USA: se il pane ha trenta ingredienti

Gli additivi non migliorano la qualita’ del pane ma compensano alle perdite della lavorazione industriale e ne prolungano la vita. E’ possibile farne a meno, ma non e’ facile trovare un pane senza di essi.

Ingredienti del pane tradizionale: farina,acqua, lievito, sale.

Ingredienti del pane industriale, almeno negli USA: da trenta a quaranta, di cui almeno una ventina sono additivi.

La foto in basso mostra ad esempio i ventotto ingredienti di un tipico pane bianco in cassetta. Poiche’ contiene anche farina integrale, ma all’apparenza e’ bianco, cio’ significa che la farina e’ stata sbiancata con cloroperossido di calciobromato di potassio o altre meraviglie dell’industria chimica. Queste sostanze non sono indicate perche’ vengono usate per la preparazione della farina e quindi non sono tecnicamente ingredienti del pane.

Tra gli ingredienti degni di nota:

propionato di calcio. E’ un conservante che ritarda la proliferazione di muffe e batteri. E’ associato a irritabilita’, disattenzione e disturbo del sonno nei bambini

* mono e digliceridi e DATEM. Vengono usati per evitare che il pane diventi raffermo e per velocizzare il processo di lievitazione. Sono grassi trans, ma secondo le norme della FDA non vengono conteggiati tra i grassi e le calorie.

iodato di potassio. Oltre che come agente per la protezione degli esposti alle radiazioni, viene usato per migliorare la lievitazione

* ferro e vitamine. Vengono aggiunte per “rimediare” alla perdita di nutrienti dovuta alla rimozione della crusca. Viene chiamata eufemisticamente farina arricchita, ma non c’e’ alcuna garanzia che l’aggiunta di vitamine a posteriori possa avere lo stesso effetto delle vitamine naturalmente presenti nella farina integrale.

Questi additivi non servono naturalmente a migliorare la qualita’ del pane, la stessa da migliaia di anni se la farina e’ buona, ma a compensare perdite dovute alla lavorazione industriale e a prolungare la vita del prodotto. In un supermercato Walmart ho chiesto ai commessi se potevo trovare del pane fatto solo con farina acqua e lievito. Mi hanno guardato come se fossi un marziano e mi hanno detto di provare nella sezione “panetteria”. Anche li’, il pane cotto nei forni del supermercato era pero’ pieno di additivi. Come potervi sfuggire?Pane-28-ingredienti

Fonte: ecoblog.it

Sacchetti, CNA: “il Decreto non è ancora operativo”. Ciafani: “Schermaglie finali”

La Confederazione Nazionale Artigianato: “Il decreto è un palese ostacolo alla libera circolazione delle merci. L’Europa non si è ancora espressa e il decreto non può essere operativo. Presenteremo denuncia”. Ciafani (Legambiente): “Colpi di coda di una polemica che dura da anni. Certi che il Ministero abbia avuto tutte le garanzie dalla Commissione per agire legittimamente”

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La Confederazione Nazionale Artigianato ha diffuso un comunicato in cui si attacca duramente le esternazioni del Ministro Clini in merito all’entrata in vigore del decreto che darà attuazione al bando dei sacchetti di plastica, dopo anni di polemiche in parlamento. “Il decreto è stato firmato – scrive CNA – senza tenere in alcuna considerazione la riapertura di un dialogo con l’intera filiera delle imprese che in Italia producono sacchi monouso per asporto di merci e senza nemmeno recepire le raccomandazioni e le richieste di modifica al testo che le Commissioni riunite competenti della Camera avevano sollecitato a larga maggioranza in fase di valutazione preventiva dello schema di Decreto”.

