Quando l’agricoltura fa bene alla comunità: la fattoria sociale Mamma Chica

Recuperare la funzione sociale che l’agricoltura aveva nella società rurale, includendo solidarietà, integrazione e valorizzazione del territorio. La storia di Francesco e del suo agriturismo sulle alture di La Spezia parla di un’agricoltura sociale che offre a persone in situazioni di criticità concrete opportunità di reinserimento lavorativo. La natura non conosce sprechi, per questo, da sempre, la cultura della terra ottimizza le proprie risorse. Assicurarsi linfa vitale da pratiche di coesione sociale e di dialogo intergenerazionale, a partire dal trasferimento di antichi saperi, è uno dei privilegi del mondo rurale. Il futuro dell’agricoltura, però, è sociale, perché incentiva una politica agricola innovativa, che ha ricadute positive sul territorio e sulla comunità. 

Un momento di pausa durante la costruzione di un muretto a secco
Francesco Moscatelli è un architetto che nel 2008 ha deciso di tornare alla terra, dando nuova veste all’azienda agricola di famiglia, pur senza abbandonare la sua professione. Così nasce l’agriturismo Mamma Chica, a Cozzano, in provincia di La Spezia. L’azienda, a indirizzo olivicolo, orticolo e frutticolo, è multifunzionale, perché oltre a essere una fattoria didattica, ha una vocazione sociale: «In collaborazione con Caritas e Croce Rossa –racconta Francesco – partecipiamo al progetto di inserimento di individui fragili nel mondo del lavoro, reintegrando in società queste persone che riacquisiscono, così, una propria dimensione». Il settore agricolo permette di coniugare felicemente lo sviluppo dell’economia con i progetti di solidarietà, riproducendo un modello di economia sociale in cui il profitto dell’azienda si sposa con il bene della collettività. «Lavorare la terra aiuta a scoprire nuovi interessi, a sviluppare abilità manuali e a recuperare gli equilibri perduti. E poi è un’ottima occasione per confrontarsi e socializzare, immersi nella placida tranquillità dell’ambiente rurale».

La realizzazione della spirale degli odori con i ragazzi del progetto sociale
Mamma Chica ha un modello di business sostenibile, grazie alle diverse attività su cui si snoda: produzione agricola, fattoria sociale, didattica e agriturismo. Così, Francesco riesce a portare avanti l’azienda, dandole una progettualità per il futuro. «In questo momento – racconta – il ragazzo che adesso collabora con noi, sta raccogliendo le mele, ma ci aiuta tanto anche in cucina». Ogni persona che arriva in azienda è diversa: porta con sé le proprie attitudini e inclinazioni, oltre al proprio vissuto. L’obiettivo del progetto però è lo stesso per tutti: permettere a questi ragazzi di intraprendere una vita normale. E grazie a Mamma Chica ci stanno riuscendo.
Fonte: https://www.italiachecambia.org/2020/07/agricoltura-bene-comunita-fattoria-sociale-mamma-chica/?utm_source=newsletter

Ecobonus: approvata la Legge di Bilancio 2017

Detrazioni maggiorate in condominio. In arrivo 47,5 miliardi per le infrastrutture e misure per periferie, Nuova Sabatini, piste ciclabili e post-Expoimmagine

Via libera alla Legge di Bilancio per il 2017.

Sono confermati la proroga dell’Ecobonus 65% e della detrazione 50% per gli interventi sulle singole unità immobiliari, il sismabonus e i bonus maggiorati per i condomìni. Via libera anche al credito di imposta per la riqualificazione degli alberghi, al Fondo Infrastrutture da 47,5 miliardi di euro e a una serie di misure per il risanamento delle periferie e il post-Expo.
Ecobonus 65% : Confermata la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2017, dell’Ecobonus 65% sugli interventi di efficientamento energetico delle singole unità immobiliari.

Gli interventi di efficientamento energetico nei condomini usufruiranno di bonus graduati in base all’entità dei lavori e ai risultati raggiunti. Si partirà quindi dal 65%, come nelle singole abitazioni, ma si potrà salire al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell’involucro edilizio, ad esempio quando si dota l’edificio del cappotto termico. Gli incentivi potranno arrivare al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva. Gli incentivi saranno validi per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Le detrazioni saranno calcolate su un ammontare delle spese fino a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Il rimborso avverrà in cinque anni anziché in dieci.

Detrazione 50% sulle ristrutturazioni

Il Bonus del 50% sugli interventi di ristrutturazione eseguiti sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni dei condomini sarà prorogato fino al 31 dicembre 2017.

