Serena carta: elogio della panchina


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La Svizzera, ormai l’abbiamo capito, non lascia nulla al caso. Neanche le panchine e tutti quei luoghi intorno a cui i pedoni organizzano passaggi e soste. E’ di qualche tempo fa un rapporto dedicato al “sedersi negli spazi pubblici”: un trattato che elogia il cosiddetto “soggiorno urbano” considerato nella sua duplice vocazione, nomade e sedentaria. Lo spazio pubblico viene così definito “un luogo da vivere come destinazione in sé, non solo da attraversare”, un ambiente in grado di rispondere alle esigenze di chi si sposta a piedi, capace di incentivare nuove forme di convivialità e socializzazione. La riflessione parte dal presupposto che il pedone trascorre le sue giornate in posizioni diverse: in piedi, seduto e talvolta sdraiato. Al “mobilio urbano” si richiede quindi di adattarsi a queste tre fasi, agevolando e migliorando la vita del pedone qualsivoglia sia la sua età o l’attività che è intenzionato a compiere.
Secondo il dettagliato rapporto elvetico il mobilio urbano sarebbe costituito da: panchine, muretti, scale, opere d’arte e pavimenti. Infrastrutture chiamate a soddisfare tutta una serie di “pratiche pedonali”: riposarsi, mangiare, aspettare, osservare, socializzare, comunicare, leggere, lavorare, oziare. Fondamentale importanza assumono le dimensioni, i colori, le forme e i materiali che compongono il mobilio urbano; così come la cura e la costanza nella sua manutenzione e valorizzazione.
Sulla base della fascia d’età dell’utenza e dell’analisi dei bisogni, ecco che si generano variopinte scene di vita.
I genitori con figli piccoli, ad esempio, hanno bisogni specifici in termini di “soggiorno”. Quando vanno ai giardini apprezzano la possibilità di sedersi sulle panchine per osservare i propri bambini e, allo stesso tempo, chiacchierare con gli altri genitori oppure dedicarsi alla lettura di un libro. Per questa categoria lo spazio ludico, il giardinetto, deve corrispondere a un luogo sicuro, facilmente sorvegliabile e generatore di relax e socialità. Le persone anziane o a mobilità ridotta, dal canto loro, esigono percorsi pedonali con frequenti punti di sosta. I centri urbani trafficati non si addicono al loro modo di camminare poco fluido e costante; ideali sono invece i quartieri con le zone pedonali e il commercio di prossimità. Per concludere. Mai sottovalutare il ruolo delle panchine. Come dice il proverbio,“sopra la panca la capra campa” (e ci campa meglio se questa è pulita, comoda e sta in un posto ameno).

Fonte: eco dalle città

 

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