Il progetto AdaPT Mont‐Blanc

 DESCRIZIONE

Gli ecosistemi alpini sono particolarmente vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, che si aggiungono o intensificano una vasta gamma di rischi naturali, pressioni antropiche e ambientali che le aree montane devono affrontare già oggi, ma che si intensificheranno nei prossimi decenni. Il progetto AdaPT Mont‐Blanc ‐ Adattamento della pianificazione territoriale ai cambiamenti climatici nell’Espace Mont‐Blanc offre l’esempio di un approccio territoriale ed intersettoriale nella definizione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Al progetto partecipano le collettività regionali e locali della regione del Monte Bianco, sia del versante italiano che di quello francese, con l’obiettivo di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici negli strumenti di pianificazione del territorio. AdaPT Mont‐Blanc è un progetto strategico dell’Espace Mont‐Blanc, rientra tra le priorità definite dalla Stratégie d’avénir du Massif du Mont‐Blanc ed è finanziato nell’ambito del Programma europeo di cooperazione territoriale Alcotra Italia‐Francia 2014‐2020. L’obiettivo generale del progetto è sviluppare strumenti di pianificazione e gestione territoriale per l’adattamento ai cambiamenti climatici che possano essere integrati e adottati dalle istituzioni pubbliche dell’Espace Mont‐Blanc ai diversi livelli (locale, regionale), attraverso un percorso partecipato ed un approccio intersettoriale.

ATTIVITA’

Le attività sono coordinate dalla Regione autonoma Valle d’Aosta, attraverso l’assessorato ad Ambiente e risorse naturali, con il supporto tecnico di ARPA Valle d’Aosta e della Fondazione Montagna sicura. In questi anni il progetto ha sviluppato tre linee di attività: l’approfondimento delle conoscenze sugli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambienti di montagna, la messa a punto di nuovi strumenti e azioni di supporto alla pianificazione del territorio e la sensibilizzazione dei diversi interlocutori, sia attraverso campagne di comunicazione che attraverso il loro coinvolgimento in un processo partecipativo di supporto al progetto. Sul fronte delle conoscenze, il progetto è stato rivolto a sviluppare l’Osservatorio del Monte Bianco (OMB) per farne un “termometro” del cambiamento climatico e renderlo sempre più uno strumento di supporto alla pianificazione territoriale, attraverso l’analisi e lo studio degli scenari di impatto. La seconda linea di attività è stata rivolta alla definizione di strumenti e azioni locali di adattamento, sia attraverso un’attività di raccolta e analisi di buone pratiche di adattamento ai cambiamenti climatici, nell’ottica di una loro replicazione / trasferibilità sul territorio alpino, sia attraverso lo sviluppo di nuovi strumenti e azioni di pianificazione territoriale che consentano di tenere conto dei cambiamenti climatici a livello regionale e comunale. Il processo partecipativo si è avvalso della metodologia dei world café, coinvolgendo le istituzioni pubbliche e i portatori di interesse locali con l’obiettivo di indirizzare le attività tecniche del progetto in funzione delle esigenze concrete del territorio e riflettere congiuntamente sulle soluzioni per l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

RISULTATI/IMPATTI

Il progetto ha portato all’elaborazione di un Rapporto sui cambiamenti climatici nell’Espace Mont Blanc, che analizza l’evoluzione del clima nell’area di cooperazione fornendo indicazioni sull’andamento atteso di diversi parametri climatici e sul loro impatto sull’ambiente e le attività umane, con orizzonte temporale al 2035, 2050 e 2085. Impatti già in corso e in accelerazione nei prossimi decenni che porteranno a cambiamenti significativi nell’ambiente naturale: ritiro dei ghiacciai, degrado del permafrost, riduzione dell’innevamento di 4‐5 settimane a 2000 m sui pendii meridionali, crescita delle foreste, migrazione ad alta quota di piante e animali. Cambiamenti che si riflettono sull’economia dell’area, soprattutto per quanto riguarda il comparto turistico, che dovrà gestire la progressiva riduzione delle aree sciistiche al di sotto dei 2000 m e insieme il probabile aumento delle presenze turistiche estive, attratte dalla frescura delle zone di montagna. Il Rapporto è stato assunto come base per le analisi condotte nel corso del processo partecipativo, che ha riunito circa 200 persone provenienti dai tre versanti del Monte Bianco, tra amministratori locali, tecnici e professionisti, per individuare le possibili soluzioni per l’adattamento del territorio ai cambiamenti climatici. Le azioni presentate sono il risultato del lavoro svoltosi a cavallo tra il 2018 e il 2019 su tre temi prioritari: “risorse naturali e agricoltura”, “rischi naturali” e “turismo sostenibile” e hanno costituito il primo nucleo della “Boite à outils” di AdaPT Mont‐Blanc, contenitore di tutte le azioni elaborate dal progetto per aiutare gli amministratori locali ed i tecnici nella definizione delle più opportune strategie di adattamento. Per rafforzare il loro impegno nel processo di adattamento, 19 Comuni valdostani hanno sottoscritto la “Carta di Budoia”, dichiarazione volontaria di impegno all’attuazione di misure di adattamento locale ai cambiamenti climatici nei territori alpini elaborata nel quadro della Convenzione delle Alpi.

TRASFERIBILITÀ

L’Espace Mont‐Blanc è considerato una regione montana pilota in virtù della sua esperienza ultraventennale nel campo della cooperazione transfrontaliera e delle caratteristiche ambientali, economiche e sociali del territorio. Per questo motivo il progetto AdaPT Mont‐Blanc può essere considerato un laboratorio per mettere a punto percorsi e strumenti innovativi per migliorare la resilienza degli ambienti montani al cambiamento climatico, che tengano conto delle vulnerabilità territoriali attraverso un approccio intersettoriale.

Fonte: www.sinanet.isprambiente.it/

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