“Con questo ennesimo atto di forza – prosegue il comunicato – la potente lobby della bioplastica vorrebbe eliminare definitivamente dal mercato tutti gli shoppers prodotti con materiale diverso da quello compostabile, determinando la chiusura di molte piccole e medie aziende con alcune migliaia di addetti che rendono biodegradabili i polimeri plastici con additivi, sebbene conformi ad altre norme tecniche, anche quando raggiungono livelli elevatissimi di biodegradabilità. Una scelta determinata solo da interessi monopolistici maldestramente mascherati da motivazioni scientifiche ed ambientali, e perdipiù in una fase storica nella quale è semplicemente indecente provocare per via legislativa la perdita anche di un solo posto di lavoro in più”. Oltre ai contenuti del decreto, la CNA contesta le modalità con cui viene attuato. La notifica del decreto è stata ricevuta dalla Commissione Europea il 12 marzo 2013, e la procedura prevede che passino 90 giorni prima che entri in vigore, in modo da consentire a Bruxelles di presentare osservazioni. Il Ministero dell’Ambiente ha annunciato invece l’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (ad oggi non ancora avvenuta) senza attendere i 90 giorni dell’iter. “Diversamente da quanto i sostenitori del decreto affermano in questi giorni la Commissione Europea non si è ancora espressa ufficialmente sul merito del testo e siamo quindi ancora lontani dalla chiusura della procedura d’infrazione avviata a suo tempo in materia nei confronti dello Stato italiano. Da questo punto di vista l’art.6 dice una cosa molto precisa, e cioè che il decreto medesimo diventerà definitivamente operativo solo dalla data di conclusione con esito favorevole della procedura d’informazione ai sensi delle Direttive europee competenti, sul quale la Commissione Europea ha tempo per esprimersi fino al 13 Giugno“.
La Confederazione annuncia battaglia legale: “CNA Nazionale è in procinto di presentare in merito alla Commissione Europea una formale denuncia riguardante inadempimenti al diritto comunitario, con riferimento al divieto imposto agli Stati membri di ostacolare l’immissione sul mercato di imballaggi conformi ai requisiti essenziali previsti dalla Direttiva UE 94/62 e di condizionarne la commerciabilità alla conformità con norme tecniche armonizzate di natura non cogente, determinando in tal modo un palese ostacolo alla concorrenza e alla libera circolazione delle merci”.
Abbiamo chiesto un commento a Stefano Ciafani, Vicepresidente nazionale di Legambiente, fermo sostenitore della necessità del bando. “Siamo davanti alle schermaglie finali di una polemica che dura ormai da troppi anni. Possiamo dire che siamo finalmente arrivati alla conclusione”. Ciafani, intervenuto in mattinata su Radio Articolo 1  per commentare il decreto, non ha dubbi sull’efficacia del provvedimento: “E’ una norma all’avanguardia a livello internazionale e di questo siamo orgogliosi, avendola sempre difesa con i denti. Con la firma del decreto interministeriale siamo arrivati ad una svolta fondamentale: le multe, che entreranno in vigore tra 60 giorni. (NdR: 60 gg dalla pubblicazione in G.U.) Senza le sanzioni il decreto era monco, ma ora si è aggiunto l’ultimo tassello del puzzle. Ora le regole sono chiare: l’usa e getta è consentito solo se realizzato in materiale compostabile, in modo da non danneggiare la raccolta dell’umido, e vengono esclusi dal commercio i sacchi che non rispettano questo principio. Quindi niente additivi e polverine magiche. Per noi l’aspetto più interessante del bando è che grazie a questo gli Italiani hanno ricominciato ad usare la sporta, come si faceva tranquillamente fino a qualche generazione fa. Non è vero che i sacchi in plastica non si potranno più utilizzare: basta che siano sufficientemente spessi da renderli davvero riutilizzabili, e che contengano una percentuale di plastica riciclata al loro interno”. In merito all’iter procedurale del decreto, il Vicepresidente ha commentato “Sono certo che Clini abbia avuto tutte le garanzie affinché l’atto non fosse viziato da illegittimità”.

Fonte: Eco dalle città