Mini-guida alle tecniche di conservazione domestica

Conservare correttamente i cibi è una regola fondamentale del mangiar sano; una regola che deve essere applicata ed osservata scrupolosamente per evitare che lo sviluppo di alcuni microrganismi – soprattutto patogeni – possa deteriorare anzitempo i nostri alimenti alterandone le proprietà organolettiche.barattoli-400x250

Un problema che riguarda soprattutto i cibi freschi, primi fra tutti frutta e verdura, che molto spesso  finiscono nel secchio dell’immondizia prima che possano essere consumati. Dunque, conoscere e mettere in pratica le principali tecniche di conservazione ‘casalinghe’ degli alimenti vuol dire mangiare e vivere benesprecare meno e rispettare l’ambiente. Vediamo quali sono i metodi più semplici ed efficaci per conservare al meglio le nostre verdure (crude o cotte) e la frutta. Per prima cosa occorre sapere che sin dall’antichità i migliori alleati delle casalinghe (soprattutto quando frigoriferi e freezer non esistevano!) sono acqua, sale, aceto, olio e zucchero. Tutti ingredienti naturali, facilmente reperibili e dalle straordinarie proprietà conservanti.

  1.  Attraverso il vapore, ad esempio, si possono sterilizzare adeguatamente i barattoli dove riponiamo le nostre verdure a crudo o cotte. Nel primo caso è sufficiente portare a bollore i vasetti ben chiusi, nel secondo, prima di procedere alla sterilizzazione, le verdure devono essere sbollentate in acqua salata, riposte nel vaso e ricoperte con altra acqua già ‘bollita’ e raffreddata.
  2.  L’olio extra-vergine di oliva è un ottimo ingrediente per la conservazione di cipolline, peperoni, funghi e ortaggi vari  che così conservati si trasformano in succulenti contorni per accompagnare i nostri piatti.

Prima di passare all’invasamento è opportuno sterilizzare i barattoli per eliminare i microrganismi, adagiare le verdure ben pressate all’interno e coprirle con l’olio in modo da non lasciare spazi vuoti. Durante il consumo si può procedere con dei piccoli rabbocchi per mantenere alto il livello il livello dell’olio. Stesso procedimento per la conservazione sott’aceto (preferibilmente di vino bianco o di mele) che esalta il sapore di carote, cetriolini e giardiniera, evitando la formazione di sgradevoli (e pericolose) muffe.

  1.  Ricordate di scegliere con cura anche i materiali utilizzati per la preparazione e la conservazione degli alimenti. Se decidete per la cottura in acqua o aceto, utilizzate pentole in acciaio inox o in pirex, mentre per i barattoli optate per quelli a chiusura ermetica che possono essere utilizzati più volte con un’opportuna manutenzione.jar (1)

Conserve casalinghe

  1.  Anche il sale e la salamoia possono trasformarsi in validi alleati per la conservazione di alcune verdure come capperi, olive, zucchine ecc. Il sale, infatti, assorbe l’umidità degli alimenti preservandone la freschezza anche per tutto l’anno. Per quanto riguarda i contenitori, potete scegliere i classici barattoli in vetro, in coccio o in legno. Ricordate di sistemare la verdura a strati alternati al sale, arricchendo il tutto con le vostre erbe aromatiche preferite.

La salamoia home made, invece, si prepara facendo scaldare dell’acqua e sale (1 l di acqua ogni 100 gr di sale). Un metodo infallibile per preparare la salamoia consiste nel far scaldare l’acqua in un pentolino, aggiungere gradualmente il sale grosso e immergere nell’acqua una piccola patata intera. Continuando a mescolare, attendete che il sale sia completamente sciolto prima di aggiungerne dell’altro e una volta che la patata sarà venuta a galla la vostra salamoia sarà pronta all’uso.

  1.  Chiudiamo con la frutta, che può essere conservata sottoforma di confettura o marmellata. In entrambi i casi occorrerà cuocerla per 2-3 ore in una pentola molto capiente con una quantità di zucchero pari alla metà del peso della frutta impiegata o, a seconda dei gusti e dei frutti utilizzati, leggermente inferiore. Per un risultato ottimale la cottura deve essere dolce, lenta e graduale, per dar tempo allo zucchero di sciogliersi e alla pectina (sostanza naturale della frutta) di addensare il composto. Durante la preparazione occorre mescolare continuamente ed aggiungere un po’ di succo di limone appena spremuto. Una volta che la vostra confettura avrà raggiunto la giusta consistenza, potete procedere al trasferimento nei barattoli sterilizzati ancora caldi per evitare che lo shock termico danneggi il vetro. Una volta riempiti fino all’orlo, i vasetti devono essere chiusi ermeticamente e rovesciati per 10 minuti affinché si crei l’effetto ‘sottovuoto’ (in alternativa potete immergerli in acqua bollente per 5 minuti). Ricordate che è buona norma scegliere sempre frutta e verdura di stagione, meglio se bio, e lavarla accuratamente sotto l’acqua per eliminare le tracce di pesticidi. E per non sbagliare rammentate di corredare i vostri barattoli con etichette riportanti il nome del prodotto e la data.

