Risparmio energetico con gli impianti di riscaldamento

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Ogni anno, in Italia, per riscaldare le nostre abitazioni bruciamo circa 14 miliardi di metri cubi di gas, 4,2 miliardi di chilogrammi di gasolio, oltre a 2,4 milioni di tonnellate di combustibili solidi, soprattutto legna e un po’ di carbone. Così facendo si riversano nell’ aria circa 380.000 tonnellate di sostanze inquinanti come ossidi di zolfo e di azoto, monossido di carbonio, ecc…

Oltre alle sostanze propriamente dette inquinanti, si riversano nell’atmosfera anche più di 40 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2): questa, come è noto, contribuisce al formarsi del così detto “effetto serra” causando l’innalzamento della temperatura media del nostro pianeta. Il riscaldamento è, dopo il traffico, la maggiore causa dell’inquinamento delle nostre città. In termini economici, il nostro Paese deve spendere globalmente oltre 12 milioni di Euro per l’acquisto all’estero dell’energia, ed ogni famiglia italiana spende, in media oltre 500,00 Euro l’anno per riscaldarsi. Le cifre si commentano da sole. Tuttavia si può fare molto per migliorare la situazione, senza sacrifici e senza rinunciare al comfort a cui siamo abituati. Indipendentemente dal tipo di impianto installato (individuale o centralizzato), dal combustibile

usato (gasolio, metano, G.P.L.), “Risparmio Energetico con gli impianti di riscaldamento” fornisce utili indicazioni per la gestione dell’impianto di riscaldamento e aiuta a compiere le scelte migliori nel caso di cambiamenti o innovazioni. Tutta la normativa che riguarda la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti di riscaldamento è stata modificata con l’obiettivo di contenere i consumi di energia, ridurre le emissioni inquinanti ed aumentare la sicurezza. La legge n. 10 del 1991 e i successivi decreti di attuazione, in particolare il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 ed il recente D.P.R. 551 del 21 dicembre 1999 (pubblicato sulla GU n. 81 del 6 aprile 2000), hanno trasformato i più recenti criteri tecnici per l’uso razionale dell’energia in disposizioni alle quali tutti devono attenersi.

EDIFICIO E IMPIANTO TERMICO: UN UNICO SISTEMA

EDIFICI NUOVI E RISTRUTTURAZIONI

Gli edifici nuovi, per i quali siano stati iniziati i lavori di costruzione dopo il 1° agosto 1994, devono essere progettati e realizzati in modo da rispettare le nuove normative. Queste considerano l’impianto termico e l’edificio come un unico sistema che deve essere quanto più possibile efficiente dal punto di vista energetico e, naturalmente, sicuro. Lo stesso principio vale anche in caso di:

  • • ristrutturazione dell’impianto termico, cioè modifica sostanziale dei sistemi di produzione e di distribuzione del calore, compreso il caso di trasformazione di un impianto centralizzato in più impianti individuali;
  • • installazione di un impianto termico in edifici esistenti;
  • • sostituzione della caldaia.

RELAZIONE TECNICA

Insieme alla denuncia di inizio lavori di costruzione dell’edificio o di ristrutturazione dell’impianto, il proprietario deve depositare presso il Comune una relazione che contenga:

  • • il progetto dell’impianto termico;
  • • il calcolo del fabbisogno energetico per il riscaldamento, cioè la quantità di energia richiesta dall’edificio e dall’impianto per mantenere la temperatura ambiente a 20 °C per l’intera stagione di riscaldamento;
  • • il calcolo del rendimento stagionale, cioè dell’efficienza dell’intero sistema che comprende l’involucro edilizio, la caldaia, la rete di distribuzione, i termosifoni ed i sistemi di regolazione.

Quindi l’insieme delle parti che compongono l’impianto termico:

  • • la caldaia, che trasforma l’energia del combustibile in energia termica;
  • • la rete di distribuzione dell’acqua o dell’aria calda;
  • • i termosifoni, che trasferiscono l’energia termica all’ambiente interno;
  • • i sistemi di regolazione (termostati, valvole ecc..), che ne gestiscono il funzionamento devono essere scelti e progettati insieme all’edificio e non, come spesso avveniva prima, in una fase successiva.

DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ

Per garantire che l’impianto termico sia realizzato a regola d’arte, secondo le prescrizioni del progettista e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, l’installazione deve essere effettuata da una ditta specializzata in possesso dell’abilitazione prevista dalla legge n. 46 del 1990. A lavori ultimati, la ditta deve obbligatoriamente rilasciare al proprietario una dichiarazione di conformità dell’impianto necessaria, anche, per ottenere il certificato di abitabilità dell’immobile.

La dichiarazione di conformità dovrà essere completa degli allegati obbligatori:

  • • progetto nei casi previsti;
  • • sempre la relazione con tipologia dei materiali utilizzati;
  • • lo schema di impianto realizzato;
  • • il riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti;
  • • la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico‐professionali rilasciato dalla C.C.I.A.A.

LA CALDAIA

Ogni caldaia è caratterizzata da:

  • • una potenza termica del focolare, che indica la quantità di energia che il combustibile sviluppa in un’ora nella camera di combustione;
  • • una potenza termica utile, cioè l’energia effettivamente trasferita, per ogni ora, al fluido termovettore.

L’energia contenuta nel combustibile viene per la maggior parte trasferita al fluido termovettore, ed in piccola parte dispersa verso l’esterno dal corpo stesso della caldaia (attraverso il mantello isolante) e soprattutto dai fumi che fuoriescono, ancora caldi, dal camino. Più vicini sono i valori della potenza al focolare e della potenza utile, minori sono le perdite di calore e quindi migliore è il rendimento della caldaia. La legge prevede, per ciascun tipo di caldaia di nuova installazione, un valore minimo del rendimento utile sia per il funzionamento a regime che per il funzionamento al 30% della potenzialità massima. La seguente tabella mostra, a titolo di esempio per ciascun tipo di caldaia, alcuni valori per i rendimenti minimi di legge che possono servire da confronto per valutare le prestazioni di una caldaia. La scelta della potenza e del tipo di caldaia da installare dipende dalle caratteristiche dell’edificio, dall’ubicazione e dalla sua destinazione d’uso. È una scelta importante che deve essere fatta da un professionista qualificato e attento ai problemi energetici. Infatti, una caldaia di tipo standard più grande del necessario spreca energia: specialmente nelle stagioni intermedie, essa raggiunge rapidamente la temperatura prefissata e quindi ha lunghi e frequenti periodi di spegnimento durante i quali disperde il calore dal mantello e attraverso il camino. Quindi, se si considera l’intera stagione di riscaldamento, la sua efficienza globale non è elevata, cioè il suo rendimento stagionale è basso. Per rispettare i valori di rendimento imposti dalle nuove norme, le caldaie più recenti come le “modulanti”, quelle a “temperatura scorrevole” e le caldaie a condensazione permettono di mantenere una buona efficienza anche nelle stagioni intermedie.

POTENZA MASSIMA

Se la potenza necessaria a scaldare l’edificio supera i 350 kW, è necessario installare due o più caldaie. In questo modo si evita che caldaie molto grandi lavorino, in particolare nelle stagioni intermedie, a basso regime e quindi con bassi valori di rendimento.

ACQUA CALDA CENTRALIZZATA

Per produrre anche acqua calda per usi sanitari è necessaria una caldaia con potenza molto superiore a quella sufficiente al solo riscaldamento. Per evitare sovradimensionamenti, nelle nuove installazioni, non è più ammessa la produzione di acqua calda effettuata dalla stessa caldaia destinata al riscaldamento, con l’eccezione degli impianti individuali.

LOCALE CALDAIA PER IMPIANTI CENTRALIZZATI

Evidenti motivi di sicurezza impongono che ogni caldaia debba essere installata in un locale idoneo, di dimensioni adeguate e con un ricambio d’aria sufficiente a reintegrare l’ossigeno consumato dalla combustione. Esistono precise norme per tutti i locali caldaia e, quando la potenza termica è maggiore di 116 kW (100.000 kcal/h), è necessario un Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dai Vigili del Fuoco.

Fonte: web

 

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