Cento nuovi “giardini tascabili” per la città: dopo la campagna di investimenti sugli orti urbani lanciata in vista delle Olimpiadi del 2012, Boris Johnson torna alla carica per promuovere i community garden: spazi comunitari da coltivare assieme al vicinato o in piccoli gruppi, producendo cibo a km zero e senza pesticidi
Uno dei modi migliori per risolvere il problema delle aree degradate nelle grandi città è trasformarle in orto. Un’attività redditizia da ogni punto di vista:economico, perché l’orto produce, e ciò che si produce si vende; ambientale e sociale, perché il verde in città migliora la qualità dell’aria e la qualità della vita;architettonico: roof gardens, giardini verticali e orti urbani sono ormai imprescindibili per una città di stile, e Londra non può certo permettersi cedimenti fashion. E così, è di nuovo ortomania. Dopo la campagnia di “orto-popolamento” lanciata in vista delle Olimpiadi, (2012 gardens for London 2012) il Sindaco Boris Johnson è tornato alla carica: 450.000 sterline di finanziamento per promuovere la nascita di nuovi community gardens sull’area metropolitana. Chiunque voglia dar vita a un pocket park, un “giardino tascabile”, potrà fare domanda all’amministrazione, che contribuirà con un bonus a fondo perduto di entità compresa fra i 5.000 e i 20.000£. A condizione di farlo nascere su un’area da riqualificare e di zapparlo in compagnia, perché il senso dell’orto urbano è prima di tutto la condivisione.
Fonte: eco dalle città