Allarme dei pediatri italiani: “Un terzo delle malattie infantili è causato dall’inquinamento”. Ecco come invertire il trend negativo.
La FIMP, Federazione Italiana Medici Pediatri, lancia l’allarme: secondo gli ultimi dati disponibili, 3 casi su 10 di malattie infantili sono provocati dall’inquinamento.
Con un appello lanciato durante il G7 dell’Ambiente, a Bologna, i medici hanno voluto indicare la azioni concrete da perseguire per ridurre l’impatto. “Una priorità per i pediatri e per le istituzioni”, scrivono dalla Federazione. Tutti i dettagli del loro appello.
Malattie infantili: il nodo inquinamento
Il documento si intitola “Ambiente e salute infantile: dalla consapevolezza del rischio alle strategie per limitare i danni e costruire la salute futura dei bambini italiani“. La FIMP lo ha redatto per sensibilizzare istituzioni e cittadini sulle problematiche ambientali. L’inquinamento dell’aria sarebbe infatti tra le cause principali di malattia e morte della popolazione mondiale, non solo infantile:
“Già nel 2006 l’OMS stimava che il 25% di tutte le patologie negli adulti e oltre il 33% nei bambini sotto i 5 anni fosse attribuibile a fattori ambientali “evitabili”. Un più recente documento – sempre dell’OMS – stima che, a livello mondiale, circa 1 su 4 del totale delle morti sia attribuibile al vivere o al lavorare in ambienti malsani. Complessivamente in tutto il mondo ogni anno ci sarebbero 12,6 milioni di decessi attribuibili ad ambienti insalubri e 1,4 milioni di questi si verificherebbero in Europa“.
In pratica, i pediatri ci dicono che un terzo delle malattie infantili, che colpiscono chi ha meno di 5 anni, sono attribuibili all’inquinamento ambientale.
Non solo. I rischi si estenderebbero anche al feto, durante la gravidanza. Tutti i fattori scatenanti sono sintetizzati da Maria Grazia Sapia, referente Nazionale Fimp per l’Ambiente:
“Le sostanze chimiche di sintesi derivanti da attività industriali e agricole, lo smaltimento dei rifiuti, le produzioni energetiche e le radiazioni elettromagnetiche sono fattori di rischio. Nel loro insieme agiscono sugli adulti, quindi anche sui gameti, sul feto durante la gravidanza e sul bambino sopratutto nei primi anni di vita”.
Sapia punta il dito in modo particolare su pesticidi chimici e particolato atmosferico:
“Particolarmente importanti sono le conseguenze dei pesticidi nel settore alimentare e dei particolati/polveri sottili negli ambienti domestici, urbani e scolastici per la funzione respiratoria che possono aumentare in modo significativo e diffuso la patologia sub acuta, cronica e la cancerogenicità”.
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Malattie infantili: le patologie in aumento
Sapia, oltre a elencare i fattori di rischio, spiega anche quali sono le malattie in aumento causate dall’inquinamento. Eccone un elenco:
- Patologie degli organi endocrini
- Disturbi agli apparati respiratorio e digestivo
- Patologie cardiovascolari
- Alterazioni dello sviluppo neuro-cognitivo-sensoriale
- Alterazione del metabolismo
- Basso peso alla nascita
- Rischio di aborto e prematurità
- Aumento della cancerogenicità
Malattie infantili: come rimediare
La Federazione non si limita a indicare il problema. Offre anche una serie di soluzioni, da implementare subito, per migliorare le condizioni di salute nostre e dei nostri bambini. E lancia un appello affinché tutte le istituzioni collaborino attivamente.
Ecco le proposte:
- Attivare un monitoraggio costante, integrato e sistematico sull’inquinamento ambientale e sugli effetti che ha sui bambini.
- Ridurre i limiti massimi degli inquinanti in aria, acqua e suolo, per far fronte alla vulnerabilità dell’età pediatrica.
- Applicare sempre per l’infanzia il “principio di precauzione”.
- Rinforzare l’attenzione ai primi 1000 giorni di vita del bambino, dal concepimento ai primi anni. Un’attenzione che deve tradursi in atti concreti.
- Mappare, in tempi brevi, gli edifici scolastici. Individuare in particolare condizioni di inquinamento indoor, prestando attenzione alla possibile presenza di campi elettromagnetici indotti dalle reti wireless.
- Puntare sull’educazione: promuovere e incentivare programmi, per bambini e adulti, per la salvaguardia dell’ambiente e la scelta consapevole dei prodotti (alimenti, giocattoli, etc.).
- Incentivare il ricorso alle fonti di energia rinnovabili.
- Promuovere politiche di sviluppo eco-sostenibile.
Fonte: ambientebio.it