Inquinamento: quanto incide sulla salute e come disintossicarsi? Incontro con gli esperti il 13 dicembre a Bologna

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Quanto può incidere l’inquinamento sulla salute umana? E su quella del feto?

Abbiamo parlato diverse volte su quanto la continua esposizione ad agenti inquinanti possa incidere pesantemente sulla salute delle persone, ma anche su quella delle donne in gravidanza e dei bambini. Abbiamo parlato, ad esempio, delle correlazioni che possono nascere tra inquinamento e rischio autismo e su come le città italiane non siano esenti da rischi, anche gravi. Ora, una recente ricerca mostra come un’esposizione costante ad alti livelli di inquinamento atmosferico possa contribuire a danneggiare i polmoni del feto, durante il secondo trimestre di gravidanza. La ricerca è stata condotta da ricercatori spagnoli, guidati dalla dottoressa Eva Morales, del Centro di Epidemiologia Ambientale di Barcellona. I risultati sono stati pubblicati sulla rivistaThorax. Durante lo studio, i ricercatori si sono soffermati sulla possibile associazione tra l’esposizioneall’inquinamento atmosferico, durante momenti specifici della gravidanza, e la funzione polmonare dalla vita postnatale all’età prescolare. Lo studio è durato dieci anni. In particolare, tra il 2004 e il 2008, i ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 1295 donne in gravidanza in due specifiche aree geografiche della Spagna. In seguito, hanno effettuato la stima dei livelli di esposizione delle donne ad agenti atmosferici inquinanti (benzene e NO2) seguendo poi i bambini dalla nascita, fino ai quattro anni di età. In ultimo, i ricercatori hanno analizzato il rapporto tra i livelli di inquinamento a cui erano state esposte le partecipanti allo studio, con la funzione polmonare dei bambini a quattro anni e mezzo, misurata attraverso il classico esame spirometrico. Secondo i risultati della ricerca, una maggiore esposizione ad alti livelli di  benzene e NO2 durante la gravidanza può compromettere la funzione polmonare dei bambini. Madri che vivevano in zone particolarmente trafficate, aumentavano fino al 22% il rischio che i loro figli presentassero polmoni dalle funzioni compromesse. Addirittura, la percentuale saliva del 30% per l’esposizione al biossido d’azoto. Il biossido di azoto (NO2) è un inquinante atmosferico rilasciato dai gas di scarico delle automobili; il benzene riflette il livello di inquinamento provocato dalle attività industriali. Questa ricerca offre uno spunto in più al dibattito che mette al centro il rischio che vivere in zone inquinate può avere sulla salute delle persone, ma anche dei bambini. La migliore soluzione sarebbe vivere in spazi verdi e avere a disposizione una dieta sana, che aiuti a mitigare gli effetti dell’inquinamento. Di questi e di tanti altri argomenti, si parlerà il 13 dicembre a Bologna, durante il congresso organizzato dall’A.i.Nu.C. (Accademia Internazionale di Nutrizione Clinica): “L’UOMO E LA VITA MODERNA. L’inquinamento ambientale e i suoi effetti sul benessere della persona”. Il corso tratterà alcuni effetti avversi sulla nostra salute provocati dall’ambiente e dall’alimentazione e alcuni metodi per disintossicare il nostro organismo. A certi livelli di esposizione, come abbiamo visto, i contaminanti presenti nell’aria, ma anche nel cibo e non solo, possono causare effetti avversi sulla salute, come malattie respiratorie, intolleranze alimentari, cancro, malformazioni congenite.

Per scaricare il programma, iscriversi e ottenere altre informazioni, potete visitare il sito:http://www.ainuc.it/sezione-5-sottosezione-209.htm

(Foto: lupusuva1phototherapy.com)

Fonte: ambientebio.it

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