L’anidride carbonica alla base del riscaldamento globale

studio su scienze: “non è solo un amplificatore”

 

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Gli scienziati potrebbero aver risolto un dilemma su cui da tempo si interrogano gli esperti del clima: gli aumenti del passato di anidride carbonica nell’atmosfera sono arrivati contemporaneamente all’impennata delle temperature. E la scoperta è arrivata centinaia di anni dopo.
In una nuovo studio delle bolle intrappolate nel ghiaccio antartico, pubblicato nei giorni scorsi su Science, l’autore Federico Parrenin, del Laboratorio di Glaciologia e geofisica dell’ambiente, a Grenoble, in Francia, e i suoi colleghi scrivono che alla fine dell’ultima era glaciale, circa 20.000 anni fa “la temperatura antartica non ha cominciato a salire centinaia di anni prima della concentrazione di CO2, come è stato suggerito da analisi precedenti”. “Gli scienziati hanno sempre sostenuto che la CO2 è un amplificatore del riscaldamento globale, ma non la causa”, ha detto Parrenin. “Ora stiamo dicendo che potrebbe essere proprio la causa.”

Questo non significa che la CO2 non si comporti anche da amplificatore. Se gli oceani si riscaldano, i manuali di chimica ci ricordano che parte dell’anidride carbonica disciolta nell’acqua emergerà nell’atmosfera. E ancora: se il permafrost (ghiaccio perenne) che copre circa un quarto della superficie terrestre dell’emisfero settentrionale si scioglie, ci saranno di pari passo nell’atmosfera anche enormi quantità di anidride carbonica (oltre che di metano, un gas serra ancora più potente).

Fonte: FIADAA

 

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