Il clima fa le bizze con un Niño che imperversa, il Polo Nord con temperature sopra lo zero a dicembre, lunghe siccità invernali o piogge simili agli acquazzoni primaverili o autunnali quando ci si attenderebbe la neve. Anche in Cile il clima “impazzito” dell’estate australe sta ritardando la raccolta dei mirtilli di cui lo Stato sudamericano è il principale produttore ed esportatore al mondo. A Chimbarongo è il momento del raccolto per questo frutto che acquista sempre maggiore spazio sul mercato. Nel 2015 una primavera australe sempre più instabile e inaspettatamente fredda ha reso difficile il raccolto. “I mirtilli di Brigitta dovrebbero essere già raccolti, invece iniziano a maturare solo ora“, spiega Patricio Garcia Zamoramo, responsabile di uno dei frutteti di Chimbarongo. La principale conseguenza è l’aumento dei prezzi di questo frutto ottimo per la salute. Il Cile è diventato un punto di riferimento globale perché esporta in contro stagione ovvero quando nell’emisfero boreale non sono disponibili questi frutti così saporiti e salubri. Nel corso del 2014 il Cile ha esportato 92mila tonnellate di mirtilli per un giro d’affari di 500 milioni di dollari. Grazie a questa crescente richiesta, i produttori cileni stanno sviluppando varietà più produttive e tecnologie in grado di svincolare la produzione dalle bizze del clima.
Fonte: Askanews