministrazione comunale sia coinvolta in questo percorso».

Fonte: buonenotizie.it

Chi adotta un bastardino farà una vita meno da cani

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Agevolare ed essere solidale. Con questa premessa la giunta di Avellino ha deliberato che chi adotta un cane presso il canile comunale (o convenzionato che sia) può ottenere fino a 700 euro l’anno come contributo per il pagamento della Tares. Come riporta il Giornale tutto nasce dal fatto che un cane abbandonato costa e quindi il comune irpino ha pensato di trovare una forma di risparmio che sia anche un atto nobile e generoso. L’assessore all’ambiente Giuseppe Ruberto, artefice dell’iniziativa, spiega: «Non si tratta soltanto di realizzare risparmi, ma anche di favorire iniziative di cittadinanza attiva indispensabili per la gestione dei servizi di pubblico interesse».

Un provvedimento simile era stato adottato dai comuni di Teramo e Lecce, stabilendo, per chi accoglie in casa un cane del canile, uno sconto sulla Tares, per il biennio 2014-2015 di 300 euro. A Solarino, nel siracusano, il contributo massimo annuo ammonta a 750 euro, mentre a Bondeno, nel ferrarese, chi adotta uno dei 23 cani ancora presenti nel rifugio gestito dalla Lega nazionale del cane, si vedrà esentato completamente dal pagamento della tassa sull’immondizia.

Fonte: buone notizie.it

La gentilezza gratuita non ha età

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La gentilezza non ha età: non è mai troppo tardi per fare un gesto disinteressato, come ha dimostrato una coppia non più giovanissima, residente a Grandville, cittadina del Michigan (USA). Un sabato pomeriggio, Riley e Hermi Combs (nella foto sotto) sono usciti di casa e si sono piazzati al centro di un incrocio molto trafficato della loro città ed hanno cominciato a fermare gli automobilisti di passaggio non per chiedere loro soldi, ma – al contrario – per regalarli. La simpatica coppia ha stazionato al semaforo tra Byron Center Avenue e la 44th Street ed ha elargito 100 banconote da 1 dollaro l’una a 100 automobilisti, dapprima sbalorditi e poi divertiti.Combs3-150x150

E i due coniugi hanno fatto tutto questo tenendo in mano un cartello con la scritta: “NO, NON sono un senzatetto e NON ho fame.Posso darti 1 dollaro?“. La nipote della coppia ha dichiarato alla stampa che i nonni avevano maturato l’idea del semaforo già da qualche settimana e che la nonna si è divertita da matti a metterla in pratica. Mentre Ami, la figlia di Riley e Hermi, ha spiegato che questa non era affatto la prima volta che i suoi genitori distribuivano regali o denaro a perfetti sconosciuti. “Hanno comprato anche biglietti dell’autobus che valevano un mese e li hanno distribuiti in modo del tutto causale”, ha detto Ami. “Sono molto attivi nella nostra comunità. Sono persone davvero fantastiche”.

Fonte: buonenotizie.it

La storia di Yash: vedere il mondo in modo positivo

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Yash Gupta, 17enne di origine indiana residente a Irvine (California), è un ragazzo molto speciale: già da qualche anno ha fondato un’associazione che raccoglie occhiali da vista usati – che altrimenti finirebbero nella spazzatura – per donarli ai bambini che ne hanno bisogno ma che non possono permetterseli. Yash, che porta gli occhiali da vista da quando aveva 5 anni, sa molto bene cosa significa non vedere perfettamente e si ricorda ancora di quando era alle elementari ed aveva rotto gli occhiali da vista. Yash ha dovuto aspettare una settimana per averne un paio nuovo e questa esperienza lo ha segnato profondamente. “ Non riuscivo a vedere niente”, ha raccontato, “In classe non vedevo nulla, così mi distraevo molto facilmente. E non riuscivo nemmeno a fare i compiti”. E’ stato in quel momento che si è reso conto di quanto fosse importante possedere un paio di occhiali da vista. Tutti i bambini che non possono permettersi un paio di occhiali, specialmente nei paesi a basso reddito, soffrono di uno svantaggio enorme, perché se non riescono a vedere bene, non possono beneficiare dell’istruzione che ricevono. “Per loro diventa impossibile riuscire ad esprimere al meglio le loro potenzialità. Io ho avuto questo problema per una settimana, ma questi bambini ce l’hanno da tutta la vita”. Ecco perché 3 anni fa, quando aveva solo 14 anni, Yash ha avuto l’idea di recuperare gli occhiali da vista che la gente non utilizza più, per donarli a chi ne ha bisogno. Spesso i vecchi occhiali vengono dimenticati nei cassetti o gettati nella spazzatura, quando ci sono tanti bambini che non vedono bene ma che non possono comperarli. “Io, a casa, ho trovato da 10 a 15 paia di occhiali solo aprendo i cassetti in modo del tutto casuale”, ha detto. Resosi conto che quegli occhiali potevano fare la differenza nella vita di almeno 10 bambini, Yash con il supporto del padre, ha fondato una associazione che raccoglie gli occhiali da vista usati per darli ai bambini meno fortunati di lui.  Come primo passo, ha contattato tutti gli optometristi di Irvine, che hanno accettato di esporre nei loro negozi un contenitore nel quale i loro clienti, dopo aver comprato un nuovo paio di occhiali, potevano donare quelli usati.Yash6-150x150