Nei condomini il bonus fiscale parte dal 50%, ma può arrivare al 75% e 85% in presenza di miglioramenti di una o due classi di rischio riguardanti tutto l’edificio. Il tetto di spesa incentivabile sarà di 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del condominio.

Riqualificazione alberghi e agriturismi

Per il 2017 e il 2018 sarà riconosciuto un credito di imposta del 65% per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico alberghiere, inclusi gli agriturismi.

Fonte: edilportale.com

 

Infelici a lavoro 3 giovani su 4. È fuga in campagna

“Oggi si registra un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città”. Un’indagine della Coldiretti rivela che il 38 per cento dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l’impiegato in banca (26 per cento).agricoltura_mani_cielo

Non c’è solo il problema della disoccupazione, più di tre giovani sotto i 40 anni su quattro (77 per cento) una volta trovato il lavoro pensano di cambiarlo perché sono scontenti. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg presentata all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola dove è stato aperto il primo Open Space “Mollo tutto, nuova vita in campagna” con le storie, il lavoro ed i curiosi prodotti di chi ha cambiato radicalmente vita per andare a fare l’agricoltore in campagna, realizzando il sogno di tanti italiani. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg, infatti, il 38 per cento dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28 per cento) o fare l’impiegato in banca (26 per cento). “Oggi si registra dunque un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si tratta di una vera rivoluzione culturale con il contatto con la natura ed i suoi prodotti che è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale”. Dalla maestra che rinuncia al posto fisso per diventare “agriartista” all’operatore di borsa che molla la finanza per dedicarsi alle agricolonie, da chi abbandona lo studio dentistico per dedicarsi al soccorso antifrane a chi dice addio alla promettente carriera da grafica editoriale per produrre “agricosmetici”, fino all’informatico che dimentica i computer per allevare capre ed aprire un agriturismo e all’avvocato che appende al chiodo la toga e va in campagna a produrre manna. Sono solo alcune delle fortunate storie di tanti giovani che hanno deciso con coraggio ed un pizzico di ottimismo di mollare i precedenti lavori e dedicarsi con entusiasmo all’agricoltura, raccontate attraverso le brillanti e innovative idee imprenditoriali durante l’Assemblea nazionale della Coldiretti. La creatività giovanile spazia dall’imprenditrice toscana, Valentina Rappelli, che ha mollato il suo precedente lavoro da assistente di uno studio dentistico per dedicarsi – afferma la Coldiretti –  con passione alla produzione di Vetiver, una pianta erbacea che viene utilizzata in ingegneria verde per  sostituire il cemento e consolidare le zone franose, al giovane bergamasco Paolo Rotoli, che ha fatto un percorso inverso rispetto a molti suoi coetanei passando dall’informatica all’agricoltura. Da titolare di un negozio di informatica ben avviato nel centro di Clusone  – sottolinea la Coldiretti -, Paolo ha deciso, nonostante il diploma di perito informatico, di abbassare la serranda e dedicarsi alla sua grande passione: la campagna e le capre dalle quali oggi ricava squisiti formaggi che fa assaggiare a tutti gli ospiti del suo agriturismo. Tra le novità del cambio lavoro – afferma la Coldiretti – non può mancare l’affascinante storia marchigiana di Paolo Guglielmi che da broker è diventato agricoltore “sociale” avviando le prime agricolonie, cioè veri e propri campi scuola in campagna per far trascorrere ai bambini del buon tempo a contatto con la natura e far scoprire loro i tempi e i sapori del mondo contadino, seguendo il ciclo delle piante dal seme fino alla raccolta del frutto, ma anche costruendo giocattoli di campagna con legno riciclato, giocando alla “zappa al tesoro”, realizzando stampe tramite l’utilizzo delle foglie. Ma tra le moltissime storie di ingegno imprenditoriale c’è anche quella di Annamaria Musotto che, dopo essersi laureata in giurisprudenza a Milano ed aver intrapreso gli studi per diventare notaio, ha deciso di tornare in Sicilia per produrre manna, non è quella che cade dal cielo ma uno straordinario dolcificante a basso contenuto di glucosio e fruttosio che si ottiene attraverso una particolare e tradizionale lavorazione del frassino. E ancora – continua la Coldiretti –  c’è anche la nuova esperienza emiliana di Silvia Bendanti che ha rinunciato al posto fisso da maestra per produrre dell’ottimo vino emiliano Igt di cui disegna personalmente e con molta cura le esclusive etichette, trasformandosi così in agriartista, e poi la brillante idea di Chiara De Miccolis che ha detto addio alla carriera da grafica editoriale per dedicarsi totalmente alla sua masseria dove produce ottimo olio extravergine di oliva Dop e cosmetici naturali in una vastissima gamma che va dalla crema corpo al doposole fino al sapone interamente realizzati con olio extravergine di oliva ed olii essenziali.

