Isde: “Grave l’inquinamento da traffico aereo, a rischio la salute di chi vive vicino agli aeroporti”

Malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini: per l’Associazione italiana medici per l’ambiente sono queste le conseguenze del vivere a distanza ridotta da un aeroporto. “Ridurre il numero dei voli”379515

Il trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico. Un dato ormai riconosciuto scientificamente e comprovato in modo incontrovertibile da decenni di studi e ricerche. Ad affermarlo è l’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde) di Viterbo. “Le popolazioni che vivono in prossimità degli aeroporti, come quelle residenti a CiampinoMarino e nel X Municipio di Roma – proseguono gli esperti – pagano pertanto, in termini di malattie e cause di morte correlate anche a questa particolare forma d’inquinamento, il prezzo più alto di scelte che hanno spesso messo al primo posto il profitto di pochi invece che la salute dei cittadini”.
L’Isde, che ha partecipato a Ciampino al convegno ‘Aeroporto, ambiente, salute, territorio’ promosso dal Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino, cita come riferimenti studi già realizzati e in corso di Arpa-Lazio, delDipartimento di epidemiologia e prevenzione della Regione Lazio, dell’Università Sapienza di Roma e dell’Università Tor Vergata di Roma.
“In questi lavori scientifici – ha indicato nella sua relazione Antonella Litta, rappresentante dell’Isde di Viterbo – sono stati rilevati e studiati molti degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo, soprattutto negli anni che hanno registrato un forte incremento del numero di voli sull’aeroporto di Ciampino, ovvero:malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini, e – aggiunge – una riduzione della qualità della vita per compromissione della qualità del sonno a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne”.
La dottoressa Litta ha poi evidenziato come il trasporto aereo, incrementato dai voli ‘low-cost’ per lo più al servizio del cosiddetto ‘turismo mordi e fuggi’, “provochi gravissimi danni al clima (per i gas serra e le polveri generate dai combustibili utilizzati per la propulsione degli aerei), e come il surriscaldamento climatico e le sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre più violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione della disponibilità di acqua potabile), abbiano ricadute drammatiche sull’intera umanità ed in particolare sulle popolazioni più povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non usufruiscono e non possono usufruire del trasporto aereo ma ne subiscono le nocive conseguenze e che vengono costrette a forzate migrazioni sanitarie”.
La rappresentante dell’Isde Viterbo lancia una appello alle istituzioni “affinché subito siano drasticamente ridotti i voli sull’aeroporto di Ciampino, prospettandone anche la possibile chiusura, in considerazione – avverte – della preoccupante situazione sanitaria determinata dalla lunga esposizione della popolazione a molteplici fattori d’inquinamento ambientale, di cui gran parte generata proprio dalle attività aeroportuali”.

Fonte: ecodallecittà.it

INQUINAMENTO: la Commissione Europea al lavoro per ridurre lo smog negli aereoporti

aereoporti

 

Bisogna spiegare ai cittadini le ragioni per le quali è necessario investire in questo settore, convincerli che i deficit, oltre che nel campo economico, si hanno in materia ambientale e climatica

ha spiegato negli scorsi giorni il commissario per il Clima Connie Hedegaard alla conferenza sull’inquinamento atmosferico tenutasi al Parlamento Europeo di Bruxelles e organizzata con il supporto del Gruppo della GUE – Sinistra unitaria europea e della Commissione Europea.

Il 2013 è l’anno dell’aria e l’UE – chiarisce Hedegaard – deve andare oltre le semplici celebrazioni programmatiche e intervenire con strategie a medio-lungo termine per abbassare il numero di vittime (420mila nel 2010) di malattie connesse all’inquinamento atmosferico. Gli aeroporti devono essere inseriti in cima alla lista delle priorità visto che il loro contributo all’inquinamento atmosferico viene spesso sottovalutato. Uno dei primi passi è abbassare il livello di zolfo contenuto nei combustibili ma le politiche di riduzione dell’inquinamento non devono occuparsi soltanto di ciò che avviene a terra.

La Commissione Europea sta collaborando con il World Health Organisation regional office for Europe per studiare il livello di salute dello strato di ozono stratosferico e del biossido di azoto. Inoltre la Commissione Europea ha avviato una consultazione online(aperta fino al 4 marzo 2013) tramite la quale i cittadini, le organizzazioni e le imprese dell’UE possono dire la loro in materia di qualità dell’aria.

L’OMS in un rapporto pubblicato lo scorso 31 gennaio ha specificato come l’esposizione alle particelle PM2,5 possa provocare aterosclerosi e malattie respiratorie soprattutto sui bambini.

Fra gli aeroporti l’esempio virtuoso viene da Copenaghen che dopo l’allarme lanciato tempo fa dall’Ufficio nazionale degli incidenti sul lavoro ha lanciato un programma in difesa della qualità dell’aria articolato in ben 25 progetti e circa mille controlli a campione. Oltre a campagne di sensibilizzazione rivolte alle compagnie aeree e agli studi sui casi di malattie professionali in aeroporto, sono state prese misure pratiche come la sostituzione delle scale mosse da motori a combustione con quelle con motori elettrici ricaricabili.

Fonte: ecoblog