Adunata degli alpini: “220 tonnellate di raccolta differenziata per un risparmio di 36 mila euro “

Gea e Conai pubblicano i dati sulla raccolta rifiuti nell’87 Adunata degli Alpini dello scorso maggio. “Raggiunto il 64,4% di raccolta differenziata, ovvero 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire che ha fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro”379706

Quattrocento 80 mila presenze e quasi 400 tonnellate di rifiuti raccolti, di cui il 64,4% in modo differenziato, ovvero 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire. Questo in sintesi l’impatto ambientale dell’87ª Adunata Nazionale degli Alpini svoltasi lo scorso maggio a Pordenone, che per la prima volta è stata organizzata in modo sostenibile allestendo con GEA Pordenone, Conai e i consorzi di filiera (Rilegno, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea) una raccolta straordinaria dei rifiuti “on the go”. Il tutto monitorato da uno strumento speciale, un“contatore ambientale” che nelle tre giornate ha valutato i benefici ambientali ed economici generati. Secondo Gea la corretta gestione dei rifiuti durante l’adunata “ha fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro”. Per la raccolta è stato fondamentale il contributo degli “Angeli del Riciclo”, cento giovani appositamente selezionati e formati che hanno fatto attività di sensibilizzazione sull’importanza della raccolta differenziata e affiancato gli operatori di GEA nelle operazioni stesse di svuotamento dei contenitori e di supporto alla cittadinanza. Un’operazione che ha avuto un costo complessivo, tra formazione e lavoro sul campo, di 17 mila euro.
Ecco il comunicato di Gea Pordenone sui dati in dettaglio:

Pubblichiamo la infografica che descrive in modo sintetico ed efficace tutti i benefici derivati – direttamente in termini di risparmio e indirettamente in termini di riciclo – dall’aver attuato una adunata ecologica e sostenibile. Si tratta, come avevamo anticipato del “contatore ambientale” di valutazione degli impatti ambientali evitati grazie alle “buone pratiche” messe in atto durante la 87^ Adunata Nazionale degli Alpini a Pordenone, anche in virtù della collaborazione con i consorzi di filiera Co.re.pla. Comieco Rilegno Cial Ricrea e Co.re.ve.
Dalla infografica 1 (prima foto al fondo dell’articolo), si evince che abbiamo raggiunto il64,4% di raccolta differenziata il che ha comportato 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire equivalenti a 268,6 tonnellate di anidride carbonica emessa (pari a 2 giorni di fermo traffico in una cittadina media).  I benefici derivati sono pari a 15.870 metricubi di acqua e a 256,5 Megawattora di consumo di energia risparmiati. Sono stati inoltre prodotte 166,9 tonnellate di materie prime Seconde e risparmiate 149,8 tonnellate di materie prime Vergini. Nello specifico (seconda foto), con le bottiglie in PET si potranno realizzare 17.500 felpe in pile, con l’acciaio 2.400 chiavi inglesi, con l’alluminio 42 biciclette, con il resto della plastica 355 panchine, dal vetro nasceranno 140.000 nuove bottiglie, con la carte 491.000 scatole da scarpe, con i tappi di sughero 3 metri cubi di granulare per isolamento e infine dal legno potranno nascere 12 nuovi letti matrimoniali! Abbiamo raggiunto questi obiettivi (foto 3) attraverso una campagna di sensibilizzazione che ha raggiunto 480.000 alpini, attivato 12 stakeholder fra istituzioni e associazioni di categoria, messo in campo 100 angeli del riciclo. Abbiamo così fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro grazie al mancato invio a smaltimento dei rifiuti prodotti e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro.

ecodallecitta

ecodallecitta1

 

Fonte: ecodallecittà.it

 

La raccolta differenziata nell’adunata degli Alpini, un resoconto da Pordenone

Era stata annunciata come un evento green l’87esima Adunata degli Alpini, grazie a differenziata, stoviglie compostabili e 100 ragazzi e ragazze per aiutare nella corretta raccolta dei rifiuti. Vediamo come è andata379119

