“La natura non è un sentimento ma una realtà”. Come se la realtà fosse il contrario del sentimento, come se vi fosse irrimediabilmente una contrapposta e speculare immagine al negativo di ciò che chiamiamo Natura. Da dove arriva la frase? Da un commento sui social network all’articolo di Paolo Ermani “L’omofobia è contro natura”.
Proviamo a riflettere su queste tre parole: Natura, Realtà, Sentimento. Chi di noi ha avuto la fortuna o la sciagura del Sentimento sa di non essersi mai sentito così vivo, reale, naturale, pieno di senso come in quel momento. Non c’è niente di più naturale e semplice del sentire. Il sentimento è la natura stessa, è nelle attrazioni, nelle sensazioni di “mai” e di “sempre” che ci attraversano nei nostri momenti migliori, che ci innalzano oltre i nostri limiti, che ci affondano nei nostri abissi oscuri. Non può essere il contrario della natura. Il sentimento è ovunque in Natura. Dentro e fuori di noi. Chi pensa a una Natura priva di sentire è perso in una dicotomia insanabile tra ciò che deve appartenere al naturale e ciò che è il suo contrario. Mentre mai la Natura se ne è posta il problema. La riproduzione non è l’unica necessità dettata dalla Natura. Ce ne sono altre: la libertà e la felicità. E tutte e due richiamano necessariamente a sé il sentimento, quella forza di attrazione soprannaturale, intima, carnale, spirituale che ci appartiene come esseri viventi tutti, in diverse forme, espressioni, intensità, caratteristiche… L’infelicità è contro natura, l’ostinarsi a vivere come se il mondo fosse di nostra proprietà, arrogarsi il diritto di decidere della vita e la morte di altri esseri viventi la cui fine non è necessaria alla nostra sopravvivenza, sporcare ogni cosa che tocchiamo, distruggere l’ambiente in cui viviamo, inquinare l’acqua e l’aria che respiriamo è contro natura. Pensare di essere superiori a un nostro simile, credere di doverlo giudicare, condannare in nome della nostra nascita, del nostro ruolo, della nostra fortuna, del nostro caso, della nostra cultura è contro natura. Torturarsi a fare un lavoro che non ci piace, che ci uccide pian piano senza saperlo o consapevoli nonostante tutto, ostinarsi in coazioni a ripetere che ci rendono macchine indifferenti e senza memoria è contro natura. Produrre per morire è contro natura. Continuare a non decidere, accettare il dolore inutile, senza scopo, eterno è contro natura. Mai come oggi il nostro modo di agire è stato contro natura. E l’unica risposta è l’amore per noi stessi, per gli altri, per il nostro pianeta. L’amore non può essere contro natura.
Fonte: ilcambiamento.it