Semplice, no?!

Fonte: tuttogreen.it

Come tingere vestiti e tessuti in modo ecologico

Vi siete mai sentiti stufi di una maglietta che avete in un cassetto da tempo? vi siete mai pentiti di aver comprato un vestito bianco? tingere-tessuti-modo-ecologico-350x220

La vostra borsa preferita comincia ad essere segnata dal tempo e quel beige naturale vi intristisce quando andate a fare la spesa? Nessun problema! Provate a tingere i tessuti in modo ecologico. Senza dimenticare che le tinte ecologiche per i tessuti possono essere un divertente attività da fare con i vostri figli, o magari da proporre per una festa di compleanno, i piccoli ospiti resteranno stupiti! La tintura dei tessuti con metodi naturali è un procedimento molto antico se pensate che fin nell’Antico Egitto era usanza diffusa utilizzare materie prime di origine vegetale o animale non solo per tingere i tessuti ma anche per truccarsi o cambiare il colore dei capelli. Il procedimento è un po’ complesso ma il risultato vi sorprenderà! In generale si possono tingere i tessuti per ottenere ogni colore, anche se con gli strumenti della natura è impossibile ottenere tutte le sfumature delle tinte in commercio, per lo più chimiche. Ma lo stile “naturale” va sempre più di moda e la consapevolezza di aver rispettato l’ambiente sarà un motivo di vanto e orgoglio! Per prima cosa è bene ricordare che non tutti i tessuti possono essere tinti in maniera naturale. Si ottengono buoni risultati con quelli di fibre totalmente vegetali come il cotone, la seta e la lana vergine. Le fibre sintetiche (lycra, nylon, rayon, dacron) e miste non si prestano al procedimento di tintura. Tutto quello di cui avrete bisogno sono una grossa pentola di acciaio inossidabile (perfetti i vecchi tegami della nonna), del sale grosso da cucina (che funge da fissativo) e la tinta prescelta.spezie-coloranti-naturali-250x187

Esistono in commercio e anche online svariate pagine con tabelle-colore dove potrete trovare elenchi di bacchefiori, frutti e spezie in grado di farvi ottenere una determinata tinta, in realtà però basta usare un po’ di fantasia: dal succo delle bacche di mirtillo otterrete una sfumatura violacea, mentre se la materia prima che avete scelto sono dei profumati petali di rosa rossa quello sarà il colore che otterrete! Per i toni della terra, ecrue, bronzo e marrone, sono perfette le bustine di the avanzate o i fondi di caffè ma anche altre spezie come la curcuma, lo zafferano ed il curry sono ottimi. Per non parlare dei vini per dare toni di rosso o di bordeaux!

Ma vediamo in breve i passaggi da compiere per tingere i tessuti in modo ecologico.

1. Per prima cosa pesate la materia prima naturale che avete prescelto poiché dovrete averne in quantità pari al peso del tessuto o vestito da tingere.

2. Quindi se la dovete tingere un etto di filato di lana dovrete avere un etto di materia prima (per esempio 1 hg di bustine di the per una maglietta da 1 hg di peso). Inoltre quando tingete dei filati, fatelo quando svolgendo la matassa e non direttamente il gomitolo perché vi resterebbero delle parti non tinte. Questo è il procedimento del tinto in filo con cui poi si possono creare delle maglie già colorate.

3. Occorre lavare bene vestiti o tessuti prima di procedere con la tintura: residui di colla o di  altro materiale potrebbero compromettere il risultato finale.

4. Fate sciogliere il sale grosso nell’acqua, seguendo la proporzione di un cucchiaio da cucina di sale per ogni litro di acqua.

5. Individuato l’ingrediente da utilizzare come tinta naturale, fatelo bollire nell’acqua salata per circa un’ora o comunque fino a quando non avrà rilasciato per bene il colore.

6. Se usate le bustine di the o di altri decotti (come frutti di bosco per il rosso o mirtilli per il viola) lasciatele in infusione direttamente nell’acqua, se invece usate bacche o fiori potete anche procedere facendo bollire nell’acqua una poltiglia ottenuta frullando la materia.

8. Una volta ottenuta la sfumatura desiderata (e ricordate che comunque il colore dell’acqua sarà sempre più scuro di quello che effettivamente passerà sul tessuto) lasciate raffreddare.

9. Ora è il momento di filtrare l’acqua di tintura, per togliere residui di bacche, foglie o altro che potrebbero rovinare i tessuti.

10. Rimettete la pentola sul fuoco e immergete il tessuto, facendo attenzione a che sia completamente immerso ed eventualmente mescolate.

11. Lasciate sobbollire fino a quando non vedrete il tessuto del colore desiderato e comunque non meno di due ore.

12. Spegnete il fuoco e lasciate il tessuto nell’acqua fino a quando si sarà raffreddata.

E finalmente avrete il vostro vestito del colore desiderato! Non male e soprattutto, finalmente un abito veramente tutto-green!

Fonte: tuttogreen