Campania inquinata, De Biase: «Impresa proibitiva la bonifica»

L’ISS Istituto superiore di Sanità sta svolgendo nell’area ex Resit a Giugliano i campionamenti e test per stabilire l’inquinamento e se ortaggi e frutta sono pericolosi per la salute umana106418347-594x350

Immaginate un’are tra le più fertili d’Italia con di fronte il mare, bellissimo e pescoso e pieno di telline. Poi Immaginate che questa terra pari a 2600 campi di calcio, 220 ettari, sia stata inquinata in circa 40 anni ogni giorno, ogni anno. Ebbene in questa zona così ampia il terreno è talmente inquinato, che ha contaminato anche la falda acquifera. La gente intorno, intanto, si ammala sempre più di cancro ma le istituzioni rispondono che la causa va ricercata nei loro stili di vita. Eppure non siamo in un area fortemente industriale ma nella Campania felix con tanti campi intorno agricoli. A inquinare la camorra e le ecomafie che solidali hanno preso i veleni del Nord Italia, Acna di Cengio ad esempio, e dal Nord Europa e li hanno sversati nel ventre Meridionale. D’altronde Carmine Schiavone lo ha appena ricordato 20 giorni fa che nelle zone note a tutti ci sono i veleni. Quali sono? Area Asi verso Novambiente, San Giuseppiello e tra la Resit e Masseria del Pozzo. Scrivono gli esperti dell’ISS:

Alla luce dei dati disponibili ottenuti con le procedure analitiche selezionate si evince che al momento la presenza dei composti organici volatili, maggiormente rilevati nelle acque dei pozzi, non influenza le matrici ortofrutticole coltivate nell’area oggetto dello studio. Quanto detto lascia presupporre che non ci sia per i COV (sostanze volatili cancerogene) un passaggio diretto di contaminazione dalle acque alla pianta e di conseguenza alla parte edibile della pianta stessa. Questa spiegazione diventa necessaria dopo che comitati cittadini e associazioni e anche una testata on line Parallelo 41 hanno proposto a politici e amministratori un banchetto a base dei frutti e ortaggi della terra avvelenata il prossimo 2 novembre. Risponde perciò Mario De Biase commissario di Governo che dalle colonne de Il Mattino di oggi (pag. 53) dice:

Realisticamente la bonifica appare impossibile. Per legge bisognerebbe raccogliere tutti i materiali e rimuoverli e trasportarli altrove. Stesso discorso per le acque. Un impresa proibitiva. Ciò che invece è necessario fare è la messa in sicurezza per fermare l’avanzata di percolato e biogas. E in parallelo bisogna pensare a una massiccia riconversione “no food” sostituendo alberi da frutta con pioppi, boschi e essenze arboree. Immaginiamo che la bonifica sia proibitiva in termini economici proprio come ha sostenuto Carmine Schiavone?

Fonte:  Il Mattino 12 settembre 2013 pag. 53