Moria api, i neonicotinoidi funzionano come contraccettivi

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Che la moria delle api che interessa da alcuni anni l’apicoltura fosse connessa all’utilizzo dei neonicotinoidi lo si sapeva da tempo, ma quali fossero le cause che portano al declino delle api in molte zone del mondo restava da chiarire. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto della salute delle api dell’Università di Berna, in Svizzera, ha scoperto che i neonicotinoidi agiscono come contraccettivi per i maschi delle api. Parzialmente vietati dall’Unione Europea, i neonicotinoidi continuano a essere utilizzati su vasta scala negli Stati Uniti. Nella fase sperimentale, i ricercatori hanno constatato come i maschi sottoposti a questo tipo di pesticidi avessero una durata di vita e una quantità di sperma ridotta del 39%. Secondo Junko Tokumoto che ha partecipato allo studio è un dato di fatto che i pesticidi producono delle reazioni di stress ossidativo. Gli spermatozoi, vista la composizione della loro membrana cellulare, sono particolarmente sensibili a questo tipo di stress. Ma potrebbe esserci anche un effetto indiretto dei neonicotinoidi: la sostanza tossica, infatti, potrebbe pregiudicare le api-nutrici che si occupano dei giovani maschi. La moria delle api non è imputabile soltanto ai neonicotinoidi che sono una delle principali cause di questo declino insieme ai cambiamenti climatici, alla frammentazione dell’habitat, all’assenza di risorse alimentari in alcuni periodi dell’anno e, ancora, a causa di un acaro (varroa destructor) che infesta molti alveari dell’emisfero boreale.

Foto | Davide Mazzocco

Fonte: Le Monde

IL PARERE AMERICANO SULLA MORIA DELLE API: COLPA DI UN PARASSITA

SOTTO ACCUSA L’ACARO VARROA DESTRUCTOR

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Un nuovo rapporto degli Stati Uniti mette sotto accusa una combinazione di problemi per la scomparsa misteriosa e drammatica di api in tutto il Paese dal 2006. Le cause multiple rendono più difficile l’intervento su quello che viene definito “colony collapse disorder”, dicono gli esperti. Il disturbo porta alla scomparsa di un terzo delle api americane ogni inverno dal 2006. Lo rivela Phys.org. Le api, soprattutto quelle da miele, sono necessarie per impollinare i raccolti e sono fondamentali per l’approvvigionamento alimentare degli Stati Uniti. Circa 30 miliardi di dollari all’anno in agricoltura dipendono dalla loro salute, ha detto Sonny Ramaswamy del Dipartimento dell’Agricoltura a stelle e strisce.
Il problema ha colpito anche le colonie di api in Europa, dove le autorità di regolamentazione stanno prendendo in considerazione un divieto su un pesticida, che alcuni gruppi ambientalisti considerano colpevole del crollo della popolazione di questi insetti. Il rapporto, pubblicato ieri dall’USDA e dall’Environmental Protection Agency, è il risultato di una grande conferenza di scienziati che il governo ha riunito lo scorso anno per capire cosa stia accadendo. I fattori presi in esame per la scomparsa delle api sono un acaro parassita, molti virus, batteri, la scarsa nutrizione, la genetica, la perdita di habitat e i pesticidi. Per lo studio, però, l’indiziato numero uno è l’acaro parassita Varroa destructor, definito “il parassita più dannoso per le api”. Il rapporto cita anche i pesticidi, ma solo in fondo alla lista di fattori. Intanto, i funzionari federali e i ricercatori sono convinti del fatto che la scienza non possa ancora giustifica un divieto dei pesticidi.

Fonte: animali e ambiente nel cuore