“Quel primo esperimento è stato davvero incoraggiante”, ha dichiarato Yash. “Alcuni (optometristi) avevano già molte paia di vecchi occhiali, che avevano accumulato nel tempo e dei quali non sapevano che fare” . la sua associazione no profit si chiama “Sight Lerning” e raccoglie occhiali usati presso gli optometristi californiani per darli ad organizzazioni internazionali. Dal 2011 ad oggi Yash ha raccolto e regalato circa 9.500 paia di occhiali, per un valore di quasi 500.000 dollari, soprattutto ai bambini di Haiti, Honduras, India e Messico. Per il suo altruismo Yash ha partecipato ad un evento alla Casa Bianca lo scorso mese di luglio ed è stato nominato CNN Nero 2013. Aiutare gli altri è molto importante per Yash, la cui famiglia è emigrata dall’India verso gli Stati Uniti quando aveva solo 1 anno di età. “ E’ stata dura riuscire ad integrarci per questo sono molto solidale con tutte le persone che vivono momenti di difficoltà. In questo momento stiamo collaborando con organizzazioni che hanno attività internazionali. Ma in futuro, mi piacerebbe portare questo servizio anche in tutte le città degli Stati Uniti” ha spiegato Yash. “Nel Mondo”, ha concluso, “ ci sono 300 milioni di persone che non possono permettersi un paio di occhiali da vista, ma ne hanno bisogno. Gran parte di loro (circa un terzo, n.d.a.) sono studenti e credo che non sia giusto che non riescano ad avere un’istruzione adeguata solo per questo motivo. E’ entusiasmante vedere l’espressione meravigliata dei bambini che indossano gli occhiali per la prima volta, vedere la gioia e felicità sui loro volti”

Fonte: buonenotizie.it

Tinteggia la scuola gratis per sdebitarsi dell’aiuto ricevuto

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La scuola elementare di Noale (Venezia) è stata ridipinta, in cambio dei pasti caldi ricevuti alla mensa dell’istituto durante l’anno scolastico. Il protagonista di questa storia è Mohamed Matrouf, di professione imbianchino, che ha voluto ripagare in questo modo l’aiuto ricevuto per far fronte alla mensa scolastica dei figli. I suoi bambini sono iscritti al tempo pieno presso la scuola elementare di Noale e si fermano a mangiare in mensa, ma il lavoro è saltuario e, spesso, è molto difficile far quadrare i conti alla fine del mese. Mohamed, 42 anni, originario di di Casablanca e in Italia dal 1998, fa l’imbianchino da tutta la vita e così, prima dell’estate, quando ha visto che le aule frequentate dai figli avevano bisogno di manutenzione, ha chiesto di poterle ridipingere per sdebitarsi dei pasti che i suoi bambini avevano già ricevuto. Durante l’estate, però, la scuola elementare è stata anche teatro di un episodio vandalico: ignoti hanno infranto il vetro dell’ufficio dei bidelli, rotto la macchinetta del caffè e allagato l’atrio. E Mohamed, dopo aver visto i danni, non si è tirato indietro. Oltre alla tinteggiatura alle aule dei figli, è passato alla sistemazione dei corridoi e alla tinteggiatura di quasi tutto l’edificio.

“Tra maggio e giugno”, ha raccontato alla stampa locale Francesca Bonazza, la dirigente scolastica, “Mohamed si è reso disponibile a tinteggiare le aule dei suoi bimbi. Ma alla fine dell’estate sono rimasta stupita per il suo lavoro, che è andato ben oltre le nostre aspettative. Non solo ha ridipinto le classi dei suoi figli, ma pure i corridoi della scuola. E lo ha fatto gratis”.

“Ha chiesto se poteva rendersi utile. Il suo gesto di gratuità e passione, come quello di altri genitori, ma anche di docenti e personale della scuola, ci riempiono di gratitudine”, ha continuato Francesca Bonazza. La scuola elementare di Noale “è una piccola comunità” che interviene quando i soldi pubblici non bastano e sono molti i genitori che spesso si offrono di dare una mano gratuitamente nella pulizia dello stabile: Sono notizie positive da cui attingiamo forza ed entusiasmo per svolgere al meglio il nostro delicato lavoro di educatori”.

