Quest’anno la Giornata Mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile, è giunta alla sua 47ima edizione. È promossa dalle Nazioni Unite e lo scopo dichiarato è quello di sconfiggere il degrado ambientale. Ma in questi 47 anni quanti progressi sono stati fatti in questa direzione? Dateci il vostro parere.
Da 47 anni il 22 aprile si celebra la Giornata mondiale della Terra con iniziative simboliche ed estemporanee un po’ dappertutto. Quest’anno addirittura la Nasa si è inventata una iniziativa in occasione della Giornata: la possibilità di “adottare” un pezzetto del pianeta, in modo, ovviamente, del tutto simbolico. Per partecipare a “Adopt The Planet” bastano pochi secondi: basta digitare il proprio nome nel modulo e premere sul tasto verde. Uno dei 64mila posti disponibili del globo terracqueo verrà assegnato all’utente, che potrà visualizzarlo sulla mappa con tanto di coordinate e conoscerne anche le caratteristiche.
QUI tutte le iniziative organizzate in Italia per il 22 aprile
Ma quanti passi concreti, scelte efficaci e scomode, provvedimenti efficaci e definitivi sono stati adottati in questi 47 anni? Dai dati e dalle condizioni del pianeta, sembra chiaro che si è andati in tutt’altra direzione.
Sui trasporti che si fa? Ci stiamo soffocando e avremo aerosol al veleno per i prossimi 30 anni
Le grandi foreste? Le stiamo divorando
L’inquinamento? Fa già sei milioni di morti
La barriera corallina? Presto sarà solo un ricordo
L’Europa? Salva il carbone e affonda le rinnovabili
Eppure avremmo la soluzione già in tasca se lo si volesse.
Paolo Ermani (presidente dell’associazioe Paea), per esempio, lo ha scritto innumerevoli volte facendo alcuni semplici esempi:
Il futuro energetico è già qui
La (non) politica energetica italiana è alla canna del gas
Vivere basso, pensare alto: è tempo di scelte
Ma servono scelte radicali, scomode, che scombinano lo status quo, che toccano enormi interessi… quindi meglio celebrare una volta l’anno la Giornata mondiale della Terra e tornarsene ai propri affari gli altri 364 giorni.
fonte: ilcambiamento.it