Leggi il vademecum della Coldiretti per diventare agricoltori

Fonte: il cambiamento

Ritorno alla Terra
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Agricoltura: in Italia un’impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni

Tempo di rinnovamento nell’agricoltura italiana: il 10% dei conduttori delle aziende agricole ha meno di 40 anni89663620-586x393

Non c’è statistica che non confermi come sia l’agricoltura uno dei settori più vitali dell’economia italiana. L’ultimo dato che conferma il rinnovamento della filiera agricola è quello che evidenzia come un’impresa agricola su tre sia nata negli ultimi dieci anni: il 10% dei conduttori ha meno di 40 anni, il 45,3% ha un diploma e l’11,2% una laurea. La relazione di Coldiretti è stata presentata all’Assemblea nazionale di Coldiretti che ha visto la partecipazione dei ministri Alfano, De Girolamo, Orlando, Lorenzin, Zanonato, oltre che da rappresentanti delle forze economiche, sociali, sindacali, nazionali ed estere. Il 10% dei giovani imprenditori decide di investire nell’agricoltura: 59mila sono le imprese agricole gestite da under 35 e il 70% di queste opera in attività multifunzionali: dalla vendita diretta dei prodotti tipici alla trasformazione aziendale delle materie prime, dall’agriturismo alle fattorie didattiche. Nell’ambito dell’Assemblea internazionale è stata presentata la guida Come aprire un’azienda agricola che aiuta le nuove generazioni a confrontarsi con gli aspetti tecnico-partici e con gli iter burocratici da intraprendere se si vuole affrontare la sfida dell’agricoltura. Le agevolazioni per l’imprenditoria agricola sono per la maggior parte di natura comunitaria e vengono erogate attraverso le regioni con la consulenza dei centri Caa avviati anche dalla Coldiretti. Per quanto riguarda l’acquisto di terreni, l’Ismea offre mutui nell’ambito dei finanziamenti della piccola proprietà contadina, mentre le banche offrono condizioni particolari grazie a una serie di accordi con il Consorzio fidi Creditagri Italia, promosso dalla Coldiretti per la ricerca delle migliori condizioni di accesso al credito. Per tutte le start up agricole i passaggi obbligati sono tre: 1) apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, 2) iscrizione al Registro delle imprese, alla sezione speciale agricoltura, presso la Camera di Commercio competente, 3) iscrizione e dichiarazione presso l’Inps. Chi non ha una formazione di tipo agricolo può approfittare dei numerosi corsi di formazione professionale organizzati a livello regionale per acquisire le competenze e ottenere la qualifica di imprenditore agricolo dal punto di vista fiscale.

Fonte: Asca

 

Vacanze in agriturismo: per 3,5 milioni di italiani le ferie sono green

Sono 3,5 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze nelle strutture agrituristiche. Un boom trainato dalla voglia di natura e di cibi sani e a km zeroP6235432-586x330

Tre milioni e mezzo di italiani trascorreranno le vacanze nelle ventimila strutture agrituristiche del nostro Paese. Un dato che conferma i trend espressi nelle ultime “sessioni” vacanziere, quelle delle festività natalizi, pasquali e dei ponti di primavera. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti sulla base di un sondaggio IPR Marketing che mette in luce come, dopo una primavera bersagliata dal maltempo, le prospettive per l’estate siano buone più grazie all’arrivo degli stranieri che agli italiani che faranno più mordi e fuggi o rinunceranno del tutto alle vacanze a causa delle crisi. Sarà un’estate all’insegna delle novità con le agri-ludoteche, i baby-orti, le lezioni di inglese sul prato, il teatro contadino, le agri-colonie, le letture nel bosco e la tree therapy, la tecnica antistress consistente nell’abbracciare gli alberi. Se l’attività preferita dai turisti che frequentano le strutture ricettive agricole è la passeggiata alla scoperta del territorio, il cibo segue a ruota: la possibilità di assaporare la produzione di frutta, ortaggi, mieli, marmellate, dolci e vini prodotti a km zero diventa, sempre di più, una potente attrazione. Per il 94% degli ospiti è importante che il cibo sia veramente prodotto nei luoghi in cui viene lavorato, cucinato e consumato. Il 44% degli italiani è stato in un agriturismo negli ultimi 5 anni, spinto dall’ottimo rapporto qualità/prezzo (30%), dalla tranquillità che questi luoghi garantiscono (23%) e dal contatto con la natura (21%). Quasi la metà degli italiani (46%) sceglie su internet in quale agriturismo soggiornare (i siti di riferimento sono quelli di Terra Nostra e Campagna Amica), mentre il 32% si affida ai consigli di parenti e amici e soltanto il 9% arrivando sul posto.