I suoi bambini sono stati aiutati ad avere un pasto caldo ogni giorno e Mohamed non l’ha dimenticato: “È stata una mia volontà e così ho fatto. In vita mia ho imparato tante cose sul mondo dell’edilizia. Gli insegnanti ci hanno sempre sostenuto. Se ho qualcosa da dare, la do:per me è stato un gesto normale. Mi sono reso utile”.

Fonte: buone notizie.it

Parroco paga la retta ai bambini dell’asilo

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Un atto di generosità inaspettata, quello di un parroco bergamasco che ha dato 50 euro “a titolo personale” ai bambini della locale scuola materna, per aiutare le famiglie a pagare la retta dell’asilo. Un cifra che per alcuni può sembrare modica, ma che per altri può fare davvero la differenza. Per i genitori di un asilo di Bergamo, l’anno scolastico dei loro piccoli è iniziato con una bellissima sorpresa: hanno ricevuto dalla locale scuola materna una lettera che li informava che il pagamento della retta scolastica era stato ridotto di 50 euro. Il parroco, che per anni ha fatto il direttore di istituto locale, è stato trasferitosi ad un’altra parrocchia, ma prima di lasciare l’incarico ha deciso di aiutare in modo concreto i bimbi che hanno iniziato la scuola quest’anno. Ha versato di tasca propria 50 euro per ognuno di loro, chiedendo all’istituto di scalarli direttamente dalla retta annuale. Ma il suo gesto, seppur piccolo, è stato apprezzato dai genitori tanto che una mamma ha deciso di scrivere una lettera ad un giornale locale per segnalare il gesto di generosità del parroco e ringraziarlo pubblicamente a nome di tutti i genitori. Questa mamma, che si chiama Maddalena, racconta come sulla lettera che accompagnava la prima retta dell’asilo della figlia, era riportata “una discreta nota a margine, messa unicamente per spiegare alle famiglie la variazione della quota riportata: “il parroco e presidente, che ha lasciato l’incarico perché nominato in altra parrocchia, a titolo personale, ha versato alla scuola una quota di 50 euro per ogni bambinoper ammortizzare la retta di tutto il prossimo anno scolastico”.

Per Maddalena è stata “una singolare, inaspettata, buona notizia. Una di quelle piccole, minuscole notizie che non trovano quasi mai spazio tra le pagine della cronaca italiana, nemmeno a sgomitare, ma che da sole, un pezzetto per volta, per la loro assoluta, incondizionata, gratuita concretezza sono quelle che potrebbero anche rimettere in piedi un Paese”.

E continua: “questi piccoli gesti, non certo simbolici, sono tanto silenziosi quanto efficaci e andrebbero raccontati, tutti, sempre, anche se sono più difficili da scovare. Se sapessi di trovarli nelle mie rassegne mattutine, anche solo in una piccola rubrica dedicata, avrei pure un buon motivo in più per continuare a rimboccarmi le maniche e per andare a comprare i giornali. E tanti come me, ne sono sicura”.

Fonte: buonenotizie

Parole di incoraggiamento bellissime e inaspettate

La famiglia di Riley England, un bimbo di 8 anni di China Grove (North Carolina), si trovava a cena in un ristorante della città, quando una cameriera si è avvicinata ad Ashey, la mamma di Riley, e, piangendo a dirotto, le ha comunicato che uno sconosciuto aveva già pagato il conto per tutta la famiglia e che l’aveva pregata di dar loro un biglietto.Riley-England-Note-609x350

Sorpresa per le lacrime della cameriera, Ashley England ha aperto il bigliettino e incredula ha letto il seguente messaggio: “Dio affida i bambini speciali solo alle persone speciali”. Il piccolo Riley – il bel bambino che sorride nella foto a lato – soffre di epilessia, non riesce ad esprimersi attraverso le parole ed ha subito ben tre delicati interventi al cervello e, durante la cena, stava diventando piuttosto impaziente ed irrequieto.

“Le ultime settimane”, ha spiegato Ashley alla stampa, “sono state piuttosto difficili e spossanti per noi, specialmente fuori casa. Riley cominciava ad urlare e a battere i pugni sul tavolo e so che a qualcuno dà molto fastidio. Ma se uno non si trova nei nostri panni, non ha diritto di giudicare. Perché dà per scontato anche un semplice “ti voglio bene” da parte del proprio figlio”.