di Luca Nicchi

Dopo aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione del 6 maggio, abbiamo voluto tornare a Pordenone per vedere se il miracolo si compiva, se cioè un evento da 400.000 presenze come l’Adunata Nazionale degli Alpini potesse essere davvero “a misura di raccolta differenziata” nei fatti, non nelle intenzioni e nei proclami. A lanciare la sfida di riuscire a gestire correttamente in tre giorni e nel mezzo di un evento enorme per gli standard della città un quantitativo di rifiuti pari alla normale produzione cittadina di un intero mese era stato non a caso il capoluogo di provincia con le migliori performance nazionali di r.d..  Certo la proverbiale disponibilità degli alpini ha aiutato: caso forse unico di connubio tra organizzazione militare ed atteggiamento assolutamente pacifico e pacioso, le “penne nere” hanno dimostrato di avere veramente la volontà e la capacità di onorare l’impegno di lasciare tutto in ordine dopo la baldoria.
I dubbi riguardavano però soprattutto lo svolgimento della manifestazione: chiunque abbia provato a guardare dentro a uno di quei contenitori teoricamente destinati alla raccolta differenziata in una stazione o in un aeroporto, avrà capito che tra il dire e il fare ne passa, soprattutto per assicurare un minimo di qualità al materiale raccolto. Qui in più c’era la difficoltà di assicurare svuotamenti tempestivi in un’area affollatissima e le restrizioni di questura e prefettura in materia di sicurezza. Non si può dire che qualche inconveniente non si sia registrato: girando per le strade e per gli accampamenti, qualche sbavatura si è vista, ma la “macchina” complessivamente ha retto. La capillare attività di informazione e sensibilizzazione concepita già “a monte” dal gestore del servizio, la società pubblica cittadina GEA, con la collaborazione dei sei consorzi delle filiere degli imballaggi del “Sistema CONAI”(CIAL per l’alluminio, COMIECO per la carta/cartone, COREPLA per la plastica, COREVE per il vetro, RICREA per l’acciaio e RILEGNO per il legno) ha dato i suoi frutti: tutti, sia le migliaia di alpini convenuti su Pordenone sia gli addetti alle attività di ristoro e commerciali che operano nell’ambito della festa, sono sembrati estremamente informati ed attenti. Chi veniva da fuori ha inoltre spesso portato con sé l’abitudine di esperienze di eccellenza nella raccolta differenziata. Lo sforzo è stato grandissimo, tanto che GEA ha dovuto farsi prestare contenitori aggiuntivi da altre aziende della zona, ma alla fin fine ogni flusso di raccolta (il multimateriale “carta/plastica/allumini/acciaio”, il vetro, l’organico e il residuo indifferenziato) ha avuto una sua destinazione certa e chiaramente indicata. Persino per i tappi di sughero delle bottiglie di vino, stappate come sempre numerose un po’ ovunque, è stato pensato un circuito con piccoli contenitori dedicati.
La chiave di volta sono sembrati però essere gli Angeli del Riciclo, i 100 giovani appositamente selezionati e formati ( pagati che, oltre a essere assiduamente presente al fianco degli ospiti per spiegare e suggerire cosa fare in materia di rifiuti, sono stati preziosissimi per aiutare gli operatori ecologici. Sia nelle attività di svuotamento dei contenitori, arrivando tempestivamente anche là dove i normali mezzi non riuscivano ad arrivare, magari usando una cariola o un carrellino a mano, ma anche rimediando “sul posto” a qualche inevitabile errore di conferimento, togliendo cioè i corpi estranee più macroscopici. Il compenso “al lordo” che hanno ricevuto è stato di 10 euro all’ora per i 20 Referenti e di € 7,50/ora per i restanti Angeli.  Una bella esperienza, che dimostra che, se pensata “su misura” coinvolgendo davvero tutti gli attori e dotata di strumenti adeguati, dalle attrezzature ai supporti informativi “attivi” come appunto gli “Angeli del Riciclo”, la raccolta differenziata è possibile anche in contesti difficili ed atipici. Un’ottima occasione di studio per le così dette “raccolte on the go”, come vengono definite nel mondo anglosassone le raccolte fatte al di fuori del contesto domestico. Non per niente accanto a GEA hanno voluto impegnarsi e partecipare a questo “cantiere” sia CONAI, che elaborerà tutti i dati dei quantitativi raccolti, della loro qualità e delle relative destinazioni per misurare con un “contatore ambientale” gli impatti ambientali e i risparmi di emissioni, acqua, energia, ecc., sia i sei Consorzi delle filiere degli imballaggi, che hanno supportato le attività di informazione e sensibilizzazione. E non a caso tutti insieme hanno voluto inserire questa prima “adunata a basso impatto” tra le attività del primo “Let’s Clean Up Europe Day” voluto proprio per il 10 maggio dall’Unione Europea e fatto proprio per l’Italia dal Ministero dell’Ambiente.

Fonte: ecodallecittà.it