Fonte: Coldiretti

 

Turismo eco sostenibile con le strutture selezionate da AIAB e Legambiente

Vacanze sostenibili e viaggi a impatto zero, una necessità che in tempo di crisi avanza prepotentemente.picnic-594x350

Grazie alla collaborazione tra AIAB e Legambiente nasce un protocollo per divulgare strutture per il turismo sostenibile attraverso l’istituzione di marchi di qualità quali Agriturismi Bio-Ecologici AIAB, garanzia AIAB Italia e Legambiente Turismo. L’idea è di fornire un catalogo completo che va dai viaggi a impatto zero fino a strutture ricettive amiche dell’ambiente che offrono ristorazione con prodotti provenienti dalla filiera a Km zero e biologica, ma anche soluzioni per il risparmio idrico o energetico, il tutto garantito e certificato da Aiab e Legambiente. Spiega Alessandro Triantafyllidis, presidente AIAB:
Difendere la biodiversità dell’ambiente rurale, promuovere la multifunzionalità dell’azienda agricola e garantire cibi con ingredienti totalmente biologici è la miglior sintesi tra ambiente naturale e società. Al turista attento e consapevole vogliamo garantire strutture che hanno scelto di operare, per se stesse e per i propri ospiti, nel rispetto dell’ambiente, convertendo le proprie produzioni al metodo dell’agricoltura biologica e, quindi, eliminando qualsiasi impiego di prodotti chimici di sintesi nella difesa delle colture o nelle fertilizzazioni. E che intendono garantire un’alta qualità ambientale dei servizi offerti riducendo l’impatto sul clima e sul consumo di energia. E al momento le strutture che hanno aderito al protocollo AIAB -LEGAMBIENTE ottenendo il riconoscimento del doppio marchio sono:

BioAgriturismo Il Gumo – Varese Ligure (SP)
BioAgriturismo Fiorano – Cossignano (AP)
BioAgriturismo Preggio
BioAgriturismo Le Mole sul Farfa – Mompeo (RI)
BioAgriturismo Fattoria Sant’Anna
Relais del Colle – Ripatransone (AP)
Agriturismo Il Duchesco – Alberese (GR)
Agriturismo Cascina Clarabella – Iseo (BS)
Azienda Agricola Terra di Vento – Montecorvino Pugliano (SA)

Via | Comunicato stampa

Agriturismo: in Italia si spende in media 38,5 euro a notte

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La spesa media pro capite per una notte in agriturismo è di 38,5 euro, ovverosia il 3% in più rispetto al 2012. È questo uno dei risultati del Barometro dei prezzi per l’agriturismo, la ricerca annuale di Toprural, il principale motore di ricerca europeo per agriturismi e strutture rurali. Il risultato è pressoché identico sia per un soggiorno rurale in appartamento indipendente (38,2 euro), sia per l’affitto di una singola stanza (38,9 euro). Se al Nord la spesa meda è di 35,3 euro, è il Centro a proporre le tariffe più alte con una media di 39,8 euro, poco più di un euro rispetto alle strutture ricettive del Sud che fanno registrare una media di 38,7 euro a persona. La combinazione più costosa è l’affitto di una stanza in un agriturismo del Centro Italia (40,5 euro), mentre la spesa minore è l’affitto di un appartamento completo al Nord (32,2 euro). Il 2012 ha fatto registrare un 3% di aumento dei prezzi sul quale ha inciso, naturalmente, l’introduzione dell’IMU sui fabbricati. L’introduzione dell’imposta sui fabbricati rurali ideata nell’ambito della manovra Salva Italia si è tradotta (secondo Agriturist) in un onere aggiuntivo di circa 1600 euro per azienda agricola. L’Italia è il Paese più caro dell’Europa mediterranea. Toprural ha condotto uno studio comparativo sulle strutture agrituristiche di Spagna, Francia e Portogallo, constatando come nei primi due Paesi si spendano in media 26,7 euro per persona e nell’ultimo 32,7 euro. In Francia Spagna, dunque, il pernottamento costa il 31% in meno che in Italia, in Portogallo il 15%. Lo studio analizza i prezzi dichiarati dai 1130 agriturismi campione presenti su Toprural e la rilevazione dei dati è stata effettuata il 20 gennaio 2013.

Fonte: Toprural