Perciò, dopo che la cameriera si è avvicinata al tavolo dicendo “Cercherò di dirvelo senza piangere, ma un altro cliente vi ha già pagato la cena e vuole che vi dia questo biglietto”,Ashley è scoppiata a piangere, sopraffatta da tanta gentilezza ma, soprattutto, per le inaspettate parole di incoraggiamento.

“Vedere che qualcuno ha fatto questo per noi, ci dimostra che c’è chi capisce perfettamente ciò che proviamo e quanto sia difficile per noi, a volte, stare in mezzo alla gente. Mi ha fatto piangere, è stata una vera benedizione, più di quanto possa immaginare. Mi ha fatto dimenticare tutti i commenti negativi e cattivi. Li ha spazzati via completamente. Esistono ancora persone che hanno un cuore!”

Ashley, infine, ha voluto ringraziare pubblicamente la persona che ha pagato la cena, ma soprattutto per le bellissime parole di incoraggiamento nei loro confronti: “Non poteva sapere quali difficoltà abbiamo dovuto affrontare ultimamente e in quel momento avevamo davvero bisogno di una parola di conforto. Grazie!”

Fonte: buone notizie.it

Stupisce tutti con un sorprendente atto di generosità

Un ragazzo di 19 anni, dipendente di una tavola calda ha sorpreso tutti i clienti difendendo un cliente non vedente che aveva appena subito un furto di denaro e compiendo nei suoi confronti un inaspettato atto di altruismo e generosità. Il suo nome è Joey Prusak. Joey vive e lavora ad Hopkins – cittadina del Minnesota, non lontana da Minneapolis – presso una famosa catena di fast food e gelati, fin da quando aveva 14 anni e conosce tutti i clienti abituali, tra i quali un signore non vedente.Joey-2-620x350

Qualche giorno fa è successo che l’uomo, dopo aver fatto lo scontrino, ha accidentalmente fatto cadere a terra una banconota da 20 dollari. Dietro di lui, una signora ha subito raccolto la banconota, ma, invece di restituirgliela, l’ha infilata nel suo portafoglio. Joey ha assistito incredulo a tutta la scena e, quando la signora è arrivata al banco, le ha chiesto di restituire i 20 dollari al legittimo proprietario.

“Mentre metteva in tasca il resto, l’uomo ha fatto cadere a terra una banconota da 20 dollari. Sapevo che non se ne era accorto. La signora che era dietro di lui”, ha raccontato Joey, “ha raccolto i soldi così velocemente che non ho avuto il tempo di dire: Signore, le sono caduti. Lui si stava già allontanando e ho pensato che la signora li avesse raccolti per restituirglieli… e invece li ha infilati nel suo portafoglio”.

Così, quando la donna ha raggiunto il banco per fare l’ordine, Joey non è riuscito a tacere:“Le ho detto: signora, non ho alcuna intenzione di servire una persona maleducata come lei. Se restituisce i 20 dollari, la servo, altrimenti se ne può anche andare. E lei mi ha risposto: i 20 dollari sono miei, poi ha fatto una scenata, ha cominciato ad insultarmi ed è corsa fuori”.

Subito dopo, Joey ha chiesto scusa a tutti per lo spiacevole episodio ed ha ripreso lavorare. Finito di servire i clienti, si è avvicinato al signore non vedente e gli ha spiegato cos’era successo. Poi ha aperto il portafoglio e gli ha dato 20 dollari, che per lui corrispondono a 2 ore di lavoro.

Clienti e colleghi sono rimasti senza parole ed hanno subito cominciato a scattare foto e postarle sui social network. Il sito web della catena di fast food è stato sommerso di commenti positivi per Joey e pare che un cliente abbia anche scritto un’email alla direzione generale segnalando ed elogiando la sua buona azione. Molti clienti, come Angie Rosener, insegnante, hanno voluto complimentarsi personalmente con lui: “Sono rimasta profondamente colpita dal suo gesto e mi sono detta che dovevo scrivergli qualcosa, così gli ho portato un biglietto per dirgli grazie”.

Intervistato dalla TV locale, Joey ha dichiarato di essere ancora sconvolto per aver visto qualcuno rubare soldi ad un cieco e di aver ricevuto numerose telefonate di gente che dice di avergli addirittura spedito del denaro per rimborsargli il corrispettivo delle 2 ore di lavoro “regalate” allo sfortunato cliente.

“Sentivo che la cosa giusta da fare era ridargli i soldi. Tutti pensano che io abbia fatto una cosa bellissima, mentre in realtà era solo la cosa giusta”, ha detto sorridendo. “Ho fatto solo ciò che ritenevo corretto e credo che un sacco di gente la pensi esattamente come me”.

Fonte: buone notizie.it